Come già sa chi mi legge da un po’, adoro il Medio Oriente e, un po’ alla volta, sto cercando di visitarne il più possibile. Stavolta la scelta è caduta sulla Giordania, che finora avevo rimandato perché immaginavo troppo turistica. Devo dire invece che nel Paese si respira ancora Medio Oriente autentico e che l’esperienza on the road può essere davvero un’immersione autentica nel Paese, non appena ci si allontana dai luoghi molto turistici come Petra. Una delle sette meraviglie del mondo resta, comunque, è superfluo dirlo, una meta imprescindibile, insieme al Wadi Rum.
Come al solito, il primo post sarà dedicato all’itinerario seguito e alle informazioni su come arrivare, come muoversi e dove dormire, in base alla mia esperienza. Seguiranno articoli con le altre informazioni pratiche, come visto, sicurezza e clima e infine i post sulle singole località visitate.
Se avete dubbi o domande non esitate a scrivermi alla mail del blog o sulla pagina facebook.
Con questo viaggio, inoltre, ho spuntato altri due punti della mia lista di 100 cose da fare prima di morire!
AMMAN
30-31 dicembre
Io amo le capitali perché le considero un biglietto da visita del Paese che sto per visitare. Dunque Amman non poteva essere soltanto una sosta tecnica, ma una città da vedere e provare a capire almeno per un giorno. Il nostro aereo è arrivato a mezzanotte, dunque le notti ad Amman sono state due, in modo da dedicare l’intera giornata del 31 dicembre all’esplorazione della città e terminare il 2017 in una capitale diversa dal solito.
Le cose da vedere ad Amman, che è una metropoli enorme, non sono moltissime e sono tutte concentrate nella città vecchia. Quindi è bene trovare un alloggio nei paraggi, in modo da visitare la città a piedi, anche perché il traffico è caotico e non è il caso di spostarsi in auto.
Da vedere assolutamente lo scenografico teatro romano dell’antica Filadelfia, il tempio di Ercole e il palazzo omayyade sulla collina della Cittadella. D’obbligo un’immersione retrò all’interno dello splendido diwan del duca per passare poi ai moderni bookshop cafè di Jabal Amman da cui la vista spazia sui tetti di una città. Una passeggiata lungo Rainbow Street, una delle strade più note della città, vi porterà alla scoperta di negozi, bar e ristoranti, oltre che di ville consolari.
Amman è una città ricca di contrasti, in cui chioschi di libri a ogni angolo si alternano a spazzatura sul ciglio della strada e dove l’odore di smog insopportabile si mischia alla squisita gentilezza verso gli stranieri, entrambi caratteri tipici mediorientali.
Le colline su cui è costruita parte della città sono collegate alla parte bassa anche da scalette pedonali, utilissime per risparmiare tempo. Preparatevi però a camminare parecchio in salita e in discesa. Anche se userete l’auto vi ritroverete a salire e scendere molto spesso per quella sorta di tangenziali su più livelli che qui sono chiamate circle: sono 7 e sono indicati spesso anche negli indirizzi degli hotel (cercatene uno nel 1° circle, che è quello più vicino al centro storico).
JERASH E UMM QAIS
1 gennaio
Con l’auto a noleggio dal nostro hotel di Amman, il primo giorno on the road è stato dedicato alla Giordania del nord. Prima tappa, al mattino presto, Jerash. Con la sua impressionante piazza ovale fiancheggiata da due colonnati ad ellissi, il sontuoso ninfeo ancora ben conservato, il tempio di Artemide dalla cui scalinata si vede tutta la città, il teatro, i resti della cattedrale, l’ippodromo, il decumano e l’arco di Adriano, l’antica Gerasa è, semplicemente, imperdibile.
Ci siamo limitati alla visita del sito archeologico per motivi di tempo, anche se uno sguardo alla cittadina lo avrei dato volentieri. Proseguendo verso nord, la seconda tappa è stata il castello di Ajloun. Ve lo dico senza ombra di dubbio: saltate tranquillamente questa visita. Il castello è un rudere, ristrutturato in modo approssimativo, con nulla da vedere. La deviazione fino a qui ci ha portato via un po’ di tempo, ma per fortuna non troppo.
