Alzi la mano chi ha visto almeno una mostra sugli Impressionisti. Quasi tutti, immagino. Pochi però, secondo me, conoscono quello che può essere definito l’unico impressionista italiano, Federico Zandomeneghi.
Nato a Venezia nel 1841, dopo una iniziale carriera in Italia legata alla pittura sociale e allo stile dei Macchiaioli, si trasferì a Parigi nel 1874 dove, dopo le prime diffidenze, abbracciò la corrente di Degas e Renoir, diventando famoso soprattutto per essere riuscito a raccontare le diverse sfumature della vita quotidiana della donna moderna.
Cento suoi dipinti, realizzati ad olio o a pastello, sono esposti a palazzo Zabarella a Padova, in un’antologica a lui dedicata a cento anni dalla sua morte. Curata da Francesca Dini e Fernando Mazzocca e promossa dalla Fondazione Bano, la mostra sarà aperta al pubblico fino al 29 gennaio 2017. Io ho avuto il piacere di visitarla durante una innovativa presentazione speciale riservata a blogger e web editor.
Poco diffuse nelle raccolte pubbliche, la maggior parte delle opere in mostra provengono da collezioni private. Il percorso espositivo è cronologico e racconta l’evoluzione dell’arte di Zandomeneghi dagli anni italiani trascorsi tra Venezia e Firenze, dopo essere nato in una famiglia di scultori (il padre realizzò il Monumento di Tiziano ai Frari), fino all’adesione all’Impressionismo a Parigi, dove si trasferirà definitivamente e morirà nel 1917.
10 dipinti per comprendere l’arte di Zandomeneghi:
1) IMPRESSIONI DI ROMA (I POVERI SUI GRADINI DEL CONVENTO DI SAN GREGORIO AL CELIO)
1872
olio su tela
Un gruppo di mendicanti sui gradini del convento di San Gregorio al Celio sono intenti a consumare la minestra che è stata loro offerta come elemosina. Questo è uno dei dipinti più famosi del primo periodo dell’artista, quando le tematiche sono sociali e la tecnica si ispira ai Macchiaioli.
Realizzata nel 1872, quando Roma era appena diventata capitale ed esposta a Milano, l’opera si caratterizza per il realismo della scena e per le grandi dimensioni della tela che rendono l’immagine epica.
Si tratta del capolavoro giovanile dell’artista e nel 1873 venne inviata, all’insaputa dell’autore, all’Esposizione Universale di Vienna, dove fu premiato.
2) RITRATTO DI DIEGO MARTELLI
1870
olio su tela
Il grande amico dell’artista, mentore dei Macchiaioli toscani e colui a cui si deve la conoscenza dell’Impressionismo in Italia, viene ritratto in modo originale. Seduto alla sua scrivania, in vestaglia, intento a scrivere, con la libreria alle sue spalle, Martelli è inserito in una composizione che richiama l’iconografia rinascimentale: in una posa simile venivano infatti ritratti in passato santi, filosofi e pensatori da artisti come Carpaccio, Bellini e Antonello da Messina.
Martelli assomiglia a una sorta di “San Girolamo laico” che, se per iconografia rimanda al Rinascimento, a livello tecnico è vicino ai Macchiaioli, corrente che in questi anni Zandomeneghi continuerà a seguire.
3) LUNA DI MIELE (A PESCA SULLA SENNA)
1878
olio su tavola
Questo è il primo dipinto con cui l’arte di Zandomeneghi si affaccia all’Impressionismo. Sono gli anni degli esordi parigini dell’artista toscano, che abbraccia questa corrente sperimentando scene ambientate all’aperto e caratterizzate da un’intensità sentimentale che sarà sempre presente nelle sue opere, caratterizzate da una maggiore partecipazione rispetto allo stile impressionista.
Inizialmente l’artista non amava l’Impressionismo, a causa della pittura poco ancorata al realismo. Cambiò idea nel 1876 quando vede le opere di Pissarro e viene attratto dalla sua pennellata filamentosa.
4) PLACE D’ANVERS
1880
olio su tela
Rimane uno dei suoi maggiori capolavori ed è emblematica per la sua adesione all’Impressionismo.
