Città della Pieve, 5 cose da fare nel borgo umbro dello zafferano

Lo si nota lungo le vie, tirate a lucido. Sui muri delle case, valorizzate con piccoli pensili artigianali. Sugli infissi, colorati di fresco. Sui battacchi delle porte, conservati alla perfezione. Ma anche nella pratica segnaletica, a misura di visitatore. La capacità di valorizzare i luoghi e i loro particolari, di esaltarne la bellezza e la specificità, di condurre per mano alla scoperta di angoli che altrimenti passerebbero inosservati è una delle cose che apprezzo e che amo di più dei territori.

Questa cura e questa attenzione che gli abitanti ci mettono nel conservare e valorizzare il luogo in cui vivono, l’ho trovata con grande piacere a Città della Pieve, borgo umbro al confine con la Toscana, famoso più per essere stato la location della serie “Carabinieri” e la casa italiana di Colin Firth, che per essere la patria del Perugino, le cui opere sono conservate nelle chiese di questa cittadina.

Il blogtour organizzato da Città della Pieve Promotion mi ha offerto l’occasione per conoscere questo angolo di Umbria, una delle miei regioni italiane preferite. Ora vi racconto quello che ho scoperto attraverso 5 consigli sulle cose che secondo me si possono fare trascorrendo qualche giorno in questo splendido borgo.

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SCOPRIRE I SENTIERI DEI VICOLI E DEI PAESAGGI

La bellezza di un luogo non è data soltanto da monumenti e opere d’arte, ma anche dalla conformazione urbana e paesaggistica del luogo stesso. Sono proprio queste peculiarità che spesso ci fanno dire: “Wow, che bello!” quando ci troviamo di fronte a un luogo che attira la nostra attenzione.
Una delle cose che mi è piaciuta di più di Città della Pieve è che ha saputo capire e valorizzare questi aspetti della sua città. Sono nati così due percorsi, segnalati da cartelli azzurri e verdi che indicano ai viaggiatori il Percorso dei Vicoli e il Percorso del Paesaggio. Idea semplice e geniale al tempo stesso.

Il Percorso dei Vicoli indica ben 19 luoghi dove è possibile apprezzare suggestivi scorci o punti pittoreschi della città. Il mio consiglio è quindi di cominciare l’esplorazione della città perdendovi nei vicoli e girando un po’ a caso, per poi soffermarvi sulle indicazioni di questo percorso e scoprire alcuni angoli che forse vi sono sfuggiti.
La prima cosa che noterete è il colore del borgo: Città della Pieve è dominata dal colore rosso, perché tutti gli edifici sono costruiti con il laterizio tipico locale, che ha sfumature che variano dal rosa chiaro ad una tonalità più scura, che qui si produce dal XIII secolo. Tra i più suggestivi ci sono sicuramente via Verri e via del Fango, via delle Forbici e via delle Case Basse, per poi arrivare a quello che sicuramente è l’attrazione più famosa, ovvero via Baciadonne, una delle vie più strette d’Italia.

Il Percorso del Paesaggio valorizza un’altra peculiarità di Città della Pieve, ovvero la sua posizione, con a sud il monte Cimino, a sud-est il monte Peglia e i monti Sibillini, a est il Montarale, la valle del Nestore e il monte Subasio, a nord i colli sul Trasimeno e a ovest il monte Cetona e il monte Amiata.
Sono ben 8 i belvedere che potrete cercare e da cui potrete ammirare il paesaggio circostante. I più semplici da trovare sono quello della Rocca, quello da via Garibaldi e quello dalla chiesa di San Pietro, ma cercate di non tralasciare anche quello da via del Fango e da via del Pero. Seguire questi percorsi è un modo perfetto per immergersi nell’atmosfera della città e lasciarsi incantare dalle sue bellezze.

