Salonicco, itinerario alla scoperta della città greca dal grandioso passato

Salonicco, seconda città greca per numero di abitanti, ha un’identità molteplice, che spiazza e coinvolge al tempo stesso e conserva un numero elevatissimo di monumenti, edifici religiosi e resti archeologici imperdibili.

Meta inserita raramente negli itinerari turistici, Salonicco vanta un grandioso passato: nel periodo bizantino era la seconda città per importanza economica dopo la capitale Costantinopoli. Qui visse l’apostolo Paolo di cui si ricordano le note lettere ai Tessalonicesi e da qui partirono, versola Slavia, Cirillo e Metodio, creatori del famoso alfabeto. Il nome della città è quello di una donna, Thessalonika, moglie di Cassandro, re di Macedonia e fondatore della città nel 316 a.C. Venne poi conquistata dagli ottomani e qui nacque il primo e ancora oggi amato presidente della Repubblica turca, Ataturk.

Bizantini, romani, ottomani si avvicendarono al potere di Salonicco, che oggi conserva ancora la sua memoria storica nei tanti bei monumenti che in città spuntano dietro i palazzoni anonimi realizzati nel ‘900. Le strade della città bassa (Kato Poli) corrono parallele al lungomare acceacto dal sole e sono intasate dal traffico a qualunque ora. Viceversa, i viottoli di Ano Poli, la città alta, salgono ripide verso la collina e sono custodite da belle case in stile ottomano-balcanico.

Chiese bizantine perfettamente restaurate e dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e resti di palazzi romani sono sparsi in tutto l’ampio centro storico , mentre i tavolini all’aperto cercano spazio sotto le fronde degli alberi delle zone pedonali, accanto alle mura di mattoni rossi degli antichi hammam.

In questo articolo vi lascio una lista di 5 cose utili da sapere per orientarsi e visitare la città e 10 cose assolutamente da vedere in una città che sicuramente vi sorprenderà.

cosa vedere a salonicco
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5 COSE DA SAPERE PER VISITARE SALONICCO

1.Il traffico è caotico

Pper essere una cittadina di 350mila abitanti, il traffico è davvero molto caotico. Dopo un po’ vi ci abituerete, troverete le zone pedonali e imparerete a evitare i viali più intasati di auto.

2.La città si divide in due zone

Salonicco si divide in due parti, comunemente definite città alta e città bassa.

La maggior parte delle attrazioni si trovano nella città bassa, il cui perno è la bella piazza Aristotele, che si allunga fino al mare e rappresenta uno dei rari esempi di Art Decò in Grecia e da cui si accede anche alle aree del tipico mercato coperto.

La città alta però regala tesori preziosi e splendidi scorci sul mare: la via di riferimento è Olimbiados a cui si accede da Agiou Dimitirou. Entrambe le zone sono visitabili a piedi.

3. La città si sviluppa in senso longitudinale

Come molte città portuali sul mare, anche Salonicco si sviluppa in senso longitudinale e le principali arterie corrono parallele al mare.

Tre sono le strade principali: Egnatia Odos, che taglia in due la città e su cui si muove tutto il traffico, Tsimiski, un po’ più a sud, la via commerciale su cui si affaccia la maggior parte dei negozi, Nikis, sul mare, ricavata sulle mura abbattute nel 1866-74 e dove troverete una lunga serie di bar e caffè molto frequentati dai giovani.

È facile orientarsi ma per girare la città a piedi in una giornata dovete essere dei buoni camminatori, oppure cercare di usare bus e taxi per gli spostamenti più lunghi: i biglietti per i bus si possono acquistare a bordo nelle macchinette automatiche che accettano spiccioli, i taxi sono convenienti ma chiedete sempre il costo della corsa prima di salire. Fate in ogni caso sempre i conti con le distanze e con il traffico, sia che giriate la città a piedi sia che decidiate di prendere un mezzo.

4. L’ufficio turistico si trova in piazza Aristotele

Piazza Aristotele è lo spazio aperto principale della città bassa e mette a disposizione ottime mappe con tutte le attrazioni principali della città, fornendo anche indicazioni utili sui mezzi da utilizzare per visitare i luoghi più distanti dal centro. Il personale parla inglese. Molte chiese hanno un orario molto ridotto e alcune restano aperte soltanto al mattino, quindi cercate di vedere tutte quelle che vi interessano nella prima parte della giornata.

5.I locali dove mangiare sono numerosi

I ristoranti e le taverne sono sparsi un po’ in tutta la città. Se avete poco tempo, un doner al volo potrebbe essere la soluzione. Se dopo una giornata di visita, volete finalmente rilassarvi un po’, per un aperitivo è perfetta la zona pedonale alle spalle della piazza con le rovine del palazzo di Galerio, dove c’è l’imbarazzo della scelta tra i tanti locali all’aperto molto amati dai giovani.

