Ci sono luoghi da vedere una volta nella vita e altri in cui è bello tornare perché c’è sempre qualcosa da vedere. Uno di questi ultimi è sicuramente Parigi, la capitale della Francia, tanto turistica quanto ricca di cose da vedere e da fare. Complici i tanti voli low cost da svariate città italiane Parigi è sempre più facilmente raggiungibile senza dover spendere una fortuna e quindi una meta perfetta anche per un weekend diverso dai soliti.
Dopo sei anni, sono tornata a Parigi per festeggiare il mio compleanno e, visto che per me era la seconda volta e che per la metà di Ritagli di Viaggio la quarta, ma che non avevamo mai visitato insieme la capitale francese, abbiamo cercato di fare un itinerario diverso dai soliti, per vedere qualcosa fuori dalle tradizionali mete, con alcune piccole eccezioni che riguardano un paio di luoghi molto amati.
Ne è venuto fuori questo itinerario da due giorni e mezzo che vi propongo, insieme a un paio di posti dove mangiare bene senza spendere una follia e un hotel dove alloggiare con un buon rapporto qualità prezzo e comodissimo per la metro e per visitare la città.
Cattedrale e quartiere di Sant Denis
Con la sua cattedrale gotica più imponente della Francia dove venivano incoronati e sepolti i re, Saint Denis è una delle cose che vale la pena vedere a Parigi, ma che molti trascurano perché si trova in un quartiere a 10 chilometri a nord della città, comunque raggiungibile con la metro.
Per gran parte del XX secolo, questo quartiere fu una delle comunità più industrializzate della Francia, roccaforte del Partito comunista francese. Oggi le fabbriche sono chiuse e l’immigrazione ha radicalmente modificato la composizione etnica della zona. Il quartiere è vivace e colorato, ma mi è sembrato tutto sommato tranquillo e decisamente interessante per una passeggiata fuori dalle tradizionali mete turistiche.
L’antica basilica sorge su una bellissima e ampia piazza su cui si affacciano caffè e bistrot. Dall’altro lato di place Jean-Jaurès c’è invece un mercato popolare dove si vendono frutta e verdura alla metà del prezzo praticato altrove. Nelle vicinanze, inoltre, vale assolutamente la pena cercare le halls coperte e fare un giro nel frequentato mercato multietnico. Qui è anche un ottimo posto dove mangiare bene a prezzi economico.
La principale attrazione della zona è però ovviamente la Basilique de St-Denis, la chiesa più importante della Francia, il luogo dove nacque il gotico. L’attuale basilica venne realizzata con una sola torre da capomastri a partire dal 1136, che lavorarono per conto dell’abate Sauger, amico e consigliere dei sovrani. Alla cerimonia di dedicazione della chiesa, la facciata occidentale e l’altissimo coro inondato di luce produssero una tale impressione nei vescovi presenti che nel mezzo secolo successivo riempirono la Francia di grandi cattedrali gotiche su modello di Saint Denis, compresa la cattedrale di Chartres. A giugno nella basilica si svolge il Saint-Denis Festival con concerti di musical classica e corale.
All’interno della chiesa, la principale attrazione (a pagamento, biglietto intero 9 euro) è la necropoli. A Saint Denis infatti vennero non soltanto incoronati i re francesi ma anche sepolti i sovrani per 1200 anni, da Adgoberto I, che regnò dal 629 al 639 a Luigi XVIII, che regnò dal 1814 al 1824. La necropoli è molto suggestiva anche grazie allo splendido doppio ambulacro con la rivoluzionaria volta a crociera illuminato dalle vetrate istoriate della basilica. Tra le tombe più particolari ci sono quelle di Carlo V, il primo re a farsi scolpire l’effige funeraria quand’era ancora in vita, che riposa accanto alla moglie Giovanna di Borbone, Luigi XVI e Mari Antonietta inginocchiati in preghiera, Clodoveo I, il re che scacciò i romani dalla Gallia, Enrico II e Caterina de’ Medici sepolti in un tempietto classico sormontato dalle statue della coppia genuflesse e Luigi XII e Anna di Bretagna.
