Quando dici Croazia, pensi al mare. La sua capitale, posta all’interno del Paese, è meno visitata rispetto alle località della costa, mentre può riservare più di una piacevole sorpresa. Lo sapete, ad esempio, che Zagabria è considerata la capitale della cravatta? Io consiglio Zagabria per un weekend low cost a chi ama scoprire le capitali ancora non troppo invase dal turismo e a chi ama conoscere le capitali dell’Europa dell’Est.
Facile da visitare, si divide in città alta, ovvero la parte medievale, e città bassa, la zona ottocentesca e moderna, Zagabria offre davvero tantissime cose da vedere. Talmente tante che ho deciso di dividere questa mini-guida alla città in due parti. In questo post vi parlerò della città alta, quella più antica, che ha dimensioni ridotte ma un numero molto alto di monumenti e di cose da vedere. Ecco la mia mini-guida per scoprire la parte alta della capitale della Croazia.
LA CITTA ALTA
Gornji Grad, ovvero la Città Alta, è conosciuta anche come il quartiere di Gradec, dal nome del colle su cui sorge uno dei borghi più antichi di Zagabria. Si raggiunge utilizzando la funicolare, oppure a piedi, sia tramite le scale a fianco, sia dall’altro lato del borgo, attraverso la bella Strossmayer, oppure percorrendo la ulica Radica e attraversando la Porta di Pietra.
Il cuore politico e artistico di Gornji Grad è piazza Markov, al centro della quale sorge la chiesa dedicata a San Marco, simbolo della città per le mattonelle bianche, blu e rosse del suo tetto. Ma oltre ad ammirare i numerosi palazzi istituzionali, in primis il Parlamento croato (Sabor), gli edifici religiosi o i musei (quello di Arte Naif è fra i più tipici), merita passeggiare senza meta per le strade di questo borgo, in particolare quelle che sorgono alle spalle di piazza Markov. Qui si possono ammirare antiche abitazioni con il tetto spiovente di tegole in legno, antichi palazzi, atelier d’arte. Dall’altro lato di Gradec, infine, non può mancare una visita al mercato di Dolac e una sosta lungo uno dei tanti caffè della ulica Ivana Tkalcica, dai cui tetti si può scorgere il bel campanile barocco della Chiesa di Santa Maria.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: IL CAMBIO DELLA GUARDIA
Il Cambio della guardia delle Royal Cravattes è una delle cose imperdibili da vedere a Zagabria. Da aprile a settembre ogni sabato e domenica a mezzogiorno si può assistere al cambio della guardia in piazza Markov, di fronte alla celebre chiesa di San Marco. La suggestiva cerimonia del cambio della guardia riporta alla ribalta le Royal Cravattes, la cavalleria leggera croata nell’esercito reale francese che si distinse durante la guerra di Trent’anni (1618-48).
Nota per essere valorosa e coraggiosa, la cavalleria croata passò alla storia anche per un dettaglio “modaiolo”, il fazzoletto rosso legato intorno al collo, che, riprendendo il nome del popolo che lo indossava, venne chiamato in tedesco krabatten oppure cravattes in francese antico. Il fazzoletto rimase rappresentativo non soltanto dell’esercito, ma anche dell’intera città, considerata la capitale della cravatta (numerosi i negozi, anche di lusso, che in città vendono questo oggetto di abbigliamento).
Il cambio della guardia, realizzata dal Reggimento Cravattes, una formazione ispiratasi alla famosa unità militare storica croata, è una cerimonia molto suggestiva. La formazione, composta da 12 soldati in originale divisa di quatto secoli fa, alcuni a cavallo, altri a piedi con armi e tamburi, oltre che con l’inseparabile fazzoletto annodato intorno al collo, arrivano marciando da Kamenita ulica. La cerimonia comincia con l’ispezione della divisa e delle armi e prosegue con la preparazione delle guardie per il cambio. Tutto avviene con il massimo rigore, scandito dal rumore degli zoccoli dei cavalli sul selciato, dagli ordini dei militari e dal suono dei tamburi.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: PIAZZA MARKOV
Cuore della città alta medievale, piazza Markov ospita tutte le istituzioni politiche e al centro la chiesa di San Marco, simbolo di Zagabria. È una delle piazze più antiche della città: il suo nome si trova infatti in documenti che risalgono al 1256. Fu un luogo importante dal punto di vista sociale e commerciale, ma sul suo selciato furono eseguite anche condanne a morte di centinaia di persone (streghe, criminali, rivoluzionari).
