Scoprire l’Afghanistan tramite gli autori: Atiq Rahimi al festival Dedica di Pordenone

Se dico Afghanistan cosa vi viene in mente? Probabilmente molto poco, a parte la guerra. Io per prima conosco davvero poco di questo sfortunato Paese. A chi ha voglia di capire e saperne di più quest’anno viene incontro Dedica, il festival letterario pordenonese che da 24 anni si occupa di libri, cinema, musica, fotografia, con una formula particolare: ogni edizione è incentrata su un unico autore.

L’edizione del 2018, in programma dal 10 al 17 marzo a Pordenone (e con qualche appuntamento anche a Udine), sarà dedicata a Atiq Rahimi, uno degli scrittori, registi e fotografi afghani più conosciuti e, in Italia, conosciuto dal grande pubblico grazie al suo film del 2012 “Come pietra paziente”, tratto dal suo libro “Pietra di pazienza”, vincitore del Goncourt nel 2008.

Ma la scoperta dell’Afghanistan non finisce qui. Al termine del festival, nel cosiddetto “Post Dedica”, il 21 e il 22 marzo, Malalai Joya, la donna che sfidò i signori della guerra, simbolo mondiale della lotta per i diritti umani e delle donne

Mentre dal 16 febbraio “Aspettando Dedica”, ricco cartellone di anteprime in attesa del festival.

Nato a Kabul in Afghanistan nel 1962, fuggito in Francia – dove ottiene asilo politico e successivamente la cittadinanza – nel 1984, dopo l’invasione sovietica, Rahimi a Parigi completa gli studi conseguendo un master in Cinema e comunicazione audiovisiva e realizza numerosi spot pubblicitari e diversi documentari per la televisione francese. Nel 2000 pubblica Khâkestar o khâk (Terra e cenere, Einaudi, 2002) la cui trasposizione cinematografica da lui diretta vince il Prix du Regard vers l’Avenir al Festival di Cannes del 2004. Nel 2002 pubblica, ancora nella sua lingua madre, Hezar Khane e Khab Va Ekhtenagh (Le mille case del sogno e del terrore, Einaudi, 2003), nel 2004 Tassvir va tassavore bazghasht (L’immagine del ritorno, Einaudi, 2004).

Nel 2008 Pietra di pazienza è il suo primo romanzo direttamente in francese. Il libro in breve diventa il “caso” letterario dell’anno e gli vale l’assegnazione del prestigioso Premio Goncourt. Anche da questo libro viene tratto un film di cui cura la regia e, insieme a Jean-Claude Carrière, la sceneggiatura. Nel 2011 pubblica Maledetto Dostoevskij.

Il suo ultimo libro, pubblicato nel 2015, Grammatica di un esilio, appena tradotto in italiano per Bottega Errante, sarà presentato al festival martedì 13 marzo, alle 20.45, nel Convento di San Francesco a Pordenone.

Per chi non avesse visto il film “Come pietra paziente”, l’appuntamento invece è mercoledì 14 marzo, alle 20.45, al Cinemazero di Pordenone.

“Gli afghani non sono affatto un popolo di guerrieri. Un tempo erano liberi, gioiosi, ospitali. E oggi vogliono la pace. Pagano il prezzo di tutte le politiche di potenza, di tutte le follie, di tutti i rancori e di tutte le voglie di vendetta. Io penso al popolo dell’Afghanistan, fatto di gente comune e terribilmente stanco di guerre e di tragedie”. (Atiq Rahimi)

L’inaugurazione sabato 10 marzo, alle 16.30, al teatro Verdi di Pordenone, vedrà una conversazione tra Atiq Rahimi e Fabio Gambaro, saggista e giornalista culturale per “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Le Monde”, nonché direttore dell’Istituto italiano di cultura a Parigi. Sarà una prima occasione per conoscere il poliedrico universo culturale di Rahimi, dove la passione per la scrittura, la letteratura e le arti visive non sono mai estranei alle sue origini e al mondo che le circonda.

Appuntamento imperdibile domenica 11 marzo, alle 11, nella biblioteca di Pordenone, dove Atiq Rahimi inaugurerà la sua mostra fotografica “L’immagine del ritorno”. Dopo vent’anni d’esilio, nel 2002, Rahimi è ritornato a Kabul e attraverso il filtro di una vecchia e rudimentale macchina fotografica si è incamminato sulla via che avrebbe potuto portarlo a riconquistare l’identità perduta. Ne è nato un racconto in cui la fotografia accompagna per mano la scrittura e la scrittura accompagna per mano la fotografia.

