Dimenticatevi le “10 cose assolutamente da vedere”, così come le indicazioni sui migliori ristoranti dove mangiare. Da qualche tempo c’è una collana di guide turistiche che prova a dare un approccio originale rispetto a quello delle guide turistiche mainstream. E lo fa partendo da alcune famosissime città europee ed italiane: Barcellona, Berlino, Parigi, Mosca, Roma, Venezia e Firenze, ma il catalogo potrebbe allungarsi ancora. Si chiamano “Guide alle Città Ribelli” e sono edite da Voland, nella collana “Finestre”.
Ve lo dico subito: non sono adatte al lettore frettoloso, a chi vuole dedicare non più di mezz’ora per scegliere cosa vedere in un luogo. Queste guide sono perfette per il viaggiatore esigente, che vuole conoscere e capire la città che si appresta non soltanto a visitare, ma un po’ anche a vivere e di cui vuole provare a decifrare l’anima, a comprenderne lo spirito.
Ecco allora che gli autori di ogni guida lo condurranno alla scoperta di personaggi e luoghi più o meno noti che sono stati i protagonisti di storie a volte divertenti a volte drammatiche ma sempre curiose che hanno contribuito a forgiare il carattere delle città.
Dopo aver scoperto l’animo ribelle e rivoluzionario di alcuni luoghi, a volte famosi altre volte anonimi, passeggiare lungo le vie e le piazze non sarà più come prima, perché a ogni angolo ritornerà in mente la storia letta.
Guide da leggere prima della partenza, dunque, ma da portare con sé anche durante l’itinerario, tanto più che sono divise in capitoletti e ognuno di essi ha una mappa con l’indicazione dei luoghi raccontati. Ma guide da leggere anche come un libro, da chi vuole viaggiare con la fantasia, da chi non ha la possibilità di spostarsi, da chi semplicemente vuole conoscere un luogo più a fondo e in maniera diversa dal solito.
Sono guide non invecchiano mai perché raccontano le città attraverso i piccoli e i grandi eventi del passato e i personaggi più o meno famosi che hanno vissuto nelle case e camminato lungo strade e viali storici, grazie ad aneddoti, ricordi, storie.
Queste sono le indicazioni generali, poi nel dettaglio ogni guida porta la firma del proprio autore e spesso è accompagnata da prefazioni e inserti di altri scrittori.
Io finora ne ho lette 4 e ora ve le racconto nel dettaglio.
GUIDA ALLA ROMA RIBELLE
Chiese, palazzi, fontane, testimonianze archeologiche rendono Roma la città bella ed eterna che tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita e di cui ci siamo innamorati. Camminando come trottole per cercare di vedere tutto il possibile, tra musei con opere d’arte d’importanza mondiale, esposizioni di artisti internazionali, giardini immensi, monumenti ad ogni angolo, si ha l’idea di non riuscire mai a vedere tutto e di non riuscire a cogliere il senso di questa città straordinaria.
A dare un senso diverso alla visita di Roma si sono cimentati ben quattro autori che, in questa guida a otto mani, diventata, da subito, un piccolo caso editoriale. Rosa e Viola Mordenti, Lorenzo Sansonetti e Giuliano Santoro, grazie alla loro diversa esperienza come giornalisti, architetti, esperti di ricerca sociale e di spazi urbani, hanno provato a guardare Roma da un diverso punto di vista, quello a cui nessuno, forse, fino ad oggi, aveva pensato.
Immaginata sempre come paciosa e sorniona, come sottolineato anche dalla prefazione di Alessandro Portelli, a pochi viene in mente di immaginare una Roma ribelle. Eppure potrebbe essere proprio questa la vera natura di Roma, se si gratta sotto la sua patina superficiale, per scoprire un lato legato a storie di sofferenza, di lotta e di libertà che caratterizzano i veri animi ribelli.
Tra memoria, storia e letteratura, il percorso di visita si dipana attraverso le sedi dei movimenti studenteschi, i luoghi delle occupazioni dei luoghi di cultura, il cimitero acattolico all’ombra della Piramide Cestia, la statua di Giordano Bruno, i quartieri popolari della Resistenza, gli assalti ai forni, la banda del Gobbo, la morte di Giorgiana Masi su ponte Garibaldi, l’assalto alla salma di Pio IX.
Storie di sofferenza, ferite ancora aperte, suggestioni a lungo dimenticate: Roma conserva davvero una miniera di storie che meritano di essere conosciute. E questa guida ha compiuto un tanto ambizioso quanto prezioso lavoro di ricerca e di catalogazione delle storie attraverso i luoghi che le raccontano, creando itinerari di senso che possono essere percorsi dal vivo (ci sono le mappe con le indicazioni dei luoghi raccontati) o semplicemente immaginati o ricordati attraverso le pagine.
