Delle sei isole Ionie principali, Corfù è stata una delle prime isole ad attirare i turisti negli anni Sessanta del XX secolo. Sospesa tra il tacco d’Italia e la costa occidentale della terraferma greca, al confine con l’Albania, Corfù non è l’isola greca dell’immaginario classico: niente casette bianche e blu affacciate sul mare, ma tante colline verdi e villaggi distribuiti sulla costa e nell’entroterra.
A Corfù l’eredità veneziana si mescola a quella degli inglesi, che imposero un protettorato militare sulle isole Ionie verso la fine delle guerre napoleoniche, prima di cedere l’arcipelago alla Grecia nel 1864. Il carattere greco dell’isola però è innegabile, anche se è necessario mettersi un po’ d’impegno per scovare un po’ di autenticità tra le tante città diventate meta del turismo di massa, in particolare inglese. Alcune cittadine sul mare, secondo me, sono diventate un po’ tutte uguali, con lo stesso identico viale su cui si affacciano chioschi turistici, in particolare nella parte settentrionale dell’isola.
Più autentica la parte sud dell’isola, oltre ad alcuni villaggi dell’entroterra, dove la vita scorre ancora pigramente tra un kafeneio e l’altro. Ovunque, la natura è splendida, lussureggiante, dalla macchia mediterranea ad alcune zone quasi tropicali. Corfù è un’isola verde, dalle cui colline si possono godere spettacolari panorami sul mare e dolci scorci sulle dolci cime punteggiate dai paesini.
L’isola è semplice da girare, perché le strade principali sono poche e veloci di percorrere, ma sono le arterie secondarie a nascondere i paesini ancora autentici e le baie isolate: nonostante le dimensioni contenute, ci vuole molto tempo per scoprire tutti gli angoli di Corfù.
In questo post vi racconto il mio itinerario, i villaggi, le città sulla costa e le spiagge che ho visto di persona in una settimana di viaggio. Avrei voluto vedere ancora diversi luoghi e alcuni sicuramente non sono riuscita a scoprirli: la scelta è stata quella di visitare alcune località note dell’isola, soprattutto a nord e poi esplorare il resto dell’isola a sud, lasciandomi guidare dall’istinto e puntando su baie isolate e su alcune zone naturali particolari, come quelle che ospitano fiumi e laghi.
Cosa vedere a Corfù: l'itinerario
Cosa vedere a Corfù: la costa nord-ovest
La costa a nord e a ovest di Corfù è una delle più particolari dell’isola dal punto di vista paesaggistico. Qui si trovano sia Paleokastritsa, una delle località più ambite di Corfù per la sua baia ricca di grotte e insenature, sia Sidari con il famoso Canale d’Amore e le alte scogliere di arenaria. Così tante attrattive non potevano fare a meno di attrarre anche frotte di turisti, quindi, se si vuole evitare la folla, è necessario alzarsi presto e arrivare in spiaggia entro le 10, oppure godersi il tramonto. Alcune spiagge sono comunque abbastanza grandi e altre baie abbastanza isolate da permettere a tutti di trovare un angolino tranquillo.
PALAIOKASTRITSA
Tutti quelli che ci sono già stati mi hanno detto che il posto probabilmente più bello di Corfù è Paleokastritsa, una baia che alterna insenature rocciose e tratti di spiaggia, di sabbia e di sassi. È un’area che alterna 6 piccole baie e spiaggette, alcune più grandi e quindi più frequentate, altre raggiungibili tramite ripide scale di pietra che scendono al mare attraversando appartamenti, negozi e ristoranti. Mentre si cammina lungo questi labirintici percorsi si ha sempre l’impressione di entrare a casa di qualcuno senza volere, ma, anche se fosse, la cosa non sarebbe grave: la gentilezza e l’informalità tipica greca è di casa anche su quest’isola in mezzo allo Ionio. Le spiagge principali sono tre, quella al centro è la più grande e affollata.
