Le chiamano Peace Lines ma a me è sembrato semplicemente un muro: lunghissimo, altissimo e impenetrabile.
I quartieri cattolici e protestanti di Belfast sono ancora oggi, a 15 anni dal disarmo dell’Ira, avvenuto il 28 luglio 2005, divisi da una barriera invalicabile. Certo, ci sono i varchi per automobili e i pedoni, con i cancelli spalancati, ma è possibile andare da un quartiere all’altro soltanto percorrendo queste strade: per il resto un muro permanente, in cemento, con l’aggiunta di barre d’acciaio e reticolati di ferro, divide i quartieri nazionalisti da quelli lealisti.
Alcune strade sono un museo a cielo aperto, con memoriali, targhe e immagini che ricordano gli anni terribili del conflitto armato. Quanto accaduto sembra ancora ben lontano dall’essere archiviato.
A livello internazionale si parla pochissimo di Belfast e dell’Irlanda del Nord. Belfast invece rimane una delle poche città ancora divise. Un po’ come, in modo diversi, accade a Nicosia sull’isola di Cipro, a Mostar in Bosnia-Erzegovina dove i muri non sono visibili ma esistono ancora e ovviamente a Gerusalemme. E come un tempo fu a Berlino.
Il conflitto nordirlandese, conosciuto come The Troubles, fu una vera e propria guerriglia urbana che insanguinò Belfast e le altre città dell’Irlanda del Nord per 30 anni e che causò oltre tremila morti. La questione irlandese ha significato la divisione della popolazione in due parti: da un lato i cattolici, nazionalisti e repubblicani e dall’altra i protestanti, lealisti e unionisti fedeli alla corona britannica.
Il germe della divisione risale al 1922, quando, in seguito alla guerra d’indipendenza l’Irlanda si liberò dal controllo del Regno Unito. Solanto sei contee dell’Irlanda del Nord rimasero sotto il controllo britannico. I cattolici erano costretti a subire discriminazioni legate ai diritti civili, per loro era difficile anche soltanto trovare lavoro o vedersi assegnata una casa popolare. I Troubles iniziano nel 1969 con i primi scontri che si infiammano negli anni ’70 e ’80 con la formazione delle organizzazioni paramilitari dei repubblicani irlandesi e la nascita dell’Irish Republicamn Army (Ira). Uno degli eventi più tragici fu quello ricordato come Bloody Sunday quando, il 30 gennaio 1972, paracadutisti britannici uccisero civili inermi a Derry durante una manifestazione. Per reazione, i nazionalisti si rivoltarono contro l’esercito britannico.
A Belfast nel giro di poco tempo sorsero circa duecento rozze barricate costruite dai cittadini a cui si aggiunsero poco quelle erette dai soldati con filo spinato e sacchi di sabbia. Nelle carceri la vita dei prigionieri politici era impossibile e iniziarono gli scioperi della fame.
Dopo la prima metà degli anni ’80, trascorsa nella solita routine di bombe, attentati e violenze settarie, gli anni tra il 1988 e il 1993 furono tra i più violenti dell’intero conflitto, che si concluse nel 1998 con la ratifica del Good Friday Agreement.
Cosa resta degli anni della guerra civile nei quartieri dei Troubles di Belfast? In questo articolo provo a raccontarvi quello che ho visto e che atmosfera si respira nel mio breve viaggio nella capitale dell’Irlanda del Nord.
Nel post trovate il mio itinerario con le cose da vedere nei quartieri nazionalista e lealista di West Belfast e una mappa con i luoghi di cui vi parlo.
Northumberland Street e Lanark Way
Northumberland Street e Lanark Way sono le due strade, ad accesso sia pedonale sia automobilistico, che permettono di attraversare i quartieri cattolici nazionalisti e quelli protestanti unionisti, altrimenti divisi da un alto muro, le cosiddette Peace Lines. Le più lunghe e famose sono quelle che dividono la cattolica Falls Road dalla protestante Shankill Road.
Se arrivate dal centro storico di Belfast, percorrendo la A501, incontrerete per prima Northumberland Street, che è anche la zona più pittoresca, visto che qui i muri sono stati ricoperti da una serie di graffiti “contemporanei” che ricordano altre lotte a cui la causa irlandese si sente vicina, in primis quella palestinese.
Il mio consiglio è di cominciare a percorrere Northumberland Street dal lato del quartiere cattolico, ammirando le opere di street art fino ad imbattervi nei cancelli con i passaggi pedonali e automobilistici, aperti per passare da una parte all’altra.
Vale poi la pena superare i cancelli e proseguire ancora cento metri fino ad arrivare al noto memoriale del tenente colonnello John Henry Patterson, all’incrocio tra Northumberland Street e Beverley Street e, al largo di Shankill Road. Siamo nel quartiere protestante e il murale è dedicato al colonnello irlandese che ha sostenuto la creazione dello stato di Israele.