Con il tempo che sembra portare pioggia, ci dirigiamo verso Umm Qais, la cittadina all’estremo nord, spazzato dai venti. Ci incuriosisce non tanto il sito archeologico, quanto la sua posizione, da cui si vede in lontananza il lago di Tiberiade, in Israele. Siamo a ridosso del confine siriano, proprio sulla punta dell’altopiano transgiordano. Le rovine dell’antica Gadara sono interessanti soprattutto per il basalto nero usato, insieme alla pietra e al calcare, per costruire case, colonnati e teatri.
Finita la visita, scendiamo di nuovo verso sud attraverso una strada diversa rispetto a quella da cui siamo arrivati, ovvero lungo la verde valle del Giordano dal clima subtropicale, colpita dalla luce calda del sole spuntato poco prima del tramonto da sotto i nuvoloni. Lungo la strada diritta si affacciano le serre delle coltivazioni agricole e i villaggi abitati da una popolazione che mi è sembrata davvero poverissima. Abbiamo speso molto tempo per fare questo giro, ma sono felice di aver visto questa parte di Paese. Quando ormai è notte arriviamo a Salt, la città dove ho scelto di trascorrere la notte, per non tornare ad Amman. Speravo di arrivare un po’ prima, invece è già buio, così il giro della città è rimandato al giorno successivo.
VALLE DEL GIORDANO E MAR MORTO
2 gennaio
La seconda giornata on the road comincia con una rapida visita a Salt, una piccola città che conserva ancora gran parte dell’architettura ottomana. Per molti secoli l’unico insediamento della Transgiordania, questa città divenne uno snodo commerciale fondamentale con la Palestina fino a quando la capitale non venne spostata ad Amman. Circondata da tre colline, anche qui si sale e si scende tra i vari livelli tramite scalette di pietra. Dall’alto c’è un panorama fiabesco sulla città-presepe e le sue casette di calcare. Anche il suk merita una visita.
La seconda tappa della giornata è Betania, il sito del Battesimo di Gesù. Sarò sincera: immaginavo che questo posto fosse soprattutto una trovata per turisti. Invece ho dovuto ricredermi. Si tratta di un luogo simbolico per molti motivi. La visita funziona così: si lascia la propria auto nel parcheggio e si viene caricati sul pulmino con la guida, perché è vietato visitare il sito in autonomia (c’è anche un check point militare da oltrepassare, dove, se non ho visto male, l’autista ha consegnato la lista con i nostri nomi). Arrivati in un punto vicino al fiume, si prosegue a piedi.
Lungo il percorso si vedono il corso del fiume Giordano, il luogo in cui, secondo evidenze archeologiche, venne battezzato Gesù e furono costruite cinque chiese, in diverse epoche, per arrivare infine al corso attuale del Giordano, a pochi passi da una chiesa greco-ortodossa con la tipica cupola gialla.
Questo luogo, in cui ancora oggi le persone si fanno battezzare, è presidiato da militari armati, perché il corso del Giordano è diviso a metà tra Giordania e Israele. Infatti sull’altra sponda ci sono alcuni visitatori e il fiume è diviso dalle boe delle due nazioni. La guida ci spiega che il governo giordano ha dato la possibilità a tutte le religioni di costruire un proprio luogo di culto in questa zona: così si possono vedere, a diverse distanze, chiese russe, cristiane, copte, armene e luterane (nel post dedicato vi farò vedere tutte le foto).
La giornata prosegue costeggiando il Mar Morto. Fa freddo e purtroppo fare il bagno è impossibile. Lungo la costa ci sono soltanto hotel di lusso. C’è un’unica spiaggia “libera”: Amman Beach. Entrare costa 25 JD, un po’ troppo per fare una semplice passeggiata. Così decidiamo di vedere soltanto il panorama del Mar Morto, rimandando il bagno a stagioni più calde.
