Weekend a Saragozza: cosa vedere nel capoluogo dell’Aragona

Saragozza è il capoluogo dell’Aragona e la quinta città più grande della Spagna, si trova nel nord-est del Paese, a metà strada tra Barcellona e Madrid ed è affacciata sul fiume Ebro.

Musei di ogni genere, palazzi antichi e cattedrali dall’effetto wow assicurato rendono Saragozza una meta perfetta per chi ama il turismo culturale. Una città in cui spaziare dal passato antico al contemporaneo. Saragozza venne fondata dai Romani con il nome di Cesaraugusta nel 14 a.C. e ancora oggi in quattro sedi museali si possono vedere le vestigia della città antica. Gli intensi traffici fluviali lungo le sponde del rio Ebro attirarono in città oltre 25mila persone e la Saragozza romana prosperò per quasi tre secoli. Nel 2008 la città fu sede dell’Expo, si è arricchita di interessanti infrastrutture moderne che si possono ammirare lungo la sponda destra dell’Ebro, raggiungibili con una bella passeggiata di meno di mezzora. Nel mezzo, Saragozza subì il dominio islamico, di cui restano ancora le tracce per diventare poi uno dei centri principali del regno cristiano di Aragona, sede del tribunale dell’Inquisizione, nonché una frequente meta di pellegrinaggi cattolici.

Saragozza è una meta perfetta per un weekend all’insegna della storia, della cultura e della cucina tipica. In questo post vi racconto cosa vedere, dove mangiare e dove dormire a Saragozza, sulla base della mia esperienza. La maggior parte delle sue attrazioni turistiche si trovano nel centro storico, conosciuto come il Casco Antiguo.

10 COSE DA VEDERE A SARAGOZZA

1. Plaza del Pilar

È obbligatorio visitare Saragozza partendo da Plaza del Pilar, il fulcro simbolico di una città in cui la centralità della spiritualità è palpabile anche soltanto dal numero di negozi di artigianato e souvenir a tema religioso, che ricordano quanto da secoli questa sia una delle più frequentate mete di pellegrinaggi cattolici.

Sulla piazza si affacciano la Basilica del Pilar, La Seo, ovvero la Cattedrale del Salvador, la statua di Goya, la Lonya, ovvero l’antica Loggia dei Mercanti massima espressione del Rinascimento aragonese, costruzione civile più importante del 1500 in Aragona e oggi sede espositiva, il palazzo del Comune e il palazzo arcivescovile con il Museo Alma Mater che propone un doppio percorso per conoscere la storia della Chiesa di Saragozza e degli spazi storici più importanti della storia aragonese, il tutto con il supporto di una serie di video-mapping innovativi.

Plaza del Pilar è talmente ipnotica, oltre che lunga più di 500 metri, che il rischio è quello di percorrerla più volte per ammirarla da scorci ogni volta diversi. Ma il centro storico ospita molte alte cose da vedere.

Plaza del Pilar
Plaza del Pilar
Plaza del Pilar con la basilica in primo piano
Plaza del Pilar con la basilica in primo piano

2. Basilica del Pilar

Imponente, bellissima in stile barocco, con le torri e le cupole ricoperte di maioliche. È una delle mete spirituali più importanti della Spagna, insieme alla cattedrale di Santiago de Compostela. Tanto appariscente all’esterno quanto semplice all’interno, escluso il meraviglioso altare in alabastro. L’elemento che rende straordinaria questa cattedrale non è tanto la sua architettura quanto i simboli sacri e la devozione che ispira nell’animo dei fedeli.

Al suo interno ospita il famoso santuario della Vergine Maria, tra i più antichi del mondo e popolare luogo di pellegrinaggio tra i credenti. Si ritiene infatti che Maria sia apparsa qui il 2 gennaio 40 d.C sulla sommità di un pilar (pilastro) di diaspro e che abbia lasciato la colonna come prova della sua visita. Intorno al pilastro venne così costruita una cappella, nel corso dei secoli sostituita poi da una serie di chiese sempre più sontuose fino a culminare nell’imponente basilica che si può ammirare oggi.

Progettato nel 1681 dall’architetto locale Felipe Sanchez y Herrera, l’edificio venne rimaneggiata nel Settecento dall’architetto di corte Ventura Rodriguez, che vi aggiunse la barocca Santa Capilla all’estremità orientale della basilica, dove si trova il miracoloso pilastro e le 10 cappelle minori rivestite di azulejos che circondano la cupola principale sul tetto. Il famoso pilastro è sormontato da una scultura gotica del XV secolo raffigurante la Vergine con il Bambino ed è celato all’interno di un elaborato involucro d’argento che di solito è coperto per tre quarti (tranne che il 2, il 12 e il 20 di ogni mese).