Lunedì 12 marzo, alle 20.45, nel convento di San Francesco, primo appuntamento con il teatro. “Terra e Cenere”, lettura scenica tratta dall’omonimo romanzo di Atiq Rahimi, con Fausto Russo Alesi (che cura anche la regia) e scenofonia di Roberto Tarasco. La storia si svolge nei dintorni della città di Polkhomrí, in Afghanistan, negli anni dell’occupazione sovietica.

Martedì 13 marzo, alle 11, il festival si sposta a Venezia, al Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari, alle 11, per la conversazione “Il potere delle parole” tra Atiq Rahimi, Marie-Christine Jamet e Gabrielle Gamberini.

Giovedì 15 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco a Pordenone, spazio ancora alla parola in scena con “Dodici movimenti per in-completare”, lettura del testo tratto dal libro La ballade du calame di Atiq Rahimi: il racconto intimo e poetico della condizione di esiliato e della ferita insanabile che ne segue prende vita sul palco attraverso la voce dell’autore, cui si alterna quella di Alice Rahimi, attrice e figlia di Atiq.

Venerdì 16 marzo, alle 20.45, ancora nel Convento San Francesco, si parlerà di “Afghanistan: un conflitto senza fine” con Manlio Graziano, insegnante di geopolitica, collaboratore del “Corriere della Sera” e di “Limes”, autore di diversi saggi. Collabora l’associazione culturale Aladura.

atiq rahimi afghanistan
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Il festival Dedica continua mercoledì 21 e giovedì 22 marzo con un’altra protagonista dell’Afghanistan. Malalai Joya, politica e attivista afgana, dopo l’invasione sovietica rifugiata con la famiglia in un campo profughi in Iran e più tardi in Pakistan, rientra in Afghanistan nel 1998, che nel frattempo è passato sotto il regime dei talebani, ed inizia a lavorare come attivista per i diritti umani e delle donne. Salita agli onori delle cronache nel 2003, quando come delegata dell’assemblea del popolo pronunciò un discorso con il quale osò apertamente sfidare i signori della guerra, Malalai Joya è la donna più famosa dell’Afghanistan. La sua voce e il suo coraggio fecero il giro del mondo e da allora vive sotto scorta, viaggiando per le province dell’Afghanistan e parlando alle conferenze di mezzo mondo. Per il suo coraggioso impegno ha ricevuto numerose onorificenze e importanti riconoscimenti internazionali. Sospesa dalle sue funzioni, viene reintegrata e, nel 2007, allontanata in modo definitivo. Da allora ha subito numerose minacce di morte e deve vivere sotto scorta. Nel 2010 ha pubblicato insieme al giornalista Derrick O’Kneefe il libro Finchè avrò voce. La mia lotta contro i signori della guerra e l’oppressione delle donne afgane.

Due gli appuntamenti imperdibili. Mercoledì 21 marzo alle 20.45 all’auditorium della Regione di Pordenone, “Il rumore della speranza” conversazione di Malalai Joya con Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, socio dell’associazione indipendente di giornalisti “Lettera22”. Giovedì 22 marzo alle 20.45 al Teatro San Giorgio di Udine “Finché avrò voce”, conversazione con Malalai Joya e Marta Serafini, giornalista degli Esteri del “Corriere della Sera”, che si occupa di terrorismo e di relazioni internazionali.

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A me sembra un programma super interessante e un’occasione importante per approfondire la storia e la cultura dell’Afghanistan attraverso un autore importantissimo, una donna straordinaria e tanti altri esperti e studiosi.

Io sarò spesso a Pordenone… Chi viene?

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Info e programma dettagliato sul sito web del festival.

Le foto dell’Afghanistan di questo post sono di ArmyAmber

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RitagliDiViaggio
Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

Comments

1 commento
  1. posted by
    Paola Borgato
    Mar 10, 2018 Reply

    Molto interessante grazie

    • posted by
      RitagliDiViaggio
      Mar 12, 2018 Reply

      Grazie a te di essere passata di qua e di aver lasciato un commento!

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