Tirana, 10 cose da fare nella capitale dell’Albania

L’Albania è uno dei Paesi ancora poco conosciuto dal turismo e già questo è di per sé un ottimo motivo per andare a scoprirlo, con la certezza di trovare luoghi autentici e ricchi di cultura. Come sempre, mi piace partire dalla capitale, che rappresenta un po’ il biglietto da visita di un Paese.

Tirana mi ha fatto una bellissima impressione, è una città vivace e che guarda al futuro, giovane e in costante cambiamento, in pochi anni è diventata una capitale europea che vale davvero la pena vedere e rivedere.

Ecco dieci cose che a me sono piaciute moltissimo e che quindi i vi consiglio di fare nella capitale Tirana.

Vuoi approfondire ancora di più la conoscenza di Tirana?

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1. Ripercorrere la storia a Piazza Scanderbeg

In mezzo c’è la grande statua dedicata a Scanderbeg, l’eroe albanese che sconfisse gli Ottomani, ma fino al 1991 – quando venne abbattuta dalla folla dopo il crollo del regime – ad affiancarla c’era anche il monumento al dittatore Enver Hoxha, che segnò pesantemente per decenni il destino dell’Albania. A sud ci sono i palazzi istituzionali con le facciate dipinte di ocra e bordeaux che ospitano gli uffici del municipio e di alcuni ministeri. A est c’è il minareto di una delle moschee più antiche di Tirana considerata monumento culturale e come tale risparmiata dalla distruzione scatenata dal regime comunista alla fine degli anni ’60. A fianco c’è, in stile tipicamente socialista, l’imponente palazzo della cultura che ospita anche la biblioteca e il teatro dell’opera, oltre a un elegante bar e a una bella libreria internazionale, dove si possono acquistare mappe della città e dei Balcani e libri sull’Albania in inglese: la sua costruzione iniziò negli anni ’60 con il regime comunista e terminò sei anni dopo sul luogo dove in passato sorgeva il vecchio bazar, costretto a spostarsi all’apertura del cantiere.

Sul lato nord della piazza, oltre la zona pedonalizzata con panchine e alberi, spicca la facciata del Museo di Storia Nazionale, il più grande del Paese, con il famoso mosaico colorato che raffigura l’Albania e le sue vittorie dai tempi degli illiri alla seconda guerra mondiale. Osservare palazzi e monumenti non è cosa agevolissima, visto che la piazza, pedonalizzata soltanto al centro, è uno degli snodi principali del caotico e rumoroso traffico cittadino. Uno dei punti migliori di osservazione è la scalinata del palazzo della cultura oppure in mezzo all’ovale prato verde, proprio sotto il monumento equestre di Scanderbeg. Da queste posizioni potrete osservare con calma lo sviluppo urbanistico e architettonico del più importante spazio del centro storico cittadino, rappresentativo dell’evoluzione della storia e della cultura della città e del Paese intero.

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2. Una birra al tramonto sulla Sky Tower

Dopo aver visto la piazza principale e gli edifici più significativi, non può mancare uno sguardo alla città dall’alto. Il posto migliore da cui farlo è la cima della Sky Tower, una torre con bar e ristorante che si trova nel moderno quartiere di Blloku, e il momento Il modo più suggestivo per farlo è salire sulla torre poco prima del tramonto. La torre è aperta da mattina a sera, ma sorseggiare una birra al tramonto seduti a uno dei tavoli dello Sky Club, il bar girevole che permette di osservare a 360 gradi la città, è un modo perfetto per rilassarsi dopo aver trascorso la giornata alla scoperta della città. Si sale con un velocissimo ascensore e i prezzi del bar, a differenza di altri posti simili in giro per l’Europa, sono abbordabilissimi (una birra costa 200 lek, circa 1,5 euro).

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3. Fare un giro e mangiare al bazar

Chissà perché i mercati compaiono raramente nei tradizionali elenchi delle cose imperdibili di una città. Per me invece sono tra i luoghi più interessanti da visitare per immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali. Quello di Tirana – Pazari i Ri – è un bazar ampio, una vera festa per gli occhi, il naso e il palato! Si trova in fondo a rruga Luigj Gurakuqi, sulla sinistra di seshi Avni Rustemi.

Bancarelle multicolori di frutta e verdura sulla piazza principale, a cui seguono altri chioschi in cui si vende un po’ di tutto, dai vestiti ai pezzi di ricambio, dal miele alle pantofole di lana che le donne del luogo confezionano sul momento. Il mercato occupa diverse strade, con semplici bancarelle o con negozi che espongono la merce anche sulla strada. L’area coperta è occupata dalle pescherie che cucinano su piccole griglie il pesce fresco che i clienti vogliono portarsi a casa pronto da mangiare.