Per cena, invece, molto suggestivo è il quartiere Ladadika vicino al porto: la piccola zona su ci si affacciano numerosi ristoranti è pedonale e molto caratteristica, ma i prezzi sono abbordabili, l’atmosfera piacevolmente vivace e la cucina è gustosa.

cosa vedere a salonicco
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10 COSE DA VEDERE A SALONICCO

1.TORRE BIANCA

È il simbolo di Salonicco e, come tale, la visita può iniziare da qui, tanto più che è facile da trovare e da raggiungere, offre una bella vista sul mare ed è il monumento più a est della città, così potrete ottimizzare gli spostamenti a piedi procedendo sempre verso ovest.

La torre è un bastione che un tempo faceva parte delle mura difensive e fu eretta dagli ottomani, divenne una prigione in cui furono massacrati i Giannizzeri, nel 1890 un detenuto ebreo la imbiancò in cambio della libertà e da quella volta acquisì l’odierna denominazione.

Oggi la Torre Bianca ospita il museo civico e dall’alto si può ammirare il panorama sul mare.

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2. AGIA SOFIA 

È la chiesa più bella, fate di tutto per riuscire a entrarci, di solito è aperta solo al mattino e i custodi sono molto severi in tema di abbigliamento.

È particolare fin dalla struttura architettonica: risale alla prima metà dell’VIII secolo ma per molto tempo fu una moschea e quindi unisce la pianta tipica di una basilica, con tre navate e l’abside a quella a croce greca coperta da una cupola centrale.

L’interno è altrettanto suggestivo, sia per l’impianto architettonico, sia per l’ambiente cupo che aumenta la spiritualità dello spazio, sia per i notevoli elementi artistici presenti, a partire dai capitelli corinzi con le foglie d’acanto “a colpo di vento” fino ai preziosi mosaici, in particolare quello all’interno della cupola con Cristo circondato da Maria e dagli Apostoli.

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3.RESTI DEL PALAZZO E ARCO DI GALERIO

I resti del palazzo ritrovati sotto il manto stradale e aperti al pubblico, che può ammirarli anche direttamente dalla strada, hanno contribuito a creare la splendida scenografia del lungo corso pedonale odos Gounari che dal lungomare incrocia Ignatia Odos all’altezza dell’Arco di Galerio e in passato era la strada trionfale che collegava il palazzo dell’imperatore al mausoleo e all’ippodromo.

Eretto intorno al 302 d.C. per commemorare la vittoria dell’imperatore sui Sassanidi, l’arco mostra ancora oggi bassorilievi conservati abbastanza bene e su cui si possono distinguere scene della battaglia in Persia, Armenia e Mesopotamia.

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4. ROTONDA DI SALONICCO – AGHIOS GEORGHIOS 

Rivolgendo lo sguardo verso nord dall’Arco di Galerio, vedrete subito la Rotonda di Salonicco, al momento della mia visita in restauro, ma comunque visitabile nonostante le impalcature esterne e interne.

Anche se con i lavori in corso, è comunque possibile ammirare l’imponenza dell’edificio e i suoi mosaici colorati conservati all’interno. Doveva essere il mausoleo di Galerio e fu costruito all’inizio del IV secolo.

È coperto da una cupola di oltre 24 metri di diametro, con otto nicchie e altrettanti finestroni. Il mausoleo fu trasformato in moschea, come ben evidenzia il minareto costruito a lato e la fontana di marmo che ancora si conserva nel cortile.

Alcuni dei mosaici realizzati nel IV secolo e che dovevano ricoprire l’interno sono ancora visibili: su fondo oro si possono ancora ammirare colorati motivi ornamentali con uccelli e fiori e alcuni resti di architetture, figure di angeli e santi.

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5. PANAGIA AHIROPITOS 

A pochi passi da Agia Sofia, si può ammirare questa grande chiesa il cui nome significa “non fatta da mani umane” e si riferisce a un’icona della Vergine nel nartece che la credenza popolare vorrebbe realizzata con strumenti divini.

È nota anche come Agia Paraskevi, risale al V secolo e fu restaurata nel VII e poi nel XV secolo. L’impianto è quello tipico delle basiliche paleocristiane con una ampia navata centrale e due più piccole laterali, nartece e matronei.

Dovrebbe essere molto interessante anche l’interno, con 12 colonne e capitelli corinzi, la decorazione a mosaico negli archi e alcuni dipinti. Purtroppo, però, l’abbiamo trovata chiusa.

