Ho già scritto diverse volte della Valle del Vipava, perché è un’area facile da raggiungere dall’Italia e molto vicina al confine con il Friuli Venezia Giulia che in poco tempo ha saputo trovare un posto nel mio cuore, grazie alla bella accoglienza dei suoi abitanti, ai vini speciali prodotti nelle sue cantine e ai suoi idilliaci villaggi immersi nelle verdi colline. Stavolta vi parlo di un villaggio ubicato in una posizione particolare, su una collina tra la Valle del Vipava e la Valle del Branica, immerso tra i vigneti.
Goče è un villaggio piccolissimo, abitato da non più di una ventina di persone. Due sono le sue caratteristiche tipiche: l’architettura di pietra delle sue case, che lo rendono un vero gioiellino tutelato dalle belle arti e la presenza di tantissime cantine: si dice che siano più numerose delle case. Le cantine hanno una caratteristica che le differenzia da quelle comuni: hanno tutte i soffitti a volta e sono quindi particolarmente suggestive.
Perla dell’architettura di pietra e patrimonio culturale sloveno, Goče è una sorta di museo della viticoltura.
La storia di Goče
Il villaggio di Goče sorge nel Medioevo, la sua prima menzione risale al XIV secolo, ma il villaggio si sviluppa soprattutto a metà del XVIII secolo. In quel periodo, dopo essere stato sotto la signoria di Rihemberg, Goče passa alla signoria di Vipava.
Periodo di progresso in Europa per l’industria e il commercio, anche la produzione del vino vede un maggiore sviluppo e Goče, grazie alla sua posizione favorevole sulle colline della Valle del Vipava, diventa proprio in quel periodo un importante centro per la viticoltura.
Visitare Goče
Il villaggio è talmente piccolo e alcune sue strade talmente strette (detti gase) che il primo consiglio è quello di parcheggiare nella piazzetta all’ingresso del paese e scoprire Goče con una passeggiata a piedi. Osservate gli antichi e ampi portoni (detti kalona), le tegole di ardesia delle case, i cortili chiusi (detti borjač) che si raggiungono attraversando portali di pietra.
Se avete tempo potete raggiungere in poco più di mezz’ora a piedi la chiesetta della Madonna della Neve visibile sulla collina e che sovrasta il paese. Da lì è possibile vedere la pianta del paese, con gli edifici raccolti lungo le vie principali che si intersecano formando la croce di Sant’Andrea, patrono del villaggio.
I vini di Goče
Il sole e la bora contribuiscono a rendere queste colline molto adatte alla viticoltura. Notti fredde, quasi trecento giorni di sole all’anno, ma anche diversi tipi di terreno, dalla marna all’arenaria, creano un microclima molto speciale.
A Goče sono prodotte varietà autoctone e internazionali. Tra le varietà bianche domina la ribolla. Molto amate sono anche sauvignon, malvasia, riesling italico, chardonnay e pinot bianco. Un posto speciale occupa lo zelèn, la varietà autoctona protetta dai produttori, uniti nel Consorzio zelèn. Alcune aziende agrituristiche coltivano anche pinot grigio, moscato giallo e sauvignon verde.
La varietà rossa principale è il merlot, che rappresenta in tutta la Valle del Vipava la base dei blend rossi, mentre nella maggior parte delle cantine si trova anche il cabernet sauvignon. Ci sono poi barbera, refosco e pinot nero.
Oltre allo zelèn, tra le varietà autoctone locale ci sono la pinela, la klarnica, il pergolin, il pikolit, la poljšakica, la v itovska grganjae la glera.
LE CANTINE
Numerose sono le cantine da visitare in questo piccolo paesino.
Io ho visitato tre realtà abbastanza diverse tra di loro, accomunate dalla passione per il proprio lavoro e le proprie tradizioni.
Wine Cellar Ferjančič
La Ferjančič è una delle prime cantine che incontrerete all’ingresso del villaggio e i loro vigneti si possono ammirare arrivando in auto a Goče. La cantina della famiglia Ferjančič è estremamente suggestiva, visto che vanta più di 200 anni di storia.
L’ingresso alla cantina avviene attraverso la tipica scala di pietra che conduce a un piccolo ambiente coperto da volte a botte. Tra i vini in bottiglia si possono scegliere tra le varietà Refosco, Cabernet Sauvignon e Moscato Giallo, tra gli sfusi Chardonnay, Moscato Giallo, Sauvignon, Ribolla, Malvasia, Rosè, Cabernet Sauvignon e Refosco.
La cantina offre una degustazione di almeno 9 diversi tipi di vino direttamente nella cantina a volte. I vini hanno un sapore molto particolare grazie alla combinazione di sole caldo e bora fredda, tipica di questa zona. Esperienza splendida!
Wine Cellar Kodre
Mitja Kodre è un giovane viticoltore di Goče appassionato del suo lavoro e impegnato nella promozione del villaggio e delle sue tradizioni e peculiarità. Nella sua cantina si accede scendendo alcuni scalini di pietra che conducono in un suggestivo ambiente coperto da volte a botte.