Il paese si estende in modo irregolare a 23 chilometri da Corfù città e, grazie alle sue spettacolari colline e scogliere, è stato identificato come la città omerica di Scheria, dove Ulisse naufragò e venne scortato da Nausicaa al palazzo di suo padre Alcinoo, re dei Feaci.
Uno dei luoghi più visitati di questa zona è il Monastero di Theotòkou. I monaci scelgono sempre i luoghi più belli per costruire questi luoghi di preghiera e anche in questo caso la tradizione non è smentita: il monastero si trova in cima a una collinetta che si affaccia sulla baia. Il luogo è pieno di colori e di profumi dei fiori e delle piante che riempiono il giardino e la chiesa ospita una bella iconostasi. I giardini offrono anche una splendida vista sulla costa. L’entrata al monastero è gratuita e prevede un abbigliamento adeguato. All’interno c’è un museo con una piccola ma interessante esposizione di icone, Bibbie ornate di pietre preziose e altri oggetti del rituale greco ortodosso.
AGHIOS STEFANOS E AGHIOS GEORGIOS
Due spiagge ampie ma non troppo frequentate della costa nord-ovest, secondo me, sono Aghios Georgios e Aghios Stefanos. Si trovano entrambe in una bella baia a cui si accede dopo aver percorso alcuni tornanti che scendono dalle colline.
Aghios Stefanos è un piccolo villaggio con un’ampia spiaggia sabbiosa. Anche se non mancano i servizi turistici, è una meta ideale per chi cerca tranquillità. La spiaggia sabbiosa è attrezzata ma ci sono anche ampi spazi liberi. Può essere ventosa, per questo il mare a volte trasporta un po’ di alghe ed è una meta amata dai surfisti.
Aghios Georgios è un paese di piccole dimensioni situato in una delle baie più grandi dell’isola di Corfù. È un’area verdissima con ulivi e cipressi che creano il tipico paesaggio dell’isola e che fanno da splendida cornice alla spiaggia. La spiaggia di sabbia è lunghissima e attrezzata: ci sono aree più movimentate dai servizi turistici, ma si riescono a trovare anche zone più tranquille. Sul lungomare si affacciano bar e ristoranti, ma l’atmosfera è piuttosto rilassata. Dalla cima delle colline, venendo da Paleokastritsa si può ammirare la perfetta mezzaluna della spiaggia di Aghios Georgios.
SIDARI E PEROULADES
Lord Byron le paragonò alle bianche scogliere di Dover: di certo la bellezza delle rocce a picco sul mare di Capo Dastris, che si ammirano anche dalla suggestiva spiaggia Logas, dopo il villaggio di Peroulades, lasciano senza fiato.
Siamo sulla costa nord-ovest di Corfù, poco più a sud di Sidari, con la sua spiaggia nota come il Canal d’Amour, un altro posto tra più noti e fotografati dell’isola. Merito della conformazione delle rocce calcaree levigate dal vento che si protendono verso il mare e regalano alla costa una forma frastagliata e ai visitatori numerosi scorci pittoreschi del mare che si insinua negli spazi lasciati liberi dalle rocce. Il luogo è comprensibilmente molto turistico e quindi spesso affollato. Se volete conquistarvi un posto spettacolare – come siamo riusciti a fare noi – non arrivate più tardi delle 10 del mattino, meglio ancora se in bassa stagione. Le spiagge sono tre: la più grande e dalla forma tipica di mezzaluna proprio davanti al paese, una baia più piccolina e la micro-spiaggia affacciata sul canale che è anche la cartolina più fotografata dell’isola. Alcune attrezzature sono poi sistemate sulle rocce di fronte ai beach bar. Scegliete la modalità che più fa per voi, ma un giro da queste parti è d’obbligo!
