Uno dei confini tra Italia e Slovenia meno conosciuti dai turisti è quello di Vencò, un paesino del Collio friulano, ben noto invece a chi abita in Friuli per essere la strada più veloce per andare da Udine in Slovenia: subito dopo il confine si trovano distributori di benzina, negozi di sigarette, macellerie e bancarelle con frutta e verdura a buon prezzo. Nonostante la Slovenia non sia più economica come un tempo, sono moltissimi i friulani che attraversano il confine per fare acquisti di questo tipo. Io sono una di quelle. Negli ultimi anni, però, il pieno di benzina è diventato la scusa per fare un salto sul Collio sloveno, che si chiama Brda. Oggi vi porto con me a fare una passeggiata accompagnata da un aperitivo o da un pranzetto in uno dei tanti localini sulle colline del Brda sloveno.
Innazitutto toglietevi dalla testa l’atmosfera tipicamente cupa di certe zone di confine. Qui siamo sul Collio, un luogo dove da anni uomo e natura respirano insieme. Se non ci fosse il confine a marcare la differenza, sarebbero in pochi ad accorgersi che le dolci colline, ricoperte di vigneti, ad un certo punto cambiano nazionalità. Il Brda per me è rimasto uno di quei luoghi in cui il tempo scorre con lentezza, perfetto per aspettare il tramonto, sorseggiando un bicchiere di vino. Lasciarsi incantare dai paesaggi che emanano pace è un piacere per tutti i sensi. Io dal Brda sloveno torno sempre felice (e non soltanto perché ho bevuto!).
Quattro sono i comuni che compongono il Brda: Dobrovo, Šmartno, Kojsko e Neblo a loro volta formati complessivamente da 25 villaggi, a volte così piccoli che il rischio è di non rendersi conto di passare da uno all’altro, se non ci fossero i cartelli stradali. Questo significa che in un paio d’ore potete visitare tutto il territorio, il tempo in più sarà dovuto alle soste che vi concederete per rifocillarvi.
Dobrovo. Il paese di Dobrovo è il più grande e conta quasi 400 abitanti. Lo riconoscerete appena attraversato il confine dalla sagoma del suo grande castello – un palazzo rinascimentale costruito all’inizio del 1600 – che si staglia sulla collina in lontananza. Si tratta di una struttura massiccia a forma quadrata con una torre ad ogni angolo. Il suo ampio cortile è un ottimo punto per ammirare il panorama circostante. Al suo interno si trova una galleria d’arte e ristorante di lusso, nel cortile un punto informativo turistico con ottime mappe della zona e nei suoi sotterranei un’enoteca molto apprezzata (io non l’ho ancora provata perché non proprio low cost, però ho sentito ottimi pareri circa la qualità del vino e del servizio). A Dobrovo troverete anche l’unico bancomat della zona. Il paese straripa di gente a fine maggio per la festa delle ciliegie.
Medana. Tra i nove villaggi che compongono il comune di Dobrovo (Snežeče, Višnjevik, Gradno, Medana, Ceglo, Plešivo, Fojana, Barbana e Biljana), Medana è uno dei miei preferiti, perché è davvero pittoresco. Abbarbicato sul colle, qui si possono trovare numerosi momenti di relax e di ristoro. In pochi metri quadrati si trovano infatti molti agriturismi e cantine. Sulla piazzetta del paese, dove si può anche parcheggiare, c’è una grande mappa che aiuta i turisti ad orientarsi e a trovare i ristoranti migliori. Per chi all’enogastronomia vuole unire la cultura, qui si trovano le case natale dei poeti sloveni Alojz Gradnik e Ludvik Zorzut: guardando lo splendido paesaggio collinare non c’è dubbio capire dove abbiamo preso ispirazione per i loro versi! Il mio locale preferito è forse anche quello più conosciuto della zona, ma è talmente bello che non posso fare a meno di portarci tutti gli amici che mi vengono a trovare. L’agriturismo Belica è un vero paradiso: offre alcune camere, una piscina all’aperto, ma soprattutto un ottimo ristorante, dalla cui terrazza si può ammirare uno degli scorci più belli sulle colline. È il posto perfetto per un pranzo estivo o per un bicchiere di vino accompagnato da squisiti affettati e formaggi, guardando il tramonto mentre la luce del sole scompare dietro le colline. Il servizio è cordiale, il prezzo alla portata di tutti e l’atmosfera davvero suggestiva.
Smartno. Se Medana si raggiunge girando a destra all’incrocio di Dobrovo, per arrivare a Smartno si prende la direzione opposta, verso sinistra. Questo secondo me è il paese più bello del Brda sloveno. Si trova sul colle ed è cinto da mura di difesa che facevano parte del sistema difensivo durante le guerre fra gli Asburgo e la Serenissima. All’interno del borgo, le case hanno mantenuto le caratteristiche architettoniche del XV-XVI secolo. Vale davvero la pena fare una passeggiata in questo borgo perfettamente ristrutturato da pochi anni: strette viuzze acciottolate, case costruite in maniera concentrica attorno alla chiesa che presentano i tipici ballatoi di legno al primo piano e le piastrelle colorate sotto le sporgenze dei tetti. Dal parcheggio all’esterno delle mura si gode una splendida vista sulle colline e i vigneti.
