ConVersando di Viaggi

I Viaggiatori si raccontano
In osteria

ConVersando di Viaggi nasce come momento informale in cui gli appassionati di viaggi si incontrano per condividere racconti, suggestioni, esperienze, foto, video, emozioni, ricordi, consigli e curiosità.

Un viaggiatore-moderatore ha il compito di introdurre il Paese o l’itinerario a cui è dedicato l’incontro, invitare gli altri partecipanti a integrare il racconto con la propria esperienza e a rispondere alle domande e ai dubbi di chi sta organizzando il viaggio. Nel rispetto dei tempi e dei diversi punti di vista, ognuno è libero di fare domande, offrire uno spunto personale, oppure semplicemente ascoltare.

Lo spirito alla base degli incontri è di rivolgersi a chi:
– ha voglia di conoscere il mondo o la vocazione di farlo conoscere,
– è partito e ha voglia di raccontare la sua esperienza e di condividerla con gli altri,
– è in procinto di partire e ha la necessità o la curiosità di raccogliere qualche informazione in più sul Paese che visiterà,
– vuole viaggiare con la mente verso mete sognate,
– semplicemente vuole bere un bicchiere di vino accompagnato da qualche tartina insieme a qualche amico,
– è appassionato e curioso di storie di vita e di mondo.

Tutti gli incontri si svolgono nella sala dell’Osteria La Ciacarade, in via San Francesco 6 a Udine e, quando il clima lo permette, nel giardino esterno del locale.

Tutti gli incontri sono accompagnati da buffet per tutti i partecipanti.

Al termine di alcuni incontri, chi lo desidera, può partecipare ad alcune cene a tema con cucina dai diversi Paesi del mondo.

Il logo dell’iniziativa è realizzato dall’illustratrice Elisabetta Damiani.

ConVersando di Viaggi nasce nel 2018, da un’idea di Emanuele Alabò, titolare dell’osteria La Ciacarade di Udine, e Simonetta Di Zanutto (che sarei io, l’autrice di questo blog che state leggendo).

Tra viaggiatori succede, ci si raccontano cose anche intime, tanto non ci si rivedrà mai più (Paolo Rumiz, È Oriente)

ConVersando di Viaggi sta tornando

#savethedate

Giovedì 21 marzo ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Anteprima – Aspettando ConVersando di Viaggi

Torna ConVersando di Viaggi, la serie di momenti in cui gli appassionati di viaggi si incontrano per condividere racconti, suggestioni, foto, video, emozioni, ricordi, consigli e curiosità
 
* La presentazione del programma dell’edizione 2019 si svolgerà in occasione dell’inuagurazione della mostra fotografica In Etiopia, sugli altopiani occidentali – Un viaggio attraverso sguardi, sorrisi e tradizioni di Claudia Toffolon *
 
ConVersando di Viaggi 2019 è realizzato con il supporto di Bottega Errante, Odòs Libreria Editrice, Un cuoco in campagna
Grazie ai nostri sponsor i partecipanti più assidui che accumuleranno un numero maggiore di timbri sulla tessera fedeltà riceveranno a fine anno premi in libri e guide di viaggi, prodotti di enogastronomia locale, sconti in negozi convenzionati.
Aperitivo + buffet: 5 euro
 
Vi aspettiamo!
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In Etiopia, sugli altopiani occidentali
Un viaggio attraverso sguardi, sorrisi e tradizioni
 
Unico Paese dell’Africa a non aver perso la propria indipendenza durante il periodo coloniale e Primo paese del continente africano ad aver eletto la prima donna presidente. L’Etiopia è un paese in forte crescita, soprattutto dopo gli accordi di pace con l’Eritrea, che si pone come punto di riferimento per l’equilibrio del Corno d’Africa e dell’intero continente. Popolato da oltre 80 gruppi etnici diversi, orgogliosi delle proprie tradizioni e delle proprie lingue, con un calendario ed una diversa scansione del tempo, L’Etiopia si può dividere in tre aree principali: la Valle dell’Omo, la Dancalia e la zona degli Altopiani occidentali.
Il primo impatto con l’Etiopia è Addis Abeba, il “nuovo fiore”: città proiettata verso la modernità, che tra i grattacieli di vetro cerca di cancellare le tracce della presenza coloniale, che permangono solo nelle insegne dei ristoranti o nei nomi dei quartieri, è considerata da tutti la capitale d’Africa, la città dove si creano e si mantengono i delicati equilibri di questo delicato continente. Il viaggio è proseguito verso nord, attraverso paesaggi favolosi come quelli delle montagne Simien e delle cascate del Nilo Blu, luoghi sacri come i monasteri del lago Tana e importanti città per la storia etiope, come Gondar, la Camelot d’Africa, prima capitale del paese fondata nel XVI secolo e Lalibela, l’ottava meraviglia del mondo, con le chiese scavate nella roccia, dove migliaia di pellegrini vengono accolti dopo mesi di cammino.
“Ho percorso ore infinite su strade dissestate e polverose – racconta Claudia -, tra paesaggi mutevoli e affascinanti, puntellati dalle abitazioni dei villaggi degli Amhara, etnia di agricoltori che popola quelle zone. Persone semplici, sorridenti, curiose verso il “viaggiatore bianco” che per loro rappresenta ancora una novità. Mi sono fermata ad osservare i loro mercati, tra cui quello del bestiame, molto importante soprattutto nella settimana che precede il Natale etiope e sono stata accolta nelle scuole dove alle decine di bambini vengono insegnati l’inglese e la matematica, ho preso il caffè nei bar delle cittadine lungo il percorso guardando le partite di calcio italiano alla televisione”.
Le immagini in mostra ripercorreranno gli sguardi, i sorrisi, le tradizioni che hanno accompagnato il percorso di Claudia, tanto impegnativo dal punto di vista fisico, quanto gratificante per l’immersione in una realtà diversa, colorata, emozionante.
 
