Li hanno chiamati Open Villages, Odprte Vasi in sloveno. Letteralmente Villaggi Aperti. Perché qui ci vive gente aperta, ti spiegano. Oltre al fatto che sei a contatto con la natura, con i ritmi lenti, con lo stile di vita associato al passato, quando c’era meno fretta per fare tutto. E che potrebbe essere un toccasana per quando riusciremo finalmente ad uscire dalla pandemia. Ovviamente in Slovenia non mancano il buon cibo e il buon vino.
L’apertura degli alloggi e delle esperienze è prevista per giugno 2021, ma in Slovenia non si perde tempo e si comincia già a parlarne e a raccontare cosa si potrà fare e a mostrare gli alloggi sostenibili in cui si potrà dormire.
LE ESPERIENZE IN UN VILLAGGO APERTO DELLA SLOVENIA
Da diversi anni ormai la Slovenia valorizza le aziende a conduzione familiare, agriturismi e fattorie di piccole dimensioni che riprendono in mano e sviluppano attività agricole e artigianali, spesso di nicchia e molto attente alla sostenibilità e alle produzioni tipiche. Alcune di queste aziende ora provano ad ampliare la loro offerta includendo anche l’ospitalità, inserendosi nel settore del cosiddetto turismo slow che già da qualche anno piace moltissimo e che, con tutta probabilità, dopo questo periodo legato alla pandemia, piacerà sempre di più.
Sempre più persone sono alla ricerca di una vacanza all’insegna dei ritmi lenti, del relax, della riscoperta degli antichi sapori e dei prodotti tipici. Negli agriturismi e nelle fattorie slovene la cucina profuma ancora dei piatti delle vecchie nonne, le spezie arricchiscono odori e sapori dei piatti stagionali fatti in casa, i cui gli ingredienti crescono negli orti e nei frutteti domestici. La vita nei villaggi è ancora fatta di socialità nelle osterie e nei cortili, con il pane fatto in casa e un bicchiere di vino genuino.
L’idea dei Villaggi Aperti è quella di trascorrere qualche giorno di vacanza con gli abitanti, felici di mostrarvi il ritmo lento del villaggio, pieno di sincera ospitalità. Passeggiare in un frutteto, assaggiare l’olio d’oliva fatto in casa, il pane cotto fatto con farina macinata in un mulino casalingo, provare i salumi locali maturati al soffio della Bora, degustare il vino lasciato macerare nelle anfore, conoscere la storia e le tradizioni locali sono soltanto alcune delle cose che si possono fare lungo i bellissimi sentieri della Valle del Vipacco e del Carso, per terminare la giornata in un alloggio sostenibile nel cosiddetto glamyarding.
In attesa di povare tutto questo di persona non appena sarà possibile, in questo articolo vi racconto 6 esperienze dei Villaggi Aperti che si possono fare nella Valle del Vipacco, in particolare nel villaggio di Prvačina e nei suoi dintorni.
Per dormire è disponibile l’alloggio sostenibile glamyarding Maxi, perfetto per 4 persone, di cui vi parlo al termine dell’articolo.
6 ESPERIENZE NEI VILLAGGI APERTI DELLA VALLE DEL VIPACCO
1. La Famiglia Kobal e l’artigianato con la pietra carsica a Rihemberk
Aljoša Kobal Skomina e Mitja Kobal vivono a Rihemberk, nei pressi dell’omonimo castello, dove si incontrano la Valle del Vipacco e l’altopiano carsico. Mitja è un maestro nella realizzazione del muro carsico di pietra con la tecnica a secco. Grazie alle sue conoscenze e al suo lavoro ha svolto un ruolo importante per includere la tecnica della costruzione a secco del muro carsico nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Nel laboratorio della famiglia è possibile imparare a lavorare la pietra carsica o semplicemente scegliere un pezzo già pronto da portare a casa.
Dalla Famiglia Kobal c’è anche un’area picnic, posta ai margini di un bosco di tigli, con vista sul castello di Rihemberk. Gli ospiti possono portare in autonomia cibo e bevande per il picnic all’ombra dei tigli oppure carne e verdure locali di alta qualità e vino fatto in casa possono essere forniti direttamente dalla Famiglai Kobal. I locali in affitto sono dotati di una griglia in pietra e di un forno a mattoni. Se volete anche una buona compagnia, Aljoša e Mitja sono dei padroni di casa eccellenti. Gli ospiti possono fare visita alla famiglia in bicicletta, normale o elettrica.
2. La Famiglia Vižintin e l’olio d’oliva a Prvačina
Žarko Vižintin si occupa di oliveti nella Valle del Vipacco da 17 anni. Gli ospiti della sua fattoria potranno provare il vino, l’olio e i salumi prodotti dalla famiglia Vižintin, accompagnati da una pagnotta di pane fatto in casa nel forno a mattoni.
