Tutti associamo il nome di Stanley Kubrick a pellicole cinematografiche che hanno fatto la storia, come 2001 Odissea nello Spazio e Arancia meccanica. Pochissimi invece conoscono le fotografie che il giovane Kubrick, a 17 anni, realizzò durante la sua collaborazione come fotoreporter con la celebre rivista Look di New York. Il merito della originale mostra fotografica Through a different lens. Stanley Kubrick Photographs, organizzata al Magazzino delle Idee a Trieste fino al 30 gennaio 2022 è quello di portare alla ribalta il precoce talento del futuro grande regista per l’osservazione della realtà.
Organizzata dall’ Erpac e realizzata in collaborazione con il Museo della Città di New York e l’Archivio Stanley Kubrick, la mostra, a cura di Sean Corcoran e Donald Albrecht, espone più di 130 fotografie e numerose riviste d’epoca attraverso le quali, tra il 1945 e il 1950, Kurbick documentò i diversi aspetti della società newyorchese e americana. Il suo è uno sguardo mai banale che, con una straordinaria sensibilità fotografica e uno stile innovativo, riesce a raccontare tramite inquadrature originali i lati evidenti e nascosti di una società in rapida evoluzione. Al centro della sua attenzione gli incontri di boxe, la nascita della televisione, il mondo dello spettacolo, il circo, ma anche momenti di vita quotidiana della città e dei suoi abitanti.
A rendere particolarmente interessante la mostra al Magazzino delle Idee, è la presenza, accanto alle fotografie sviluppate in grande formato, dei numeri di Look in cui le immagini apparvero per la prima volta. È così possibile cogliere il contesto giornalistico per cui furono concepite e metterle in relazione agli articoli o ai testi che le accompagnarono.
Nel 1950 lascia il suo lavoro Look per dedicarsi ai cortometraggi e al film Paura e desiderio (1953), primo di una straordinaria avventura da regista.
I TEMI E L’ESTETICA
Seguendo sia la linea editoriale di Look sia l’interesse personale, Kubrick sviluppò quattro ambiti principali di interesse estetico e tematico per le sue fotografie: osservare ed essere osservati, la visione fotografica, l’organizzazione del lavoro e il mondo dei media.
Nel 1945 Kubrick vende la sua prima fotografia a Look, la rivista fondata nel 1937, un anno dopo la sua principale rivale Life. L’obiettivo della nuova rivista è quello di cercare una maggiore vicinanza di “luoghi e situazioni” con i suoi lettori. Look esce due volte al mese e non ha bisogno di inseguire le notizie, puntando invece all’approfondimento di storie inedite, ha una linea editoriale più disinvolta e più aperta alle novità.
Nel 1946 Kubrick, di cui viene riconosciuto il talento, viene assunto come apprendista: è di gran lunga il fotografo più giovane della rivista e comincia a farsi le ossa con piccoli servizi e con una paga di 50 dollari a settimana.
L’esposizione al Magazzino delle Idee segue la linea cronologica dei cinque anni in cui Kubrick lavorò per Look, mostrando sia l’evoluzione del suo stile e il ruolo sempre più importante all’interno della rivista sia la predilezione del giovane fotografo per alcune inquadrature particolari che mostrano fin d’ora quanto poi Kubrick svilupperà con il cinema. Un’esperienza particolarmente preziosa da questo punto di vista sono le storie sulle varie forme di intrattenimento del dopoguerra americano: editoria (il fumettista Peter Arno), cinema (l’attore Montgomery Clift) e musica popolare (il bandleader Guy Lombardo, oltre al nuovo mezzo televisivo.
OSSERVARE ED ESSERE OSSERVATI
Tra le foto più interessanti della mostra secondo me ci sono quelle in cui Kubrick immortala persone di vario tipo intente a guardare. A volte vediamo l’oggetto di loro interesse, altre a interessare l’occhio del fotografo è soltanto il loro sguardo rapito, l’atto stesso del guardare. La collaborazione con Look è utile per migliorare il suo modo di vedere e l’attenzione verso le relazioni umane. Molte di queste foto non sono apparse su Look, ma sono presenti in mostra per evidenziare lo sguardo originale dell’artista e l’evoluzione del suo stile.
Uno dei primi lavori di Kubrick è quello di alcune persone che osservano uno scimpanzé in gabbia. Molto interessanti le immagini di persone colte nell’atto di osservare qualcosa lungo le strade di New York. Un altro luogo di grande ispirazione per il giovane fotografo è la metropolitana e, in generale, gli angoli nascosti e bui della città.
GLI SCATTI NON PUBBLICATI
Molti degli scatti di Kubrick non trovarono spazio nelle pagine della rivista Look, per lo stile eccentrico, per il carattere anticonvenzionale per i tempi o rispetto alla linea editoriale del giornale. La mostra per la prima volta espone anche alcune di queste immagini. Una delle più interessanti è la foto del 1948 che ritrae uno degli artisti del Ringling Bros and Barnum &Bailey Circus.
La redazione invia Kubrick a Saraosta, in Florida, sede invernale del circo. Qui il giovane fotoreporter realizzerà il suo primo ampio servizio ambientato al di fuori dell’area di New York City. Le immagini mostrano gli artisti che si allenano in vista del tour che li vedrà impegnati per sette mesi.
Alcune delle immagini realizzate da Kubrick, in particolare quelle della serata di apertura e quelle di alcuni soggetti particolarmente assurdi ed eccentrici, non saranno pubblicate sulla rivista.
L’ULTIMO ANNO A LOOK
Il 1950 è l’ultimo anno in cui Kubrick lavora per Look. Kubrick crea una serie di profili di personaggi famosi, tra i quali il compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein, la vedette televisiva Faye Emerson e il pugile Rocky Graziano.
In particolare, i ritratti di Rocky Graziano sono incentrati sulla redenzione del pugile dal passato travagliato, compreso lo scandalo per la corruzione e la successiva squalifica. Kubrick sceglie di presentare il pugile nella doppia veste di serio umo d’affari e felice padre di famiglia, ritraendo Graziano a casa, con il suo manager e in palestra mentre si allena e si prepara a riconquistare il titolo dei pesi medi.
DALLA FOTOGRAFIA AL CINEMA
La sezione finale della mostra ospita la proiezione di un cortometraggio di Stanley Kubrick, il documentario incentrato sul pugile e attore Walter Cartier, Day of the Fight (1951). Il lavoro fotografico su questa personalità del Bronx divenne lo storyboard del film e consentì a Kubrick di elaborare le scene, gli angoli di ripresa, le inquadrature e le luci. Kubrick continuò ad affidarsi alle fotografie per l’elaborazione delle proprie sceneggiature per tutta la vita.
Questa sezione comprende anche un estratto dal suo secondo lungometraggio, Killer’s Kiss (1955) in cui compaiono tutti i temi a cui era più legato dei servizi realizzati per Look e che fanno parte dell’estetica e dei temi del film noir, dalla boxe al crimine, dalle sale da ballo alle showgirl.