Incontrerete l’omologa Lanark Way, invece, al termine di questo itinerario. Percorrete la strada, superando le solite cancellate aperte al passaggio di auto e pedoni, per entrare nel quartiere protestante e seguire la linea delle Peace Lines lungo Shankill Road.
Falls Road
È la strada principale del quartiere cattolico irlandese e uno dei luoghi più frequentati dai viaggiatori che vogliono scoprire cosa rimane della guerra civile a Belfast a 15 anni dal disarmo dell’Ira.
Bandiere irlandesi e segnali stradali bilingui fanno capire subito in che zona ci troviamo: è la zona nota come Gaeltacht Quarter, a West Belfast. Qui molti negozi e aziende offrono servizi in lingua irlandese e accettano euro.
Il quartiere divenne un campo di battaglia negli anni di maggiore tensione politica. Diviso da orientamenti religiosi diversi fin dal periodo vittoriano, questa zona, popolata soprattutto da abitazioni operaie, vide l’esasperarsi delle tensioni durante i Troubles a causa della Peace Line, creata nel 1970 per separare la parte lealista e protestante del quartiere intorno a Shankhill, da quella repubblicana e cattolica di Falls Road.
Lungo questa strada e, in generale, in tutto il quartiere, ci sono diversi luoghi interessanti da vedere. Nella foto della mappa tratta dalla guida In Your Pocket qui di seguito li trovate tutti. Nel post vi elenco i principali.
Falls Remembrance Garden
Un cancello in ferro, un patio che conduce verso una grande targa, aiuole fiorite e un tricolore irlandese che sventola sopra il monumento: il Falls Remembrance Garden è dedicato ai membri dell’esercito repubblicano irlandese uccisi durante i Troubles, nonché ai civili e ai defunti ex prigionieri.
È uno dei primi monumenti in cui ci si imbatte percorrendo Falls Road e commemora in particolare la Brigata di Belfast del 2 ° battaglione della D ‘Company dell’esercito repubblicano irlandese provvisorio.
Il messaggio scritto sia in irlandese sia in inglese recita: “Questo monumento è stato eretto dalla Falls Cultural Society per conto dei residenti di Falls Road, dedicato a quei coraggiosi e valorosi della D ‘Company 2nd Batt Irish Republican Army che hanno compiuto il sacrificio supremo nella loro ricerca della libertà irlandese”
Murale di Bobby Sands
La tappa imprescindibile per chiunque è il murale che raffigura Bobby Sands, l’attivista che aderì all’Esercito Repubblicano Irlandese (Ira) appena compiuti 18 anni. Divenne una carismatica figura del movimento e morì a 27 anni, il 5 maggio 181, in prigione, dopo 66 giorni di sciopero della fame.
Il suo esempio di dedizione totale a una causa, ma soprattutto l’avere utilizzato il proprio corpo quale arma di pressione politica, hanno fatto sì che la morte di Sands e degli altri hunger strikers polarizzassero l’attenzione non solo dell’intera società irlandese, ma di tutto il mondo, al contrario di quanto era accaduto fino a quel momento per tutti gli altri decessi e fatti di sangue relativi ai Troubles. A quel tempo, infatti, oltre 500 prigionieri repubblicani erano detenuti in condizioni più che inumane.
Dai temi politici alle questioni di attualità, fino agli eventi storici e alle leggende irlandesi, i murales repubblicani sorti nel quartiere nel corso degli anni hanno raffigurato un po’ di tutto, concentrandosi sulla politica interna soprattutto dopo l’Accordo del Venerdì Santo del 1998. I primi ad essere realizzati invece risalgono al periodo dello sciopero della fame messo in atti dai detenuti politici.
Si può seguire l’itinerario completo della street art del quartiere di Falls Road scaricando la mappa dei murales in pdf.
Conway Mill – Irish Republican History Museum
La zona ovest di Belfast in passato ospitava ben 32 mulini. Molti non esistono più, ma sopravvive ancora un imponente mulino del lino del XIX secolo, che oggi ospita laboratori artigianali, archivi fotografici, spazi espositivi e un piccolo mercato settimanale.
All’interno del mulino ha sede l’Irish Republican History Museum, istituito dalla comunità locale nel 2007: ospita manufatti e materiale d’archivio provenienti soprattutto dalle ex carceri.
Cultúrlann McAdam Ó Fiaich
È un centro culturale e artistico di lingua irlandese, oltre a essere il punto informazioni turistiche di West Belfast. Ospitato in un ex Chiesa presbiteriana, il centro Cultúrlann McAdam Ó Fiaich con il suo nome ricorda il contributo alla rinascita della lingua di Robert Shipboy McAdam, un uomo d’affari presbiteriano del XIX secolo e il cardinale Tomás Ó Fiaich uno studioso irlandese del XX secolo.