Claudia Toffolon
Claudia Toffolon nasce a Sacile, in provincia di Pordenone, e attualmente vive a Trieste. Appassionata di musica, di lingue straniere e di viaggi, si avvicina al mondo della fotografia durante l’adolescenza, grazie all’esempio di una zia viaggiatrice e agli amici che le regalano la prima macchina fotografica. La passione è cresciuta viaggio dopo viaggio, vicino o lontano, ed è diventata il suo mezzo di comunicazione preferito per far conoscere alcune delle realtà del mondo. Ha viaggiato in 53 paesi, prevalentemente negli ultimi dodici anni. Ama molto l’Asia, in particolare il Giappone che ha visitato più volte e i paesi del Medioriente. Predilige la fotografia di strada, i mercati, le celebrazioni nei templi e nei luoghi di culto, e tutte le situazioni in cui può cogliere gli sguardi, le espressioni e le emozioni delle persone. Preferisce viaggiare da sola, o accompagnata da amici fidati, organizzando il viaggio in maniera autonoma, ma per alcune mete, come l’Etiopia, si appoggia ad un’agenza di fiducia. Da un paio d’anni raccoglie le sue foto in un sito www.claudiatoffolon.com e racconta i suoi viaggi nella pagina facebook Borntotravel, fotografie e racconti di viaggio.

 

conversando di viaggi
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CALENDARIO INCONTRI 2019

Giovedì 9 maggio ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione LUOGHI D’AUTORE

The Journey of Joy – Amazzonia
presentazione del viaggio e del libro 

“Leggendo questo libro viaggeremo attraverso la Colombia. Ci stupiremo di fronte alla bellezza, e soffriremo sorvolando foreste ferite. Capiremo il difficile stile di vita di popoli che in quegli habitat vivono, e forse ci sentiremo più vicini a madre terra, la nostra unica, meravigliosa e fragile casa comune”. Così scrive Licia Colò nella prefazione del libro che racconta un viaggio in una terra dai tramonti struggenti sui fiumi amazzonici, dove s’incontrano persone gioiose di dare anche se hanno meno. Il viaggio nasce con l’obiettivo di rendere onore a settant’anni di missione nella foresta amazzonica di padre Bruno e dei suoi confratelli che, partendo proprio dall’Italia, in quelle terre hanno costruito scuole, ospedali, case. Dopo due anni di lavoro, il viaggio diventa anche e soprattutto altro. Malattie, perdite, paure, foresta amazzonica si traducono in opportunità, incontri, scoperte e il viaggio un percorso profondo sia nell’anima della madre terra sia nell’anima umana. Viaggiando ho scoperto che non siamo una specie che cammina sulla Terra ma siamo tutt’uno con essa. Qualcosa di indivisibile. Se danneggiamo ciò che ci circonda, danneggiamo noi stessi. Mi ha fatto lacrimare il cuore sorvolare la Foresta Amazzonica bruciata, una notte nella foresta ho poi sentito una profonda connessione col Pianeta, quel legame ritrovato con la Natura mi ha profondamente cambiato la vita. In Amazzonia molti agi mancano ma non per questo la qualità della vita è inferiore, anzi, si riscoprono la forza di volontà e lo spirito di sacrificio che sono valori fondamentali per poter godere appieno delle gioie dell’esistenza”. The Journey of Joy è il viaggio della felicità nei suoi due significati. È il percorso di un essere umano, che esplora i meandri dell’Amazzonia e di se stesso alla ricerca della felicità, ma è anche il viaggio della felicità stessa, che si manifesta al cercatore nel senso intimo di ogni esperienza. Il desiderio di queste pagine e del loro autore è quindi quello di far viaggiare, con la mente ma soprattutto con il cuore.

Alberto Cancian

Nato a Pordenone una trentina di anni fa, dopo essersi laureato in management del Turismo Culturale, Alberto Cancian ha iniziato ad occuparsi della creazione e organizzazione di eventi. Tra questi PordenoneViaggia, il Festival del Viaggio e dei Viaggiatori. Nel frattempo ha cullato l’amore per i viaggi e per la scrittura e, fra il 2013 e il 2015, è stato chiamato nell’Amazzonia colombiana per scrivere la storia inedita di un istituto missionario torinese. Dopo aver vissuto per circa due anni nella giungla amazzonica e per alcuni mesi in Asia, ha finalmente dato vita al suo terzo libro. In esso racconta la sua esperienza in Sud America, ma soprattutto condivide un messaggio profondo, che arriva al cuore, come da lì è partito. The Journey of Joy – Il Viaggio della Felicità (2019).