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6. PANAYA CHALKEON (MADONNA DEI RAMAI) E RESTI DEL FORO ROMANO 

La chiesetta di Panaya Chalkeon, ovvero della Madonna dei Ramai, realizzata più in basso rispetto al manto stradale, tutta rivestita di mattoni rossi e circondata da un ombroso cortile, sembra un piccolo gioiello.

Si scorge dalla strada, Egnatia Odos, in corrispondenza a piazza Aristotele, ma soltanto avvicinandosi all’entrata, ci si rende conto che la chiesa è molto più alta e che parte della costruzione è più in basso rispetto alla strada. Il suo nome deriva dal fatto che in questa zona in epoca bizantina vivevano i fabbri e i ramai.

Girando intorno alla chiesa si arriva in mezzo a piazza Dikartirion, il cui spazio si collega a quello più in basso di piazza Aristotele. La piazza è un vasto spazio aperto e pedonale, circondato da un grande parco pubblico verde, che ospita anche un antico bagno turco utilizzato fino al 1968.

Se proseguite fino in cima al parco, dall’altro lato della strada, potrete ammirare i resti del foro romano. I ritrovamenti risalgono al I secolo d.C. e quelli meglio conservati sono il criptoportico meridionale, il foro e un piccolo odeon.

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7. AGIOS DIMITRIOS E MOSCHEA IMARET 

È la cattedrale della città, dedicata al suo patrono e costruita sul luogo del martirio di San Demetrio, che fu ucciso dai Romani nel 305 d.C. e i cui resti tornarono qui dall’Italia nel 1980.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1988, è la chiesa più grande della Grecia e conserva alcuni preziosi mosaici. L’interno è piuttosto moderno, visto che è stata ricostruita nel 1917 dopo l’incendio che devastò la città. Peccato che la cripta fosse chiusa. Merita comunque la visita, tanto più che è un passaggio obbligato per salire alla città vecchia.

Conviene infatti proseguire l’itinerario lasciandosi la chiesa sulla sinistra e proseguendo in salita. In questo modo a avrete modo anche di notare, subito dopo l’edificio di culto cristiano, la vecchia moschea Alagià Imaret, oggi chiusa al culto e sede di eventi culturali.

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8. TEMPIO DEL BEATO DAVIDE 

Il tempio di Ossios David (Beato Davide) è la chiesa più in alto sulla collina della città vecchia, ma dovete assolutamente fare lo sforzo di trovarla tra i viottoli, anche se è poco segnalata e se la strada per raggiungerla è tutta in salita.

Dal cortiletto di fronte alla chiesa, che risale al V secolo, si gode un bellissimo panorama sulla città e sul mare.

Ma soprattutto questa minuscola chiesetta conserva, nell’abside, il mosaico più prezioso di Salonicco, meglio conservato e con un’iconografia assolutamente originale. L’opera paleocristiana raffigura “La visione di Ezechiele” e mostra un raro Cristo senza barba, seduto su un arcobaleno.

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9. CHIESA DEL PROFETA ELIA E CHIESA DI AGIA EKATERINI 

Scendendo dalla città alta, nei pressi di Olimbiados, si scorgono altre due chiese interessanti e ben restaurate, anche se purtroppo molto spesso chiuse.

La chiesa di Santa Caterina, costruita alla fine del XIII secolo, è un perfetto esempio dello stile in cui venivano costruite le chiese bizantine a Salonicco, ovvero con pianta a croce greca, cinque cupole, decorazione esterna in mattoni e gallerie sui tre lati.

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10. CHIESA DEI DODICI APOSTOLI 

L’ultimo edificio importante verso la parte occidentale della città è questa chiesa che si trova proprio a ridosso dei resti delle mura della città e di un antico hammam e un tempo era annessa al monastero.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ha una pianta a croce greca sormontata da una cupola. All’interno i preziosi mosaici bizantini non sono purtroppo del tutto conservati.

Anche questa chiesa in epoca ottomana fu trasformata in moschea e chiamata “moschea dell’acqua fredda” dagli abitanti a causa della vicina cisterna.

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Se siete riusciti a completare l’intero itinerario, sarà ormai l’ora del tramonto.

Da qui, proseguendo in discesa verso il porto, avrete la possibilità di ammirarlo nel luogo preferito dagli adolescenti della città, che si siedono a gruppi lungo il molo a chiacchierare, mentre il sole scompare nell’acqua.

La zona del molo è interessante anche perché qui è stato realizzato un importante intervento di archeologia industriale che ha trasformato i vecchi magazzini in bar alla moda, nella sede del prestigioso festival cinematografo e del museo della fotografia.

Le molteplicità identità di Salonicco continuano così a moltiplicarsi e fondersi tra di loro, lasciando nel visitatore la voglia di proseguire il suo soggiorno in questa città che, dopo i fasti del passato, oggi rimane troppo poco conosciuta all’estero.

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Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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