Tre uomini in furgone lungo il Tagliamento e l’Isonzo, fiumi simbolo del Friuli

I fiumi, i corsi d’acqua hanno nella loro stessa natura qualcosa di affascinante: contempliamo il loro scorrere in un punto specifico, ma non sappiamo mai del tutto dove nascono e dove muoiono e qual è la storia del loro percorso. Spesso non ce lo chiediamo nemmeno. Eppure i grandi fiumi scorreono per chilometri e attraversano montagne, valli, città e villaggi e possono atttraversare nazioni diverse, prima di terminare nel mare.

L’itinerario che Angelo Floramo, Mauro Daltin e Alessandro Venier hanno deciso di compiere insieme segue proprio il viaggio di un fiume, anzi di due. Siamo in Friuli Venezia Giulia, i fiumi sono il Tagliamento e l’Isonzo, corsi d’acqua simbolo di questo pezzo di terra nell’estremo nordest italiano e i nostri tre uomini sono amici che si occupano in vario modo di libri e viaggi. C’è poi un ultimo protagonista: si chiama Molly ed è un vecchio furgone rimesso in qualche modo in sesto appositamente per affrontare questo viaggio dalla sorgente alla foce dei due fiumi che i tre uomini hanno compiuto la scorsa estate e che ora hanno raccontato a sei mani ne Il fiume a bordo, un simpatico e poetico libro appena uscito per Bottega Errante.

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Da sinistra Daltin, Floramo e Venier con Molly
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Il ponte di Braulins
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Il Tagliamento nei pressi del ponte di Braulins

Alternandosi nella scrittura dei sei capitoli in modo da scriverne due a testa, i tre autori, mantenendo ognuno il proprio stile, riescono a integrare le parole e i pensieri di ognuno in un racconto semplice, dotto e ironico allo stesso tempo. Uno di quelli che leggi tutto d’uno d’un fiato perché non vedi l’ora di sapere come va a finire, anche se sai benissimo che la sostanza è il viaggio stesso e non la meta finale.

In realtà le sorprese non mancano, perché Molly ha quarant’anni e li dimostra tutti (è un Balkan Caravan come viene ribattezzato da Floramo) e perché i nostri viaggiatori sono un po’ indisciplinati e si concedono svariate pause e qualche deviazione.

L’obiettivo è anche quello di scoprire – o meglio riscoprire – storie e leggende ormai dimenticate, a cavallo tra il Friuli e il Veneto, dove nasce il Tagliamento e il Friuli e la Slovenia, dove nasce l’Isonzo, che cambia pure nome e genere (in sloveno è la Soča).

D’altra parte, è facile riconoscesci nelle parole di Alessandor Venier: “Gran parte della nostra esistenza si basa sul concetto di confine. Le differenze tra gli stati, i limiti dell’universo, il giardino del vicino”.

I fiumi sono fatti anche di ponti, vecchi e nuovi, grandi e piccoli, che ieri e oggi uniscono le due sponde. Come non farsi ammaliare dalle 17 storiche arcate del ponte di Braulins, dove è d’obbligo cantare la canzoncina che ogni friulano conosce o non concerdersi una pausa sulla “spiaggia” di Tabine, nei pressi del ponte di Pinzano?

“Il Tiliment, come lo chiamano da questa parti – rivela Angelo Floramo in una delle sue dotte digressioni – Un nome antichissimo. Secondo alcuni linguisti deriverebbe da Talimu, che significa “fratello” nella lingua degli accadi. Il greco Straboone ce lo racconta, dicendo che discende dalle Alpi segnando il confine tra i veneti e Aquileia (…)”.

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Il Tagliamento a Ragogna
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Il Tagliamento nella zona detta "Tabine"

Ogni viaggio, si sa, è fatto soprattutto di incontri. E di persone che ci raccontano una storia. La loro o quella di altri, poco importa. Gli incontri e le storie sono importanti. E sono sempre casuali. Le persone che i tre autori incontrano durante il loro viaggio compaiono spesso all’improvviso, raccontano la loro storia e tornano alla loro vita altrettanto velocemente. Spuntano dalla strada e dalla strada sembrano nuovamente essere inghiottiti. Può essere un vecchio al tavolo di un’osteria che si unisce al gruppo. Oppure un uomo che scende rapido dalla collina per aiutare a spostare un albero caduto in mezzo alla strada.

Alcuni personaggi hanno in sé qualcosa di evocativo. Come l’uomo sulla zattera (bellissima la lunga e poetica descrizione che ne fa Mauro Daltin!) o il pastore di api Milko, o il camionista serbo Darko. Tutti hanno una storia da raccontare. E da cui ognuno di loro ha ricavato un insegnamento che vuole condividere, senza mai scordare un pizzico di poesia.

L’Isonzo nasce e scorre per diversi chilometri in Slovenia, portando le sue acque turchesi oltre il confine nel goriziano per poi terminare nella splendida riserva naturale della sua foce, il cuore si trova nell’isola della Cona. Sulle sponde dell’Isonzo è passata la Storia, come ben ricorda Angelo Floramo.

“Già, Caporetto. Mi viene da pensare che è solo un nome, uno dei tanti, come Srebrenica o Černobyl’, fagocitato dalla gola della storia, condannato a essere legato a un solo destino, il più delle volte tragico e irreversibile. Non più un paese, o una città, ma un capitolo da studiare, il nome in grassetto a bordo pagina del manuale scolastico, capace di cancellare tutto il resto”.

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L'Isonzo nei pressi di Caporetto-Kobarid in Slovenia

I libri sono un po’ come le canzoni: piacciono soprattutto quando sembrano parlare anche un po’ di noi. Molti viaggiatori si riconosceranno nell’arte di viaggiare, ma anche nell'”arte del saper stare” spiegata da Mauro Daltin.

“Fare del viaggio una deviazione perenne, della sosta l’unico senso del nostro andare, della digressione il cuore di ogni racconto” ci confida Daltin. “Ripetere l’uno dietro l’altro i posti, piccoli o grandi, che ci riguardano, dove auando ci torniamo siamo esattamente noi, senza orpelli o maschere da indossare. (…) La domanda è: che cosa mi è rimasto impigliato sotto le unghie tutte le volte che mi sono fermato? (…) Mi salteranno alla mente le fotografie del mio stare, ne sono certo”.

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Scorcio di Canale d'Isonzo )Kanal ob Soči) in Slovenia

E Il fiume a bordo è il libro ideale da leggere durante una di queste soste, nel corso di una pausa durante un viaggio. Magari proprio sulle rive di un fiume.

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

Commenti

2 Commenti
  1. pubblicato da
    OLga
    Giu 8, 2020 Reply

    Complimenti ,bellissimo post!

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Giu 8, 2020 Reply

      Grazie mille! Anche il libro è molto bello, vale la pena leggerlo

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