Metti un villaggio aggrappato sul fianco di una collina affacciata sul mare, aggiungici un’abbazia gotica dalle forme originali e suggestive. Colloca il tutto nel clima Mediterraneo dell’isola di Cipro, su cui crescono rigogliosi alberi da frutto e fioriscono piante esuberanti. E infine immagina di tornare agli Anni ’50 del secolo scorso, quando gli abitanti dell’isola lottavano per liberarsi dal dominio britannico. E quando il caso volle che proprio uno scrittore inglese, Lawrence Durrell, trascorresse in questo villaggio tre anni della sua vita e raccontasse la sua esperienza e il suo viaggio ne Gli amari limoni di Cipro, uno dei libri più conosciuti su quest’isola.
Ecco, dopo aver immaginato tutto questo e magari letto il libro, è ancora più bello andare a Bellapais /Beylerbeyi, a pochi chilometri da Girne/Kyrenia, visitare la splendida abbazia da cui è derivato il nome del villaggio (talmente suggestiva da essere stata scelta anche dalla Lonely Planet come copertina della sua guida), senza dimenticare di bere una limonata fresca sotto l’albero dell’ozio, proprio di fronte all’abbazia.
Cos’è l’albero dell’ozio? Si tratta di un gelso a cui Durrell dà questo evocativo e azzeccatissimo nome. Nel libro l’albero dell’ozio viene descritto come luogo prediletto dagli abitanti del villaggio. Sotto la sua ombra c’era sempre qualcuno che amava trascorrere lunghe ore a parlare (e a sparlare) dei propri compaesani, Durrell compreso. Lo scrittore, durante la sua permanenza, tentò infatti di acquistare una casa proprio qui.
GLI ALBERI DELL'OZIO
L’albero dell’ozio di Durrel è ovviamente diventato un’attrazione. Con un nome così, non poteva essere altrimenti. Dove si trova quindi questo albero e come fare per scovarlo? Ci hanno pensato gli abitanti di Bellapais a dare indicazioni ai viaggiatori che arrivano fin qui.
Prima di tutto: quanti sono gli alberi dell’ozio? Durrell nel suo libro parla di uno solo.
Nella realtà, invece, anche a causa della fama acquistata dal libro, sono due le piante a contendersi il titolo.
Il primo contendente è una robinia che si affaccia all’angolo del ristorante Huzur Agac (Albero dell’ozio) con i tavoli all’aperto sopra un’invitante terrazza.
Il secondo contendente è un gelso cresciuto insieme a un albero di fichi: a un’occhiata distratta sembra una pianta unica, ma uno sguardo più attento e un grande cartello spiega che si tratta di due alberi di specie diverse intrecciati tra di loro. Le belle fronde coprono i tavoli di un chiosco gestito da due anziani proprietari. Ancora oggi qui numerosi gruppi di persone vengono a ripararsi dalla calura estiva, a chiacchierare e a bere un caffè.
Tra i due locali, ovviamente a me fa più simpatia quello spartano gestito dai due anziani. Decido quindi che il mio albero dell’ozio è questo strano albero metà gelso e metà fico. Ci sediamo a bere una limonata a uno dei tavoli all’esterno del chiosco, al termine della visita all’abbazia, osservando la vita che scorre a Bellapais.
Il primo contendente
Il secondo contendente
L'ABBAZIA DI BELLAPAIS
Imponenti archi acuti di quella che secondo molti è la chiesa gotica più interessante del Medio Oriente si affacciano sulla pianura allungata fino al mare. Siamo nell’entroterra della costa est di Cipro Nord, all’altezza della città di Girne / Kyrenia.
