Ci sono le bacheche di vetro che conservano i testimoni delle staffette della gioventù, la maratona che i migliori studenti di ogni Repubblica correvano fino a Belgrado il 25 maggio di ogni anno, il giorno del compleanno di Tito, a cui consegnavano il testimone. E c’è una gigantografia dei Paesi Non Allineati che ricopre l’intera parete e ricorda i rapporti diplomatici con i paesi che Tito aveva contribuito a riunire. In mezzo, circondata da piante verdi ornamentali, la tomba del Maresciallo: rettangolare, di marmo bianco, con una semplice scritta che ricorda le date di nascita e di morte.
Questo luogo si chiama Casa dei Fiori, perché dopo la morte del Maresciallo, avvenuta il 4 maggio del 1980, 35 anni fa, migliaia di visitatori depositavano omaggi floreali in questo luogo. Oggi i fiori non ci sono più e il museo accoglie soltanto pochi visitatori. Al momento della mia visita nel 2013, non era di aiuto la domenica piovosa e il fatto che per arrivare al museo serva una bella scarpinata o una corsa in filobus. L’atmosfera decadente del museo permette di immergersi nella memoria di un pezzo di storia recente fondamentale per il destino di tanti popoli e ancora poco conosciuto.
La Casa dei Fiori è circondata da un curatissimo giardino verde, che ospita diverse sculture. L’edificio adiacente è una sorta di museo dei ricordi, in cui sono conservati mobili, armi, tessuti, oggetti di vario tipo, donati al Presidente e provenienti dai paesi di tutto il mondo. Al complesso si accede dopo aver pagato un biglietto che permette al visitatore di ricevere un adesivo con cui può circolare liberamente all’interno di tutta la struttura.
L’edificio principale e più grande di tutto il complesso si affaccia sulla piazza antistante e fu consegnato a Tito il giorno del suo 70esimo compleanno, il 25 maggio 1962. Dono della città di Belgrado, costruito dall’architetto Mika Jankovic, il museo si trova in cima a una piccola collina, con la facciata rivolta verso la città. Dalla piazza antistante e dalla cima dei gradoni di accesso alla struttura, si gode anche una bella vista sui palazzi di Belgrado: un tempo ospitava mostre temporanee, ma al momento della mia visita era vuoto e con un aspetto piuttosto desolato. Rimane soltanto un custode, dalla cui postazione dietro le porte vetrate indica ai visitatori la biglietteria per accedere al luogo che conserva i fasti di un tempo che non tornerà più.
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Comments
1 commentoLady Pillo
Mag 12, 2015Molto molto interessante!!!
RitagliDiViaggio
Mag 12, 2015Grazie, mi fa piacere che ti sia piaciuto. I Balcani mi appassionano molto, ci saranno altri post dedicati alla scoperta di questi Paesi. Se c’è qualcosa che ti incuriosisce in particolare, fammelo sapere 🙂