Fondato nel 1991, il centro dispone di un ristorante, un teatro, una galleria d’arte, un negozio di libri e di articoli da regalo e di musica tradizionale irlandese. Ristrutturato nel 2010, il centro è stato riaperto dal presidente irlandese Mary McAleese il 19 settembre 2011, per celebrare i 20 anni dalla nostra apertura.
City Cemetery
Completo di campane e fontane in ghisa, questo cimitero vittoriano fu inaugurato nel 1869 come primo cimitero interconfessionale di Belfast. Nel 1916 furono create sezioni specifiche per la comunità ebraica della città e per la sepoltura dei marinai e dei soldati defunti.
Altri riferimenti alle guerre sono un monumento alle vittime del Belfast Blitz del 1941 e una croce commemorativa in onore dei locali uccisi della seconda guerra mondiale. Oggi il cimitero è il più grande della città con circa 250mila sepolture. Qui sono sepolte figure di spicco del passato industriale, religioso e politico della città.
Milltown Cemetery
Questo cimitero cattolico romano del 1872 è una tappa obbligata nell’itinerario della storia contemporanea di Belfast. L’ingresso è segnato da un portale romanico vittoriano e da una grande croce celtica adornato con scene bibliche.
All’interno sono custodite diverse tombe di importanti esponenti dell’Ira, tra cui quella di Bobby Sands e di Mairéad Farrell, uccisa dal Sas a Gibilterra nel 1988. Una vasta distesa di spazio verde è il luogo di sepoltura di oltre 80mila vittime dell’influenza pandemica del 1918.
Clonard Monastery
Costruito nel 1911 nel primo stile gotico francese, con un rosone in vetro colorato largo sei metri, il Clonard Monastery è un’imponente chiesa con annesso monastero che ospita i Redentoristi, un movimento cattolico fondato in Italia nel 1732. La sua storia è raffigurata nei mosaici del pavimento e del soffitto.
L’interno presenta colonne in granito rosso, pietra di Portland e marmo. La cripta è stata utilizzata come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale e ospita i corpi di oltre 20 sacerdoti. Nel mese di giugno la chiesa ospita un festival di nove giorni quando 15mila pellegrini si riuniscono qui per pregare. Nel corso dell’anno la Chiesa è usata anche per spettacoli musicali.
Bombay Street
In questa strada nel 1969 gli Unionisti bruciarono 1500 case dei nazionalisti cattolici, in una delle stragi più tragiche della guerra civile. Oggi la strada è una sorta di museo all’aperto di quei terribili giorni, con ricordi e monumenti lungo tutta la strada. Ed è una zona protetta da grate e inferriate, oltre che uno dei luoghi in cui osservare la follia che divide i due quartieri.
Il muro altissimo qui si può osservare in tutta la sua inaccessibilità, a fianco della vita quotidiana delle famiglie e dei bambini che scorre in un’apparente normalità. Il contrasto tra questa alta barriera invalicabile e i giochi dei bambini nelle aiuole verdi che affiancano il muro è una di quelle immagini che difficilmente dimenticherò di questo viaggio.
Shankill Road
È l’insediamento più antico di Belfast. Shankill Road prese il nome nel 1831 dal gaelico Sean Cill, che significa vecchia chiesa. È la strada principale del quartiere protestante di Belfast e oggi è animata con negozi, punti ristoro, lo Spectrum Center e lo Shankill Memorial Garden.
I murales di Shankill Road sono pieni di Union Jack e omaggi alla famiglia reale. Un murale famoso, accanto al Rex Bar, raffigura il parlamentare unionista Edward Carson che guida la firma del Patto dell’Ulster del 1912 che si è opposto all’Irish Home Rule ed è stato firmato anche da mezzo milione di persone.
Se vie fermate a bere una birra in uno dei pub di questa zona, vi potrà capitare ancora oggi di incontrare qualcuno che ricorda i periodi tragici degli anni dei Troubles e che scuote la testa pensando alle rivendicazioni dei repubblicani.
Come visitare West Belfast
Black Taxi
Il mezzo più usato dai turisti per visitare questa parte di città è un tour con un Black Taxi, ovvero taxi neri messo a disposizione da agenzie specifiche e guidato da una persona che conosce bene i fatti di quegli anni e che vi condurrà a visitare i luoghi simbolici dei Troubles, spiegandone la storia.
A Piedi
Se non vi spaventa camminare, dal centro storico di Belfast ci vogliono 15 minuti a piedi per arrivare all’inizio di Falls Road e proseguire l’itinerario visitando almeno i luoghi più importanti tra quelli che ho citato in questo articolo. Io ho fatto così.
Prendetevi almeno mezza giornata di tempo, meglio ancora una intera, se volete andare a caccia di tutti i graffiti. In questo modo potrete decidere in autonomia l’itinerario, fermarvi per tutto il tempo che credete nei vari luoghi ma soprattutto farvi un’idea dell’atmosfera di questa zona passeggiando nei quartieri residenziali di entrambe le aree.