Al termine della presentazione CENA CON IL VIAGGIATORE (su prenotazione tel. 0432-510250)

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Giovedì 23 maggio ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione RACCONTI DI VIAGGIO

Le isole Svalbard. Un viaggio ai confini del mondo

Un viaggio alle isole Svalbard in un momento molto particolare, ovvero in occasione del novantesimo anniversario dalla tragica trasvolata del “dirigibile Italia”. L’itinerario ha raggiunto Ny Alesund (oggi sede della base artica “Dirigibile Italia” del C.N.R.) sulle orme di Cesco Tomaselli, giornalista a bordo del dirigibile “Italia”, che prese parte, nel 1928, alla nota spedizione polare del generale Umberto Nobile e al cui disastro scampò fortunosamente. Tra orsi polari e città fantasma, un viaggio ai confini del mondo, in luoghi che sia l’Urss sia l’Occidente hanno tentato di sviluppare, scordandosi che in queste terre “non si nasce e non si muore”. Francesco Ugo “Cesco” Tomaselli è stato testimone di alcuni tra i più importanti avvenimenti del Novecento: dalla Prima guerra mondiale al viaggio del Norge, dalla drammatica spedizione del dirigibile Italia alla caccia alle balene, dalla campagna d’Etiopia e da quella di Russia con l’8ªArmata fino alla Guerra civile spagnola, all’ascesa di Mao Tse-Tung in Cina e al giro del mondo in aereo. Alpino e alpinista, inviato speciale e grande viaggiatore, ha saputo restituire racconti sempre lucidi, puntuali, appassionati. Un reporter le cui cronache, ancora oggi, sono di sorprendente attualità. A Cesco Tomaselli è dedicato il noto premio nazionale di giornalismo che porta il suo nome.

Michele Tomaselli

Giornalista pubblicista, fotografo e viaggiatore, segue con interesse la montagna e le sue infinite espressioni che si riverberano nell’aspetto naturalistico, letterario, fotografico e multi visivo. Da sempre dedito alla montagna, ha all’attivo svariati trekking e raid sci alpinistici in diverse parti del mondo, in particolare India, Indocina, Africa, Sud America ed Europa. Collabora con riviste di montagna, storia locale e di tipo generalista. Attivo nell’associazionismo locale s’impegna a salvaguardare il territorio della bassa friulana. Francesco Ugo “Cesco” Tomaselli è un suo antenato.

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Giovedì 6 giugno ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione SCATTI DAL MONDO

In Kenya prima e dopo la sveglia
inaugurazione mostra fotografica

Da un angolo privilegiato, affacciato sull’oceano indiano, ho visto una piccolissima parte del paese africano. Lo scorso autunno ero lì per un safari fotografico e oltre agli animali ho osservato la gente muoversi in una dimensione lontana.
Il mio sguardo parziale non è quello di una fotografa, bensì di una persona che si è sentita spesso fuori posto tra i sorrisi di donne, uomini e bambini che ancora vivono in condizioni per noi inaccettabili. Un groviglio di etnie in un mondo globalizzato.
Districandomi tra le contraddizioni ho colto pillole di sopravvivenza. Le stesse che ho ritrovato nella savana dove ho ripreso gli animali in libertà. Bevevano negli specchi d’acqua, mimetizzandosi nel verde della vegetazione dopo la stagione delle piogge.

Giacomina Pellizzari

Giornalista, curiosa di ciò che le sta intorno.

Al termine della presentazione CENA CON IL VIAGGIATORE (su prenotazione tel. 0432-510250)

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Giovedì 20 giugno ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione RACCONTI DI VIAGGIO

10.000 Km dal Friuli a Capo Nord

Un viaggio di 10.000 km alla scoperta della Scandinavia arrivando fino a Capo Nord dopo aver attraversato sette nazioni in venti giorni. In questo viaggio, la nostra Auto, è stato il “luogo privilegiato” per ammirare qualcosa di unico. Perché da queste parti, anche le strade (Atlantica, dei Troll, delle Aquile, l’Hardangervidda) e i fiordi (Nærøyfjord, il Sognefjord, il Geirangerfjord) danno spettacolo lasciandoti a bocca aperta per la bellezza dei paesaggi o per i prodigi ingegneristici dell’uomo. Lungo il percorso, abbiamo visto la bellezza incontaminata della Hoga Kunsten. Ci siamo fermati, per qualche giorno, nella Lapponia finlandese alla scoperta della cultura Sami. Rientrando da North Cap, abbiamo visto le balene alle Isole Vesteralen e siamo rimasti sorpresi dalla bellezza delle isole Lofoten. Nel corso del viaggio, abbiamo visitato il villaggio di Santa Claus sul Circolo Polare, ma anche passeggiato “senza meta” tra: le casette colorate della Gammelstad di Lulea, le viuzze del Bryggen o tra i resti del sito Unesco di Alta. Questo e altro ancora, forse, rimane di quel viaggio da favola che abbiamo fatto e vorremo chiamare “semplicemente e ostinatamente North Cap!”.

Matteo Temporini

Udinese, laureato in Informatica, esperto di Information Technology, imprenditore e insegnante. Amante della tecnologia, della fotografia, della musica e dell’arte, viaggia da sempre, il più possibile al di fuori dalle rotte turistiche. Non ama pianificare troppo i viaggi, ma preferisce perdersi in luoghi ancora sconosciuti.