Come arrivare: metro n.13 fermata Basilique de St-Denis
Cimitero Père-Lachaise
Famosissimo per le numerose tombe di scrittori, musicisti e artisti ospitate qui e trovabili grazie a una mappa specifica, il cimitero Père-Lachaise è una destinazione originale ma piuttosto ricercata da chi viene a Parigi. Finalmente sono riuscita a farci un salto anch’io: si trova nel quartiere di Belleville, su una collinetta a est di Parigi, ma ci si arriva in metro molto facilmente. L’ingresso è libero, il cimitero è davvero enorme e calcolate un po’ di tempo se volete vedere un po’ di cose. È il cimitero più visitato al mondo e ospita ben 69 mila tombe di personaggi famosi di tutto il mondo disposte su un’area di 44 ettari. Complessivamente qui sono sepolte 800 mila persone, praticamente una città nella città. Le tombe non sono molto difficili da trovare se disponete di una mappa dettagliata. È un luogo ricco di atmosfera, immerso in un parco ombreggiato, con vie selciate ben segnalate, cartelli stradali in ghisa, una struttura dell’area a griglia e tante aiuole grandi e piccole che ospitano tombe di svariata forma e dimensione, dalle più semplici lapidi ai monumenti di famiglia imponenti.
Il cimitero fu aperto nel 1804 e da quando vennero traslate qui le salme di Molière, Le Fontaine, Abelardo ed Eloisa, essere sepolti qui fu segno di prestigio. La consacrazione definitiva arrivò nel 1835, quando Balzac ambientò qui l’ultima scena del romanzo Papà Goriot.
Tra le più famose e ancora oggi frequentate, la tomba di Chopin è sempre piena di fiori, quella di Gericault è forse la più bella dal punto di vista estetico, visto che la statua ritrae il pittore con la tavolozza in mano e il monumento ha in rilievo l’opera più famosa dell’artista, la famosa Zattera della medusa, quella di Oscar Wilde protetta dal vetro per evitare che i fan la rovinino (numerosi però riescono a inserire all’interno fiori e bigliettini) e quella di Jim Morrison chiusa con alcune transenne per evitare che i fan si riuniscano qui a fumare (in passato i parenti dei “vicini” di tomba avevano protestato aspramente, ma senza ottenere grandi risultati. La tomba di Proust è molto semplice, in marmo nero, quella di Balzac è ornata da un elegante busto e quella di Delacroix riposa in un sobrio sarcofago.
Come arrivare: metro n.3 fermata Pére Lachaise oppure metro 2 fermata Philippe Auguste
Canal St-Martin fino al Marais
Costruito nel 1825 per collegare la città alla grande ansa della Senna a ovest di Parigi, oggi il Canal St-Martin, che scorre sottoterra fino a Bastille e riemerge dopo 2,5 chilometri nei pressi di place de la République, è stato ampiamente rinnovato e alcune parti sono state abbellite per accogliere ciclisti e pedoni.
La parte più interessante del canale è quella a sud, lungo il quai de Jemmapes e il quai de Valmy, molto pittoresche con gli alti ponti pedonali di ferro. Sui due lati del canale, frequentatissimo dai giovani, sono stati aperti negozi di design, centri culturali e decine di caffè e bistrot perfetti per l’ora dell’aperitivo. Anche nelle vie laterali di questa zona, dove si può ammirare anche un po’ di street art, stanno nascendo un numero crescente di caffè trendy e boutique eleganti: all’ora dell’aperitivo è quasi impossibile trovare un tavolo libero!