L’abbazia di Bellapais, il cui strano nome deriva da abbaye de la Paix, ha una storia interessante quanto la sua architettura. Costruita nel XII dai monaci agostiniani fuggiti dalla Palestina conquistata dai Turchi nel 1187, la chiesa fu modificata durante i regni lusignani di Ugo III e Ugo IV, quando furono aggiunti chiostri e refettorio. Nonostante l’appoggio dei Lusignano che garantirono ingenti investimenti ai frati e permisero all’abate di indossare mitra e speroni d’oro, la reputazione dell’abbazia crollò rapidamente, a causa dei pettegolezzi sulle concubine che frequentavano il luogo.
Con il dominio dei Turchi, comincio il declino dell’abbazia che passò alla Chiesa ortodossa, mentre di pari passo cresceva il villaggio che prese il nome dall’edificio di culto.
Oggi il luogo è molto conosciuto e frequentato, ma nel villaggio si respira ancora un’atmosfera in gran parte autentica. Per evitare il sole a picco, è bene visitare Bellapais nel tardo pomeriggio. Attenzione però agli orari: anche in piena estate l’abbazia chiude verso le 18.00, e sarebbe un vero peccato non riuscire ad entrare e non avere la possibilità di salire sulle spettacolari terrazze panoramiche costruite sopra il chiostro. Entrata a pagamento: 9 lire turche (LT).
Accanto all’abbazia c’è un ristorante di lusso dal cui splendido giardino si gode il panorama sulla pianura verso il mare.
LA CHIESA
È la prima struttura che s’incontra dopo l’accesso dalla biglietteria ed è anche l’edificio visibile dalla piazza. Sobria e massiccia, la struttura esterna ha comunque una sua originalità, con la sua torre campanaria a vela. L’esterno risale al XII secolo, mentre gli affreschi sopra l’entrata sono di tre secoli posteriori. L’interno è buio, molto sobrio, con ampie volte a costoloni e con alcuni elementi strutturali aggiunti per soddisfare la liturgia greco-ortodossa, come ad esempio il matroneo in controfacciata.
IL CHIOSTRO E LE TERRAZZE
È sicuramente la parte dell’abbazia più appariscente e suggestiva. Il chiostro trecentesco è il punto migliore per ammirare i 18 grandi archi gotici. Gli scorci creati dagli archi sono impressionanti e si possono ammirare perlustrando l’intero perimetro del chiostro, che ospita piante e alberi rigogliosi. La scenografia è completata da due antichi sarcofagi romani. Ma il pezzo forte è dato dalle ampie terrazze, a cui si accede da una scaletta esterna. Da qui il panorama è davvero magnifico e ricco di suggestione. Un panorama mozzafiato che abbraccia le vicine montagne da una parte e prosegue lungo tutta la pianura fino al mare sul lato opposto.
IL REFETTORIO
La porta del refettorio è sormontata da un interessante bassorilievo con gli stemmi di Cipro, Gerusalemme e dei Lusignano. L’interno è stato ristrutturato e funge da sala convegni. Le sei ampie finestre si affacciano su uno splendido panorama fino al mare.
LE ROVINE
L’abbazia è conservata molto bene, a parte la zona alle spalle del refettorio, che si presenta molto rovinata. Qui un tempo c’erano le cucine. L’intero spazio oggi è privo di tetto, ma gli scorci suggestivi non mancano.
COME ARRIVARE A BELLAPAIS
Arrivare a Bellapais è abbastanza semplice. Dalla strada costiera, procedendo da Girne verso il nord dell’isola, c’è l’indicazione stradale sulla destra, subito dopo essere usciti dalla città. Proseguire dritti sia al semaforo sia alla rotonda successiva, tenendo la sinistra, anche se non ci sono cartelli. Si comincia così a risalire la collina e dopo pochi chilometri c’è l’entrata al paese. Conviene lasciare l’auto nel parcheggio a pagamento sulla destra, prima di avventurarsi nelle strette strade del villaggio. Pochi passi dopo il parcheggio, c’è l’abbazia e la piazza con gli Alberi dell’ozio.
Se avete in programma un viaggio a Cipro Nord, non dimenticate di inserire nel vostro itinerario una tappa a Bellapais!