In nove capitoli dedicati ai rioni e 12 ai luoghi fuori dai rioni, oltre ad alcune testimonianze di noti personaggi romani – da Ascanio Celestini a Carlo Lizzani, da Giovanna Marini a Tano D’amico , solo per citarne alcuni – che arricchiscono la narrazione, gli autori svelano un lato inedito di Roma e invita il lettore a conoscere la capitale più a fondo e poi a tornare tra le sue strade per provare a guardare con altri occhi la città eterna.
GUIDA ALLA MOSCA RIBELLE
La Russia in generale e Mosca in particolare come sua capitale entrano nell’immaginario comune come luoghi del potere, poco propensi alle ribellioni. In realtà leggendo il libro scritto da Valentina Parisi si apre un mondo da cui sarà molto facile essere rapiti.
Dall’Ottocento a oggi, dai decabristi a Limonov dagli zar a Putin, vi assicuro che, anche se non avete in programma una visita a Mosca come ce l’avevo io quando ho letto questo libro, vi verrà subito voglia di organizzarla. In ogni caso, grazie all’autrice potrete conoscere tante delle anime che formano questa straordinaria città, spesso ancora sottovaluta o perlomeno osservata con circospezione.
“Quante Mosche!” come ben sintetizza il titolo della prefazione di Gian Pietro Piretto. Secondo il format collaudato di queste guide, gli itinerari ribelli della città sono introdotti da una mappa che indica graficamente i luoghi descritti, ognuno dei quali si conclude con due o tre consigli di lettura, di visione o di ascolto.
Le quattro sezioni “Nell’anello dei Boulevard”, “A nord dei boulevard”, “A est dell’anello dei giardini” e “A sud del Cremlino lungo e oltre la Moscova” si suddividono in complessivi 14 capitoli che a loro volta comprendono un totale di ben 73 luoghi che mostrano l’approfondita conoscenza storica e culturale dell’autrice, oltre alla sua passione per la letteratura russa.
Dalla nota Bol’šaja Sadovaja di Bulgakov all’imponente Teatral’naja Ploščad’, la guida conduce alla scoperta anche di strade secondarie e vicoli ricchi di aneddoti, lontani dai luoghi da cartolina ma pieni di storia utile a conoscere più da vicino la città. Dalla Libreria degli Immaginisti fondata dal poeta Esenin alle statue di Marx e di Lenin ginnasiale.
Grandi scrittori e rivoluzionari hanno reso il passato di Mosca ricco e significativo, senza dimenticare la forza rivoluzionaria del popolo, anche negli anni recenti. Il 24 dicembre del 2011, ad esempio sul Prospekt Sacharov circa 100.000 persone scesero in strada per protestare contro l’esito delle elezioni parlamentari, mentre il 10 novembre 2013 l’artista Pëtr Pavlenskij fissava i suoi genitali al suolo della Piazza Rossa per evidenziare simbolicamente l’immobilismo della società e della politica russa.
Senza dimenticare la nota metropolitana di Mosca, “un luogo che rimane sempre uguale a sé stesso” e da cui prende avvio la narrazione per mettere l’accento sulle monumentali statue che raffigurano gli uomini e le donne comuni nel loro ruolo di difensori della Rivoluzione, mentre i passeggeri che si affrettano lungo i binari non dimenticano di toccare alcuni particolari – uno su tutti il naso del cane di una guardia di frontiera – perché si dice che porti fortuna.
Un libro per sognare Mosca, oltre che per provare a conoscerla un po’ più a fondo.
GUIDA ALLA BARCELLONA RIBELLE
Probabilmente Barcellona è una delle città europee più amate e conosciute, oltre che la più grande d’Europa, pur non essendo la capitale di uno Stato. Ma siamo in Catalogna – e il catalano è la lingua non nazionale più parlata d’Europa – e quindi parliamo comunque di un mondo a parte, di un luogo bizzarro. Barcellona ha quindi ottime carte per essere una vera città ribelle. La ribellione di Barcellona contro lo Stato sono nate molto presto.
Barcellona, come ricordano nell’introduzione Ramon Chao e Ignacio Ramonet, commemora come festa nazionale una battaglia in cui il suo esercito ha perso, quella del 1714 contro le truppe di Filippi IV il Borbone e sul suo emblema c’è un asinello, che però qui è una specie protetta e rappresenta un animale che coniuga saggezza e follia, seny e rauxa, come si chiamano qui.
L’autore Guillem Martínez è un giornalista e sceneggiatore televisivo catalano, autore tra le altre cose, di programmi televisivi satirici molto popolari. Il suo stile, ironico e a volte addirittura umoristico, rendono la lettura delle oltre 400 pagine di questo libro piacevole e gustosa.