L’aspetto attuale venne definito dagli interventi urbanistici di epoca barocca che le diedero un aspetto più istituzionale e signorile. Qui ogni sabato e domenica a mezzogiorno si svolge la cerimonia del cambio della guardia. Sulla piazza si affacciano gli edifici più importanti del potere civile e religioso: il Parlamento croato (Sabor), la residenza del Governatore (Banski Dvori), la sede della Corte Costituzionale della repubblica di Croazia, l’ufficio parrocchiale della chiesa di San Marco. La piazza si può raggiungere da due direzioni principali: percorrendo fino in fondo la Cirilometodska ulica, se si arriva dalla funicolare, dopo aver superato al torre Lotrscak, oppure risalendo al Kamenita ulica, dopo aver superato la Porta di Pietra, arrivando da ulica Pavla Radica e girando a sinistra in corrispondenza della statua di San Giorgio, sulla trg Brace Hrvatskog Zmaja.
La chiesa di San Marco uno degli edifici più emblematici di Zagabria e si contraddistingue per le mattonelle colorate che rivestono il tetto, realizzato nel 1880. Sul lato sinistro raffigurano gli stemmi della Croazia, della Dalmazia e della Slavonia, su quello destro il simbolo di Zagabria. Realizzato dall’architetto viennese Friedrich Schmidt tra il 1876 e il 1882, il tetto deve la sua fama al gioco cromatico delle tegole, i cui colori bianco, rosso e blu richiamano quelli della bandiera nazionale. La chiesa, che occupa lo spazio centrale di piazza Markov, è stata realizzata nel XIII secolo. Il portale gotico con 15 figure racchiuse nelle nicchie, è stato scolpito nel XIV secolo. Un terremoto distrusse il campanile nel 1502: quello attuale fu costruito successivamente.
L’imponente edificio che si affaccia sul lato est di Markov trg e la cui mole prosegue anche fino a metà della Kamelita ulica è il Parlamento croato (Sabor). Costruito fra il 1908 e il 1910 in stile storicista con innesti neoclassici, rappresenta la più alta istituzione croata. Per la sua costruzione fu abbattuto un intero isolato di case borghesi realizzate qui nel periodo barocco fra il XVII e il XVIII secolo. Dal suo balcone, il 29 ottobre 1918 fu proclamata la secessione dal lungo dominio dell’Impero Austro-ungarico.
Una volta era la residenza del bano, ovvero del governatore, e ospitava anche l’archivio di Stato, il tribunale e l’assemblea croata. Oggi è la sede del governo croato. Banski Dvori è un edificio composto da due palazzi longitudinali ad un piano, caratterizzati da una fila di finestre al primo piano e dai portali. L’edificio fu al centro di un episodio importante e controverso nel corso della guerra d’indipendenza croata. Il 7 ottobre 1991 fu colpito da un missile terra-aria, che per miracolo non produsse vittime. L’edificio in quegli anni era la residenza del presidente Franjo Tudjam. A lanciarlo furono probabilmente i Serbi che, attraverso i paramilitari, controllavano le zone limitrofe. Due decenni dopo però alcuni confutarono questa tesi, ipotizzando che non si trattasse di un maldestro attacco di Belgrado ma di una finzione croata per attirare l’attenzione sul conflitto, tanto più che proprio il giorno dopo la Croazia proclamò la propria indipendenza dalla Jugoslavia. Le guerre conservano spesso purtroppo numerosi episodi poco chiari.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: LE STRADE TIPICHE
Il colpo d’occhio su Via Cirilometodska è dato dai colori nazionali bianco, rosso e blu che vengono continuamente richiamati dalle bandiere esposte dai numerosi edifici che si affacciano sulla strada e dalle tegole colorate della chiesa di San Marco che si scorge in fondo alla strada. Questa era la vecchia strada dei Signori, come si può immaginare dai numerosi palazzi aristocratici che si affacciano sulla via, oggi diventati sedi istituzionali o culturali (ecco spiegata la presenza delle numerose bandiere). In rapida successione qui si trovano il Museo delle Relazioni Interrotte (al numero 2), curiosa e giovane istituzione che con ironia racconta uno dei momenti più particolari della vita di ognuno di noi. Sulla sinistra sorge invece la Chiesa ortodossa dedicata a Cirillo e Metodio. Subito dopo, il Museo croato di Arte Naif, uno dei più importanti della città. Alla fine della strada, poco prima di arrivare in Markov trg, si trova l’antica sede comunale che, dopo essere diventata teatro, oggi ospita le sedute del consiglio comunale.