La famiglia ha in programma anche la costruzione di uno spazio più grande per le degustazioni di quattro tipi di olio d’oliva Ronki, compreso quello aromatizzato con peperoncino e aglio ursino.
Žarko accompagna con grande piacere i visitatori nel vecchio oliveto, racconta loro la storia della famiglia e descrivere il lavoro portato avanti nella piantagione. Sul muro nella sala di degustazione sono esposti i numerosi premi e le medaglie che la famiglia Vižintin ha ricevuto per il suo olio in varie competizioni.
3. Borut Leban e il vino dalle anfore a Prvačina
Borut Leban ha imparato il segreto per fare un buon vino da suo padre Vili. Da qualche tempo però ha voluto provare qualcosa di diverso e ha abbracciato la filosofia dei cosiddetti Orange Wines, i vini che maturano in modo completamente naturale nelle anfore sepolte nel terreno, secondo una tradizione millenaria che proviene dalla Georgia, in Caucaso.
I “vini arancioni”, caratterizzati da macerazioni prolungate delle uve in Slovenia sono conosciuti e compresi ancora da pochi. Leban ha deciso di accettare la sfida, richiamando alla memoria la vecchia maniera dei nonni che lasciavano fermentare il vino sulle bucce nelle grandi botti di legno. Leban ha continuato questa storia usando le anfore.
Al momento ha una cuvée che è una miscela di Chardonnay, Rebula e Malvasia e un’altra che è un uvaggio di Sauvignon, Malvasia e Rebula. Di particolare interesse è il terzo vino, una cuvée di Cabernet Sauvignon e Merlot. Attualmente la produzione è di 2.500 bottiglie all’anno. L’intenzione è di arrivare a 10.000 bottiglie in cinque anni. Un’attività di boutique. Anche i vini non sono gli stessi ogni anno. Si differenziano a seconda della vendemmia, secondo il risultato del lavoro del vignaiolo e della natura.
Sopra la cantina ha realizzato una piscina dal design moderno e una pedana con un moderno pergolato bioclimatico. In futuro ci sarà spazio anche per gli alloggi. Tutto quanto è realizzato direttamente dalla famiglia, quindi anche le idee e il design esprimono il gusto dei padroni di casa.
4. La Fattoria Na Štacjonu e i frutteti e l’olio dell’isola di Hvar a Prvačina
La famiglia Vodopivec si occupa di frutticoltura già dall’anno 1986, quando furono piantate le prime 1.250 piantine di pesco. A metà degli Anni ’80, la frutticoltura nella Valle del Vipacco era in aumento e la pesca autoctona era un frutto estremamente pregiato e ricercato. Oggi la storia è abbastanza diversa. I pescheti, che un tempo erano l’orgoglio della Valle del Vipacco, sono spariti uno dopo l’altro. Nel 2010 la famiglia Vodopive, grazie a Karmela e a suo marito Dean, aiutati dal figlio Luka e da nonna Meri, ha piantato una nuova piantagione molto più piccola con 250 peschi e 120 ciliegi. La frutta viene trasformata in succo, composta e marmellata naturale, secondo le antiche ricette, senza alcun additivo artificiale. Gli ospiti possono visitare il frutteto, partecipare alla raccolta o semplicemente comprare un cesto di frutta fresca.
La fattoria vende anche un ottimo olio d’oliva, prodotto dalla nipote di Dean, Eva Marija Čurin con la sua famiglia, sull’isola di Hvar, nel villaggio di Gdinj, noto per il suo olio d’oliva, il vino e i fichi secchi. Nella fattoria Na Štacjonu, oltre ai sapori di Vipacco, si possono scoprire anche gli sapori e odori dell’olio d’oliva di Hvar, nel cui aroma si sente l’erba verde, l’oliva, i carciofi e i pomodori verdi. La fattoria a Hvar ha una piantagione di mille ulivi di dodici diverse varietà e la produzione biologica comprende anche la coltivazione di limoni, fichi, lavanda e verdure di stagione. Su cinque ettari di superficie a 250 metri di altitudine, la coltivazione di olive è primaria e consente di ottenere olio extravergine biologico d’alta qualità. Nel 2017 l’olio d’oliva è stato valutato come il miglior prodotto dell’isola croata all’evento Noćnjak, nel 2018 ha ricevuto il titolo di campione alle Giornate dell’olio d’oliva sull’isola di Hvar e nel 2019 è stato incluso nella guida mondiale dei 500 migliori oli d’oliva Flos Olei 2019. Nel 2020 ha vinto una medaglia d’oro a New York (IOOCNY).