Cosa vedere a Corfù: la costa nord-est
È il tratto di costa che ho potuto visitare meno, un po’ per scelta, perché è una delle zone più turistiche e quindi meno interessanti per me, un po’ perché ci siamo ritrovati a percorrerlo in una giornata di brutto tempo che non invogliava le soste. È il tratto di costa a nord della città di Corfù, che da Dassia e Gouvia risale fino ad Archaravi, passando per Ipsos – il paese più commerciale e turistico -, Barbati e Kassiopi, con le strade che s’inerpicano sulle colline. È una zona montuosa, con una costa rocciosa interrotta da baie e insenature ghiaiose e mare trasparente. È adatta a chi ama i luoghi dotati di tutti i servizi e i comfort: per me è troppo simile a un villaggio turistico e ha perso di autenticità.
AGIOS SPIRIDON E LAGO ANDINIOTI
Su una piccola penisoletta che si protende verso il mare, sulla costa nord est, lasciata la cittadina di Acharavi, si trova una tranquilla spiaggetta che prende il nome dalla chiesa che si trova a ridosso del lungomare, Aghios Spiridon. Per raggiungerla si percorre una stradina asfaltata che scende verso il mare, allontanandosi dalla strada costiera. La spiaggia è attrezzata e ci sono qualche ristorante e snack bar, ma nel complesso è un luogo molto tranquillo, adatto a chi cerca soprattutto relax.
Il paesaggio è più vario rispetto ad altre zone grazie alla presenza del lago Andinioti alle spalle della spiaggia e che offre alcuni scorci pittoreschi.
KERKIRA (CORFÙ CITTÀ)
Un mix tra una città veneziana, con un po’ di Istria e Dalmazia e un po’ di sud Italia: la città di Corfù – Kerkira – mi ha dato quella sensazione di già visto ma al tempo stesso di nuovo, grazie soprattutto agli strepitosi affacci sul mare. Le viuzze e le piazzette lastricate con palazzi e ville colorate immerse nel verde sono meravigliose, ma per apprezzarli è indispensabile sforzarsi di uscire dalle vie principali, ammassate di negozi di souvenir proprio come nella peggiore Venezia. Nonostante sia sempre affollata di turisti, la città vale sicuramente la visita perché è molto bella, elegante e piena di edifici interessanti.
Gli edifici più evidenti nel centro storico sono le fortezze, il Paleo Frourio e il Néo Frourio, ovvero la Vecchia e la Nuova fortezza. In realtà quello che ancora oggi si vede della vecchia fortezza fu iniziato dai bizantini nella metà del XII secolo, un centinaio di anni prima che i veneziani iniziassero i lavori per la nuova cittadella. Entrambe furono danneggiate e modificate nel corso della loro lunga storia dai vari occupanti e l’ultimo contributo è quello della cappella neoclassica di San Giorgio, costruita dagli inglesi al centro della vecchia fortezza nella prima metà dell’Ottocento. A Picco sopra il vecchio porto, la nuova fortezza è la più interessante dal punto di vista architettonico: dai parapetti c’è uno straordinario panorama sulla città e sulla baia.
A ovest della vecchia fortezza, il centro della vita cittadina ruota attorno al Liston, una strada con portici e un susseguirsi di bar costruita durante l’occupazione francese e dalla verde Spianada su cui si affaccia.
All’estremità settentrionale del Liston si trova il Palazzo dei Santi Michele e Giorgio del XIX secolo, un edificio britannico costruito come residenza degli ambasciatori inglesi e poi usato come palazzo dalla monarchia greca: oggi ospita il museo asiatico.
Un isolato alle spalle del Liston si trova la chiesa di San Spiridione del XVI secolo, il cui campanile rosso scuro domina la città. la chiesa ospita il sarcofago con le reliquie di San Spiridione, patrono di Corfù: è presto spiegata la diffusione del nome Spiros sull’isola. Arroccata sulla cima dell’omonima piazza di fronte al porto vecchio, c’è invece la Mitropolis, ovvero la cattedrale ortodossa, che ospita le reliquie di Santa Teodora, la moglie dell’imperatore Teofilo del IX secolo e che risale al 1577.