Dopo aver percorso tutta la strada che costeggia il Mar Morto, rientriamo verso l’interno per andare a vedere il castello di Karak, il più importante castello crociato del Paese. La struttura è davvero possente e ben conservata e i punti di osservazione sono numerosi.
I tempi stringono e arriviamo a Petra verso ora di cena, percorrendo un pezzo di Strada del Deserto per andare più veloci. L’itinerario è molto denso, ma come sempre cerchiamo di ottimizzare al massimo i pochi giorni a disposizione.
PETRA
3 gennaio
Ho sempre pensato che Petra fosse una destinazione troppo turistica. In effetti, un po’ è così: hotel con scarso rapporto qualità prezzo e ristoranti con prezzi alti e cibo mediocre. Carovane di turisti poco interessati a capire qualcosa della cultura e della storia del Paese fatti atterrare all’entrata del sito. Però Petra va vista. Perché è davvero una delle sette meraviglie del mondo.
Il sito apre alle 6 del mattino. Che sia estate (per il caldo) o che sia inverno (per il sole che tramonta presto), cercate di non entrare dopo le 8 del mattino. Le cose da vedere sono tante, così come la strada da percorrere. Se è vero che il cosiddetto Tesoro (quello che vedete in tutte le foto, compresa la prima delle mie qui sotto) è l’attrazione principale, secondo me vale la pena di esplorare più a fondo possibile tutto quello che si riesce. Imperdibile, dal mio punto di vista, la Parete Est. E poi ovviamente è necessario fare lo sforzo di percorrere tutti gli 800 gradini in salita per arrivare fino al cosiddetto Monastero (seconda foto qui sotto).
In mezzo a questo percorso troverete decine di arabi che proveranno a convincervi a percorrere un pezzo di strada a dorso di un cavallo, di un cammello o di un asino, a seconda della zona in cui vi troverete. E venditori ambulanti che cercheranno di farvi avvicinare alla loro bancarella (a dire il vero, comunque, ne ho conosciuti di più insistenti in Marocco). A fine giornata scoprirete di avere muscoli di cui avevate dimenticato l’esistenza, ma sarete anche molto soddisfatti. In ogni caso, Petra resta uno di quei luoghi da vedere una volta nella vita.
Una perdita di tempo e di denaro, invece, Petra by night, dal mio punto di vista. Nell’articolo specifico vi racconterò nei dettagli tutta la visita a Petra.
WADI RUM
4 gennaio
Un giorno e una notte nello spettacolare Wadi Rum, il deserto rosso della Giordania, valgono da sole il viaggio in questo stupendo paese mediorientale. Siamo partiti presto da Petra in modo da arrivare al Rum Village per le 9.30, ora in cui avevamo appuntamento con la guida prenotata online per l’escursione di una giornata intera in 4×4.
I paesaggi del Wadi Rum, diventati famosi dopo il film su Lawrence d’Arabia, sono mozzafiato, tra sabbia rossa, picchi scoscesi, montagne tondeggianti, canyon, archi di roccia e iscrizioni antiche. E, ovviamente, beduini, il cui lavoro ormai è accompagnare i viaggiatori alla scoperta di questa magnifica area protetta, che si può visitare soltanto accompagnati da una di queste guide, in 4×4 o sul dorso di un cammello.
Ci sono varie possibilità di escursioni, ma secondo me è da non perdere assolutamente l’esperienza di dormire nel deserto, dopo una luculliana cena tipica nell’accampamento beduino. In un articolo a parte vi racconterò nel dettaglio l’intera esperienza fatta al Rum Stars Camp, assolutamente perfetta, nel caso possa essere di ispirazione per chi ancora non c’è stato.
AQABA
5 gennaio
Siamo arrivati ad Aqaba nella giornata più piovosa del nostro viaggio (o forse di tutto l’anno in Giordania?) e così il Mar Rosso lo abbiamo visto in burrasca.
Usciti dal Wadi Rum verso le nove del mattino, ci siamo resi conto che vedere in un’unica giornata Aqaba e poi risalire verso Amman e riuscire a visitare anche Madaba sarebbe stata un’impresa impossibile, considerato che il clima e il fatto che il sole d’inverno scende già alle 16.30. Alla fine abbiamo deciso di fare comunque un salto a vedere il Mar Rosso giordano.