Il formato è in parte diverso rispetto alle due precedenti guide, in quanto tre grande mappe si trovano all’inizio e il libro si suddivide in quattro grandi capitoli – “Prove generali di stato d’assedio”, “La lotta per lo Stato”, “La lotta contro lo Stato” e l'”Epilogo” – che raggruppano i luoghi della visita secondo un ordine storico. Le note conclusive del traduttore Spartaco Moscato aiutano a comprendere lo specifico di alcuni luoghi.
Molto spazio è dedicato alla cultura libertaria della città e al racconto degli eventi che hanno caratterizzato l’Ottocento per poi giungere il secolo successivo a quella rivoluzione anarchica che ha posto le basi per movimento di questo tipo.
Dalle origini della città al franchismo, questo libro conduce alla scoperta di una Barcellona molto diversa da quella descritta dalle guide ufficiali. Fin dall’introduzione l’autore sottolinea infatti che Barcellona non è Spagna e non è nemmeno Catalogna, ma una città dotata di una peculiarità talmente unica da essere inclassificabile nelle tradizionali categorie.
Un libro per chi ama Barcellona e per chi vuole conoscere ogni piega della sua storia per poi provare a ritrovarla nei luoghi, in un’inedita visita a una delle città europee che continua ad entusiasmare intere generazioni.
GUIDA ALLA BERLINO RIBELLE
Se qualcuno ci chiede di dire il nome di una capitale associata alla ribellione, probabilmente a molti di noi verrà in mente Berlino. La capitale tedesca è uno dei luoghi più legati alla trasgressione che l’immaginario comune ha percepito a partire dagli anni ’20 del Novecento. Un’immagine che, almeno in parte, continua anche oggi.
Luogo di fermento di correnti artistiche e musicali, culla della controcultura, città ideale per lo sviluppo delle idee di personaggi che hanno fatto la storia in tutti i campi del sapere, come Marx, Einstein, Munch e Bowie, Berlino è diventata il simbolo della creatività e ha ha acquisito un fascino così grande da essere calamita di milioni di giovani di diverse generazioni.
Berlinesi d’adozione, gli autori Teresa Ciuffoletti e Roberto Sassi, rispettivamente classe 1988 e 1986, vivono e lavorano a Berlino da diversi anni e provengono da svariate esperienze legate al giornalismo, alla geopolitica e alla sociologia urbana.
La loro sfida con questo libro è stata quella di raccontare il lato ribelle di una città che per definizione è considerata ribelle senza risultare banali e scontati. Per riuscirci hanno deciso di trascurare il lato ribelle tradizionalmente racconto dalle guide turistiche per scavare nel passato e capire quali vicende sovversive hanno contribuito a creare il mito di Berlino. E si sono cimentati a rispolverare ricordi e testimonianze sia nei quartieri periferici sia nelle famose e centrali Alexanderplatz e Porta di Brandeburgo.
Dalla Berlino della Repubblica di Weimar con Bertold Brecht e Marlene Dietrich alle poco note resistenze durante il periodo fascista, dalla Berlino devastata della Seconda Guerra Mondiale alla Berlino del Muro prima e dopo la sua caduta. Dalla Biblioteca dei Liberi, il più ricco archivio sul tema dell’anarchismo di tutta la Germania alle chiese protestanti che hanno offerto rifugio a punk e dissidenti durante gli anni del Muro, dal Tiergarten da cui passò la celebre Loveparade alla Porta di Brandeburgo che assiste al Concert for Berlin del 1987 a Berlino Ovest.
D’altra parte, come dice Giuseppe Culicchia nella prefazione, “Berlino è davvero una città ribelle: ribelle al suo stesso destino” perché è “capace di risorgere dalle proprie ceneri, di reinventarsi ogni volta, di non darsi mai per vinta. Di non morire mai”. Si sa che Hitler non amò mai Berlino, preferendola a Monaco, probabilmente perché riusciva a intuire il carattere di una città che non sarebbe mai riuscito a domare del tutto.
La suddivisione è semplice e chiara: 12 capitoli, ognuno dei quali dedicato a un distretto di Berlino. All’inizio di ogni capitolo, la mappa con i luoghi descritti, per un totale di 76 luoghi dove scoprire un lato inedito della città. E c’è anche l’indicazione della fermata dei mezzi pubblici più utile per andare alla scoperta dell’itinerario, oltre a consigli per ulteriori suggestioni letterarie e visive.
Anche questa guida scritta a quatto mani si può però leggere come un libro, prima di una eventuale partenza per avere qualche spunto diverso dai soliti, ma anche dopo un ritorno per un approfondimento ulteriore di una città di cui non è difficile cogliere l’intera complessità o semplicemente per farsi contagiare dallo spirito di Berlino, che da offre a tutti l’idea che ricominciare è sempre possibile.