Cosa vedere a Corfù: la costa sud-est
A sud di Corfù comincia un tratto di costa che alterna rocce a tratti di spiagge di ghiaia e di sabbia. Alle cittadine più turistiche di Benitses, Moraitika e soprattutto Kavos si alternano alcuni villaggi affacciati su baie tranquille. Sono incantevoli Petriti, Notos, Kalivioti, Bouka, passando per i villaggi di Lefkimmi e di Perivoli e arrivando fino ad Alykes, con il suo lago salato.
BENITSES, MORAITIKA E MESONGI
Benitses un tempo era un porticciolo di pescatori, oggi la piazza principale davanti al porto è piena di ristoranti turistici i cui camerieri invitano ad accomodarsi e alcuni negozi di souvenir. Alle spalle del lungomare, però, la cittadina ha ancora una bella atmosfera.
Proseguendo verso sud si arriva a Moraitika, che mi ha ricordato alcune cittadine di vacanza degli anni ’80. A fine giugno traboccava di turisti inglesi e anche molti ristoranti propongono fish&chips (peraltro ottimo). La via principale pullula di bar, ristoranti, panetterie, negozi e supermercati. Se amate il genere, qui trovate anche una bella spiaggia. Ho letto che in collina ci sia anche il villaggio dell’antica Moraitika, ancora autentico, ma purtroppo io non sono riuscita a visitarlo.
Per trovare un posto più tranquillo vale la pena spingersi fino a Mesongi, poco più a sud. Mesongi inizia a nemmeno cento metri dal lungomare di Moraitika da cui è separata solo dal fiume Mesongi. Qui il litorale di ghiaia è attrezzato e ci sono molti bar e ristoranti sulla spiaggia. Sono tutte località gradevoli, ideali per chi ama avere a disposizione tutti i servizi turistici.
BOUKARI E PETRITI
Spingendosi a sud, sulla costa est dell’isola, si raggiungono alcuni piccoli villaggi costieri che regalano spiaggette di ghiaia con taverne sul mare, porticcioli di pescatori, canali e torrenti. Ho trovato questo tratto di costa davvero gradevole, diverso da altri punti in cui le cittadine sono diventate piuttosto anonime a causa dell’eccesso di servizi turistici.
Due villaggi che s’incontrano uno dopo l’altro sono Boukari e Petriti: si affacciano su un’incantevole baia. Collegata a Mesongi da una tranquilla e bella strada costiera di circa tre chilometri, spesso a pochi metri dal mare, Boukari ha soltanto qualche locanda con i tavoli affacciati direttamente sul mare e piccolo hotel a conduzione familiare, un posto perfetto per chi cerca relax.
Petriti, a soli quattro chilometri da Boukari, è stato il villaggio con la più antica tradizione di pescatori sull’isola di Corfù e ancora oggi ha un pittoresco porticciolo e un lungomare su cui si affacciano alcune ottime taverne. Sembra un po’ un villaggio ai confini del mondo e questa sua aria informale mi è piaciuta tantissimo. È un luogo lontano dal caos e dalla vita commerciale e ha una spiaggia mista di scoglie sabbia che si stende tra colline e ulivi. In realtà il paese è stato realizzato soltanto negli anni Settanta quando i geologi scoprirono che il paese collinare di Korakàdhes stava lentamente scivolando a valle. A circa due chilometri si trovano le pittoresche insenature di Nòtos.
KALYVIOTIS e LAGO DI ALYKES
Non ho trovato indicata in alcuna guida di viaggio la baia di Kaliviotis, a valle del villaggio di Perivoli, dove siamo arrivato quasi per caso, alla ricerca dei luoghi meno frequentati dell’isola. È un’altra delle spiaggette che ho amato moltissimo.Dopo essere scesi per un paio di chilometri dal centro del villaggio si giunge in questa graziosa baia con porticciolo. Qui ci sono soltanto qualche ombrellone, un paio di amache e una taverna: tutto l’indispensabile per trascorrere una splendida giornata di relax.