La più raffinata opera d’arte della basilica è la pala dell’altare maggiore: realizzata in alabastro nel corso del XVI secolo da Damian Forment è di una bellezza disorientate. La chiesa ospita anche due opere di Goya: L’Adorazione del Nome di Dio sul piccolo coro all’estremità orientale della chiesa che risale al 1772 e la Regina Martyrum dipinta sopra la navata settentrionale nel 1780 nella terza cupola ad est.

La vista delle cupole colorate e del fiume dall’alto è imperdibile. L’ingresso alla chiesa è gratuito. L’ascensore per salire fino al suo punto più alto, sulla cima della Torre di San Francisco de Borja, e godersi la vista panoramica costa 4 euro (9 euro complessivi con l’ingresso a La Seo e al Museo del Rosario di Cristallo).

Un’altra vista imperdibile della chiesa – forse la più scenografica – è quella che si gode dal Ponte di Pietra, il più antico sul fiume Ebro, del XV secolo, restaurato in numerose occasioni a causa delle piene dell’Ebro. Da notare i 4 nuovi leoni in bronzo.

La pala d'altare in alabastro della basilica del Pilar
La pala d'altare in alabastro della basilica del Pilar
Vista dall'alto della torre della Basilica
Vista dall'alto della torre della Basilica
La Basilica del Pilar dal Ponte di Pietra
La Basilica del Pilar dal Ponte di Pietra
La facciata della cattedrale del Pilar
La facciata della cattedrale del Pilar

3. La Seo, la Cattedrale del Salvador

È l’opposto della chiesa del Pilar. All’esterno è un mix di stili architettonici che la rendono poco attraente, mentre l’interno è a dir poco mozzafiato: 10 cappelle laterali con altari riccamente scolpiti e decorati in legno o in marmo e un gigantesco altare centrale in alabastro policromo fanno di questo luogo un tesoro di storia e di arte, oltre che di devozione. Nella navata centrale un imponente coro gotico scolpito in legno e circondato da ulteriori cappelle e statue enfatizza ulteriormente il carattere imponente dell’edificio.

Costruita tra il XII e il XVII secolo e caratterizzata da un’incredibile commistione di stili architettonici, dal romanico al barocco, La Seo si trova sul luogo dove sorgeva la principale moschea della Saragozza islamica, il cui minareto rimane ancora parzialmente inserito nell’attuale torre, a sua volta eretta sulle rovine del Foro romano di Caesaraugusta. La facciata nord-occidentale è la più bella grazie allo stile mudéjar, formato dalla classica lavorazione in mattoni scuri e variopinte decorazioni di ceramica disposte a motivi geometrici.

Sia la basilica del Pilar sia La Seo hanno una caratteristica che spiazza. Rispetto alle tradizionali chiese cattoliche che siamo abituati a vedere, infatti, in questi due casi la navata centrale non è vuota, ma ospita imponenti cori e cappelle e gli altari si aprono sul lato opposto all’abside, in corrispondenza delle diverse cappelle, come a contenere tanti luoghi di preghiera in uno, oltre a quelli delle cappelle nelle navate laterali. Tutto ciò garantisce un effetto di imponenza e di magnificenza straordinario, tanto più che ogni cappella e ogni altare ospita un numero elevatissimo di sculture e di rappresentazioni curate nei minimi dettagli.

Lascia senza fiato l’elaborata pala dell’altare maggiore, realizzata in alabastro policromo nel Quattrocento. Il coro comunica con l’altare maggiore attraverso la cosiddetta Via Sacra, situata nella navata centrale della cattedrale. Fu costruito tra il 1445 e il 1456, e spiccano i suoi imponenti stalli gotici, con 117 posti a sedere su due piani scolpiti nella quercia.

Dall’interno della chiesa si accede al meraviglioso Museo degli Arazzi fiamminghi e francesi del XIV e XVII secolo, ospitato nella vecchia sala capitolare, su tre piani, ognuno dei quali formato da un’unica grande sala espositiva. Della ricca collezione di 65 arazzi, attualmente se ne possono vedere solo 23, i più ricchi e belli artisticamente delle 21 serie che compongono la collezione, considerata una delle migliori al mondo. Risale al XV secolo, quando gli arcivescovi, imitando la nobiltà, iniziarono a decorare le loro case e cappelle con questo elemento decorativo. Io che non sono un’appassionata di arte religiosa vi posso assicurare che questa magnifica cattedrale e i suoi tesori sono qualcosa di imperdibile.