Aqaba è una città stranissima, là in fondo nell’ultimo angolo di Giordania, al confine con Israele e a pochissima distanza dall’Arabia. Ad Aqaba si arriva dopo aver attraversato un paesaggio di colline aguzze di pietra bianca e il mare appare quasi all’improvviso. I grandi hotel ci sono, ma Aqaba resta una città fondamentalmente mediorientale, con il suo traffico pazzo, il mercato caotico e il lungomare un po’ disordinato. La guida dice che questa è la città più conservatrice del Paese.
La cosa che non mi sarei mai aspettata di trovare a pochissima distanza dall’unica spiaggia libera della città è la coltivazione di verdura in una sorta di terrazzamento a pochi passi dall’acqua, tra le palme e le scalinate colorate della Corniche. Questi ampi e rigogliosi orticelli verdi creano un insolito contrasto con il blu del mare e dimostrano una bella dose di creatività per sfruttare al meglio il clima di questa zona.
Abbiamo fatto un giro al mercato, che è molto local e quindi privo di souvenir, fatto una pausa a base di tè e kofte in un baretto, cercato l‘antica cittadina islamica Aila e scoperto che si tratta di pochi resti nella sabbia, privi di qualunque indicazione turistica e poi siamo ripartiti. Forse d’estate il tutto può essere più accattivante. In ogni caso ho soddisfatto la mia curiosità di vedere questo bizzarro angolo di mondo.
La maggior parte della giornata è poi stata dedicata al rientro ad Amman, dove abbiamo dormito un’altra notte. Siamo risaliti lungo la Strada del Deserto senza fare deviazioni, perché effettivamente il tempo a questo punto era davvero tiranno.
MADABA
6 gennaio
Prima di partire avevo immaginato l’ultima giornata in Giordania dedicata ai castelli del deserto orientale. Ho letto un po’ ovunque che non sono nulla di particolare, ma mi piaceva l’idea di percorrere un po’ di strada verso il confine con l’Iraq. Alla fine abbiamo dovuto rinunciare e l’ultima giornata l’abbiamo dedicata all’esplorazione di Madaba, a circa 30 chilometri da Amman.
Madaba è una città che sta diventando sempre più turistica. Sarà perché si trova proprio all’inizio della Strada dei Re che molti percorrono verso sud per arrivare a Petra. O forse perché custodisce il famoso mosaico bizantino della Mappa della Terra Santa, il cui originale era formato da 2 milioni di tessere. In ogni caso le vie del centro di Madaba abbondano di negozi, bar, ristoranti e un numero maggiore di hotel rispetto ad altre città giordane di questa dimensione.
Oltre che per i mosaici, Madaba è famosa anche per i tappeti e per quello che viene definito il miglior ristorante del Paese. Per non farmi mancare nulla, io ho sia acquistato un tappeto per il salotto sia pranzato in questo locale, di cui vi parlerò nell’articolo dedicato alla cucina giordana.
Nonostante le tante attrattive per i turisti, la città mantiene comunque ancora un’atmosfera autentica. La maggior parte dei locali è spartana, il mercato è frequentato anche dagli abitanti e non propone soltanto souvenir. Questo è stato l’unico luogo tra quelli che ho visto in cui ho notato graffiti contro la violenza sulle donne e sull’importanza dello studio femminile per generare la pace. E dove uno striscione istituzionale in una delle piazze principali si esprime sulla recente questione di Gerusalemme capitale portata al centro dell’attenzione da Trump. Direi una città interessante da più punti di vista!
