Lanzarote, 6 paesaggi imperdibili delle Canarie che non ti aspetti

La meno conosciuta delle sette isole delle Canarie è un paradiso naturale per gran parte protetto dall’Unesco come Riserva della biosfera. L’atmosfera che si respira è un mix di Spagna e di Africa, visto che è l’isola più a est dell’arcipelago. lanzaroteLe eruzioni vulcaniche hanno determinato il destino naturale e sociale dell’isola e dei suoi abitanti, che hanno però provato a piegare le catastrofi unendo l’innovazione alla tradizione. Un luogo talmente surreale da aver ispirato l’architetto César Manrique, l’artista che ha ridato nuova vita a tanti luoghi di Lanzarote.

lanzaroteLanzarote è strana e ancora poco esplorata. Ed è anche la più low cost delle Canarie. Anche chi non la conosce ancora, avrà già capito che è anche del tutto estranea al tradizionale immaginario che vede le isole Canarie affollate di turisti festanti che tirano l’alba.

lanzarotePer tutti questi motivi, nel 2011, ho voluto partire alla scoperta di questa isola. Ed è stato amore a prima vista. Per molti motivi. In questo post vi racconto il primo: il paesaggio, naturale e in parte artificiale, dell’isola. Questi i sei posti per me imperdibili.

1. Tra le montagne di fuoco del Parco di Timanfaya.
timanfaya
Dal 1730 al 1736, la zona sud-occidentale dell’isola fu scossa da eruzioni vulcaniche e terremoti che cambiarono profondamente il paesaggio e la vita degli abitanti di Lanzarote. Il centro dell’attività vulcanica fu proprio Timanfaya dove si aprirono oltre 25 crateri che ricoprirono di lava oltre 20 mila ettari, trasformando il fertile terreno in una landa desolata. Un paesaggio lunare che ancora oggi si può ammirare, anche se la natura, poco alla volta, sta riemergendo dalle ceneri vulcaniche. timanfayaLa visita alla Montagna del Fuoco è d’obbligo. Anche se è consigliato arrivarci la mattina presto per non dover affrontare la coda (prima di auto per arrivare all’entrata del parco e poi di persone per salire sul bus del tour). Dopo aver percorso alcuni chilometri in auto in un paesaggio surreale, in mezzo a ceneri vulcaniche e crateri, si arriva al Parco nazionale (dove c’è anche un bar, un ristorante e un negozio di souvenir, tutto progettato da Cèsar Manrique, l’archistar dell’isola) e si sale sul bus che percorre la Ruta de los Vulcanos in 50 minuti. Itimanfayal parco, infatti, se non per brevissimi tratti, non può essere visitato né a piedi né con mezzi propri, in quanto si tratta di uno spazio naturale dall’equilibrio molto delicato. È possibile percorrere un breve tratto del tour a dorso di cammello.

 

geria2. La Geria e le viti sulle ceneri.
Distese di coltivazioni di viti rampicanti, riparate dal vento da bassi muretti semicircolari di sassi (“zocos”), sopra le nere ceneri vulcaniche formano un paesaggio affascinante come la storia che ha determinato la sua nascita e che rappresenta la vittoria della tenacia dei contadini dell’isola contro l’ostilità della natura. Nel 1700 l’eruzione del vulcano Timanfaya ricoprì di lava quasi tutta l’isola, fino al mare, mandando in rovina tutti i suoi abitanti, che però non si arresero e cercarono di sfruttare la catastrofe naturale a loro vantaggio, inventandosi un nuovo e ingegnoso sistema di coltivazione. geriaNelle ceneri vulcaniche (“rofe”), i contadini realizzarono una serie di cavità, a volte anche a diversi metri di profondità, per raggiungere il livello del suolo antecedente l’eruzione. Le piante sono protette dal vento, che soffia spesso sull’isola, grazie ai muretti, in una sorta di “insabbiamento naturale”: le coltivazioni vengono coperte con le ceneri vulcaniche che permettono il passaggio dell’umidità durante la notte e impediscono l’evaporazione durante il giorno. Anche senza bisogno di irrigazione, si possono così coltivare diversi ortaggi, come pomodori, patate, aglio e mais, ma soprattutto piante di fico e di vite (da cui proviene il famoso malvasia). Percorrete questo paesaggio in auto (si trova nel centro dell’isola, tra Mozaga e Yaiza) e fate qualche sosta: non ve lo dimenticherete più!