5. La Fattoria Na hribu e i cavalli a Prvačina
Gli amanti degli animali e de, turismo equestre in particolare ameranno la fattoria di agricola biologica di Ozana e Alan Leban. Quattordici anni fa, Alan ha deciso di rilanciare la fattoria dei suoi nonni, Milka e Angelo. Lui e sua moglie Ozana, conosciuta dalla gente del posto come la veterinaria Ozi, decisero di offrire corsi di equitazione. La fattoria ha un allevamento di maiali e mucche, ma l’enfasi è sui cavalli di razza Quater House. Qui è possibile organizzare cavalcate indimenticabili lungo i sentieri della Valle del Vipava. La fattoria offre una scuola di equitazione libera e, su richiesta, gli ospiti sono istruiti sulle regole della cavalcata libera e vengono accompagnati in una gita a cavallo nei sentieri equestri circostanti.
La fattoria produce anche salumi, le ottime cosiddette “šalame”, salsicce secche, prosciutto e pancetta. Negli ultimi anni si coltivano anche diversi tipi di cereali. I visitatori possono assistere al processo di macinazione nel mulino biologico e, oltre ad altri prodotti, acquistare anche la farina.
6. Museo delle Alessandrine a Prvačina
Chi sono le Alessandrine? Sono donne che andarono dalla Slovenia all’Egitto, nella ricca e cosmopolita Alessandria, dove rimasero per decenni come nutrici, tate e donne di servizio. Circa 8000 ragazze e donne slovene emigrarono in Egitto nel periodo compreso tra il 1870 e il 1940. La maggior parte di loro proveniva da Prvačina, Gradišče, Bilje, Bukovica, Miren, Renče, Batuje, Selo, ma anche da altri villaggi della Valle del Vipacco, da Goriška Brda e dal Carso.
Il motivo per cui lasciavano le proprie case e la loro famiglia era principalmente di natura economica – a casa mancavano cibo e lavoro, avevano contratto debiti per le loro fattorie e inoltre nutrivano il desiderio di migliorare le condizioni finanziarie delle proprie famiglie, magari con l’acquisto di nuovi lotti di terreno, con la sistemazione delle abitazioni di famiglia, o con l’acquisto di una nuova casa. Tutto questo diventava possibile grazie al denaro guadagnato in Egitto da queste donne, ragazze, madri, sorelle, zie, nonne provenienti dal territorio goriziano.
Non ebbero modo di godersi il focolare domestico, ma con il loro cosmopolitismo e la crescita cultuale, conquistata durante i loro anni di lavoro in ambienti d’élite e istruiti, al ritorno ispirarono lo spirito del pensiero progressista e innovativo nella vita di tutti i giorni, che si riflette ancora oggi nel lavoro e nel pensiero degli abitanti.
Ogni casa dei villaggi della zona ha avuto una Alessandrina, in ogni soffitta si trova un baule, una cassa da viaggio o una valigia che custodisce ancora una preziosa eredità di nonne e bisnonne. La memoria collettiva vivente, la tradizione e l’oggettività di tutte queste storie ha portato alla fondazione dell’Associazione per la preservazione del patrimonio culturale delle Alessandrine. Poco dopo, ha preso forma la prima collezione e il Goriški muzej scelse Prvačina come sede di una mostra permanente che conserva le storie di queste eccezionali donne del Litorale per le generazioni future.
DORMIRE IN UN VILLAGGIO APERTO IN SLOVENIA
Si chiama Glampyarding ed è un modo completamente nuovo di trascorrere le vacanze in campagna. Unisce la comodità di un alloggio moderno e sostenibile a un’esperienza unica di vita autentica nel villaggio, immersi nella natura, nella vita quotidiana delle famiglie e alla scoperta delle tradizioni.
Il Glampyarding Maxi (nella foto in basso) si trova a Prvačina, è realizzato interamente in legno sloveno, sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico. Dotato di bagno privato, cucina e zona notte. Immerso nel verde, offre un ulteriore ristoro nella vasca da bagno in legno all’aperto situata vicino alla terrazza.
Il portale di riferimento per la Slovenia è Odprtevasi: dopo aver scelto la località e aver prenotato, verrà consegnato un codice per l’utilizzo dell’alloggio prescelto. All’arrivo nel Villaggio aperto, gli ospiti riceveranno una carta vantaggi da utilizzare per visitare le attrazioni turistiche o i ristoranti selezionati in tutta la Slovenia. Chi ama la natura potrà esplorare i dintorni dei Villaggi aperti con le biciclette elettriche fino a un raggio di 100 chilometri.
Pronti a prenotare il prossimo viaggio in Slovenia?
Commenti
2 CommentiOlga
Gen 21, 2021Bellissimo post,bravissima!
RitagliDiViaggio
Gen 22, 2021Grazie Olga!La Slovenia offre sempre spunti di ispirazione!