Ingresso per chiesa e museo: 7 euro (9 euro compreso il museo del Rosario di Cristallo)

La Seo
La Seo affacciata su Plaza del Pilar
La parte in stile mudéjar de La Seo
La parte in stile mudéjar de La Seo

4. Museo Goya

Saragozza ospita molti musei. Almeno tre musei secondo me sono imperdibili. Il primo è quello dedicato a Goya, che nacque in un villaggio a un’ora da Saragozza.

Disposto su tre piani, racconta l’arte prima e dopo Goya, il background della sua formazione e gli artisti che a lui si sono ispirati negli anni successivi. Il secondo piano, dedicato a Goya, ospita alcuni suoi celebri ritratti e autoritratti.

La parte che da sola vale il presso del biglietto è la sala in cui sono esposte tutte le quattro serie complete di acqueforti, ovvero le sue opere più famose e amate, compresa la celebre “Il sonno della ragione genera mostri”: le serie dei “Capricci”, i “Disastri della Guerra”, le “Tauromachie” e le “Follie”. Son infine esposte anche le quattro litografie “Tori di Bordeaux” realizzate durante il suo esilio in Francia nel 1825.

Ingresso: 8 euro

Una litografia della serie Follie
Una litografia della serie Follie
Il sonno della ragione genera mostri
Il sonno della ragione genera mostri
Una litografia della serie Capricci
Una litografia della serie Capricci
Un'altra litografia della serie Follie
Un'altra litografia della serie Follie

5. Museo del Rosario di Cristallo

Ogni 13 ottobre, a partire dal 1890, a Saragozza si svolge una spettacolare processione notturna con lanterne giganti e carri in vetro colorato, illuminati e trasportati dagli abitanti in costumi tipici. Si tratta di un’antica tradizione religiosa del capoluogo dell’Aragona: il Rosario di Cristallo. Le lanterne e i carri rappresentano singole parti del rosario o scene religiose.

Il resto dell’anno i carri, frutto dell’abilità e della creatività degli artigiani, sono esposti in questo museo, che si trova all’interno della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Piazza San Pedro Nolasco e che vale la pena di essere visto, anche se non si è particolarmente devoti.

La Madonna del Pilar si festeggia il 12 ottobre, giorno della scoperta dell’America. Una delle lanterne più scenografiche ospitate nel museo è quella che riproduce lo scafo della caravella Santa Maria, l’immagine della Madonna del Pilar, incoronata come regina e patrona dell’ispanità, e le bandiere dei popoli ispanici. Sui due lati sono riportate le date che ricordano la scoperta dell’America e l’unificazione della Spagna dopo la conquista di Granada. La lanterna venne commissionata dal Comune di Saragozza nel 1945.

Ingresso: 5 euro (9 euro con la Seo e ascensore per la torre del Pilar)

Alcune lanterne del Museo
Alcune lanterne del Museo
Uno dei carri più importanti del Rosario di Cristallo
Uno dei carri più importanti del Rosario di Cristallo
Un'altra bellissima lanterna conservata nel Museo
Un'altra bellissima lanterna conservata nel Museo

6. Patio de la Infanta

Nei pressi di Plaza Espana si trova il Patio de la Infanta, un autentico gioiello, considerato il più raffinato cortile dell’intera Aragona. Nel Rinascimento furono realizzati cortili di questo genere in molti palazzi signorili, purtroppo andati distrutti. Alcuni per fortuna sono sopravvissuti e questo è uno dei più interessanti.

Il patio si compone di una sala al piano terra all’interno della quale si stagliano le colonne e gli archi ricamati che formano il patio. Le colonne di alabastro sembrano ricamate e su ognuna è raffigurata la personificazione di un pianeta. Sulle pareti raffinati arazzi colorati rendono questo ambiente ancora più elegante. Purtroppo il primo piano è chiuso al pubblico. Ingresso: 3 euro.