Sempre da queste parti, spingendosi verso il villaggio di Molou, dove ci sono alcuni tratti di spiaggia di ghiaia e alcune case sparse nella vegetazione, si giunge al Lago di Alykes. Ci hanno spiegato che qui un tempo c’erano le saline, mentre oggi l’habitat richiama uccelli di varie specie. L’area delle vecchie saline è stata ristrutturata ma non è chiara se e come venga utilizzata. In ogni caso, in quello che dovrebbe essere un futuro parco, si accede liberamente e ci si può spingere anche all’interno del lago: con un po’ di fortuna si possono ammirare alcune specie di uccelli. È un’altra zona dell’isola lontana un po’ da tutto e quindi scarsamente frequentata. Chi, come me, ama questi luoghi solitari, prenda nota!
BOUKA
A questa piccola baia si accede girando a sinistra subito dopo il ponte del porto fluviale, nella zona sud di Lefkimmi. La baia è segnalata ed è sufficiente percorrere circa quattro chilometri per raggiungerla. La spiaggia è molto tranquilla e non troppo frequentata.
Ci sono tre file di ombrelloni di paglia e lettini e una taverna alle spalle della spiaggia: gli ombrelloni sono gratuiti, è sufficiente fare una consumazione alla taverna. Il panorama da questa spiaggia è simile a un quadro: dall’altra parte del mare si vedono le colline dell’entroterra greco.
Qui sfocia anche il piccolo porto fluviale, ma l’acqua è cristallina, piena di pesci e l’atmosfera è bellissima è molto rilassante: una piccola e spartana spiaggia che mi ha decisamente conquistata.
Cosa vedere a Corfù: la costa sud-ovest
La cosa sud ovest è probabilmente la zona più selvaggia e meno turistica dell’isola e per questo motivo l’ho amata subito. Dopo Aghios Gordios si prosegue per un tratto poco frequentato dai turisti, anche perché molte spiaggette non sono ancora attrezzate. Noi siamo arrivati fino a Aghios Georgios e al lago Korission ma se avete tempo potete scendere ancora più a sud: ad esempio mi è rimasta la curiosità di Gardeno, dove un piccolo fiume sfocia in mare proprio in questo tratto di costa, una caratteristica, a dire il vero, di diverse zone dell’isola, in cui le acque di torrenti e laghi si tuffano spesso in quelle del mare.
AGIOS GORDIOS
Aghios Gordios è uno dei golfi più grandi della costa ovest di Corfù, la sua spiaggia è lunghissima e, trovandosi a valle della costa collinare, regala uno dei panorami più belli sul mare grazie alla meravigliosa mezzaluna della sua baia e al pittoresco spuntone di roccia a poca distanza dalla costa, l’isolotto Ortholiti.
La cittadina è comunque molto turistica, la spiaggia è attrezzata e ci sono innumerevoli servizi e possibilità di praticare diverse attività. È un luogo perfetto per chi ama i fondali bassi, il relax, i giri in pedalò e le passeggiate in riva al mare.
LAGO KORISSION, HALIKOUNAS E AGIOS GEORGIOS
Più a sud di Aghios Gordios si attraversa un tratto costiero di Corfù meno conosciuto, perché pochi si spingono fino qui. La strada prosegue verso sud tra boschi e uliveti superando il colorato villaggio di Agios Mattheos, con un centro storico lastricato e una strada principale su cui si affacciano bar e taverne. Se fate la strada più vicina alla costa – un po’ più lunga ma più pittoresca – attraverserete anche il piccolo ma affascinante villaggio di Pendati: noi non siamo riusciti a fermarci, ma un caffè in una delle sue piccole e colorate taverne sul viottolo principale secondo me merita.
Infine ci si spinge a sud lungo la costa ovest per arrivare a uno dei luoghi più originali dell’isola: la spiaggia Halikounas, su un lembo di sabbia e dune tra il mare e il lago Korission.