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CERCARE LE OPERE D'ARTE NELLE CHIESE E NEI PALAZZI

Pochi lo sanno, ma Città della Pieve è la città natale del Perugino e diversi edifici custodiscono ancora diverse sue opere. Non solo. In chiese e palazzi sono celati affreschi e tele di numerosi altri artisti. Se siete appassionati d’arte, quindi, non lasciatevi sfuggire il percorso che si snoda tra i principali edifici religiosi e civili della città. L’itinerario deve partire assolutamente dall’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi (ingresso 2 euro, vietato scattare foto), che custodisce l’opera più preziosa del Perugino, l’Adorazione dei Magi, un affresco di sette metri che occupa un’intera parete. Seconda tappa imprescindibile il duomo, dedicato ai Santi Gervasio e Protasio. Alle spalle dell’altare, nell’abside, c’è un’altra opera del Perugino, la Madonna in gloria con i Santi del 1514. L’altro dipinto del Peurgino – il Battesimo di Cristo – si trova nella prima cappella della navata a sinistra subito dopo l’entrata. Nella stessa cappella c’è anche un ritratto del Perugino.
Usciti dal duomo vale la pena entrare nel palazzo Corgna, la più importante dimora signorile della città: dopo aver dato un’occhiata alla corte interna con pozzo, entrate nella Sala del Governatore al piano terra, una delle più belle e ammirate gli affreschi alle pareti e sul soffitto realizzati dal pittore manierista Nicolò Circignani, detto il “Pomarancio“, uno degli artisti che ha lavorato molto a Città della Pieve. Altrettanta bellezza la ritroverete negli affreschi che decorano il primo piano. Le stanze interne e gli scaloni monumentali sono decorati con affreschi, grottesche e grandi riquadri di carattere mitologico e sacro.
Se volete terminare il percorso alla scoperta del Perugino, vi conviene dirigervi alla chiesa e museo di Santa Maria dei Servi, dove è conservata la Deposizione dalla croce, dipinta nel 1517. Nei sotterranei vi aspetta un’incredibile scoperta. Qui sono state collocate urne e sarcofagi etruschi scoperti alla fine del 2015 e attualmente allo studio della Soprintendenza. Si tratta di una scoperta straordinaria, con reperti perfettamente conservati e databili intorno al III secolo a.C. Uno dei due sarcofagi aveva una lunga iscrizione tradotta come “Laris Pulfnas figlio di Arnth”. I coperchi ritraggono i defunti a busto nudo con ghirlande di fiori e sdraiati su due cuscini come se partecipassero a un banchetto. Tutti tengono in mano una patera, ovvero un recipiente simile a una scodella usato durante le cerimonie sacre. Questa recente e straordinaria scoperta si può visitare soltanto con visita guidata (chiedete all’ufficio turistico) e qui è ovviamente vietatissimo scattare foto.
Se vi siete appassionati all’arte e avete ancora fiato, potete visitare altre chiese interessanti, sparse in città, in particolare la Chiesa di Sant’Agostino, costruita fuori da Porta Fiorentina che conserva belle tele di Salvio Salvini, la Chiesa di San Francesco, oggi Santuario della Madonna di Fatima, appena fuori da Porta Perugina con la bella facciata del XIII secolo e la Chiesa di San Pietro, sul limite delle mura, dove c’era l’antica Porta Castello. Non dimenticate poi di fare un salto all’Oratorio di San Bartolomeo, di fronte alla Rocca Perugina, dove è conservato il bellissimo affresco con La Crocifissione, conosciuto come Il Pianto degli Angeli, dipinto dal senese Jacopo di Mino del Pellicciaio. Città della Pieve è davvero uno scrigno di opere d’arte, tutte da scoprire.