Via Kamenita è una delle strade che conduce alla Markov trg e si collega con la Kamenita vrata, la Porta di Pietra, meta di pellegrinaggi da tutto il Paese. È una strada molto breve, leggermente in salita, ma riserva molte curiosità. Oltre alla Porta di Pietra, vero monumento religioso, troviamo, al civico 9, la più antica farmacia cittadina, dove dovrebbe aver lavorato Nicolò Alighieri, nipote del sommo poeta, aperta nel 1355 e ancora oggi operativa. Di fronte alla farmacia si scorge un angolo, dietro la scalinata che conduce al primo piano di un edificio che oggi ospita un bar, una grossa catena. La leggenda vuole che fosse appartenuta all’ammiraglio Nelson che, nel 1805 durante la famosa battaglia di Trafalgar, sconfisse Napoleone. La catena fu posta qui nel 1878 ma nessuno sa come ci sia arrivata. Rimanda alla letteratura, invece, la casa che sorge al civico 5. Viveva qui Dora, la protagonista de L’oro dell’orefice, il romanzo che August Senoa scrisse nel 1871 e che rappresenta il primo romanzo storico croato. La statua che ricorda la ragazza è conservata in una nicchia sulla facciata esterna della Porta di Pietra. Su questa strada, infine, si affaccia una parete laterale della possente mole dell’edificio che ospita il Parlamento croato (Sabor).
Via Pavla Radica è un’altra bellissima strada della Zagabria medievale. La si incontra partendo da piazza Bana Jelacica, oppure scendendo a destra dopo la piazzetta Brace Hrvatskog Zmaja (quella con la statua di San Giorgio e il drago). Commerciale fin dalle sue origini, quando ospitava le antiche botteghe dei calzolai, oggi in questa strada si possono trovare originali negozi di oreficeria e di artigianato artistico, che ancora resistono alla globalizzazione, oltre a qualche tipico negozio di cravatte, la cui origine è proprio croata. Il nome della strada ricorda il deputato del parlamento croato, freddato il 20 giugno 1928 nel parlamento di Belgrado da un deputato montenegrino del partito radicale serbo.
Via Ivana Tkalcica è una delle vie più allegre e movimentate di Zagabria. È piena di bar caffè e ristoranti che si susseguono sui lati della strada senza soluzione di continuità. Sia di giorno che di sera è piacevole passeggiare lungo questa strada percorrendola anche più volte avanti e indietro si avrà la sensazione che il paesaggio cambi continuamente: merito degli avventori, abitanti del luogo e turisti, che modificano lo scenario, con il loro andirivieni nei diversi locali che nella bella stagione hanno tavoli e ombrelloni all’aperto. È sicuramente la via più vivace della città alta, sarà impossibile resistere al suo richiamo. In un piccolo spiazzo erboso c’è una statua in bronzo ad altezza naturale che ritrae una signora con un ombrellino: è Marija Juric Zagorka, popolare scrittrice e prima giornalista donna della Croazia.