L'ingresso al Patio de la Infanta
L'ingresso al Patio de la Infanta
Una delle magnifiche sculture sulle colonne
Una delle magnifiche sculture sulle colonne
Un altro scorcio del Patio
Un altro scorcio del Patio

7. Parco Metropolitano dell’Acqua Luis Buñuel – sede dell’Expo 2008

Nel 2008 Saragozza ospitò l’Expo con una serie di padiglioni dedicati all’acqua e oggi quest’area, lungo la sponda destra del fiume Ebro, si può ancora visitare con una bella passeggiata di mezz’ora, attraversando uno dei tanti scenografici ponti che regalano belle viste sul fiume e sul centro storico. Gli edifici moderni eretti in occasione dell’Esposizione Universale ospitano oggi eventi, uffici e bar con tavoli all’aperto, altri purtroppo sono chiusi e rischiano di rimanere abbandonati.

Tra i più importanti ci sono l’Acquario, il maggiore d’Europa e il terzo del mondo, il Palazzo dei Congressi, che si individua facilmente visto che sulla piazza di fronte c’è “L’Alma del Ebro”, una scultura alta 12 metri per 7,5 metri di larghezza, dalla forma umana realizzata con lettere in acciaio inossidabile. Alle spalle si trova la Torre dell’Acqua, alta 76 metri e con il corpo dell’edificio a forma di goccia d’acqua tutto a vetri e trasparente, purtroppo oggi rimasta inutilizzata. Molto scenografico anche il Padiglione di Aragona degli architetti Olano e Meno, anche questo chiuso.

Il Padiglione della Spagna oggi ospita la Città della Giustizia ed è opera dell’architetto Navarro Patxi Mangado con la collaborazione del Centro Nazionale di Energie Rinnovabili e sicuramente sarà uno dei primi che noterete arrivando nella zona Expo. L’architettura è concepita secondo i criteri di risparmio energetico, riproduce un bosco di colonne colorate, avvolge volumi di vetro coperti da una sorta di grande tettoia che definisce lo spazio di fronte al padiglione.

La zona dell’Expo è sicuramente un luogo interessante per scoprire la faccia contemporanea di Saragozza.

Il Palazzo dei Congressi, la Torre dell'Acqua e la scultura Alma de Ebro
Il Palazzo dei Congressi, la Torre dell'Acqua e la scultura Alma de Ebro
Uno scorcio del quartiere Expo
Uno scorcio del quartiere Expo
Il Padiglione di Aragona degli architetti Olano e Meno
Il Padiglione di Aragona degli architetti Olano e Meno
L’Alma del Ebro
L’Alma del Ebro
Dettaglio del palazzo della Città della Giustizia
Dettaglio del palazzo della Città della Giustizia

8. Palacio dell’Aljaferia

Il Palacio dell’Aljaferia è considerato uno dei vertici dell’arte ispano-musulmana dell’XI secolo, insieme all’Alhambra di Granada e alla Moschea di Córdoba. È l’edificio di epoca islamica più bello della Spagna al di fuori dell’Andalusia ed è una delle costruzioni islamiche situate più a nord dell’Europa. Nel corso dei secoli fu sede del Palazzo Taifal di Al-Muqtadir, del Palazzo di Pedro IV e del Palazzo dei Re Cattolici, oltre a essere stato Tribunale dell’Inquisizione.

Dal 1987 è la sede de Le Cortes d’Aragona, il parlamento regionale della comunità autonoma spagnola di Aragona. Fanno risalire la loro storia agli incontri convocati dai re di Aragona e iniziati nel 1162. Abolite nel 1707, le Cortes furono nuovamente istituite nel 1983 in seguito all’approvazione dello Statuto di Autonomia. Quest’anno festeggiano i 40 anni di istituzione. Ingresso: 5 euro. È necessario prenotare giorno e ora della visita almeno il giorno precedente perché gli accessi sono a numero chiuso.

All’esterno il palazzo ha le forme di un castello, mentre il luogo più scenografico all’interno è il Patio de Santa Isabel, che in passato era il cortile centrale del palazzo islamico. I suoi eleganti archi intrecciati sono un capolavoro dello stile geometrico dell’architettura islamica. Sullo splendido porticato settentrionale si apre un piccolo oratorio ottagonale, dal quale un magnifico portale a ferro di cavallo conduce al mihrab, la nicchia decorata che indica la direzione della Mecca. Al piano superiore si possono ammirare le sale del Palacio Cristiano Medieval, creato prevalentemente dai monarchi aragonesi del XIV secolo, per poi passare nel Palacio de los Reyes Catolices che vanta straordinari soffitti a cassettoni in stile mudéjar. Nella Torre del Trovador del IX secolo, Verdi ambientò Il Trovatore.