La cantina Kodre è una piccola tenuta di famiglia con due ettari di vigneti di Malvasia, Rebula, Zelèn, Chardonnay, Moscato e Cabernet Sauvignon, Merlot e Barbera.
Con grande passione e professionalità racconta dell’armonia tra viti, uva, sapori, colori e intrecci, frutto del lavoro di due generazioni. In questo modo valori e autenticità si uniscono all’innovazione e al rispetto dell’ambiente. Piccole produzioni, vigneti unici garantiscono un’altissima qualità. Ottimo il rosè che è secco, leggero e molto fresco. Molto interessanti la Malvasia e lo Zelèn.
La cantina Kodre è una tappa assolutamente da non perdere durante una visita a Goče, sia per i vini sia perché Mitja è una fonte preziosa di informazioni sulle tradizioni e la cultura della zona.
Cejkotova domacija
Questa non è soltanto una cantina. Jelka e Davorin Mesesnel hanno realizzato un agriturismo in un casale accuratamente ristrutturato, dove si prendono cura dei loro ospiti che un calore che difficilmente dimenticherete. Acquistarono questo edificio nel 1991, quando era praticamente in rovina. In pochi credevano che ce l’avrebbero fatta non soltanto a ristrutturare e a rendere confortevole l’edificio, ma anche a convincere i turisti a far loro visita. Ma la qualità e l’originalità della proposta hanno dato ragione ai simpatici proprietari, che vivono a Stanjel ma sono nel loro agriturismo di Goče ogni giorno.
La casa è stupenda. Arredata con amore e stile fin nei minimi dettagli, dopo aver visitato i due piani della casa si arriva sul magnifico terrazzo, dove un tempo si conservavano i fagioli, e dove oggi la vista spazia sui tetti di pietra e ardesia del villaggio. Alzando lo sguardo, il panorama abbraccia tutta la Valle del Vipava e continua ancora oltre. Per ora qui si può degustare gli ottimi prodotti locali e il vino della loro cantina, ma Jelka e Davorin hanno in programma di ristrutturare un’altra casa dove realizzare alcune camere.
Ovviamente i prodotti sono tutti locali, la maggior parte di produzione propria. Il pane è fatto in casa. Si possono assaggiare il formaggio giovane in cui Davorin mescola nove erbe dell’orto e olio di oliva, la pancetta, il prosciutto e il salame. C’è poi la Vipava Frtalja, una frittata gustosissima realizzata con la farina e più densa di quella che si trova sul Carso, come ci tengono a precisare.
Per mangiare in agriturismo e per le degustazioni è necessaria la prenotazione. Non esiste sito web, né social network, ma potete scrivere una mail all’indirizzo [email protected]. Davorin parla italiano.
Preparare il proprio cuvée ed essere vignaiolo per un giorno
Ma si può scegliere anche qualcosa di diverso dalla degustazione tradizionale, ovvero creare da soli il proprio vino, che poi si porterà a casa. In che modo? Ora ve lo spiego.
Grazie al progetto Vinar za en dan, che significa “vignaiolo per un giorno”, si può fare un laboratorio davvero molto particolare, ovvero creare il proprio cuvée, ovvero una miscela di vini diversi.
Vi spiego per sommi cappi come funziona, ecco i vari passaggi.
- Assaggiate tre tipi diversi di vino. Per ogni assaggio su un foglio precompilato appuntate le caratteristiche di ogni vino, come il colore, il profumo e ovviamente il gusto.
- Decidete la percentuale di ogni vino da usare per la vostra creazione, a seconda dei propri gusti.
- Assaggiate la miscela creata. Se vi convince, riempite la vostra bottiglia rispettando le percentuali scelte per ogni vino.
- Compilate l’etichetta personalizzata con il vostro nome, la data di imbottigliamento e le percentuali di ogni vino scelto.
- In giardino, tramite l’apposito macchinario, tapperete la vostra bottiglia con il turacciolo.
- Incollate l’etichetta sulla bottiglia e portare a casa.
Io ho creato un vino con il 60% di ribolla, il 10% di Malvasia e il 30% di Zelèn. Devo ancora assaggiarlo, vi saprò dire com’è andata!
Ma non finisce qui. Il progetto prevede anche di partecipare al lavoro in vigna, per capire meglio tutto l’impegno e tutti i passaggi necessari ad ottenere un buon vino in cantina e poi sulla tavola. Avrete quindi la possibilità di seguire il vignaiolo tra i vigneti, provare a “legare” le viti e a dissodare il terreno, mentre l’enologo vi spiega i segreti per ottenere un ottimo vino.
Al progetto Vinar za en dan (#vinarzaendan) aderiscono sia la cantina Ferjančič sia la cantina Kodre. Per prenotare l’esperienza è necessario scrivere all’ufficio turistico della Valle del Vipava.
Pronti a scoprire il villaggio di Goče, la Valle del Vipava e il progetto Vinar za en dan, produttore per un giorno?