 

saline3. I colori pastello del sale.
La natura e il lavoro dell’uomo a volte producono paesaggi davvero spettacolari. È il caso delle saline di Janubio. Durante il processo di evaporazione del sale, l’acqua cambia colore, passando dal violetto all’azzurro fino al bianco abbagliante. I colori risultano più vividi grazie al contrasto con il nero delle spiagge nere di lava che circondano le saline. salineLa pesca è ancora oggi una delle principali attività dell’isola e la produzione del sale, che rifornisce le barche che pescano lungo le coste dell’Africa, è molto importante. Lo spettacolo delle saline è davvero molto suggestivo e per chi decide di girare l’isola in auto dovrebbe essere una meta obbligata: si raggiungono percorrendo la strada costiera che arriva a La Hoya.

 

grotte4. Le grotte di lava di Los Hervideros.
Percorrendo la strada che da El Golfo porta a La Hoya, a metà strada fra il Charco de los Clicos e le saline di Janubio, si trova Los Hervideros. Il frammento di costa a falesia ha determinato la formazione di alcune grotte che, attraversate dall’acqua del mare, hanno creato un fenomeno naturale molto emozionante. Il mare penetra con violenza nelle spaccature e nelle gallerie – veri tubi vulcanici sotterranei – riemergendo all’improvviso con montagne di spuma bianca. grotteQueste grotte sono state formate dal raffreddamento e dalla solidificazione della lava. Una tappa obbligatoria, sia perché le grotte sono molto suggestive sia per il paesaggio alle spalle delle grotte e che occupa questa parte di costa: distese di lava e rocce a perdita d’occhio. Una continua sorpresa di forme.

 

laguna5. Charco Los Clicos: laguna verde e spiaggia nera
L’isola di Lanzarote è nota anche per alcune pietre verdi semipreziose, che qui chiamano “olivine” e con cui gli artigiani locali realizzano gioielli. Su questa spiaggia, in mezzo alla lava, se ne possono trovare molte, anche se quello che caratterizza questo luogo è la cosiddetta Laguna Verde o Charco Los Clicos. lagunaSi tratta di una piccola laguna, le cui acque filtrano dal mare, che si è formata ai piedi della scogliera vulcanica, in seguito alla formazione di un cratere eroso dal mare, durante le eruzioni vulcaniche del 1700. La laguna è profonda circa otto metri e ha un colore smeraldo intenso che risalta ancora di più all’interno della spiaggia lavica nera.

 

mirador6. La vista mozzafiato dal Mirador del Rio
Un altro modo per ammirare gli originali paesaggi dell’isola, è visitare il Mirador del Rio. Si tratta di una delle creazioni di César Manrique, l’eclettico artista che ha ridisegnato il volto di alcuni luoghi dell’isola, coniugando tradizione e innovazione e le cui creazioni saranno il tema di un altro post. Qui, a 479 metri di altitudine, Manrique fece ricostruire un’antica postazione d’artiglieria, scavando nel monte, costruendo un ristorante in un avvallamento e coprendo il tutto con due cupole sopra le quali fece poi crescere l’erba. miradorIn questo modo la costruzione rimane nascosta nel faraglione, come se facesse parte della natura stessa. Il ristorante, oltre ad ospitare alcune opere dello stesso Manrique, è dotato di una splendida vetrata da cui si può ammirare il panorama che va dal cielo al mare (di fronte si vede Isla Graciosa). Vedere per credere. Un’esperienza mozzafiato: l’insieme della costruzione, unito al panorama, immerge i visitatori in un’atmosfera surreale.

mirador

Qui ho elencato alcuni dei luoghi di Lanzarote che ho amato di più e che secondo me sono imperdibili dal punto di vista paesaggistico, ma ce ne sono molti altri. Aggiungi, se vuoi, quelli che tu hai amato di più.

Gallery: gli strani paesaggi di Lanzarote

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RitagliDiViaggio
Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

Comments

1 commento
  1. posted by
    valeriacastiello
    Ago 6, 2015 Reply

    Concordo! La cosa migliore che ho fatto a Fuerteventura, è stata quella di andarmene per visitare Lanzarote! 😀

    • posted by
      RitagliDiViaggio
      Ago 6, 2015 Reply

      😀 Io da Lanzarote un saltino a Fuertavenura l’ho fatta, per vedermi le dune di sabbia, ma poi sono scappata subito…

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