A ovest del canale, ai confini col Marais, la passeggiata può continuare fino a place de la République, uno spazio aperto enorme e gran parte pedonale preso d’assalto dai giovani con gli skateboard. Al centro della piazza sorge l’enorme statua di bronzo di Marianne, la donna simbolo della Repubblica, con un ramo d’ulivo in mano. Questo è il luogo preferito da sempre per i raduni e le manifestazioni pubbliche. Nel 2014 la piazza è stata abbellita con nuovi alberi e panchine e il lato nord è semi-pedonale (ci passano soltanto i bus).
Con una breve passeggiata si arriva facilmente fino al Marais, attraversando l’ex quartiere ebraico (rue des Rosies è la via centrale) che conserva ancora una bella sinagoga in stile liberty progettata da Hector Guimard in rue Pavée e le strade dove in passato si trovava la cittadella dei Templari e che oggi sono uno dei posti più incantevoli di Parigi, pieni di negozi, piazzette alberate, viette lastricate e bistrot, per arrivare, infine, a Place des Vosges, circondata da 36 palazzi simmetrici porticati in pietra e mattoni rosa, disposti tutt’intorno a un giardino, capolavoro di eleganza e primo esempio di sviluppo urbanistico pianificato nella storia di Parigi, commissionata da Enrico IV nel 1605, luogo simbolo del quartiere e probabilmente uno dei posti più affascinanti di tutta Parigi.
Come arrivare: metro n. 3, 5 o 9, fermata République
Mercato d’Aligre, in zona Bastille
Un modo simpatico per cominciare il sabato mattina è andare in uno dei tanti mercati parigini. Uno dei più autentico è il Marché d’Aligre, che si tiene ogni giorno tranne il lunedì ma il sabato e la domenica mattina è particolarmente vivace e rumoroso.
Lungo le vie ci sono soprattutto bancarelle di frutta e verdura dei commercianti di origine algerina. La piazza invece è invasa da anticaglie di ogni genere, tappeti e libri di seconda mano.
Tutto intorno numerosi caffè dove fare pausa osservando il via vai e che si riempiono soprattutto quando il mercato comincia a svuotarsi. Tra i locali più famosi c’è Le Baron Rouge per un bicchiere di vino accompagnato da affettati, ma tutto intorno ci sono anche diverse caffetterie dall’atmosfera nordafricana dove sorseggiare un tè alla menta accompagnato dai tipici dolcetti orientali.
Se vi avanza un po’ di tempo potete spingervi fino alla Promenade Plantée, una passeggiata sopraelevata realizzata sopra il viadotto ferroviario della vecchia linea Parigi-Cherbourg ormai in disuso. Abbellita da una grande quantità di piante, alberi e aiuole fiorite, questa passeggiata (lunga 4,5 chilometri ci si può limitare solo al primo tratto) comincia da place de La Bastille e permette di osservare la città da un punto di vista insolito, cogliendo dettagli architettonici delle maestose residenze che si affacciano in questa zona. Anche lungo boulevard Richard Lenoir, sul lato opposto rispetto a place de La Bastille, c’è un bel tratto di strada sopraelevato abbellito a parco verde.
Come arrivare: metro n.8 fermata Ledru-Rollin
Fondazione Louis Vuitton
Nella parte nord ovest di Parigi, tra gli alberi e il verde di Bois de Boulogne, progettato dal barone Haussmann probabilmente su modello di Hyde Park, questo enorme parco verde era frequentato dai benestanti parigini nell’Ottocento. All’interno dal 2014 è stata aperta la Fondazione Louis Vuitton che ospita la collezione dell’uomo più ricco di Francia, Bernard Arnault, capo dell’impero dei beni di lusso.
L’edificio è architettonicamente stravagante, una struttura enorme, soprannominata “nuvola di vetro” e formata da 12 vele di vetro, formate a loro volta di 3600 pannelli e circondata da un fossato pieno d’acqua. Le vele dovrebbero evocare una nave spinta dal vento anche se l’impressione è più quella di un insetto gigante.