Dopo aver visitato il borgo, potete fare una sosta all’Osteria Hiša Marica, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, anche se in realtà il locale è stato rinnovato di recente con un tocco raffinato. Qui si può fare un pasto completo, ma anche gustare semplicemente un bicchiere di vino del Collio. Ne vale la pena anche solo per sedersi ad uno dei deliziosi tavolini colorati sistemati lungo il vicolo, nel centro del suggestivo borgo medievale. Se decidete che questo posto vi ha conquistato, l’osteria offre anche delle splendide camere. Tradizione con stile per questa antica locanda che prende il nome da nonna Marica, di cui tramanda ancora oggi l’ottima cucina.
Torre di Gonjače. Il modo migliore per ammirare in tutta la sua estensione Brda è salire i 144 gradini della torre di Gonjace, alta 23 metri, che si trova su uno dei colli più alti del Brda. Da qui la vista a 360 gradi spazia sulle Alpi Giulie e le Alpi carniche, fino al Collio e alla pianura friulana per arrivare, nelle giornate limpide, a vedere addirittura il golfo di Trieste. Una vista che abbraccia il Brda sloveno, adatta soltanto a chi non soffre di vertigini. Per raggiungere la torre, si deve andare verso il colle Mejnik e, dopo Sanmartno, proseguire verso Gonjace: prima di arrivare al centro abitato, una stradina sulla sinistra (c’è l’indicazione), vi porterà fino al piazzale su cui sorge la torre, dove c’è anche un piccolo parcheggio. Sul piazzale, proprio sotto la torre, sorge un monumento dedicato a 315 vittime della Seconda Guerra Mondiale.
Koisko. Se i paesaggi del Brda vi hanno conquistato, non potete fare a meno di inoltrarvi fino a Koisko, a poca distanza da Sanmartno. Lo si riconosce anche da lontano per via della caratteristica torre-campanile della chiesetta ce sorge in cima ad una collina e che caratterizza questo villaggio. Al centro del paese si trova la più grande chiesa parrocchiale, ma vale la pena salire fino a quella più antica, sia per poter ammirare il panorama, sia per ritemprarsi nella silenziosa atmosfera del luogo. La collina è raggiungibile anche in auto, anche se la strada è molto stretta e a piedi ci si mette pochi minuti. All’inizio del paese, prendendo una stradina in salita sulla sinistra, vi consiglio la cantina Ferdinand, dove il gentilissimo titolare vi farà provare un’ottima degustazione di vini biologici prodotti nei suoi vigneti: potete scegliere il vostro preferito tra ribolla gialla, pinot grigio, merlot e cabernet sauvignon.
Neblo. Questo è il primo paese a presentarsi ai visitatori subito dopo varcato il confine e comprende ben nove borghi, caratteristica tipica dei territori inseriti nell’antica Repubblica di Venezia, da alcuni dei quali si possono godere splendidi panorami sulla parte interna del Brda sloveno. Da tempo mi riprometto di fare un giro nei borghi semidisabitati a nord e molto presto lo farò. A Neblo c’è una delle mie trattorie preferite. È facile arrivarci: all’incrocio principale del paese, invece di girare verso il distributore di benzina, all’incrocio con la Gostilnica Pr’ noni (che devo ancora testare personalmente, ma di cui si parla bene per i prezzi economici e i piatti abbondanti), è sufficiente continuare dritti. Dopo un chilometro di strada su cui si affacciano prati e vigneti si arriva al borgo di Hruševlje, dove si trova la Okrepčevalnica Lipa, una delle poche trattorie che ancora conservano la genuinità dei locali sloveni di un tempo. Qui tutti vengono a mangiare per mangiare i calamari fritti, ma io adoro i loro piatti di carne, dai semplici cevapcici alla bistecca impanata ripiena lubianska. Il locale si trova proprio di fronte a un ponte di pietra che conduce a Slavče, sul quale si erge una statua in pietra di Janez Nepomuk, sulla cui base c’è una scritta con l’anno 1903.
I luoghi da scoprire nel Brda sloveno non finiscono qui, ma questi potrebbero essere un buon inizio per scoprire questa zona della Slovenia così tipica e così vicina all’Italia. Cosa ne pensate?
Commenti
1 Commentifranco
Nov 7, 2018Ci ritorno sempre volentieri. E’ un altro mondo. La tranquillità, la bontà della gente, la bontà dei prodotti. Andateci di domenica mattina. Sentirete campane suonare dappertutto: lì è sempre PASQUA.