COME ARRIVARE
Amman è ben collegata al resto del mondo e ci sono diversi voli che dall’Italia conducono alla capitale giordana, facendo scalo a Istanbul o ad Atene. Noi abbiamo volato con Turkish Airlines facendo scalo a Istanbul sia all’andata che al ritorno. Purtroppo non abbiamo trovato combinazioni di volo eccezionali e quindi in questo viaggio abbiamo perso più tempo del solito tra voli e scali, ma tant’è, non è sempre possibile riuscire a incastrare tutto. Siamo partiti da Venezia il 30 dicembre pomeriggio e arrivati ad Amman a mezzanotte, mentre siamo ripartiti il 7 gennaio all’alba sempre da Amman, “dormendo” quindi l’ultima notte in aeroporto e siamo arrivati a Venezia in serata, con uno scalo lungo di 8 ore a Istanbul. Inizialmente volevamo fare un giro in città, ma alla fine eravamo decisamente troppo stanchi per fare quest’ultima escursione. Dunque vi auguro di trovare combinazioni di voli che vi facciano sprecare meno tempo in aeroporto. In generale, però, tutti i voli da Amman partono all’alba. Poi c’è solo da sperare in uno scalo non troppo lungo, ma in generale l’ultimo giorno se ne va in viaggio, purtroppo.
Con Turkish Airlines ho volato diverse volte, secondo me è una compagnia senza lode e senza infamia. A bordo si mangia molto bene, mentre gli aerei secondo me sono un po’ vecchiotti. Si può portare in aereo un trolley di dimensioni umani ma di peso limitato agli 8 kg e in aggiunta anche una piccola borsa o la macchina fotografica. Nel biglietto è compreso anche il bagaglio da stiva.
L’aeroporto di Amman è ampio, moderno e ben organizzato. C’è un ottimo wifi free che potete utilizzare da subito, ad esempio per chiamare Uber e farvi portare in centro. Non sapendo se c’era il wifi, noi abbiamo scelto di farci venire a prendere dall’hotel, per evitare di trattare con i taxi e abbiamo speso 25 JD (al ritorno siamo riusciti ad ottenere 20 JD, che è più o meno la cifra fatta anche da Uber). In aeroporto c’è anche uno sportello per cambiare i soldi, ma non dovendo pagare il taxi, noi abbiamo cambiato il giorno dopo in città. L’aeroporto è aperto tutta la notte, compresi la maggior parte di bar e di negozi al suo interno, quindi è possibile anche riposare se dovete trascorrere la notte lì in attesa del volo all’alba.
COME MUOVERSI
Il modo migliore per visitare la Giordania secondo me è on the road, in autonomia, con un auto a noleggio. In questo modo è possible scrutare anche se solo per un attimo un po’ di vita della popolazione locale, spesso evitando animali vari che vagano lungo le strade e incrociando gli sguardi di chi in quel momento passa di lì. Vedere la Giordania da nord a sud lungo le vie meno battute è una continua scoperta di luoghi lontani anni luce dai siti turistici più conosciuti. Sono i luoghi dei pastori, degli agricoltori, degli accampamenti dei profughi, dei piccoli villaggi che si alternano a canyon rocciosi e deserti.
Noi abbiamo noleggiato un’auto, anche se bisogna dire subito che guidare in Medio Oriente non è la cosa più semplice del mondo. Mettete in conto, quindi, se noleggiate un’auto, di fare molta attenzione quando entrate o uscite dalle città, che sono caotiche, perché il codice della strada è rispettato in modo molto arbitrario.
Auto, persone e animali sgusceranno fuori nei momenti più impensati da tutte le parti, quindi occhi aperti sempre. I sorpassi a destra sono la norma. Se non partite appena scatta il verde, tutti i clacson cominceranno a suonare. Tutti parcheggiano in doppia fila, un po’ ovunque, anche quando le strade sono strette. Se piove, le strade sono semi-allagate.
Molto importante, inoltre, è rispettare i limiti di velocità.
Polizia e militari sono ovunque, così come le telecamere. La polizia è molto cortese con i turisti, ma questo non dà a nessuno il diritto di evitare di rispettare le regole.
Noi avevamo la patente internazionale, ma non vi so dire se sia obbligatoria. Tenete sempre i vostri passaporti a portata di mano. I controlli di militari e polizia lungo la strada sono frequentissimi. A volte vi chiedono solo i passaporti, a volte anche la patente, a volte si limitano a fare un cenno per farvi proseguire dopo che vi siete fermati.
