Relax, natura e sole: dopo due anni di pandemia probabilmente sono queste le tre cose di cui tanti di noi hanno estrema necessità. Nonostante le frontiere stiano man mano riaprendo e le restrizioni comincino ad allentarsi, il desiderio di tante persone – me compresa – stremate ed esaurite per mille motivi è quello di godersi un periodo di riposo lontano da tutto e da tutti, senza la necessità di itinerari fitti di impegni.
Un’alternativa ideale, secondo me, è un giro in Sardegna, magari in bassa stagione, in modo da trovare prezzi più bassi e minore affollamento turistico. Uno dei luoghi che mi hanno sempre affascinata è Arzachena, con i suoi 82 chilometri di costa, oltre 50 spiagge e spiaggette e la sua storia millenaria. Questo territorio, infatti, è abitato dall’uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico.
Arzachena, dopo Olbia, è il comune più popoloso della Gallura, territorio del nord-est sardo. La costa alterna zone basse e sabbiose a gole, scogli di vari colori e zone interessanti da un punto di vista naturalistico come gli stagni di Saloni, posti al termine del lungo fiordo denominato golfo di Arzachena. A 25 chilometri da Olbia, Arzachena d’inverno è abitata da 14mila abitanti. Il centro storico, l’antico cuore della città, sorge a circa 10 chilometri dalla costa, su un piccolo colle granitico.
A breve distanza si trova la Costa Smeralda, ma non è indispensabile partecipare alla vita mondana di uno dei luoghi più noti della Sardegna.
In famiglia o con gli amici in una villa con piscina in Sardegna, ad esempio sulle colline di Arzachena, è possibile godersi una vacanza di sole e relax, alternando le giornate tranquille a qualche escursione alla scoperta dell’affascinante cultura sarda.
Questo è l’itinerario che vi suggerisco.
Arzachena
la fondazione di Arzachena risale al 1716, quando un gruppo di sacerdoti inviati da Carlo Emanuele II fondò la chiesa di Santa Maria Maggiore con l’intento di evangelizzare la comunità di pastori refrattaria al dominio sabaudo.
Centro nevralgico della Gallura, oggi Arzachena mantiene un delizioso centro storico. La Scalinata di Santa Lucia è uno dei luoghi più fotografati di Arzachena grazie alle installazioni che vengono realizzate da artisti diversi sui suoi gradini. Nel 2020 è stata la volta dei colori dell’arcobaleno. Nel 2021, invece, è comparso L’Albero della vita, un dipinto su legno, realizzato in un mese su 74 tavole dall’artista sardo Giorgio Casu, che ha lavorato in esposizioni ed eventi a livello internazionale. Creare delle installazioni temporanee diverse ogni anno ha una funzione essenziale per il centro storico di Arzachena perché crea attrattiva e curiosità. Quale sarà il dipinto del 2022?
Percorrendo via Limbara si raggiunge la Roccia del Fungo che, in dialetto gallurese, è chiamata Monti Incappiddatu ed è diventata il simbolo di Arzachena. Modellata dalla natura, dalla pioggia, dal vento e dal vento, questa roccia venne usata fin dal Neolitico (3500 a.C.) come riparo delle popolazioni locali. Durante il periodo dei Romani la zona prese il nome di Turubulus Maior (fungo grande).
L’area archeologica di Arzachena
Nella zona intorno ad Arzachena si possono ammirare interessanti tracce della civiltà nuragica. A circa due chilometri da Arzachena, sulla strada per Olbia, si trovano l’imponente nuraghe Albucciu e il tempietto di Malchittu, piccola costruzione in granito unica nel suo genere in Sardegna datata al periodo del Bronzo medio (1500-1200 a.C.).
Sulla strada per San’Antonio di Gallura, quasi sul bordo della strada c’è la famosa tomba dei giganti di Lu Coddu Ecchju (ovvero “collo vecchio” o “altura antica”) con la sua stele di granito alta oltre quattro metri e lunga quasi 14 metri, la tomba poteva accogliere decine di defunti.