Marco Cadelli

Triestino, laureato in Economia e commercio, lavora come Territory Account Manager per il Nord Est per una multinazionale americana dell’Information Tecnology. In passato fatto una significativa esperienza di volontariato in una fondazione per “i bambini vittime della guerra”. Ama i viaggi itineranti, autogestiti, all’insegna della libertà e della natura. Non disdegna quelli lunghi sulle strade del mondo. Se può evita le destinazioni spiccatamente turistiche o di massa. Ma alla fine torna sempre a Duino, tra “Mare e Carso”, dove vive e gli piace riposarsi.

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Giovedì 4 luglio ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione LUOGHI D’AUTORE

Libri, caffè e sigarette. Balkan mon amour

C’è un autobus che da Sarajevo sta partendo per non ritornare mai più, c’è una donna in Slovenia che ha perso il proprio nome, un hotel sul mare dove padre e figlio si possono abbracciare per l’ultima volta, un gatto nero che scompare e una giostra che arriva in paese. Quali sono le storie che arrivano dai Balcani? Quali sono i luoghi che ogni giorno fanno innamorare i lettori di tutto il mondo? Un viaggio tra le pagine della letteratura dell’est Europa, da Ivo Andrić e Meša Selimović, fino a Miljenko Jergović e Dušan Veličković. Un viaggio in cui ci capiterà anche di bere un caffè turco in una casa di Sarajevo, attraversare la Drina assieme a Ivo Andrić, ubriacarci a Kustendorf assieme a Kusturica e ai gitani, osservare un pellicano all’alba sul delta del Danubio. Un viaggio lungo una notte tra letteratura, cinema, musica attraverso i Balcani e le loro meravigliose contraddizioni.

Mauro Daltin

Mauro Daltin nasce nel 1976, in Friuli. Lavora nel mondo dell’editoria da molti anni. Ha pubblicato I piedi sul Friuli. Viaggio tra borghi, lune e storie dimenticate (Biblioteca dell’Immagine); Officina Bolivar. Storie sudamericane di destini, polvere e cieli capovolti (Ediciclo); L’ultimo avamposto del mondo (Biblioteca dell’Immagine); Isonzo in bicicletta (Ediciclo); Il punto alto della felicità (Ediciclo). Cura corsi di scrittura creativa legati al tema del viaggio, del reportage e della narrativa. È docente di scritture di viaggio al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano ed è il direttore editoriale di Bottega Errante Edizioni (www.bottegaerranteedizioni.it). Ama i borghi abbandonati, i boschi, i Balcani, il tennis degli anni Novanta, i numeri 10 nel calcio, camminare in montagna, passare ogni tanto una notte in bivacco, leggere grandi libri, l’Argentina e il viaggio come condizione mentale.

Alessandro Venier

Alessandro Venier, classe 1989. Coordina l’ufficio stampa e comunicazione di Bottega Errante. è il responsabile di Scrivere di Cinema – Alberto Farassino, premio nazionale dedicato alla critica cinematografica giovanile. è direttore artistico del Cinema di San Vito al Tagliamento e formatore didattico in ambito cinematografico per Cinemazero. Cura seminari e laboratori di scrittura creativa; scrive, interpreta e dirige reading e letture sceniche. Nel 2016 ha scritto e diretto il corto “1976”, con protagonista Fabiano Fantini, presentato in anteprima nazionale al Festival Vicino/lontano. In questi anni ha collaborato con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Messaggero Veneto, Laterza, Cinemazero, Pordenonelegge, Far East Film Festival, Festival Internazionale del Film di Roma e Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Ama trascorrere il suo tempo tra foreste e boschi alla ricerca di branchi di lupi e qualche orso solitario.

Al termine della presentazione CENA CON IL VIAGGIATORE (su prenotazione tel. 0432-510250)

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Giovedì 18 luglio ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione RACCONTI DI VIAGGIO

In Patagonia

Il viaggio parte in inverno da Buenos Aires, prosegue in autobus fino allo stretto di Magellano ed in traghetto fino a Hushuaia, all’estremità meridionale dell’argentina, nell’arcipelago della Terra del Fuoco, soprannominato “la fine del mondo”. Da lì il viaggio è proseguito via nave e trekking nei parchi circostanti. Poi di nuovo in autobus fino a Los Glaciares, un parco nazionale che si trova nella provincia di Santa Cruz, nella Patagonia argentina. Quindi Perito Moreno, Cerro Torre e Fitz Roy. Il viaggio è proseguito in bus per raggiungere il Cile e fare trekking a Parco Nazionale Torres del Paine, nella regione cilena della Patagonia. Da lì Punta Arenas e Puerto Natales e, a bordo di una nave postale, quattro giorni di navigazione attraverso i fiordi cileni ed il Pacifico fino a Puerto Montt. Coast to coast con tappa a San Carlos de Bariloche fino a Penisola di Valdès sull’ Atlantico famosa per le sue balene.

Ivan Paviotti

Da 40 anni viaggia attraversa l’Asia, l’Estremo Oriente e il Sudamerica. Ha mollato il lavoro sei anni fa per essere libero di partire e tornare quando i luoghi lo chiamano. Realizza documentari che presenta in giro e regala agli amici.