È una strada “scalinata”: Skalinska è la via acciottolata che collega due zone della città antica che si trovano su due livelli diversi, quello più in basso della ulica Ivana Tkalcica e quello più in alto del Dolac. La strada è completamente invasa dai ristoranti, perlopiù turistici, che hanno posizionato i loro tavoli, coperti dagli ombrelloni, lungo l’asse mediana della scalinata. In cima a Skalinska si arriva nella zona del Dolac deputata al mercato dei fiori. In mezzo alla piazzetta, la statua di Petrica Kerempuh, un vagabondo molto amato della letteratura croata che con ironia si prende gioco dell’autorità e delle miserie umane.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: GLI SCORCI E I PANORAMI
La passeggiata Strossmayer è una delle più amate dai zagabresi, ma bisognerà fare un po’ di attenzione per trovare questa strada, soprattutto se si parte da ulica Ivana Tkalcica e si percorre la passeggiata in salita (che però è anche il percorso secondo me più consigliato), perché per accedere a questa strada bisogna imboccare un vicoletto sulla sinistra (venendo dalla piazza Bana Jelacica) che può facilmente passare inosservato. La romantica passeggiata, che costeggia da un lato le mura di alcuni edifici della città (molti in fase di ristrutturazione e perciò coperti da graffiti) e dall’altro si apre sulla città bassa la cui vista si scorge attraverso le fronde degli alberi, fu realizzata dopo la demolizione delle mura e dei forti che circondavano la città fino all’Ottocento. La strada fu inaugurata nel 1843 e oggi rappresenta un modo insolito e suggestivo per ammirare alcuni scorci della città alta.
La passeggiata termina alla torre di Lotsrack, costruita nel XII secolo e rimaneggiata più volte nel XIX secolo, da sempre il principale nucleo difensivo della zona meridionale della città alta. Oggi ne rimane il significato storico e leggendario, ma apprezzabile è anche la sua struttura che conserva, nonostante i rimaneggiamenti, anche grazie allo spessore dei suoi muri, di circa 195 centimetri. Il nome ha origine latine: deriva da campana latronculorum (campana dei ladri): una volta segnava l’arrivo della notte e la conseguente chiusura delle porte cittadine dopo un’ora in cui all’interno della città avrebbero potuto aggirarsi soltanto ladri. Dal 1877 la torre rispetta una tradizione cittadina: ogni giorno a mezzogiorno viene sparata una salva di cannone. Una tradizione che deriva da una leggenda: l’esercito ottomano era pronto ad attaccare la città, quando una cannonata partita dal colle di Gradec centrò in pieno la tenda del pascià, uccidendolo. Lo stupore e la paura furono tali, da indurre l’esercito turco alla ritirata.
A meno che non riusciate a salire in cima a qualche edificio, il punto panoramico da Gornji Grad è sicuramente il luogo più suggestivo per ammirare Zagabria dall’alto. Da qui si può vedere soprattutto la città bassa e sullo sfondo, la Nuova Zagabria con i profili dei suoi grattacieli. Ci si arriva al termine della passeggiata Strossmayer. Un primo punto panoramico è proprio accanto alla funicolare, ai piedi della torre di Lotrscak. Salendo ancora pochi gradini, però, girando attorno alla torre, si apre un grazioso spazio verde con alcune panchine che guardano alcune casette medievali, da cui si gode di una vista ancora migliore.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: I LUOGHI AMATI DAGLI ABITANTI
La Porta di Pietra (Kamenita vrata) è uno dei luoghi più particolari di Zagabria, oltre che fra i più amati dai suoi abitanti. La Porta di Pietra, l’unica porta scampata alle demolizioni ottocentesche e conservata intatta fino ai giorni nostri, è un luogo di culto fra i più sentiti. Dietro l’effige della Madonna, che oggi è conservata dietro ad una grata di ferro di stile barocco, si cela infatti una storia miracolosa. Durante l’incendio che distrusse la porta nel 1731 (fu ricostruita trent’anni dopo), tutte le parti di legno andarono distrutte, tranne un’icona con la Madonna e il Bambino che da quel giorno divenne oggetto di adorazione. Per questo, ogni giorno si possono scorgere fedeli in preghiera sui banchi inseriti alla meno peggio in uno degli angoli della porta oppure direttamente davanti alla grata con l’immagine sacra. Le pareti interne della Porta sacra sono ricoperte di ex voto ed è stato creato anche un piccolo spazio dove i fedeli possono accendere le candele. Fedeli da ogni luogo del Paese arrivano qui in pellegrinaggio.