L’interno è piuttosto labirintico con scale e ascensori che conducono ai diversi livelli, dal piano terra con la cascatella d’acqua e le installazioni di vetro colorato fino alla terrazza panoramica, passando attraverso l’auditorium, lo studio, le scale interne che mostrano dettagli architettonici. Ci sono ovviamente anche un ristorante (costoso) e un bookshop piuttosto fornito. Le gallerie sono due e ospitano notevoli mostre temporanee di arte contemporanea o delle avanguardie del Novecento, oltre alla mostra permanente, esposta a rotazione.
Il biglietto intero di 16 euro dà diritto anche ad entrare al Jardin d’Acclimatation, che ospita un laghetto, un parco verde ed è disseminato di giostre e attrazioni per bambini e famiglie.
Quartiere Auteuil
Dopo aver visto la Fondazione Louis Vuitton, si può cogliere l’occasione per visitare Auteuil, a poche fermate di metro, un quartiere benestante poco visitato dai turisti, che si trova nella zona sud ovest della città ed è noto soprattutto per gli edifici liberty di Hector Guimard. Non ci sono monumenti di rilievo, ma è una bella zona dove passeggiare respirando un po’ di autentica atmosfera parigina, mangiare qualcosa in una delle tante brasserie e poi proseguire il giro lungo per sbucare infine su un tratto della Senna poco frequentato dai turisti, all’altezza di Radio France, e godere della Torre Eiffel da una prospettiva originale, sul ponte di Grenelle, dove si trova anche una Statua della Libertà.
Auteuil un tempo era un villaggio che venne annesso a Parigi nel 1860. Ben presto divenne una zona molto ambita. Hectror Guimard progettò elaborate stazioni della metropolitana in stile liberty e in questa zona si trovano anche le case parigine degli Anni Venti e Trenta di Le Corbusier e Masllet-Stevens. La strada principale del vecchio villaggio è rue d’Auteuil, che sbuca in place Lorrain, dove il sabato mattina si tiene il mercato. Da qui si può imboccare rue Jean de la Fontaine in direzione nord-est fino all’edificio di Radio France. Le case di Guimard si possono vedere ai numeri 60 (forse l’edificio più bello) e poi in sequenza ai numeri 21, 19 e 17 (forse le più eleganti). Al numero 14 c’è l’edificio più famoso, detto Castel Béranger, del 1898, con esuberanti decorazioni e linee art noveau nei bovindi, nel tetto, nei terrazzini e nel portone d’ingresso.
Come arrivare: metro n. 10 o n. 9 fermata Michel Ange Auteuil
Île St-Louis e Quartiere Mouffetard
La Île St-Louis mi ha sempre affascinata, perché è la sorella minore della più importante Île de la Cité, ma quando si giunge al ponte St.Louis che unisce le due isole, ormai si è troppo stanchi per continuare e la Île St-Louis rimane fuori dalle principali passeggiate dei turisti. È vero che c’è poco da vedere, perché qui non ci sono monumenti importanti, ma io trovo davvero affascinante questa isoletta attraversata da tre lunghe strade parallele. Prendete quella centrale per scoprire una serie di caffè, gelaterie e negozietti davvero fantastici (purtroppo non altrettanto economici) e la chiesa dell’isola, attualmente in restauro ma comunque visitabile.
Prima di arrivare qui, ho fatto un salto al margine del Quartiere latino, da place Saint Michel, passando dalle poco frequentate chiese di San Severino con l’interno gotico e di St Julien-le-Pauvre, luogo di culto dei melchiti (cattolici di rito bizantino e lingua araba) a margine del Quartiere latino, per poi dare uno sguardo a Notre Dame in restauro.