Il lago è molto esteso e ci sono due possibilità. La prima è quella di proseguire fino alla fine del lago e raggiungere Aghios Georgiou, un villaggio a misura di turista affacciato sul mare con un’atmosfera calma e rilassata.
La seconda possibilità è quella di girare a destra qualche chilometro prima e prendere la strada per Halikounas, in corrispondenza della punta iniziale del lago per arrivare, dopo aver percorso una bella strada su cui si affacciano distese di ulivi e un brevissimo tratto di facile sterrato, a una lingua di sabbia che separa il lago dal mare. È davvero un luogo suggestivo e molto tranquillo, nonostante la presenza di alcuni ombrelloni e di un bar. Il mare è bello, il fondale basso, la spiaggia di morbida sabbia e l’acqua caldissima. Dalla duna sabbiosa è possibile ammirare contemporaneamente il blu del mare e, dalla parte opposta, l’azzurro del lago. È una delle spiagge di Corfù che ho amato di più.
Cosa vedere a Corfù: i villaggi dell'entroterra
La visita all’isola di Corfù non sarebbe completa senza visitare almeno alcune cittadine e villaggi dell’entroterra. Ce ne sono numerosi, alcuni minuscoli, altri più grandi. Alcuni devono essere cercati attentamente, in altri vi imbatterete semplicemente esplorando l’isola in auto.
Vale la pena visitare uno di questi villaggi sia per respirare l’atmosfera autentica greca, che in molte cittadine della costa, ormai troppo turistiche, è andata definitivamente persa, sia per trovare alcuni locali tipici in cui mangiare bene spendendo poco e mischiandosi agli abitanti.
PERITHIA
Sulle pendici del monte Pantokratore, il più alto di Corfù con i suoi 906 metri, verso la punta nord est dell’isola, a 420 metri, sorge il villaggio di Perithia, diventato dal patrimonio culturale protetto dal 1996.
Il villaggio fu costruito nel XIV secolo, durante il dominio bizantino. Ci si arriva per una stretta, tortuosa e a tratti dissestata strada che sale un versante della collina. Si viene qui soprattutto per gustare qualche piatto tipico in una delle deliziose taverne, sorte nelle case ristrutturate. La vecchia Perithia non è un villaggio fantasma, nonostante le tante abitazioni cadute in rovina. Qui è stato anche realizzato un b&b, ristrutturando tre antiche abitazioni, soluzione perfetta per chi vuole una vacanza di totale relax e solitudine. Gli edifici sono ben 130, costruiti con sassi a vista e immersi nella natura: risalgono soprattutto al XVII secolo. In varie zone del colle sono dislocati i resti di otto chiesette. Molte abitazioni, semi-ruderi, sono in vendita: c’è ancora chi accetta la sfida di provare ad avviare un’attività o una nuova vita in uno dei villaggi più antichi dell’isola.
PELEKAS
È un grazioso paesino in collina sulla costa nord-ovest dell’isola che negli anni ’70 divenne una delle mete più popolari tra gli hippy europei.
Oggi il tipico villaggio greco dell’entroterra con le sue chiese, le vie strette e un ambiente ancora in parte selvaggio è diventato una meta frequentata, ma Pelekas è comunque riuscito a mantenere un’atmosfera ancora in parte autentica.
Qui è piacevole venire a fare una passeggiata all’ora del tramonto, magari approfittando di una delle taverne in cui è possibile cenare.
Il paese è diventato famoso anche per il cosiddetto Trono dell’Imperatore, un punto panoramico amato dall’imperatore di Prussia e di Germania, Guglielmo II, per ammirare i tramonti di Corfù.
Dal paese, imboccando una strada in discesa verso la spiaggia, si può raggiungere la splendida e appartata baia di Gialiskari o la più grande spiaggia di Pelekas.
LAKONES E LIAPADES
Lakones è il balcone su Paleokastrista. Il villaggio a ridosso alla collina è formato da poche case e numerose taverne, che i turisti affollano per godersi, oltre all’ottimo cibo greco, uno dei tramonti più belli sul mare. Il luogo è affascinante, anche se rischia di diventare troppo turistico.