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PARTECIPARE A ZAFFERIAMO

Lo ammetto, prima di arrivare a Città della Pieve, pensavo che lo zafferano si usasse quasi esclusivamente per fare il riso. Invece qui ho scoperto gli abitanti usano questa spezia nei modi più creativi possibili. Tanto che a metà ottobre hanno organizzato un evento, che si chiama Zafferiamo, durante il quale offrono la possibilità di scoprire tutto sulla coltivazione di questa spezia e i suoi segreti.
Nelle bancarelle allestite in piazza troverete di tutto: grappe e liquori, tè e tisane, saponi e stoffe, marmellate e salsine, biscotti e miele. Ovviamente a base di zafferano. E se volete provare a coltivare lo zafferano anche voi, sarete accontentati: in piazza potrete ritirare gratuitamente il vostro vasetto con un bulbo già piantato da portare a casa. Io ovviamente l’ho preso: vediamo se almeno stavolta riesco a sconfiggere il mio terribile pollice verde.
Durante Zafferiamo c’è anche la possibilità di visitare l’orto del Seminario dove viene coltivato lo zafferano, partecipando a una visita guidata in cui si spiega la storia e l’evoluzione di questa pianta che colpisce per la bellezza del fiore lilla, per gli stimmi rosso fuoco e per la colorazione gialla che assume dopo la cottura. “Il Croco di Pietro Perugino – Zafferano purissimo in fili di Città della Pieve” è coltivato in Umbria sin dal XIII secolo, come testimoniano antichi documenti e statuti di Perugia. Oggi è stato costituito un Consorzio che si propone di tutelare e promuoverne la produzione, salvaguardandone la tipicità e che ci ha regalato con una serie di prodotti tipici squisiti contenuti all’interno di una graziosissima cassetta di legno del Cantiere 56.

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ASSAGGIARE I PIATTI LOCALI

La scoperta dei sapori dei luoghi è un momento imprescindibile di ogni viaggio che si rispetti. Durante il blogtour a Città della Pieve abbiamo provato prelibatezze di ogni tipo. Nella Trattoria Bruno Coppetta, uno dei ristoranti più noti e amati della città, abbiamo assaggiato squisiti piatti a base di zafferano, dolci compresi, senza tralasciare i famosi ai pici cacio e pepe serviti in tavola direttamente dalla forma di formaggio.
Le cantine Podere Fontesecca ci hanno dato il benvenuto con una super degustazione in cui abbiamo assaggiato i loro vini Rosato, Ciliegiolo e Sangiovese.
Il ristorante  Zafferano Pievese, all’interno dell’Hotel Vannucci, ha deliziato il nostro palato con una serie di piatti di pesce e un dolce allo zafferano da leccarsi i baffi, mentre la Taverna della Rocca ci ha accolto nei suoi spazi rustici e pieni di calore, rimpinzandoci di specialità locali.
Al mattino punto di riferimento per la colazione è stato il Caffé Degli Artisti, situato in un luogo strategico, proprio all’ingresso del centro storico.
L’accoglienza dei commercianti che avevano allestito le bancarelle in piazza in occasione di Zafferiamo è stata straordinaria. Non serviva nemmeno avvicinarci ai chioschi che già da lontano richiamavano l’attenzione per far provare le loro specialità: miele, grappa, liquore, sciroppi, salse salate e marmellate dolci, gelati, tutto a base di zafferano. Ho scoperto davvero un mondo! Sotto il tendone di fronte alla rocca, poi, vere e proprie degustazioni a base di salumi, formaggi, torte del Perugino e una piccola scuola di cucina per preparare la pasta per i pici a base di zafferano a cui ho partecipato anch’io che sono negata in cucina.

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DORMIRE IN UN CASALE IN PIETRA TRA LE COLLINE

Se dico Umbria, penso subito a colline verdi che invitano al relax. Non c’è stata migliore sorpresa per me scoprire quindi che avrei alloggiato in un borgo perfettamente ristrutturato, con casette di pietra immerse nel verde. Si chiama PanElios e si trova a circa un chilometro dal centro storico di Città della Pieve. La cosa super è che, pur essendo immersi nel silenzio e nel verde, si arriva in centro anche a piedi, dunque è l’ideale per chi non ha voglia di usare l’auto ogni auto o per chi arriva in treno. Gli appartamenti sono ampi, funzionali, nuovissimi e arredati in stile. Si affacciano sulle splendide colline e sono circondati da uliveti e aiuole fiorite. Sistemazione ottima per chi cerca comfort ma anche autonomia, per le coppie che vogliono un luogo romantico (l’alba e il tramonto da qui sono super) e per le famiglie che possono lasciar correre i bimbi (c’è anche un’area giochi). D’estate c’è anche la piscina. Gestione impeccabile e relax, prezzi accessibili, ve lo consiglio davvero.

Se volete cercare altri alloggi più adatti alle vsotre esigenze a Città della Pieve o in zona, consultate la mappa e inserite le date del vostro viaggio.

Città della Pieve e l’Umbria vi aspettano!



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Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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