Uscendo dalla Île St-Louis attraverso il pont de Sully si passa proprio davanti all’Istituto del Mondo Arabo (la terrazza panoramica purtroppo era già chiusa quando ci sono arrivata io), girando a sinistra ci si trova davanti alla Sorbona e proseguendo lungo le stradine in salita si giunge fino a place Monge che conduce alle viuzze e alle piazze chiassose e sempre piene di gente del cosiddetto quartiere Mouffetard, un’altra tappa imprescindibile di ogni viaggio nella capitale. “La Mouffe”, come la chiamano i parigini, fu a lungo una delle maggiori vie di mercato di Parigi. Nel Medioevo, i viaggiatori diretyti a sud prendevano rue Descartes, una via in pendenza, e la sua continuazione, rue Mouffetard, seguendo il percorso della vecchia strada romana per l’Italia. Oggi su questa strada si affacciano negozi, ristoranti e bar all’aperto che attirano una quantità incredibile di turisti, ma anche di studenti e musicisti di strada. È il luogo perfetto per fare festa e trascorrere il sabato sera.
Come arrivare: metro n.10 o n. 4 fermata St-Michel oppure metro n. 7 fermata Place Monge
Caffè degli artisti a Montparnasse
Come iniziare una domenica mattina? Una buona idea potrebbe essere un caffè a Montparnasse, in uno dei bar noti per essere stati, tra il 1910 e il 1920, il punto di incontro di artisti come Picasso, Hemingway, Modigliani, Apollinaire ma anche di rivoluzionari esiliati come Lenin e Trotskij. I locali più famosi sono il Rotonde, il Dôme, il Coupole e il Select, che si trovano uno di fronte all’altro lungo boulevard du Montparnasse: oggi non sono più bohémien ma molto eleganti, però un caffè è ancora alla portata di tutti.
In mezzo a una piazzetta c’è anche la bella statua che ritrae Balzac realizzata da Rodin. Al termine del viale invece c’è la Closerie des Lilas, dove Hemingway scrisse “Fiesta!” e che si riconosce per il monumento al maresciallo Ney, il più coraggioso dei soldati di Napoleone.
Negli anni Trenta gli intellettuali si spostarono a Saint-Germain, ma questa zona continua a mantenere una fila di caffè, brasserie e cinema, oltre a notevoli negozi di gastronomia francese, che rappresentano un polo d’attrazione tra il ricco ed elegante quartiere di Saint Germain e gli arrondissements meridionali (13é, 14° e 15°) più popolari.
Sulla torre di Montparnasse c’ero già stata (ma consiglio la salita per il panorama). Se volete vedere un luogo nascosto potete fare un salto al Jardin de l’Atlantique, 3,5 ettari di aiuole alberate realizzate proprio sopra la stazione Gare de Montparnasse. Detto così, un parco pubblico circondato dalle pareti di vetro dei condomini sopra il tetto della stazione può sembrare molto intrigante, in realtà io l’ho trovato piuttosto trascurato e mi aspettavo qualcosa di più. C’è anche un campo da tennis. È stato completato nel 1994 e a quel tempo era considerato un capolavoro dell’architettura, oggi forse è un po’ datato, ma rappresenta comunque un luogo curioso e semisconosciuto ai turisti.
Dalla Butte di Montmatre alla Nouvelle Athènes
È impossibile andare a Parigi senza fare un salto rapido a salutare Montmatre. La zona più vivibile è quella alle spalle della Butte, la collina del Sacré-Coeur, da dove fotografare il panorama sulla città dallo spettacolare balcone. Il centro del quartiere è invivibile, un non-luogo intasato di turisti (io lo avevo visitato di primissima mattina a suo tempo, l’unico momento in cui si può apprezzare). Lungo rue des Sales di può vedere la famosa vigna e dare un’occhiata alla pittoresca casa rosa del cabaret Au Lapin Agile, reso famoso dal quadro di Picasso.
Per il resto, meglio fuggire dal caos scendendo lungo le vie a gradini, attraversare Pigalle e fare un giro nella zona detta Nouvelle Athènes, perché qui si erano trasferiti molti scrittori e artisti romantici. Nonostante siamo in pieno centro, queste strade sono piacevolmente tranquille. È sufficiente spostarsi dai quartieri prettamente turistici per vivere un po’ di atmosfera autentica parigina.