A parte a ridosso delle città e dei villaggi, le strade della Giordania sono piuttosto ampie e non troppo trafficate, quindi percorrere il Paese è abbastanza facile.
Ci sono tre grandi rettilinei tra cui poter scegliere per attraversare il Paese da nord a sud:
– la strada che passa dalla Valle del Giordano e segue il corso del Mar Morto fino al Mar Rosso: è quello più a est ed è piuttosto semplice da percorrere;
– la Strada dei Re, che passa in mezzo al Paese ed è la più scenografica ma anche quella con il numero maggiore di tornanti;
– la Strada del Deserto, una sorta di autostrada a ovest del Paese che collega abbastanza velocemente Aqaba ad Amman.
In tutti i tre casi, comunque, fate sempre attenzione alle buche e ai limitatori di velocità, che sono segnalati ma non sempre molto visibili. Le tre strade sono ovviamente anche collegate tra di loro in vari punti, con strade perpendicolari più o meno strette e più o meno scoscese, che vi faranno scoprire però angoli di Giordania poco battuti e ancora autentici.
Per girare io mi porto sempre una mappa cartacea, ma alla fine uso principalmente Here, il navigatore attivabile anche off line (è sufficiente scaricare la mappa del Paese prima di partire). Anche in questo caso è stato utile, nonostante in alcuni casi suggerisse deviazioni lungo strade poco battute. Il consiglio è sempre quello di usare il buon senso e quindi di controllare il navigatore ma anche i cartelli in loco. Tutti i cartelli utili ai turisti sono scritti in inglese e non soltanto in arabo.
Noleggiare un’auto è altrettanto facile. Ci si può affidare alle solite compagnie internazionali e prenotarla online. Oppure prenotarla direttamente in loco, come a me avevano consigliato. Molti hotel propongono questo servizio e in questo caso abbiamo deciso di approfittarne, in modo da avere l’auto sotto l’hotel pronta per la partenza e ottimizzare i tempi, senza dover affrontare più del necessario il traffico caotico di Amman. Dal 30 dicembre sera al 6 gennaio sera abbiamo pagato per il noleggio auto 200 euro.
La benzina è piuttosto cara, il prezzo è molto simile a quello italiano. Per fare il nostro itinerario abbiamo percorso circa 1.100 chilometri.
DOVE ALLOGGIARE
In Giordania è talmente facile trovare un alloggio che il rischio di capitare in un posto sbagliato è piuttosto alto. L’offerta è ampia in tutte le fasce di prezzo, non fatevi però ingannare dai prezzi molto bassi di alcuni hotel.
Nonostante le foto che si trovano su booking, se spendete troppo poco, gli alloggi sono sporchi e di bassissima qualità. Io che normalmente viaggio low cost, non mi sono fidata a prendere hotel a meno di 30 JD a notte, l’equivalente dei nostri 40 euro, nonostante ci fosse parecchia offerta a prezzo più vantaggioso. Anche con questa soglia di prezzo, comunque, non aspettatevi lusso. Anzi. Spesso potrete trovare carenze di vario tipo e stanze e bagni spartani.
Ricordate, inoltre, che in questo prezzo quasi sempre non sono comprese le tasse e quindi dovrete aggiungere circa il 17% e che se pagate con carta di credito a volte c’è un rincaro del 3%. Leggete quindi bene le informazioni sui siti di prenotazione per capire il prezzo finale che, ovviamente, varia un po’ anche in base al tasso di cambio.
Qui di seguito vi elenco gli hotel in cui abbiamo dormito noi, con pregi e difetti. I costi si riferiscono a una notte in camera doppia con bagno privato, senza le tasse, ovvero come li trovate su Booking, che è il sito che ho usato per prenotare.