Nella stessa zona ci sono anche la tomba dei giganti di Li Lolghi, dal nome degli anelli coni quali si legavano i cavalli alle pareti esterne delle case, tra le meglio conservate dell’isola e la necropoli di Li Muri, costituita da cinque grandi ciste dolmeniche, tombe costruite su lastre di pietra circondate da brevi circoli di pietre fitte.
Strada panoramica di Micalosu
Un bellissimo percorso panoramico che assolutamente vi consiglio di fare è la strada che collega Arzachena al litorale di Cannigione – La Conia attraverso l’altura di Micalosu. L’arteria si dipana tra vigneti, rocce scolpite dal vento e tappeti di ginestre profumate.
In questa zona si può ammirare da una parte Cannigione e l’area protetta dello stagno di Saloni e dall’altra l’imboccatura del Golfo di Arzachena e l’arcipelago di La Maddalena. Il mare intorno a Cannigione, di un azzurro meraviglioso, ospita tra i suoi canneti centinaia di interessantissime specie animali. Il centro del paese è diventato anche un’importante centro logistico per le escursioni sottomarine. Da Cannigione partono inoltre gite in barca al parco Nazione dell’Arcipelago di La Maddalena, per chi vuole concedersi un’escursione più lunga da queste parti.
Palau
Percorrendo il litorale meridionale del golfo di Arzachena, si giunge a Palau, che negli ultimi decenni dell’Ottocento da villaggio di contadini e pescatori divenne un avamposto turistico e marittimo sulla Maddalena. Oltre le belle spiagge di Porto Liscia e Porto Pollo, amate dai surfisti, a sei chilometri dal centro di Palau verso est, c’è Capo Orso, una nota roccia granitica erosa dagli agenti atmosferici e assomigliante a un plantigrado.
A ovest può essere interessante salire alla fortezza militare di Monte Altura, che faceva parte del sistema difensivo della base militare della Maddalena.
L’itinerario prosegue quindi verso Porto Pozzo sulla statale che conduce a Santa Teresa di Gallura, lungo la splendida pianura immersa nella macchia mediterranea.
Santa Teresa di Gallura
Uno dei centri più noti del nord est della Sardegna, Santa Teresa di Gallura si affaccia su un promontorio roccioso sulle Bocche di Bonifacio. La pianta di fondazione di questa cittadina venne disegnata nel 1808 da Vittorio Emanuele I, che le diede il nome della regina, anche se il monumento più famoso è la cilindrica torre di Longosardo, eretta nel XVI secolo da Filippo II, che, posta sulla roccia, come una sentinella, ancora oggi caratterizza il paesaggio. Di fronte alla cittadina si staglia la Corsica, distante appena 14 chilometri.
Spiagge e spiaggette di sabbia bianca finissima, a partire da Rena Bianca a nord del centro storico, animano la costa da punta Falcone a Capo Testa e costituiscono la maggiore attrattiva di questo luogo. Da Santa Teresa vale la pena anche percorrere una bella strada panoramica che si allontana dalla costa per poi rientrarci nei pressi di Rena Majore, dove in passato venivano localizzate le porte dell’inferno a causa del suono profondo del mare nelle giornate di forte maestrale.
DOVE DORMIRE
Per alternare le giornate di escursioni a quelle di totale relax, in mezzo alla natura e al sole, un’ottima soluzione può essere quella di scegliere tra le tante ville con piscina in Sardegna.
Di case e ville di questo tipo ce ne sono tantissime in varie zone della Sardegna, ma sceglierne una sulle colline di Arzachena permette di avere un’ottima base per esplorare i dintorni facilmente, senza dover percorrere troppi chilometri e senza essere costretti a soggiornare sulla Costa Smeralda.
Questo genere di ville sono ideali per le famiglie e i gruppi di amici, perché sono su due piani e dispongono di circa 8-11 posti letto, 4 camere e 4 bagni. Permettono di godersi la Sardegna in totale tranquillità dalla colazione alla cena, grazie a comodi e ampi spazi giorni dove cucinare i propri pasti. Sono ideali anche per muoversi in auto, perché non c’è problema di parcheggio e si possono realizzare escursioni in autonomia, senza vincoli di orario. E sono perfette per chi vuole concedersi qualche giorno di relax a bordo piscina, in un ambiente naturale meraviglioso, lontano dalla folla.