Liapades è un villaggio minuscolo ma ancora estremamente tipico, nonostante sia facilmente e rapidamente raggiungibile dalla turistica località di Paleokastrista. All’ora del tramonto è molto gradevole salire sulla collinetta che ospita il paese, arrivare nella piazza principale dopo aver percorso una stradina lastricata e unirsi ai tanti anziani che si ritrovano in uno dei caffè tradizionali sulla piazza, disposti intorno al grande albero che regala una bella frescura. C’è anche una taverna dove cenare. Non è facile trovare parcheggio, ma vale la pena provare ad immergersi nella vita locale dell’isola.
AGIOS MATTHEOS
A tre chilometri nell’entroterra della Corfù centro-meridionale, questa cittadina è ancora agricola, ma sul viale principale ci sono numerosi e invitanti kafeneio e taverne che invitano alla sosta chi passa di qua. È uno dei paesi più grandi e più interessanti dell’entroterra e riesce a mantenersi a sufficiente distanza dal turismo di massa.
Le strade che si possono percorrere sono due: quella più a valle è adatta alle auto. Quella che attraversa il centro storico del paese è completamente lastricata ed è perfetta per una passeggiata a piedi, ma può essere percorsa anche in auto, come è capitato di fare stupidamente a noi seguendo il navigatore (voi fate attenzione, è una strada molto stretta e solo un’utilitaria davvero piccola riesce a passare molto a stento. Noi alla fine ci siamo riusciti, tanto più che non sarebbe stato possibile fare inversione, ma è un’esperienza che non consigliamo a nessuno).
LEFKIMI
Situata verso la punta meridionale dell’isola, Lefkimi è un esempio di come anche una cittadina greca inserita in un contesto ormai molto turistico, possa mantenere la sua identità senza lasciarsi travolgere e trasformare dal turismo.
È uno dei paesi più grandi di Corfù e, con i suoi circa tremila abitanti, Lefkimi è una località abbastanza grande con un centro storico tra i più interessanti e meglio conservati. Percorrendo la strada principale è possibile ammirare numerose piazzette, palazzi e chiese che rendono l’abitato gradevole e fa venir voglia di fermarsi a chiacchierare con gli abitanti seduti all’esterno delle proprie case o assiepati nei bar del paese.
Il punto più pittoresco della cittadina si trova a sud, nei pressi di un porticciolo fluviale con un ponticello che unisce le due rive e su cui si affacciano diversi ristoranti. Fermatevi a bere almeno un caffè da queste parti e godetevi l’atmosfera ancora autentica che questa cittadina ha saputo mantenere.
CORFU DONKEY RESCUE
Se non avete voglia di mare o se vi capita un giorno di pioggia, una cosa simpatica da fare è visitare la Corfù Donkey Rescue, un luogo in mezzo ai boschi dove un gruppetto di volontari ospita e accudisce gli asini abbandonati.
Attualmente qui si trovano circa 40 asini, che i volontari hanno trovato in qualche parte dell’isola o che gli stessi proprietari hanno portato loro impossibilitati a tenere gli animali ormai troppo vecchi.
Gli asini salvati hanno sempre avuto una vita molto difficile, alcuni sono quasi ciechi (si riconoscono da una mascherina sul muso), altri continuano la loro vita qui (a volte nascono alcuni cuccioli).
Nella fattoria vivono anche una ventina di cani, di cui la metà cuccioli e circa 50 gatti. Il centro è aperto al pubblico, che può esplorare l’area, entrare nei vari recinti, interagire con gli animali e magari anche lasciare una piccola donazione al termine della visita.
Il centro si trova a breve distanza da Paleokastrista e le indicazioni sono visibili sulla strada principale, poco dopo Gardelades.