Alcuni ristorantini offrono anche la possibilità di mangiare lì: un’esperienza che consiglio di fare assolutamente, per almeno tre motivi: il cibo è freschissimo, c’è la possibilità di pranzare insieme agli abitanti e il prezzo è  irrisorio. Ad esempio, mezzo chilo di carne mista alla griglia costa 350 lek, pari a poco meno di 3 euro.

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4. Cercare le case del periodo comunista colorate dal sindaco

Tutti abbiamo visto almeno in foto i palazzi costruiti in stile socialista, grigi, a grandi blocchi omogenei, tutti uguali uno all’altro. Anche a Tirana ce ne sono molti di questo genere. Alcuni anni fa, per rinnovare la città e renderla più attraente, il sindaco Edi Rama, che è anche un pittore ed è l’attuale capo del Governo , ha deciso di far dipingere questi vecchi palazzi. Oggi le pitture si stanno scolorendo, ma i colori e i disegni sulle case sono comunque visibili, mentre in alcune zone la pittura è stata rinnovata.

È curioso, inoltre, che anche i palazzi nuovi di più recente stata utilizzino colori vivaci per le murature esterne, segno che gli abitanti hanno apprezzato l’idea di vivere e mostrare una città colorata. Vista dall’alto, in effetti Tirana appare molto più colorata di altre città europee. Io ho scoperto tre zone principali in cui si possono ammirare le case dipinte: oltre il fiume lungo bulevardi Bajram Curri dopo il Ponte dei Conciatori, in sheshi President Wilson alla fine del Blloku e in sheshi Zogu i Zi dove si fermano i pullman che conducono a Durazzo e a Kruja.

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5. Passare da un bar all’altro nel quartiere trendy Blloku

È il quartiere giovane e moderno di Tirana. Bar e caffè trendy, ristorantini alla moda e negozi si susseguono lungo le strade dell’isolato delimitato a nord da bulevardi Bajaram Curri, a ovest da rruga Sami Frashëri, a sud da rruga Abdyl Frashëri e a est da rruga Dëshmorët e 4 Shkurtit. Questo è il quartiere in cui vivevano i funzionari del regime comunista. A quel tempo nessun altro cittadino poteva accedere al quartiere, recintato da un cordone di sicurezza. È significativo che dalla caduta del regime questo sia il quartiere che ha subito il cambiamento più rilevante di tutta la città. Oggi questa rappresenta la faccia europea che Tirana vuole mostrare al resto del mondo.

Ci sono locali per tutti i gusti: il caffè dove rilassarsi su comodi divanetti, la birreria con i tavoli di legno, il locale alternativo con graffiti e buddha, la pasticceria arredata alla francese. E tutti sono frequentati dai tantissimi giovani della città che dall’ora dell’aperitivo a tarda sera si incontrano qui per conversare e divertirsi. L’atmosfera è piacevole e sarà impossibile evitare di mischiarvi a loro e passare da un locale all’altro.

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6. Capire il passato e il presente della piramide di Hoxha

Doveva essere il mausoleo che avrebbe custodito i resti Enver Hoxha, il dittatore che rimase al potere dal 1944 alla sua morte nel 1985. Progettata dalla figlia e dal genero di Hoxha, fu aperta nel 1988, ma con la caduta del regime, divenne sede del Centro internazionale di cultura, di una discoteca e di una emittente televisiva. Quest’ultima è l’unica struttura ancora in funzione. Oggi, infatti, tutto quello che rimane è l’imponente piramide di cemento ricoperta di graffiti. I ragazzini amano salire fino in cima per poi lasciarsi scivolare da uno delle pareti inclinate e l’insegna scrostata della discoteca “Mumia”.

Tetra memoria di un dittatore di cui gli albanesi sono riusciti a liberarsi troppo tardi, come ammettono anche loro stessi. Espressione di smisurata autocelebrazione del dittatore che rimase al potere più di ogni altro e che in questo modo voleva tramandare ai posteri la grandiosità del suo potere, è diventato invece il simbolo della libertà riacquistata dalla popolazione albanese.

