Si possono scorgere mentre fanno la siesta sui rami più alti degli alberi oppure mentre saltano da una pianta all’altra. In altri casi, invece, è il loro richiamo a far capire per primo la presenza: un suono profondo e nasale, grazie alla cassa di risonanza garantita dall’enorme naso. Il primo incontro con le Proboscis monkey, le scimmie con la proboscide del Borneo, è una di quelle cose che non si scordano facilmente, anche per l’espressione buffa del muso di queste scimmie.
Le Nasalis larvatus, le scimmie nasiche, vivono soltanto in alcune regioni del Borneo ed è uno dei motivi per visitare quest’isola straordinaria, divisa tra la Malaysia e l’Indonesia. Io ho avuto la fortuna di vederle nella regione del Sabah del Borneo, a distanza ravvicinata al Labuk bay Sanctuary, a circa 50 chilometri da Sandakan e poi nuovamente da più lontano durante l’escursione in barca lungo il fiume Kinabangan.
Nasi e pance speciali
Gli abitanti locali chiamano questo animale orang belanda, che significa “uomo olandese”, probabilmente perché notarono una somiglianza tra la pancia e il naso di queste scimmie e i coloni olandesi che nell’Ottocento sbarcarono sull’isola.
Il naso di queste scimmie è più pronunciato negli esemplari maschi e sembra sia un’arma di seduzione. I maschi più “belli” attirano a sé un gran numero di scimmie femmine, mentre gli esemplari meno prestanti, ovvero con il naso più piccolo, vivono insieme in piccoli branchi in attesa che qualche femmina si accorga di loro. Il naso è utile come allarme: quando un predatore attacca, chi ha il naso più grande urla più forte e riesce a mettere al sicuro un numero maggiore di compagni.
Il pelo di queste scimmie è rossiccio sulla schiena e le spalle, oltre alla testa, mentre gli arti sono bianchi: le zampe posteriori sono davvero molto simili a un arto umano! Le orecchie sono piccole e piatte vicino alla testa. La dimensione è piuttosto grande: i maschi sono alti fino a 72 centimetri.
Le code sono lunghissime e bianche, quasi quanto il corpo e spesso sono le prime che si vedono spuntare dagli alberi. Le pance rappresentano un quarto del loro peso corporeo e la loro grandezza deriva dal sistema digestivo: si nutrono quasi soltanto di foglie e lo stomaco è riempito di batteri digestivi della cellulosa, che aiutano a digerire e neutralizzano le tossine negative.
Buceri e scoiattoli
L’area di foresta in cui si sviluppa il centro è abitata anche da altri animali. Durante la visita avrete sicuramente l’occasione di vedere numerosi scoiattoli, in Borneo diffusi un po’ ovunque, oltre a qualche bufalo d’acqua, che si aggira tra le piantagioni di palme.
Se siete fortunati vedrete anche un bucero, un uccello tipico del Borneo con un becco simile a quello di un tucano. La specie diffusa in Borneo ha la testa bianca, il piumaggio del corpo e delle ali sono neri, la pancia è bianca. Questo tipo di uccello è diffuso nell’Asia del sud, dall’India alla Malaysia e in particolare nel Borneo è l’unico bucero che si trova ad altitudini elevate, fino ai 3.300 metri del monte Kinabalu.
La storia del centro
Le scimmie nasiche vivono soltanto nella foresta pluviale del Borneo e, nonostante sia in pericolo di estinzione a causa della deforestazione, è ancora possibile vederle nel loro habitat naturale. La cosa migliore è visitare il centro durante gli orari in cui viene distribuito il cibo, quando le scimmie si avvicinano e rimangono in zona per diversi minuti. È possibile però vedere le scimmie aggirarsi nei pressi del centro anche in altri orari.
Il centro è privato e nasce quando, nel 1994, il proprietario acquistò 400 ettari di foresta di mangrovie per sviluppare una piantagione di palme da cui ricavare l’olio. Arrivato sul posto però si accorse che la foresta era abitata dalle scimmie e quindi decise di abbandonare lo sviluppo commerciale e di aprire il centro, in modo che le scimmie potessero continuare a vivere nel loro habitat naturale.