Tra sottomarini e carri armati per conoscere le storia della Slovenia

I carri armati? Stanno bene soltanto nei musei. A Pivka in Slovenia ho avuto di visitarne uno davvero enorme, realizzato da una quindicina d’anni nell’ex caserma costruita dal Regno d’Italia nel 1930, diventata poi sede dell’Armata Popolare Jugoslava dal 1945 al 1991.

Il Park vojaške zgodovine Pivka/Park of military history Pivka è il più grande complesso museale della Slovenia e una delle strutture di questo genere più estese di questa parte di Europa.

L’obiettivo del museo non è certo quello di esaltare la guerra, ma di illustrare un pezzo di storia della seconda guerra mondiale e della guerra del 1991 attraverso i mezzi militari e pannelli esplicativi, nella speranza che armi e artiglierie rimangano d’ora in poi soltanto un pezzo da museo. Il museo ospita una collezione che va dagli archi più antichi fino a una straordinaria collezione di carri armati e aerei militari, la locomotiva militare tedesca della Seconda Guerra Mondiale e il sottomarino visitabile all’interno.

Aerei, elicotteri, carri armati, mine e proiettili, artiglierie e veicoli militari di ogni genere e provenienza, in particolare americana e sovietica, affollano i padiglioni dell’enorme museo.

Ospitato nei vecchi edifici della caserma di Pivka, costruita verso il 1930 dal Regno d’Italia per proteggere il confine di Rapallo e che negli anni dal 1945 al 1991 divenne la sede dell’Armata Popolare Jugoslava (la JLA), il museo venne realizzato e aperto al pubblico nel 2004.

Il sommergibile tascabile

Il pezzo forte del museo è il sommergibile tascabile P-913 Zeta (dal nome del fiume montenegrino che attraversa Nikšič: ai tempi ne furono costruiti 6, ognuno battezzato con il nome di in fiume delle repubbliche jugoslave). Misura 19 metri di lunghezza, pesa 76 tonnellate ed è classificato come sommergibile tascabile di sabotaggio della classe Una. L’equipaggio di base era formato da quattro membri e e il veicolo era in grado di trasportare sei incursori sottomarini.

Negli anni Ottanta la Marina Militare Jugoslava riteneva che, a causa delle condizioni specifiche del mare Adriatico, i sottomarini di maggiori dimensioni non fossero efficaci. Fino al 1989 a Spalato vennero costruiti sei sottomarini della classe Una, battezzati con i nomi dei fiumi delle sei repubbliche dell’ex Jugoslavia. Il sottomarino ospitato in questo museo venne donato dal Governo montenegrino alla Slovenia.

Il sottomarino si può visitare all’interno in compagnia di un ex capitano che ne racconta la storia e le caratteristiche tecniche. Siete mai stati all’interno di un sottomarino? Questo in particolare è un po’ claustrofobico, vi si accede da una botola, ma all’interno ci si può sedere comodamente. Decisamente affascinante!

Il simulatore di volo

Un altro momento divertente – anche per i bambini – è la possibilità di indossare un simulatore di volo e provare a far decollare e volare un aereo da combattimento (la parte più difficile in realtà è l’atterraggio!)

Il museo dell’indipendenza

Un padiglione secondo me molto interessante è anche quello che racconta il percorso della Slovenia verso l’indipendenza nel 1991, prima tra le repubbliche jugoslave, quando ancora era difficile immaginare la devastante guerra nei Balcani che stava per cominciare. Penso sia l’unico museo in Slovenia che approfondisce in modo così dettagliato e specifico questo pezzo di storia così importante per il Paese.
La mostra s’intitola “La strada verso l’autonomia” ed è dedicata al processo di indipendenza della Repubblica di Slovenia con particolare attenzione alla Guerra per l’Indipendenza del 1991. Dopo la caduta del muro di Berlino e i grandi cambiamenti dell’Europa dell’Est, anche gli sloveni cominciarono a desiderare l’indipendenza, decisa il 23 dicembre 1990 con un plebiscito in cui ben l’88,5% degli elettori confermò la volontà di autonomia da Belgrado. Sei mesi dopo il parlamento sloveno proclamò l’autonomia. L’intervento dell’Armata jugoslava a seguito d i questa decisione durò soltanto quattro mesi: dopo la sconfitta, lasciò definitivamente il territorio della Slovenia.

Davanti all’ingresso dell’edificio Komanda c’è il monumento dedicato al 26 giugno 1991, giorno i cui scesero in strada i primi carri armati dell’Armata Popolare Jugoslava per dare inizio all’aggressione verso la neonata Repubblica di Slovenia. In passato Komanda era l’edificio di comando della caserma, oggi invece qui si trovano l’ufficio informazioni, il negozio e il ristorante del museo.

I padiglioni del museo

Il museo è formato da 3 padiglioni.

Il Padiglione A ospita l’esposizione sull’indipendenza della Slovenia, il sommergibile tascabile e una collezione di veicoli militari di vario tipo, utilizzati dall’Armata Popolare Jugoslava, prodotti con le migliori tecnologie dell’epoca., come due caccia a reazioni americani e un carro armato sovietico con la sua variante jugoslava.

Il Padiglione B ospita carri armati ed altri veicoli corazzati, oltre ad armi usate nella Seconda Guerra Mondiale, tra cui anche unità corazzate dei partigiani titini.

Il Padiglione C è dedicati all’artiglieria, con cannoni antiaerei di produzione britannica e americana, un esemplare di caccia-aereo sovietico, un aereo di produzione jugoslava e una collezione di bombe aeree.

Il sentiero tematico

Dopo aver visitato il museo è possibile proseguire la visita con una lunga camminata che conduce al forte del Vallo Alpino sul Monte Primoz. Il Vallo Alpino è un sistema di fortificazioni costruito dall’esercito italiano nel periodo tra la Prima e al Seconda Guerra Mondiale lungo tutto il confine terrestre italiano.

Per raggiungere il forte è stato allestito un sentiero tematico educativo che collega tra di loro il museo con l’ex poligono Kota 110, a 631 metri di altezza e il monte Primoz, a 781 metri. Lungo il sentiero circolare sono stati sistemati 10 pannelli informatici con indicazioni sulle attrazioni naturalistiche,m culturali e storiche del bacino di Pivka. Insieme a una guida, i visitatori hanno la possibilità di scoprire il forte sotterraneo con i suoi 500 metri di cunicoli.

museo sottomarino slovenia
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E al termine della visita, ci si può rifocillare al simpatico bar-ristorante del museo che offre un menù a Km zero ed è il posto perfetto per una pausa.

museo sottomarino slovenia
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In diversi momenti dell’anno c’è la possibilità anche di realizzare trekking sulle antiche vie militari, assistere a dimostrazioni di carri armati ancora perfettamente funzionanti e visitare il resto della zona, caratterizzata dai cosiddetti laghi intermittenti (voglio assolutamente tornare per vederli con calma!)
Per quanto mi riguarda, la Slovenia continua sempre a mostrarmi tanti luoghi ancora da scoprire!

Tutte le informazioni dettagliate sul sito web del Parco della storia militare di Pivka

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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