COME ARRIVARE
L’isola di Corfù è collegata da numerosi voli aerei diretti low cost da diverse città italiane. Noi abbiamo preso quello da Bergamo perché il prezzo era molto conveniente, ma i voli partono anche da Treviso, Malpensa, Pisa, Roma e altre città.
L’aeroporto si trova a brevissima distanza da Corfù città, sulla costa est, in una posizione molto comoda per imboccare sia la strada che prosegue sulla costa est, a nord e a sud, sia l’arteria che attraversa l’entroterra dell’isola e conduce sulla costa ovest.
COME MUOVERSI
Il modo più pratico e comodo per visitare l’isola è noleggiare un’auto. Le compagnie di autonoleggio sono numerose e la maggior parte hanno un ufficio direttamente in aeroporto. Le altre verranno comunque a prendervi in aeroporto per portarvi nei loro uffici, che si trovano sulla strada principale, a brevissima distanza.
Le strade di Corfù sono piuttosto comode: le arterie principali sono pochissime, ma saranno utili per percorrere velocemente le distanze più elevate. La maggior parte delle altre stradine sono più strette e spesso si inerpicano sulle colline, con alcuni tornanti che permettono però di raggiungere alcuni punti elevati delle colline da cui godere strepitosi panorami.
Durante la stagione turistica il traffico è abbastanza sostenuto, quindi è importante rispettare i limiti di velocità e in generale andare piano: siete in vacanza, non fatevela rovinare da fretta inutile! Un minimo di attenzione di più durante le ore serali, perché alcune strade possono essere molto buie.
Spesso si può parcheggiare l’auto gratuitamente sul ciglio della strada, fate soltanto attenzione a non parcheggiare in prossimità delle curve o dei passi carrai. Parcometri sono presenti soltanto a Corfù città.
Unica nota negativa di questa bellissima isola: il problema legato alla raccolta dell’immondizia. Purtroppo in diverse zone della città di Corfù e sul ciglio di tutte le strade, in particolare all’entrata di ogni villaggio o cittadina, abbiamo visto cumuli di immondizia, depositata lì chissà da quanto tempo. Si tratta proprio di piccole discariche a cielo aperto dove gli abitanti ammassano la spazzatura che, evidentemente, viene raccolta troppo poco frequentemente. Uno spettacolo orribile, che mai avrei pensato di vedere. Spero davvero che Corfù risolva questo problema al più presto possibile.
DOVE DORMIRE
Se avete voglia di visitare tutta l’isola e non soltanto di concedervi una vacanza al mare e avete almeno una settimana di tempo, vale la pena scegliere due alloggi diversi, in modo da spostarsi più comodamente senza dover fare troppi chilometri.
Io ho scelto di alloggiare a Paleokastrista per la prima parte della settimana, dunque sulla costa nord-ovest dell’isola, da cui è semplice esplorare la zona nord di Corfù. Gli ultimi giorni invece li ho trascorsi a Aghios Ioannis Peristeron, poco a sud di Benitses, dunque sulla costa sud-est, da cui si può agevolmente visitare il sud dell’isola.
Per gli alloggi, ho scelto due appartamenti Airbnb, abbastanza spartani ma comunque sufficienti per chi si sa adattare. In generale tenete presente che, come per i più classici appartamenti al mare, anche qui di norma l’appartamento non fornisce prodotti da bagno o da cucina che devono essere quindi acquistati sul posto (specie se viaggiate soltanto con il bagaglio a mano che vi impedisce di portare troppi liquidi).
Ovviamente l’isola offre una quantità enorme di alloggi, molti dei quali di alto livello (e conseguente prezzo elevato). Chi ama gli hotel avrà soltanto l’imbarazzo della scelta. Chi preferisce una stanza o un appartamento potrà scegliere soluzioni con fasce più ampie di prezzo, che ovviamente cambia anche in base alla stagione. Il nostro viaggio si è svolto a fine giugno e abbiamo trovato un paio di piccoli monolocali con cucina per due persone a 35-45 euro a notte, entrambi in posizione splendida con vista mare.