Esterno del Palacio dell'Aljaferia
Esterno del Palacio dell'Aljaferia
Scorcio del cortile del palazzo
Scorcio del cortile del palazzo
Il cortile interno
Il cortile interno

9. Il Tubo, le piazzette e le chiese dei quartieri

Sarebbe un peccato limitarsi alla visita dei musei e dei palazzi del centro storico e trascurare di girare la città in lungo e in largo lungo le vie dei quartieri limitrofi al centro antico. La vita quotidiana di Saragozza scorre tra numerose piazzette lastricate su cui si affacciano splendide chiese, fontane e baretti con tavoli all’aperto.

Il quartiere più pittoresco è El Casco, il centro storico, tra Calle Coso e Avenida César Augusto, in larga parte pedonale, dove si trovano la maggior parte dei bar di tapas e delle piazzette pedonali, oltre a tanti negozietti di souvenir, design e abbigliamento. Qui c’è anche il famoso Tubo, ovvero quel groviglio di strade strette e lunghe (da cui il nome) in cui si assiepano i più noti bar di tapas.

Vale la pena poi spingersi verso il quartiere El Gancho, che si può visitare mentre si va al Palacio de l’Aljaferia, per scoprire strette strade su cui si affacciano alti palazzi residenziali e muri ricoperti da graffiti, passando per il Mercato centrale e la piazza Cesare Augusto, la chiesa di Santa Isabel e più avanti la chiesa di San Pablo. Oppure, dal lato opposto, il quartiere La Magdalena, percorrendo Calle Major fino alla chiesa di Maria Magdalena, per scoprire una rete di negozietti di abbigliamento vintage, librerie sociali e fondazioni che lavorano per le pari opportunità. Ma le piazzette con bar all’aperto e un’atmosfera deliziosa sono davvero tante e una delle cose belle da fare è proprio quella di gironzolare per la città alla scoperta di tutti i suoi angoli.

chiesa di Santa Isabel
Chiesa di Santa Isabel
Il Mercato coperto
Il Mercato coperto
I vicoli del Tubo
I vicoli del Tubo
Iglesia de San Felipe y Santiago
Iglesia de San Felipe y Santiago
Libreria sociale
Libreria sociale

10. Parco Grande José Antonio Labordeta

Se avete tempo e c’è una bella giornata di sole, potete fare una lunga camminata nella zona del centro moderno, passeggiando piacevolmente lungo l’ampio viale pedonale di piazzale Indipendentia e proseguendo per un paio di chilometri fino al Parco Grande José Antonio Labordeta.

Quest’area verde è davvero enorme, potete camminare per chilometri ma se non avete molto tempo potete limitarvi alla zona inziale, dove un’ampia scalinata conduce in cima alla collina da cui si ammira il parco dall’alto.

La vista del parco dalla cima della scalinata
La vista del parco dalla cima della scalinata

DOVE DORMIRE

Hostal Plaza Boutique – Plaza del Pilar

L’Hostal Plaza Boutique è un hotel a 2 stelle di altissima qualità. Mi è stata assegnata una camera bella, pulitissima, con arredamento nuovo, bagno perfetto, doccia bellissima, asciugacapelli grande.

Silvia è la proprietaria che vorresti sempre trovare, simpatica, disponibile e puntuale. Le pulizie sono fatte ogni giorno. Comodissimo l’accesso all’hostal e alla camera tramite codice, senza chiavi. Nella hall ci sono i distributori di acqua e snack.

La posizione dell’Hostal Plaza Boutique è eccezionale, affacciato su piazza del Pilar, la piazza più importante della città. Super consigliato, io mi sono trovata molto bene!

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La mia camera all'Hostal Plaza Boutique

COME ARRIVARE IN CENTRO DALL’AEROPORTO DI SARAGOZZA

Se non volete prendere un taxi, dall’aeroporto è possibile salire sul bus 501 che conduce fino a Paseo Maria Agustin, di fronte a Puerta del Carmen, che si attraversa per puntare verso il centro storico. Questo è il capolina del bus, impossibile sbagliare.

Dalla porta del Carmen si arriva in Plaza del Pilar in 15 minuti di passeggiata piedi nel centro storico. Il bus passa ogni mezz’ora nei giorni feriali, ogni ora la domenica e i giorni festivi.

Per andare in aeroporto la fermata è la stessa a cui siete scesi, perché il 501 è una linea circolare.

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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