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Giovedì 1 agosto ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione SCATTI DAL MONDO

Il Myanmar e le sue tribù

In Myanmar ci sono circa 135 diverse tribù e tutte sono davvero uniche, particolari e molte, purtroppo, in via di estinzione. Miry Ferrarin ha visitato il Paese due volte a distanza di qualche mese: la prima all’inizio del suo viaggi nel sud est asiatico e la seconda successivamente per focalizzarsi su diverse tribù nelle zone più remote del paese. Oltre aver visto e conosciuto le donne giraffa e le donne dal volto tatuato, si è avventurata a Kentung, nel nord est del Paese, dove si può arrivare solo in aereo in quanto la strada per i turisti al momento è chiusa. Si tratta di un territorio aperta al turismo solo qualche anno fa. Qui si possono incontrare tribù davvero autentiche e speciali ma arrivarci è un’avventura. Il Myanmar è un Paese dove tutto ha un’altra dimensione e proprio per questo molto difficile da dimenticare.

Miry Ferrarin

Miriam, per gli amici Miry, è una giramondo di origini friulane, a cui tiene moltissimo. Le sue passioni sono la fotografia e i viaggi. Nel 2018 dopo vari mesi passati di riflessione decide di lasciare il lavoro e partire con un biglietto di sola andata per il sud est asiatico. Quel viaggio alla fine è durato 11 mesi, esplorando 13 diversi Paesi, affrontando situazioni anche difficili, mangiando le cose più strane, dormendo nei posti più assurdi e utilizzando tutti i mezzi di trasporto che l’Asia propone. Questo viaggio è stata l’esperienza più incredibile della sua vita.

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Mercoledì 4 settembre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione LUOGHI D’AUTORE

Santiago, via Francigena, Romea Strata

Oltre quattordicimila chilometri a piedi con il cancro

presentazione del libro “Se cammino vivo”

Venti milioni di passi a partire da febbraio 2017. Sono quelli fatti da Andrea Spinelli nonostante la malattia, diagnosticata sei anni fa, nell’ottobre 2013: adenocarcinoma alla testa del pancreas in stato avanzato e non operabile. Nel libro ‘Se cammino vivo’ racconta la sua storia e l’inizio del suo cammino con i circa tremila chilometri a piedi che lo hanno portato fino all’oceano Atlantico. “Il Cammino di ogni malato inizia dal momento in cui è diagnosticata la malattia; poi tocca a noi, solo a noi decidere in che direzione andare, non importa la strada che si fa o dove si va, ma come. Qualcuno l’ha detto molto prima di me: ogni cammino inizia con il primo passo”. Per non dimenticare, per ogni mese di chemioterapia che ha passato indenne, Andrea ha messo un anello al dito: “Sono diventati 16, ne porto 17 con la fede”.

Andrea ha cominciato con viaggi brevi, il tragitto casa-ospedale, e poi, pian piano, è passato ai grandi cammini. Il primo è stato quello della Romea Strata, un’antica via di pellegrinaggio che nella parte italiana inizia dal Monte Lussari: l’obiettivo era fare solo il tratto friulano, in realtà poi sono arrivato fino in Toscana. Poi è stata la volta della Via Francigena e la Via della Costa, infine del Cammino di Santiago partendo dai piedi dei Pirenei e realizzandolo in ventidue giorni, proseguendo poi fino all’oceano Atlantico, che ha salutato a Muxia. Da quel momento non si è più fermato.

“La parola cancro fa paura, ma non deve essere un tabù”. Per restare in equilibrio, per tenere a bada la malattia, Andrea ha deciso di camminare. Questo antico e naturale modo di muoversi lo fa star bene e diventa il suo modo di ringraziare la vita, nonostante tutto. In mezzo, ci sono i momenti difficili, le pause necessarie per riprendere le forze, per affrontare le terapie, o sottoporsi ai temuti controlli. Il suo contapassi però aumenta di giorno in giorno e oggi conta più di quattordicimila chilometri, perché “se di cancro si muore, pur si vive”.

“Sfidare la malattia sarebbe da stupidi e non avere paura sarebbe da imbecilli. Io sfido il non parlare di questa malattia che esce in continuazione dalla mia bocca spiazzando i miei interlocutore che non sanno come comportarsi”.

Andrea Spinelli

Classe 1973, è nato e cresciuto a Catania. Dal 2000, l’anno in cui si è sposato, vive in Friuli Venezia Giulia, a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone. Un passato come giornalista nel campo dell’informazione visiva, ora appena può parte in cammino, scrivendo sul suo blog www.andreaspinelli.it, e pubblicando foto e testi sui Social. Spesso viene invitato a tenere incontri per raccontare la sua storia e ha partecipato a diversi convegni dedicati al tumore al pancreas a Roma, Milano e Verona portando la sua testimonianza da sopravvivente a questa malattia.

Giovedì 19 settembre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Il Kashmir tra viaggio, antropologia e conflitto

Il viaggio ideale è probabilmente quello da cui non si torna mai completamente indietro, almeno così è capitato a me nel Kashmir indiano: un luogo di infinita bellezza, una valle incastonata, con i suoi laghi, tra le montagne dell’Himalaya, dal 1947 dannato a causa del conflitto tra India e Pakistan, le due potenze che se lo contendono. Sono oramai trascorsi 13 anni dalla mio primo innocente soggiorno a Srinagar, città di santuari sufi e di bunker, e oggi mi risulta difficile contare i miei ritorni o gli anni complessivi passati tra amici Kashmiri e militari indiani, a fare ricerca (per un dottorato in antropologia), riprese per un documentario ad apprendere l’intaglio o più semplicemente a bighellonare tra i vicoli tortuosi della città vecchia, frequentare moschee e concerti sufi, e in generale sentire come le trame dell’ordinaria esistenza trovassero sempre spazio per intrecciarsi alla storia di un conflitto complesso e longevo, in un’area considerata ufficialmente la più militarizzata al mondo.