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7. Entrare nella moschea di Ethem Bey

L’antico cuore della cultura ottomana batte ancora in questo luogo sacro, a cui però anche i viaggiatori stranieri possono accedere facilmente, accolti da un sorridente custode. La moschea sorprende per la bellezza e la raffinatezza delle decorazioni degli interni. Si tratta di una delle moschee più antiche di Tirana, visto che è riuscita a sopravvivere alle trasformazioni urbanistiche e stilistiche dei diversi regimi politici. La costruzione della moschea cominciò nel 1789, i lavori furono ultimati nel 1821, mentre le decorazioni e i paesaggi affrescati risalgono al 1823. Prima di entrare, non dimenticate di ammirare lo splendido portico ad archi. Le decorazioni si trovano sotto le arcate sia all’esterno della moschea sia sotto il portico.

La zona più suggestiva è quella della sala della preghiera, a cui si accede dalla porta principale. La sala si trova proprio sotto la cupola, il cui interno è completamente affrescato. Per poter ammirare meglio le decorazioni, sedetevi su uno degli svariati tappeti e guardate verso l’alto. Quello al piano terreno è lo spazio riservato agli uomini, mentre soltanto le donne possono salire sul ballatoio attraverso una stretta scala. Se non ci sono fedeli intransigenti, però, anche le donne potranno accomodarsi nella sala principale.

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8. Bere un caffè su una terrazza del Complesso Taiwan

Sembra che l’Albania sia stata la prima a riconoscere Taiwan come stato indipendente dalla Cina. In segno di ringraziamento Taiwan ha donato l’appariscente impianto di fontane situato accanto all’edificio, che per questo motivo ha assunto l’attuale nome. Questo palazzo, dalla forma sinuosa che ricorda le onde, ospita una serie di bar e ristoranti tra i più trendy della città ed è uno dei luoghi più amati dai cittadini di Tirana che nelle giornate di festa si riversano nel Parco Rinia che ospita il palazzo e che è uno dei più grandi parchi pubblici del centro città. La sera, poi, i tavoli dei bar e dei ristoranti disposti sui due piani delle terrazze del palazzo si riempiono di gente.

Altri tavoli con sedie colorate circondano due lati della fontana, creando un effetto che richiama le Tuileries. Alcuni elementi architettonici del palazzo, invece, mi hanno fatto ricordare lo stile fantasioso e colorato dei palazzi viennesi di Hundertwasser. Per immergervi nei momenti di svago degli abitanti di Tirana, dovete sorseggiare almeno un caffè a uno dei tavoli del Taiwan. C’è anche il wifi free.

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9. Rilassarsi in un bookshop cafè

Chioschi di libri sui cigli delle strade, un paio di librerie internazionali nei punti strategici e turistici della città e due bookshop-biblioteche caffè assolutamente da visitare. Tirana negli ultimi anni si sta trasformando in una città che valorizza e promuove gli spazi e i modi alternativi e popolari per la lettura. Il bookshop cafè più famoso è probabilmente la Friend’s Book House in rruga Sami Frashëri (ci ho messo una vita a trovarlo, perché si trova nel breve tratto di strada prima del fiume Lana e non sul lungo viale all’interno de Blloku): è un caffè frequentatissimo dai giovani che la sera riempiono i tavolini all’aperto sul viale. Le salette interne sono disposte su due piani e una delle due riservata ai non fumatori. I libri si trovano soprattutto al piano inferiore, a cui si accede anche direttamente dall’esterno, scendendo qualche gradino davanti all’entrata.

Ma il locale imperdibile è il E Për7shme, in rruga Jul Variboba, nei pressi della Piramide. Due i motivi per cui dovete andare a bere qualcosa qui. Il primo perché bellissimo, caldo e accogliente, con librerie zeppe di volumi, che sono anche sparsi un po’ ovunque, divanetti che invitano ad allungare la pausa, un giardino allegro con sedie colorate. Il secondo perché non è un bookshop cafè come gli altri, ma è l’ex casa di Ervin Hatibi, classe 1974, un poeta molto noto in Albania dove pubblicò la sua prima raccolta a 15 anni. La casa prima venne aperta al pubblico e poi passò in gestone agli amici di Ervin che l’hanno trasformata anche in una casa editrice e nel luogo di ritrovo di tutti i poeti e gli appassionati di cultura di Tirana e del paese intero. Un luogo imperdibile per respirare un po’ dell’atmosfera della giovane Tirana che guarda al futuro. Non ho scoperto per caso questo posto, ma grazie a questo bellissimo articolo-intervista su Osservatorio Balcani e Caucaso che vi invito a leggere se volete conoscere meglio la storia di Ervin e di questa straordinaria esperienza.