Amman – Sydney Hotel: 30 JD a notte
Cose positive:
– posizione perfetta per visitare il centro storico a piedi, ma in una via abbastanza silenziosa (Amman è una città rumorosissima a causa del traffico a tutte le ore)
– camere ampie e pulite
– doccia calda (cosa non scontata in Giordania)
– buona colazione a buffet
– simpatia e disponibilità dello staff
– mette a disposizione il servizio di auto a noleggio direttamente dall’hotel
Cose negative:
– wifi funzionante malissimo nelle camere (ma ottimo nella hall)
– non ci sono prodotti da bagno (portatevi tutto)
– pochi asciugamani (ma è la norma)
Al Salt – Beit Aziz Hotel: 50 JD a notte
Cose positive:
– è un hotel tradizionale, quindi le stanze sono davvero molto belle
– colazione ottima
– wifi funzionante
Cose negative:
– servizio molto lento: siamo arrivati alle 18.30 e la camera non era ancora pronta (abbiamo dovuto aspettare mezz’ora). Mezz’ora è stato anche il tempo di attesa per la colazione
– Pos non funzionante (e non sembrava un caso), quindi pagamento solo in contanti
– molto rumore durante la notte perché si sono messi a fare le pulizie alle 2 di notte (assurdo)
– la scala pedonale che conduce dalla parte bassa della città a quella alta dove si trova l’hotel di notte è infestata dai topi (ebbene sì, anche questa è la Giordania)
Petra – Candles Hotel: 40 JD a notte
Cose positive:
– staff super cortese, disponibile e professionale
– davvero a 300 metri dall’ingresso a Petra (dove ci sono solo hotel di lusso)
– parcheggio all’interno dell’hotel
– wifi funzionante in camera
– buona colazione
Cose negative:
– la prima sera non c’era acqua calda (e poca anche quella fredda), impossibile fare la doccia
– la prima sera non funzionava lo sciacquone del bagno, ma sono venuti subito ad aggiustarlo
– camera poco spaziosa
– moschea sotto la camera (dunque sveglia assicurata alle 5 con il canto del muezzin in stereo)
Wadi Rum – Rum Stars Camp
In questo caso il prezzo non comprende soltanto l’alloggio ma tutta l’esperienza nel deserto, di cui vi parlerò a parte. Qui mi limito a dire che con queste guide mi sono trovata benissimo e tutto il pacchetto (tour in 4×4, cibo e alloggio nell’accampamento) è stato ottimo, alloggio compreso.
Nonostante le cose negative elencate, mi sento di consigliarvi questi hotel, che, tirate le somme e considerata l’offerta, hanno un buon rapporto qualità prezzo.
Se ne volete cercare altri, date un’occhiata all’offerta di alloggi della Giordania inserendo le date del vostro viaggio direttamente dalla mappa qui di seguito
Le informazioni pratiche per visitare la Giordania non finiscono qui!
Se stai programmando il tuo viaggio in Giordania, ti portrebbero interessare anche:
– Giordania, le cose da sapere per organizzare il viaggio
– Wadi Rum, un giorno e una notte nel deserto rosso della Giordania
Guide di viaggio per visitare il Wadi Rum e la Giordania
Giordania di Rough – La Feltrinelli
la guida che ho usato io, perché amo le descrizioni molto dettagliate
un classico intramontabile, da abbinare alla lettura della più tradizionale guida di viaggio
per chi non muove un passo senza la fedele Lonely
Comments
1 commentoSimona
Gen 10, 2018Ho letto tutto d’un fiato il tuo post, ricchissimo di spunti molto utili visto che ho deciso di ricalcare le tue orme e di mettere in lista per dicembre la Giordania (ti ritengo simpaticamente responsabile!). Non sai da quanto avevo in lista questo viaggio, la tua esperienza fatta di recente è stata a dir poco illuminante. Grazie!!! Aspetto di leggere i prossimi articoli. Intanto ho messo in stampa questo. Ciao e grazie Simonetta
RitagliDiViaggio
Gen 10, 2018Ciao Simona e grazie mille a te per il tuo entusiasmo!! Allora mi prenderò questa responsabilità 🙂 Spero proprio che la Giordania ti piaccia almeno quanto è piaciuta a me, anche con i suoi contrasti, così tipicamente mediorientali! A breve spero di riuscire a scrivere il secondo post con altre indicazioni pratiche per organizzare il viaggio. Poi se hai bisogno di altro o hai dubbi, scrivimi pure ancora, anche alla mail del blog se proferisci. Buona organizzazione intanto!