Simone Mestroni

Simone Mestroni (Udine 1981) vive, viaggia e lavora in India portando avanti progetti in ambito antropologico e visuale. Tra il 2008 e il 2012 ha condotto una ricerca etnografica di lungo termine nel Kashmir Indiano incentrata sulle dinamiche identitarie legate al conflitto. Negli stessi anni ha iniziato a lavorare nell’ambito del visuale e come fixer per fotoreporter. After Prayers (2018), il suo primo documentario, realizzato con il contributo del grant per film etnografici della Wenner Gren Foundation, ha ottenuto l’EVA award al festival del documentario di Vienna e il premio “miglior documentario” all’Etnofilmfest di Monselice . Linee di controllo (Meltemi 2018), il suo primo libro sul conflitto del Kashmir, è stato adottato ai corsi di antropologia all’università di Torvergata (Roma) e alla Bicocca di Milano. Kabristan, il suo lavoro fotografico sugli stessi temi, è finalista al SIPA e al Kolga Tbilisi Photo Contest nella categoria “documentary.”

Giovedì 3 ottobre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione SCATTI DAL MONDO

Anime Baltiche

inaugurazione mostra fotografica

Negli ultimi anni Vilnius, Riga e Tallinn si sono aperte in fretta al turismo di massa, favorito dai collegamenti aerei sempre più a buon mercato e da quel pizzico di esotico che le terre baltiche ancora emanano per i viaggiatori europei meridionali e occidentali. Ma cosa resta fuori dalle capitali? Il viaggio lento per le lande baltiche passa per le campagne abbandonate, per i villaggi rurali, per le città che dopo il collasso dell’Urss hanno perso una loro funzione strategica e si sono ritrovate a deperire lentamente o che, al contrario, si sono ritrovate sul confine duro che segna la fine dell’UE e l’inizio del gigante russo. Toccheremo penisole di terra dimenticate dove una rete divide famiglie tra Lituania e Bielorussia, città post-atomiche dove lo smantellamento di centrali nucleari e fabbriche di uranio ha decretato la loro morte, basi militari sovietiche riconvertite in quartieri artistici e musei nazionali. Oltre ai luoghi, le persone: le anime baltiche del viaggio si racconteranno man mano, ritratte in foto e video, raccontandoci la realtà quotidiana di chi vive fuori dai centri.

Collettivo volna mare 
Simone Benazzo, Marco Carlone, Martina Napolitano

Il collettivo volna mare nasce nell’estate del 2017 dall’idea di Simone Benazzo, Marco Carlone e Martina Napolitano di realizzare un reportage fotogiornalistico tra Romania e Moldavia, per giungere nella repubblica non riconosciuta della Transnistria. Il progetto è poi sfociato in diversi articoli e un libro (Il futuro dopo Lenin. Viaggio in Transnistria, DOTS Edizioni, 2018). I successivi lavori del collettivo sono usciti su testate italiane e internazionali, da La Stampa a Euronews, da RSI (Radiotelevisione Svizzera Italiana) a Balkan Insight e Le Courrier des Balkans. La natura ibrida del collettivo, che oscilla tra ricerca accademica e mondo giornalistico, racchiude a caleidoscopio fotografie, video e riflessioni sulla memoria storica e politica, sui confini e le terre di transito, sulle comunità dimenticate o periferiche.

Giovedì 17 ottobre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione RACCONTI DI VIAGGIO

Israele e Palestina: 10 viaggi in 20 anni

La prima volta fu nell’agosto 1997. L’incontro con Gerusalemme fu determinante. È una città estrema: o la si ama oppure provoca un sentimento di fastidio. Marina ed io ci innamorammo di quella terra, come un colpo di fulmine. Così in 20 anni ci siamo tornati dieci volte, l’ultimo a cavallo tra il 2017 e il 2018.

Abbiamo toccato con mano il tragico e doloroso conflitto che dura da troppo tempo, e visto i cambiamenti, le speranze e i fallimenti della convivenza e dei processi di pace, le violenze e le sofferenze reciproche. Abbiamo incontrato la gente del luogo, con le loro paure e sogni, rabbie e desideri di normalità, abbiamo allacciato relazioni e conoscenze.

Abbiamo più volte visitato Nazareth e Jenin, Akko e Nablus, Haifa e Ramallah, Tel Aviv e Betlemme, Masada e Gaza, Eilat e Hebron. Abbiamo attraversato il Negev e siamo saliti sul Golan, abbiamo oltrepassato il Giordano come i fili spinati e le barriere dei checkpoint, siamo stati accolti nei kibbutz e nei campi profughi.

Abbiamo incontrato ebrei ortodossi e iman sunniti, cristiani copti e esponenti sciiti, patriarchi e rabbini, coloni e samaritani, armeni, cattolici latini e greco ortodossi, palestinesi ed israeliani.

Siamo entrati a Yad Vashem e nella Tomba di Abramo, alla Knesset e nella Basilica della Natività, ci siamo accostati con sentimento di assoluto rispetto alla Cupola della Roccia, al Kotel (Muro del pianto), al Santo Sepolcro.

