Ivo Andrić, i due volti di un grande intellettuale europeo

Scrittore e diplomatico, una mostra alla Biblioteca Nazionale di Trieste ne ripercorre vita e opere.

A 50 anni dal Nobel

Da Roma a Berlino, passando per altre otto capitali europee, ma dentro di sé, nei racconti e nei romanzi, i percorsi hanno continuato sempre ad essere quelli dell’infanzia e dell’adolescenza, trascorse sulle strade di Travnik, di Visegrad, di Sarajevo. La vita e la carriera di Ivo Andric, scrittore e diplomatico di grande successo, per oltre vent’anni rappresentante diplomatico del suo paese, premio Nobel nel 1962, percorrono due binari, destinati continuamente ad intrecciarsi e a contaminarsi a vicenda, fino a non sapere più quale influenzi l’altro.

Una bellissima mostra alla Biblioteca Nazionale di Trieste (insieme alla pubblicazione della sua prima biografia in italiano e di un convegno internazionale) fino al 3 marzo accende il faro su questo scrittore ancora poco conosciuto, a 50 anni dalla sua vittoria del Premio Nobel e nel 120° anniversario della sua nascita.

Venti pannelli riassumono in maniera originale e approfondita la sua vita attraverso immagini e frasi tratte dai suoi quaderni (uno nero, uno verde, uno marrone, uno blu e uno “colorato), taccuini dove Andric appuntava note, ricordi, impressioni e che poi furono raccolti e pubblicati con il titolo “Segni lungo il cammino”. Fra le annotazioni più illuminanti, ci sono quelle sul lavoro di diplomatico. Vere perle di saggezza che dimostrano la capacità di Andric di osservare l’ambiente che lo circonda.

“In realtà ciò significa: vivere sempre su due piani, su quello personale, umano e su quello ufficiale, disumano, però senza mai in alcun modo mostrare né svelare a nessuno su quale piano vi troviate in quel dato momento, o ancora meglio: non essere nemmeno voi stessi del tutto consapevoli di ciò, che è il modo più sicuro per non tradirsi”.

Lo scrittore mentre ritira il Premio Nobel

“In breve occorre essere uomini di stampo particolare e non sembrarlo affatto, ma avere sempre e in tutto l’aspetto di un uomo comune, medio. Bisogna certo avere cento capacità, però severamente e in cento modi dosate. In generale di questo tipo di persone si potrebbe dire che la loro capacità sta più in un buon e corretto rapporto tra le varie caratteristiche, piuttosto che nel valore delle caratteristiche stesse. Pressappoco in modo che ogni singola delle loro caratteristiche sia mediocre mentre l’insieme costituito da esse sia originale e sopra la media”.

Ulteriore chicca dell’esposizione, un filmato che mostra – per la prima volta in Italia – alcuni momenti della vita di Andric e permette ai visitatori di ascoltare anche la sua voce (in particolare durante i saluti al Salone del libro di Torino negli anni ’70). Un documento tanto più prezioso visto che non esistono molte riprese e interviste di Andric. Schivo e riservato, lo scrittore pensava che fosse l’opera a dover parlare, senza spiegazioni aggiuntive. Miroslav Karaulac, uno dei massimi studiosi di Andric, ha così assemblato tutti i materiali audio e video trovati negli archivi televisivi e cinematografici, realizzati in gran parte da anonimi operatori, realizzando questo importante montaggio, proiettato per la prima volta nel 1981, sei anni dopo la morte dell’autore.

In mostra anche alcune preziosità bibliografiche: le prime edizioni italiane dei libri di Andric, i documenti con gli appunti  del traduttore Luigi Salvini e due libri provenienti dalla biblioteca del rinomato slavista. Si tratta della prima edizione assoluta de “La signorina”, pubblicato a Sarajevo nel 1945 subito dopo la liberazione della città e scritto da Andric fra il 1943 e il 1944, durante i mesi dell’occupazione nazista e una copia della terza edizione di “La cronaca di Travnik”, pubblicata nel 1951 in settemila esemplari, che riporta la dedica di Andric: “al signor professore Salvini. Cordialmente. I. Andric”.

L’articolo è stato pubblicato su Trieste AllNews

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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