Laura
Set 6, 2018Grazie per le informazioni. Mi serviranno sicuramente è forse ti disturbero ancora prima di pianificare i dettagli!
RitagliDiViaggio
Set 10, 2018Ciao Laura! Scrivimi pure se hai bisogno, ti risponderò molto volentieri per quello che è la mia esperienza. La Giordania ti piacerà moltissimo, ne sono certa!
Ambra
Ott 1, 2018Non posso far altro che immaginarmi la bellezza della Giordania. Ho trovato molto interessante ogni tuo post riguardante il viaggio, soprattutto perché come me ami scoprire un paese autonomamente e per questo mi sto affidando ai tuoi consigli.
Spero il prossimo anno, pian piano lo organizzo, di riuscire a tornare con il tuo stesso entusiasmo che hai trasmesso in questo piccolo diario di viaggio!
Un abbraccio.
Ambra.
RitagliDiViaggio
Ott 4, 2018Cara Ambra grazie mille per aver voluto lasciare questo commento! La Giordania è proprio uno di quei posti che ti resta nel cuore. Ammetto che la immaginavo più turistica, invece, a parte Petra che ovviamente è molto gettonata anche dai gruppi organizzati, il resto del Paese è ancora in gran parte da scoprire e farlo in autonomia, come amiamo fare noi, ti regala bellissime sorprese. Ti auguro davvero di poterla visitare al più presto! Magari dopo torni da queste parti a raccontarmi com’è stata la vostra esperienza!
Claire
Ott 5, 2018WOW …anche io ho letto tutto d’un fiato la tua esperienza.
Sarò in Giordania dal 27 novembre al 1 dicembre..vorremmo noleggiare una macchina da Amman per poterci spostare verso Petra e Wadi Rum.
Mi consigli una tipologia particolare di macchina o le strade principali sono tutte percorribili facilmente? ti ringrazio.
RitagliDiViaggio
Ott 8, 2018Sono tutte strade asfaltate, quindi potete prendere qualunque tipo di auto. Nel Wadi Rum ovviamente lascerete l’auto al villaggio e poi proseguirete in 4X4 con la guida nel deserto (sul blog c’è un post dedicato nello specifico solo a questa esperienza), quindi non ci sono esigenze particolari. Fate solo un po’ di attenzione alle eventuali buche, ai dossi limitatori di velocità e cercate di non guidare di notte perchè alcune strade sono davvero buie. Buon viaggio, sono convinta che la Giordania vi piacerà moltissimo e sono contenta che la mia esperienza vi sia piaciuta e magari via abbia fornito qualche spunto utile!
Alessandra
Ott 11, 2018Noi atterreremo ad Amman a mezzanotte e avendo noleggiato l’auto vorremmo andare direttamente in albergo prenotato a Madaba. È fattibile guidare fino a là di notte? Credo siano una ventina di km. Le strade saranno illuminate? Grazie per la risposta….
RitagliDiViaggio
Ott 15, 2018Sì è fattibile, le strade principali sono abbastanza illuminate. Ovviamente guidate con molta prudenza di notte, perché ci potrebbero essere buche poco visibili e comunque sono frequenti i limitatori di velocità prima dei quali è necessario rallentare molto per evitare danni all’auto. Buon viaggio!
Alessandra
Ott 16, 2018benissimo grazie mille!
Michaela
Nov 10, 2018Bellissimo articolo e molto utile!noi per questione di voli arriviamo su Eilat(Israele)il 23 dicembre e ritorno da Amman il 1 gennaio,in pratica il giro contrario,4 notti eilat,1notte Wadi Rum,2 notti Petra e 2 ad Amman passando per il mar morto in giornata…la mia domanda,visto che mi sembra di capire che fa freddino al mar rosso in quel periodo,se 4 notti ad eilat siano anche troppe!!!
Grazie Michaela
Jacopo
Gen 8, 2019Quanto ti è costato il tour a wadi rum? Faceva molto freddo la notte?