Una delle attrazioni di Napoli? La sua metropolitana! L’innovativa idea ha reso Napoli una città all’avanguardia per l’arte contemporanea grazie alle numerose stazioni della sua metropolitana trasformate in veri musei a cielo aperto. Il progetto Metrò dell’Arte, curato da Achille Bonito Oliva, ha colorato i tunnel delle fermate metro di Napoli con opere d’arte, installazioni e decorazioni che hanno reso questa metropolitana celebre e bellissima.
Questo è l’elenco delle 9 stazioni che ho visto io e che vi consiglio. Non perdetevi questa originale attrazione!
Stazione Toledo
È senza dubbio la stazione più spettacolare. Ideata dell’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca, la stazione Toledo ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.
Scendendo da un livello all’altro, a cambiare sono i colori, che passano dal nero all’ocra, fino all’azzurro del mare. The Flying – Le tre finestre, opera di Ilya ed Emilia Kabakov, in ceramica di Faenza, è una grande visione panoramica in cui gli uomini volano nel cielo insieme a uccelli e aeroplani.
Nell’atrio della stazione Francesco Clemente, protagonista della Transavanguardia, ha realizzato Engiadina, opera in mosaico e ceramica, che raffigura un paesaggio attraversato da una fascia in ceramica gialla con un corteo di figure femminili che richiamano le antiche danzatrici greche.
Di grande impatto, infine, anche il tunnel e le scale mobili che conducono fino a Montecalvario: due lunghi light-box Razza Umana di Oliviero Toscani, uno studio fotografico sulla morfologia degli esseri umani, costeggiano i tapis-roulant di collegamento tra le due uscite.
Stazione Vanvitelli
È la stazione della piazza del Vomero. Qui l’opera che colpisce di più è la spirale in neon azzurro sul soffitto blu del piano inferiore che prosegue sulla parete verticale con una serie di animali preistorici.
Trionfo di colori, invece, nei due grandi mosaici di Isabella Ducrot sistemati nei pressi delle banchine. Questa stazione, aperta al pubblico già nel 1993 e realizzata dall’architetto Michele Capobianco, è stata oggetto di un restyling nel 2004 (con la consulenza di Achille Bonito Oliva) che ne ha rinnovato gli spazi per poter accogliere le opere di arte contemporanea.
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Stazione Rione Alto
Artisti di fama internazionale e artisti emergenti napoletani hanno abbellito questa stazione. Tra gli altri, troviamo le sequenze di volti ossessivamente ripetuti di Katharina Sieverding e l’opera Rem con un gigantesco occhio blu della coppia Bianco-Valente (Giovanna Bianco e Pino Valente).
Lungo i corridoi che conducono alle banchine si trova invece la mostra permanente di artisti emergenti selezionati da Paola Guadagnino: Pennacchio Argentato, Donatella Di Cicco, Danilo Donzelli, Pina Gigi, Ivan Malerba e Marco Zezza.
Originale anche la sistemazione esterna, con cupole di metallo e vetro in corrispondenza dei due accessi alla metro.
Stazione Materdei
Progettata dall’Atelier Mendini, è una delle stazioni più scenografiche. Oltre alla stazione vera e propria, è stata riqualificata la piazza Scipione Ammirato, trasformata in un’isola pedonale, con lampioni e panchine e abbellita da opere d’arte.
L’ingresso della stazione, ricoperta da una guglia di acciaio e vetro colorato, è rivestito dai mosaici di Sandro Chia. Sulla rampa di scale c’è un mosaico con rilievi di ceramica con personaggi fantastici, un Pulcinella e scugnizzi napoletani.
Molto scenografiche le banchine, ricoperte dalle serigrafie colorate di Mathelda Balatresi, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Robert Gliglorov, Denis Santachiara, Innocente e George Sowden.
Stazione Quattro Giornate
Progetta dall’architetto Domenico Orlacchio e inaugurata nel 2001, è un’altra stazioni originale dove arte e storia sono intrecciate.
Nino Longobardi ha deciso di realizzare rilievi in bronzo e dipinti che si riferiscono al nome della stazione stessa, dedicata ai giorni dell’insurrezione che liberò Napoli dal dominio nazista.
Lungo le scale mobili si possono vedere altre opere, tra cui la scultura in alluminio accartocciata. All’esterno, è stata riqualificata l’area verde e sportiva, punto di ritrovo con i giovani, dove sono state collocate anche due bronzi di atleti di Lydia Cottone.
Stazione Salvator Rosa
Questa secondo me è la stazione più scenografica. Progettata dall’Atelier Mendini, con la collaborazione di numerosi architetti e artisti, ha riqualificato l’intero quartiere di palazzoni che si affacciano sulla stazione e che sono stati perfettamente integrati con i resti di un ponte romano restaurato.
Le facciate dei palazzi circostanti sono stati trasformate grazie agli artisti. Una scala mobile collega la piazza antistante la stazione al piazzale con i giochi, dove si trova anche una “mano” di Mimmo Paladino.
Anche l’edificio della stazione è molto particolare e sembra proiettare in un’altra dimensione. Numerose opere d’arte anche nella seconda uscita della stazione, a valle di via Salvator Rosa: tra le altre, la scultura di Pulcinella di Lello Esposito e il palazzo dove visse l’autore di “O’ sole mio” abbellito da raggi dorati di Mimmo Paladino.
Stazione Museo
A colpire in questa stazione, progettata da Gae Aulenti, sono le copie di famose opere d’arte sparse un po’ ovunque, come il calco in bronzo della imponente Testa di cavallo detta Carafa, un altro in vetroresina che raffigura l’Ercole Farnese e la riproduzione in bronzo del Laoconte.
Lungo i corridoi che portano al museo archeologico, inoltre, ci sono le belle fotografie in bianco e nero di Mimmo Jodice, mentre, alla fine del tunnel si trova la Stazione Neapolis, in cui sono esposti i resti archeologici ritrovati durante gli scavi per realizzare la linea 1 della metro.
Stazione Dante
Jannis Kounellis ha bloccato diverse paia di scarpe maschili e femminili su travi che assomigliano a binari e che ricoprono un’intera parete del piano inferiore della stazione.
Joseph Kosuth ha “giocato” con il nome della stazione per scrivere un passo del “Convivio” di dante con tubolari di neon bianco nell’opera Queste cose visibili che si trova nell’atrio, proprio sopra le scale mobili.
E ancora: sopra le scale mobili Intermediterraneo di Michelangelo Pistoletto, un’opera a specchio in cui è disegnato il bacino del Mediterraneo, mentre Nicola De Maria ha realizzato un mosaico dell’Universo senza bombe, con fiori e angeli molto colorati, forme geometriche e alcuni ovoidi in rilievo.
Stazione Garibaldi
La prima corsa è stata effettuata il 31 dicembre 2013 e rappresenta uno snodo fondamentale per la metropolitana di Napoli, visto che si tratta della metro che permetterà di collegare il centro storico con la stazione ferroviaria.
Progettata dall’architetto urbanista francese Dominique Perrault che ha curato anche il restyling della piazza e dell’edificio delle ferrovie centrali, colpiscono le caratteristiche strutturali della stazione, ampia 300 metri e formata da grandi coperture in vetro e da alberi in acciaio. Nei sotterranei c’è un’installazione di Michelangelo Pistoletto.