Krvavi Most (Ponte insanguinato) è un luogo che nasconde una storia molto interessante. Da queste parti, al posto dell’odierna ulica Ivana Tkalcica, scorreva un torrente (in seguito interrato), scavalcato a questa altezza da un ponte (demolito nel 1899). Questo ponte Dal Medioevo in poi divenne teatro di sanguinose lotte politiche ed economiche fra i quartieri di Gradec e Kaptol (espressioni del potere temporale e spirituale), che gli valsero il soprannome di Krvavi most (ponte insanguinato): toponimo tramandato evidentemente negli anni e lasciato inalterato anche in seguito alla trasformazione del ponte in strada. Questa traversa è uno snodo importante nella città alta, perché arrivati in questo punto si possono prendere tre diverse direzioni: girando a sinistra s’imbocca l’allegra ulica Ivana Tkalcica, con i suoi bar e ristoranti all’aperto; proseguendo diritti si sale Skalinska, arrivando al mercato di Dolac e alla piazza della cattedrale; girando a destra dopo poche centinaia di metri si giunge alla piazza Bana Jelacica, al confine con la città bassa ottocentesca.
Il mercato di Dolac è un originale mercato su tre livelli, realizzato nel 1930 e ancora oggi meta imprescindibile di tutti gli abitanti della città. Si tratta di uno dei luoghi più autentici della città, che non vuole perdere le sue tradizioni. Sul livello più alto, al termine di Skalinsksa, si apre la prima piazzetta, invasa dal mercato dei fiori recisi, delle piante e delle piantine aromatiche. Scendendo pochi gradii si arriva al vero mercato del Dolac, aperto ogni giorno dalle 7 del mattino fino ad ora di pranzo. Sulla piazza si trovano soprattutto venditori di frutta e verdura, ai lati quelli di prodotti artigianali. Le specialità di carne e di pesce invece si trovano nelle piccole botteghe interne, negli edifici che circondano la piazza.
COME ARRIVARE
Dalla piazza Bana Jelacica, proseguendo verso destra lungo la Ilica, ad un certo punto si apre a destra una strada, la Tomiceva ulica, che porta verso all’entrata della funicolare. I lavori per questo mezzo di trasporto che conduce sul colle della città alta cominciarono nel 1888 e la funicolare fu inaugurata il 6 maggio 1889. La lunghezza del percorso in realtà è di soli 66 metri e il dislivello è di poco superiore ai 30 metri, tanto che il tragitto si può compiere facilmente anche a piedi, percorrendo la scalinata a fianco della funicolare e quindi una strada con un tornante che conduce alla città alta. Ai tempi in cui fu progettata, però, la borghesia di allora esigeva un mezzo di trasporto più comodo, veloce e moderno.
Che ne dite di Zagabria? Vi è piaciuta la zona medievale di questa città?
L’itinerario continua nel post dedicato alla città bassa.
Se amate visitare le città con una guida turistica dettagliata, vi consiglio quella scritta da Marco Vertocev per Odos edizioni, di cui trovate il link qui sotto.
Comments
1 commentoGiuseppe Barresi
Set 12, 2017Sono stato a Zagabria per una breve visita, e posso confermare che è una citta’ carina e ospitale. Purtroppo non fa’ parte degl’itenerari di turisti occidentali, mentre ho visto che c’erano tanti orientali. Forse la capitale non è servita bene come aeroporto o per tanti turisti non è di moda.Grazie a questa guida è possibile scoprire questa bella capitale
ExploreTravelNote
Set 23, 2017Ho visitato Zagabria diversi anni fa, in un torrido agosto durante un viaggio on the road attraverso i balcani, vorrei tanto ritornarci!!! ricordo le sue piacevoli stradine e i punti panoramici che regalano scorci davvero suggestivi. Una città sottovalutata ma che merita tanto quanto le città più note.
interessante diario di viaggio e bellissime fotografie 🙂
No
Mag 12, 2018Una splendida cita’ l’ordine la pulizia è la prima cosa che si nota dopo tanto disordine visto in altri paesi.E un paese che mette al primo posto il cittadino e il mantenimento dei beni paesaggistici co decoro
RitagliDiViaggio
Mag 23, 2018Hai proprio ragione! Zagabria è una città mantenuta in maniera davvero splendida!