Abbiamo imparato che questa striscia di terra, che da meno 300 metri sotto il livello del mare a Gerico sale rapidamente a quasi 800 metri sopra il livello del mare a Gerusalemme, è unica nel suo fascino e nella sua pienezza di contraddizioni, quasi come paradigma della storia dell’uomo, dove i sentimenti e i comportamenti, i colori e gli odori sono spesso estremi, dove il primo assoluto dovere di ogni viaggiatore è quello di osservare ed ascoltare, in silenzio, senza giudicare troppo in fretta.

Perché tornate ancora lì? E’ stata la domanda molto frequente che ci è stata rivolta.

Perché? Tenterò di darvi un embrione di risposta.

Salvatore Campo

60 anni, nato a Trieste e vissuto a Gorizia lungo il confine, radici siciliane gallo italiche, vive a Udine dal 1990 e lavora da oltre trent’anni nell’Amministrazione regionale nel settore delle autonomie locali. Un passato nel volontariato scout e la passione dei viaggi. Insieme a Marina, sua moglie, ha condiviso in particolare il fascino e l’attrazione per Israele, Palestina e il medio oriente (Libano, Siria, Giordania), oltre ad aver visitato Istanbul, Russia, Oman ed Etiopia, con l’organizzazione della rivista ecumenica Confronti.

Giovedì 7 novembre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione LUOGHI D’AUTORE

Nel cuore del Sahara

Presentazione del libro “Appuntamento a Chinguetti. Le vie del destino”

Un viaggio in solitaria dall’Italia al cuore del Sahara, con un fuoristrada carico di materiale scolastico trasportato per conto di una tenace Onlus e destinato a una piccola ma promettente scuola in mezzo al deserto della Mauritania. La meta finale è la leggendaria Chinguetti, città che ormai sta scomparendo inghiottita dalla sabbia ma che un tempo era un vivace luogo di incontro di scienziati, uomini di fede e filosofi e che tuttora custodisce le antichissime biblioteche del deserto con il loro patrimonio di libri di inestimabile valore. Percorrere ottomila chilometri di deserto, attraversando il Marocco, il Sahara spagnolo e poi la Mauritania, è una sfida tutt’altro che facile: l’ipnotica uniformità del paesaggio unita al caldo avvolgente porta la mente a staccarsi dal corpo e a vagare tra realtà e fantasia; l’alternarsi di dune sabbiose a ciottoli sconnessi e rocce spigolose rende la guida un’impresa estenuante ed il soffiare incessante del vento che spesso si trasforma in tempesta di sabbia sottopone a una costante erosione non solo la carrozzeria ed il motore del fuoristrada, ma anche gli occhi, la gola e ogni singolo lembo di pelle non protetto dai vestiti.

Questa esperienza ha ispirato “Appuntamento a Chinguetti. Le vie del destino”: un romanzo avventuroso in cui l’autrice, Cristina Cristofoli, parla non solo di “viaggi fuori rotta”, ed in particolare dell’attraversamento del Sahara mauritano, ma anche di complicati equilibri di coppia, di tormentati legami con la famiglia di origine, della relatività del tempo, del destino e del senso della vita.

I protagonisti scelgono di affrontare il deserto per sedare le proprie paure e rimettersi in gioco dopo un trauma inaspettato che li colpisce proprio durante un viaggio e li costringe a fare i conti con problemi irrisolti di vecchia data, ostinatamente nascosti nel profondo di sé.

Cristina Cristofoli

Laureata in “Scienze Internazionali e Diplomatiche” e con un PHD in “Studi audiovisivi: cinema, musica e comunicazione”, ha lavorato per diversi enti ed imprese del Friuli Venezia Giulia occupandosi con passione sia di progetti culturali che di sviluppo economico. Instancabile viaggiatrice, ha alternato soggiorni all’estero per motivi lavorativi (o per imparare le numerose lingue straniere che conosce) ad altri dedicati a progetti di volontariato (sia rivolti alle persone in difficoltà che alla salvaguardia di animali in via di estinzione).Al raggiungimento dell’ambita soglia di cento nazioni visitate, ha esordito nel ruolo di narratrice con il libro “Cartoline dal mondo”. Il suo ultimo lavoro è “Appuntamento a Chinguetti”, un romanzo che trae spunto da un lungo viaggio in solitaria attraverso il Sahara.

Al termine della presentazione CENA CON IL VIAGGIATORE (su prenotazione tel. 0432-510250)

Giovedì 21 novembre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione RACCONTI DI VIAGGIO

In Giappone da sola

Uscire da un anno complicato, entrare in un’agenzia e comprare un biglietto aereo per Tokyo. Ecco l’inizio del mio viaggio in solitaria di 21 giorni.

L’ho organizzato pescando a piene mani da Internet, per consigli, percorsi, situazioni ed organizzazione.

Ho scelto di partire con una valigia-zaino per poter essere più mobile, ma poi ho deciso di fare solo 4 tappe: Tokyo, Kyoto, Hiroshima e Osaka. Da lì mi sono mossa con i treni, mezzo di trasporto efficientissimo e veloce.

Ovviamente l’itinerario non poteva «coprire» tutto il Giappone visti i tempi. Mi manca il Nord, ma tornerò.

