Around Srebrenica: il viaggio diventa mostra

Ci sono progetti che non scegli tu, ma che ti scelgono loro. Ci finisci dentro trasportato non da un obiettivo prefissato, bensì da una serie di situazioni ed eventi. Qualcosa che va oltre la semplice coincidenza. Forse è soltanto la naturale conseguenza dell’inseguire quello che stimola il nostro interesse e la nostra curiosità. Così è andata per la mostra “Around Srebrenica. Viaggio attraverso i Balcani, 20 anni dopo”, che ho realizzato insieme ad Alessandro Coccolo e che è visitabile alla libreria Feltrinelli di Udine fino al 21 febbraio 2016. Alessandro ha fatto le foto, io ho scritto i testi dei pannelli di accompagnamento.

locandina_A4_bassaViaggiare nei Balcani
Entrambi appassionati di Balcani, di confini e di culture, ci siamo conosciuti nel corso di un viaggio organizzato dall’associazione di turismo responsabile “Viaggiare i Balcani” di Trento. Conosco da molti anni questa associazione, con cui ho “scoperto” i Balcani un po’ di anni fa, in un momento particolare della mia vita, quando volevo assolutamente trascorrere il capodanno a Sarajevo – che per me rappresenta la città simbolo della rinascita – e non trovavo nessuno che avesse voglia di condividere con me questa esperienza. Visto che era inverno e che la mia abilità di guida non è mai stata eccellente sulle strade ghiacciate o innevate, non mi attirava l’idea di fare questo primo viaggio balcanico da sola. Con una classica ricerca sul web ho trovato questa associazione ed è stato amore a prima vista.

srebrenicaIl viaggio a Srebrenica nel luglio 2015
Poi nei Balcani ci sono tornata svariate volte per conto mio, ma la scorsa estate ho voluto fare un’altra esperienza con questa associazione per partecipare alla cerimonia del ventennale dell’eccidio di Srebrenica, la località della Bosnia orientale tristemente nota per il massacro degli oltre ottomila bosniaci musulmani. Quello che mi aveva colpito era l’originalità dell’itinerario di viaggio, che non si limitava alla visita di Srebrenica e alla partecipazione alle cerimonie del ventennale, ma comprendeva anche la scoperta di alcuni luoghi della Croazia come Jasenovac e di numerosi villaggi della Bosnia orientale che erano stati interessati dal conflitto e che ancora non avevo avuto modo di vedere. Oltre al fatto di andare a vedere anche le cerimonie in ricordo delle vittime serbe, il 12 luglio, di cui non si hanno mai notizie. Uno sguardo complessivo, insomma, ai luoghi e ai segni del passato che sono arrivati fino ad oggi. E la possibilità di avviare una riflessione più approfondita su questo tema e di capire a che punto siamo vent’anni dopo.

srebrenicaPerché una mostra
L’idea della mostra è venuta ad Alessandro al rientro dal viaggio e io mi sono lasciata trascinare in quest’avventura. Le perplessità erano svariate, non per ultima il dubbio dell’interesse che potevano avere le persone verso questo tema. Una delle cose che mi ha sempre stupita, infatti, è che nella città in cui vivo da quarant’anni – Udine – ci sia sempre stato pochissimo interesse verso un confine così vicino. Conosco persone che per anni sono andati a fare benzina a Vencò (il confine sloveno più vicino a Udine, a soli 20 minuti di strada) senza mai avere la curiosità di andare a vedere cosa c’è qualche chilometro più avanti rispetto al distributore di benzina. Invece viaggiare nei Balcani ha da sempre attirato la mia curiosità. Forse perché “l’Italia finisce a Mestre”, come ben dice Paolo Rumiz, e quindi è più facile e veloce raggiungere Zagabria che Roma o Milano. Un po’ per autentica curiosità e interesse a quei luoghi verso cui le masse non sono attirate. In questi anni mi sono spessa sentita dire: “Ma cosa vai a a vedere là?”. E la mia riposta è inevitabilmente sempre la stessa: “Vado a vedere cosa c’è”.

srebrenicaL’inaugurazione
La mostra è composta da 30 fotografie e dieci pannelli di testo: un racconto di parole e immagini che illustra alcuni luoghi osservati durante il nostro viaggio dal 9 al 13 luglio 2015. Alessandro fotografa in bianconero con pellicola. Niente digitale, dunque. E niente immagini gridate. Le foto di Alessandro hanno carattere documentaristico. Lui riesce ad accostarsi anche ai momenti più intensi e delicati con discrezione, senza essere una presenza ingombrante. Io nei pannelli ho cercato di unire un po’ di informazioni di contesto, per fare in modo che la mostra fosse comprensibile a tutti, a qualche spunto di riflessione e a qualche racconto di quanto abbiamo visto in quei giorni. Il tentativo è di mostrare quello che c’è intorno a Srebrenica, sia dal punto di vista geografico e metaforico. In ogni caso, state pur certi, dai Balcani si torna sempre con più domande che risposte. Per me, almeno, è sempre così.

srebrenicaL’inaugurazione sabato 30 gennaio è andata oltre le previsioni: è stata davvero una bella sorpresa vedere così tante persone attente e interessate a questo tema. Il sindaco di Udine Furio Honsell è stato molto gentile a portare i suoi saluti. E mi ha fatto molto piacere che Maurizio Bait abbia accettato di presentare la mostra: lui è un giornalista de Il Gazzettino, dove cura l’interessante pagina settimanale “Frontiere” ed è da sempre un appassionato di confini e culture. Graditissima sorpresa anche quella di avere con noi Leonardo Barattin, che è stata la nostra guida durante il nostro viaggio e grazie alla sua sensibilità e alla sua perfetta conoscenza della lingua locale è riuscito a farci apprezzare l’esperienza e anche a tirarci fuori da qualche piccolo fastidio.

srebrenicaLa sala al primo piano della libreria La Feltrinelli di Udine è perfetta in termini di spazi e di condizioni di luce per ospitare una mostra di questo tipo e il personale della libreria è stato eccezionale nel favorire la mostra in ogni modo. La mostra è a ingresso libero ed è aperta durante gli orari della libreria, ovvero dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30, il sabato dalle 9.30 alle 20.00 e la domenica dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Prima di uscire c’è un quaderno su cui ci fa piacere se scrivete un pensiero, un commento o anche semplicemente la vostra firma per testimoniare il passaggio.srebrenica

E ovviamente aspetto i vostri commenti in fondo a questo post!

Dicono di noi – Rassegna stampa della mostra:
Osservatorio Balcani e Caucaso
Udine Today
Diario di Udine
Udine20
– Messaggero Veneto
– Il Gazzettino
PrimaPress
Trippando
Radio Spazio 103

Altre informazioni e aggiornamenti anche sull’evento creato su facebook.

Le foto in bianco e nero in questo post sono di Alessandro Coccolo, le immagini dell’inaugurazione di Matteo Biasetto.

Gallery dell’inaugurazione

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Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

Commenti

4 Commenti
  1. […] siano altre sorprese. Vi terrò aggiornati. Nel frattempo chi non avesse ancora fatto, può leggere questo post in cui racconto la genesi del viaggio e della mostra, oltre a fare un piccolo resoconto, anche fotografico, […]

  2. pubblicato da
    Mario
    Mar 1, 2016 Reply

    Blog interessante! Tanti saluti e avanti cosí!

  3. […] mostra è stata inaugurata un anno fa a Udine e nei mesi successivi non ha mai smesso di girare l’Italia, registrando un successo davvero […]

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