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10 Conoscere la storia dei palazzi di Piazza Madre Teresa

L’ultimo punto richiama il primo. Piazza Madre Teresa (shesi Nënë Tereza) è lo spazio aperto che fa da contrappunto a piazza Scanderbeg. Le due piazze si congiungono tramite l’asse di collegamento del boulevard Zogu I, lungo il quale si trovano i principali edifici istituzionali della città. Realizzata nel periodo di occupazione italiana (a quel tempo si chiamava piazza Littorio), è uno degli spazi più completi che abbia mai visto costruiti in tipico stile fascista da due architetti italiani. Doveva essere destinata alla formazione, alla cultura e allo sport, mentre piazza Scanderbeg (a quel tempo piazza dei Ministeri) era quella dei palazzi del potere. I contenitori sono gli stessi ancora oggi, ma a cambiare sono stati i contenuti degli edifici e i loro nomi.

Il Politecnico, che domina la piazza sul lato nord, oggi è la sede dell’università di Tirana. Sul lato della piazza alla sua destra si trova l’ex Casa delle Organizzazioni giovanili o Casa della Gioventù del Littorio albanese che oggi ospita da un lato il rettorato e la biblioteca universitaria e dall’altro il museo archeologico, mentre di fronte, sull’altro lato della piazza, c’è l’ex Opera del dopolavoro albanese, oggi Accademia delle Belle Arti.

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Le cose da vedere e da fare a Tirana non si esauriscono qui, anche perché in pochi anni la città ha continuato a cambiare. Ma queste già vi possono dare un’idea se volete avvicinarvi e comprendere un po’ di più la complessa e variegata storia e cultura di questa città che non nasconde il suo passato, ma che è sempre più protesa nel futuro.

Di Tirana e dell’Albania scriverò ancora, perché è un luogo che riserva molte sorprese. E voi, siete mai stati a Tirana o avete pensato di pensato di andarci?

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

Commenti

13 Commenti
  1. pubblicato da
    Alessio
    Giu 8, 2015 Reply

    Si, l’Albania è stata davvero una sorpresa per me, e la sua capitale è una città piacevolissima; forse non bella nell’accezione pura del termine ma interessante e stimolante.

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Giu 8, 2015 Reply

      Quanto tempo fa ci sei stato? Tutti gli abitanti che ho conosciuto mi hanno detto che l’evoluzione della città e del Paese è molto rapida: cinque anni fa era un’altra cosa e con tutta probabilità tra cinque anni sarà ancora diversa. Sicuramente la sua “bellezza” non è quella che si pensa tradizionalmente. Io però adoro andare alla scoperta di questi Paesi e della loro bellezza nascosta e originale 🙂

  2. pubblicato da
    bnmjk
    Lug 29, 2015 Reply

    non è vero La statua di Skanderbeg è stata sempre Li e non c’entra con gli anni 1990

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Lug 29, 2015 Reply

      Ti ringrazio molto per questa precisazione, mi avevano dato un’informazione errata. Ora approfondisco e poi correggo. Grazie ancora per il tuo commento.

  3. pubblicato da
    bnmjk
    Lug 29, 2015 Reply

    Palazzo di cultura e non è stato chiamato mai palazzo socialista di cultura

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Lug 29, 2015 Reply

      Non ho scritto che quello è il suo nome, infatti, ma che quello che comunemente si definisce “socialista” è lo stile architettonico in cui è realizzato.

  4. pubblicato da
    alicesroom
    Dic 12, 2015 Reply

    L’ha ribloggato su alicesroom.

  5. pubblicato da
    Marina
    Mag 11, 2017 Reply

    Ci stiamo preoarando per 4 giorni in albania a tirana e a durazzo. Grazie per aver sottolineato i punti da vedere. Ti aggiornero’ al ritorno

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Mag 22, 2017 Reply

      Ciao Marina, felice che il mio post ti abbia dato qualche spunto! C’è un bus per raggiungere Durazzo che ti permette di fare una bella gita in giornata. Aspetto i tuoi aggiornamenti allora, sicuramente troverai qualcosa di nuovo a Tirana, è una città in costante evoluzione!

  6. pubblicato da
    Sabrina Barbante
    Mag 20, 2017 Reply

    Sono a Tirana e tu sei la mia principale guida!!! Grazie ❤️
    http://www.sabrinabarbante.com

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Mag 22, 2017 Reply

      Ciao Sabrina, mi fa davvero molto piacere! Buon viaggio e fammi sapere le tue impressioni!

  7. pubblicato da
    Estela
    Mag 30, 2019 Reply

    Ma il parco con il lago no ? E la vista da montagna con il teleferico oppure con la machina? ???

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