Una piazza molto bella è place S. George con in mezzo una fontana con la statua di Paul Gavarni, un fumettista il cui lavoro ironizzava sulle lorettes, le amanti mantenute dai borghesi dell’epoca. C’è anche la chiesa di Notre Dame de Lorette, del 1820 in stile neoclassico a loro dedicata. Sarebbe una buona idea oziare ancora un po’ in uno dei tanto bei caffè che si trovano anche in questa zona, ma questa toccata e fuga a Parigi per due giorni e mezzo finisce qua.
DOVE MANGIARE
Au Roi de Marché – di fronte alle Halls di Saint-Denis
Menù pranzo a prezzo fisso 10 euro, che comprende antipasto e piatto unico oppure piatto unico e dessert. Noi abbiamo assaggiato un antipasto con ottimi affettati e formaggi, patè, pollo con patate e filetto di sogliola.
Una brasserie assolutamente da consigliare sia per la qualità del cibo, sia per il prezzo e la gentilezza del servizio. Si trova proprio di fronte al mercato coperto di Saint Denis, un quartiere a nord di Parigi famoso per la sua basilica gotica.
Restaurant Forty One – place de la Port d’Auteuil
Ristorante ampio e di classe con una bella terrazza in un angolo tranquillo della piazza. Menù pranzo a prezzo fisso 23 euro con antipasto e piatto unico oppure piatti unici a circa 13-14 euro.
Noi abbiamo assaggiato un antipasto con patè, una tartare a dir poco squisita e un’oca con patate. Tutto buonissimo, qualità elevata, prezzo ottimo e servizio molto cordiale.
Non è semplice trovare un luogo dove mangiare a poco prezzo in questo quartiere, quindi tanto più questo locale è assolutamente da segnalare.
L’Assiette Aux Fromages – rue Mouffetard, Quartiere latino
Se anche voi non vedete l’ora di andare a Parigi per assaggiare la fonduta, questo è un locale che mi sento di consigliarvi, visto che ci siamo trovati molto bene. Il menù offre un po’ di tutto, ma noi ci siamo concentrati sulla fonduta e abbiamo scelta quella per due a 36 euro: la Fondu Bleu con 3 formaggi più il formaggio blu, accompagnata da insalata verde, patate e prosciutto.
Il locale è arredato in modo molto carino, ha anche un giardino interno e si affaccia proprio sulla via principale del quartiere, ciononostante all’interno è tranquillo e perfetto per una cena.
DOVE DORMIRE
Hotel Belfort – Montreuil – 3 notti
Ho prenotato l’hotel un po’ all’ultimo momento e la scelta non era molta, però alla fine devo ammettere che, a parte un clamoroso disguido per cui ci hanno fatto trovare le valigie in portineria un giorno prima visto che avevano segnato una notte in meno rispetto a quella prenotata, questo hotel si è dimostrato un buon compromesso tra qualità e prezzo e ci ha dato modo anche di scoprire un quartiere interessante nella prima periferia di Parigi.
Una camera doppia con bagno privato è costata 67 euro a notte. La camera era pulita e l’arredamento nuovo, il bagno funzionale, il servizio sufficientemente cortese. Le camere vengono rifatte ogni giorno e c’è la possibilità di colazione, anche se il mio consiglio è di fare colazione in una delle caffetterie e pasticcerie che si trovano a pochi passi dall’hotel.
L’albergo si trova infatti a due passi dalla piazza principale con il municipio di Montreuil e a 100 metri di distanza dal capolinea della metro n.9, davvero una comodità unica per visitare tranquillamente ogni angolo di Parigi.
Non li abbiamo provati, ma intorno all’hotel ci sono anche numerosi ristoranti molto interessanti. Il quartiere è tranquillo e molto ben tenuto, indubbiamente più economico di molte zone centrali, insomma, un ottimo compromesso per visitare la città in comodità ma senza lasciarci il portafoglio.