Il periodo era quello dei ciliegi in fiore.

Anna Tarasco

In pensione da quasi 4 anni, dopo 40 anni di lavoro presso Pubbliche amministrazioni, Anna è nata a Verona, dove ha vissuto fino a quando si è trasferita a Padova per frequentare l’Università. Poi ha cominciato a lavorare in provincia di Udine e, da allora, vive in questa bella città.

Adesso che ha tempo libero, fa volontariato, legge, visita mostre e viaggia.

Viaggiare per me lei è essenziale, specialmente viaggi organizzati in autonomia. Di solito viaggia con un’amica. Da molti anni aveva l’idea di un percorso in solitaria e ha scelto il Giappone, come primo viaggio «lontano».

Giovedì 5 dicembre ore 18.30
Osteria La Ciacarade, via San Francesco 6, Udine

Sezione SCATTI DAL MONDO

Uzbekistan, crocevia di culture lungo la Via della Seta

inaugurazione mostra fotografica

Khiva, Bukhara, la regione del Karakalpastan, Shakhrisabz, Tashkent e infine lei, il mito, la leggenda, il sogno di ogni viaggiatore che si rispetti: Samarcanda! Il nostro viaggio in Uzbekistan ha toccato le antiche città che costituivano le principali tappe della leggendaria Via della Seta che collegava la Persia con la Cina. Una terra che è stata attraversata da mercanti, avventurieri ed esploratori; che ha ospitato astronomi, filosofi, matematici e uomini di grande cultura, e che oggi ammalia con le testimonianze di questo glorioso passato.
Samarcanda, ma anche Bukhara e Khiva, sono realtà uniche che incantano per la raffinata bellezza dei monumenti, l’atmosfera intrisa di storia e cultura, le antiche tradizioni artigianali e soprattutto l’accogliente e calorosa ospitalità degli uzbeki, orgogliosi della loro terra. Tra imponenti moschee, monumentali madrase, cupole turchesi, vivaci bazar e minareti che si innalzano verso il cielo, attraversare l’Uzbekistan è un’emozione continua, un’esperienza incredibilmente affascinante. Semplicemente magica!

Federica Ermete e Andrea Chiozzi

Compagni di vita dal 2003 ed entrambi cremonesi d’adozione. Curiosi di natura, amanti dell’arte, della fotografia (Andrea) e della lettura (Federica), la passione che li accomuna è certamente quella per i viaggi. Che sia un week-end lungo o un viaggio di più settimane, un volo intercontinentale o una scorrazzata sulle due ruote, ogni occasione è buona per esplorare luoghi meravigliosi, scoprire nuove culture, aneddoti e curiosità. Generalmente viaggiano in maniera autonoma ed indipendente avvalendosi, laddove necessario, di autisti ed agenzie locali. Orgogliosi di definirsi “Viaggiatori” e non “Turisti”, dopo ogni esperienza dicono di tornare a casa più ricchi: nella mente e soprattutto nel cuore! Nel 2018 decidono di dare un ordine ai viaggi effettutati aprendo il blog difotoediviaggi.it : il bagaglio di immagini ed appunti con cui tornano a casa. Un archivio per loro: per rileggere e ricordare con malinconica nostalgia, ma al tempo stesso uno spunto per chi, in procinto di preparare la valigia, vuole farsi ispirare.

Al termine della presentazione CENA CON IL VIAGGIATORE (prenotazione tel. 0432-510250)

conversando di viaggi
conversando di viaggi
conversando di viaggi

CALENDARIO INCONTRI 2018

Nel 2018 abbiamo organizzato, ogni 15 giorni, il martedì sera alle 18.30, da maggio a luglio,  cinque incontri dedicati a 5 Paesi o aree del mondo molto diversi tra di loro – Sudafrica, Balcani, India, Australia e Thailandia -, secondo un calendario prestabilito, che ha visto alternarsi altrettanti viaggiatori nel raccontare il loro itinerario di viaggio e condividere le proprie esperienze con i partecipanti.

Le cene a tema sono state due, una di cucina balcanica e l’altra di cucina thailandese.

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martedì 22 maggio ore 18.30

Sudafrica

modera l’incontro Claudia Toffolon, fotografa di viaggio Claudia Toffolon Fotografie di Viaggio

martedì 5 giugno ore 18.30

Balcani

modera l’incontro Simonetta Di Zanutto, giornalista e blogger Ritagli di viaggio

per chi lo desidera, al termine dell’incontro: cena balcanica

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martedì 19 giugno ore 18.30

India

modera l’incontro Anna De Odorico, filosofa e viaggiatrice

martedì 3 luglio ore 18.30

Australia

modera l’incontro Stefano Tomada, blogger di In Viaggio con Ricky

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martedì 17 luglio ore 18.30

Thailandia

modera l’incontro Federica Dini, operatrice culturale Movietravel 

per chi lo desidera, al termine dell’incontro: cena thailandese

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RASSEGNA STAMPA

Il Friuli – 31 maggio 2019

Reportage Kenya

Il Friuli – 17 maggio 2019

Reportage Isole Svalbard

Il Friuli – 3 maggio 2019

Reportage Amazzonia – The Journey of Joy

Il Friuli – 15 marzo 2019

Reportage Etiopia

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Volete partecipare o sostenere l’iniziativa in qualche modo?

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Le foto dei miei viaggi

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