L’artista abitava lì vicino e con quest’opera riesce a rendere uno scorcio urbano a lui ben noto attraverso un taglio prospettico molto audace all’interno del quale si muovono le figure colorate. Se il ricorso alle ombre colorate ricorda Renoir, la pennellata e la stesura cromatica richiama addirittura il divisionismo di Seurat, senza però voler raggiungere quella scientificità.
5) PLACE DU TERTRE
1880 circa
olio su tela
Un altro dipinto che dimostra la straordinaria capacità di Zandomeneghi di descrivere gli spazi urbani parigini utilizzando prospettive originali.
Questo dipinto raffigura la celebre piazza all’interno del quartiere di Montmatre, nei pressi della basilica del Sacro Cuore e quindi non troppo distante dalla stessa abitazione dell’artista, luogo amato anche dagli altri artisti, oltre che da musicisti e poeti.
L’impostazione compositiva ricorda alcune vedute parigine di Gustave Caillebotte, con la strada che sembra essere ripresa dall’alto.
6) IL DOTTORE
1881
olio su tela
Vale la pena soffermarsi su questo quadro per due motivi. Il primo è che si tratta di un ritratto maschile, scelta molto rara nell’arte di Zandomeneghi, che preferiva i soggetti femminili. Il secondo motivo è che sit tratta di uno dei pochi dipinti in cui il soggetto ritratto rivolge lo sguardo verso lo spettatore. Le figure solitamente non dialogano con lo spettatore, non lo guardano in faccia, sono perse nella realtà illustrata dal quadro stesso.
7) AL CAFFÈ NOUVELLE ATHÈNES
1885
olio su tela
Fa parte della serie dedicata ai caffè, composta, oltre a questo da altri due dipinti straordinari (Al caffè e Coppia al caffè). Il motivo comunque è la coppia al caffè, in una composizione che risulta spesso ardita, mentre gli elementi della scena sono sempre più essenziali. In questo dipinto, una delle sue più originali sperimentazioni, il pittore rappresenta se stesso di spalle, ma con il volto riflesso nello specchio sullo sfondo, mentre parla con Suzanne Valadon, musa amata da molti impressionisti come Degas, Renoir e Toulouse-Lautrec, pittrice a sua volta e madre di Maurice Utrillo. Il locale rappresentato è il famoso ritrovo degli artisti in place Pigalle.
8) IL RISVEGLIO
1895
pastello su carta
È uno dei dipinti più originali per la scelta di ritrarre la donna protagonista della scena in un momento tipico del risveglio, ovvero lo stiracchiamento delle braccia verso l’alto, e per la a composizione della scena.
Il dipinto fa parte della lunga e proficua serie di dipinti che hanno per protagoniste le donne parigine, sorprese in alcuni attimi della loro vita quotidiana, sia privata sia sociale. A questo tipo di dipinti si dedicherà tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.
In questa opera, così come in molte altre con questo soggetto, colpiscono l’eleganza dei gesti, la trasparenza delle carni, l’indagine delle figure che sono spesso collocate di tre quarti, di profilo o addirittura di spalle come in questo caso.
9) LA TERRASSE
1895
olio su tela
È uno dei vertici della pittura dell’artista, ormai completamente immerso nell’atmosfera parigina. Originale nella sua composizione che ha raggiunto la complessità tipica degli impressionisti, l’opera raffigura una scena all’aperto, tema caro a Renoir ma prendendo ispirazione dai tagli delle scene usati da Degas. Interessante è la capacità di soffermarsi sui tanti dettagli che compongono la scena.
10) MATTINATA MUSICALE
1895-1900
olio su tela
È uno dei dipinti più importanti della maturità di Zandomeneghi. Lo esegue per Durand-Ruel, il mercante degli impressionisti suo estimatore. Intensa l’espressione della ragazza di profilo in primo piano, attenta a quello che la circonda mentre ascolta il concerto, e che fa da contrappunto con il profilo maschile sulla sinistra. Il taglio dell’immagine principale e delle figure in secondo piano, oltre all’atmosfera della scena, rende la narrazione molto efficace e caratterizza uno tra i dipinti più impegnativi di Zandomeneghi. Per arrivare allo straordinario risultato di quest’opera, l’artista ha realizzato numerosi studi preparatori.
Vale infine la pena ammirare alcune opere di Zandomeneghi che hanno come soggetto l’emancipazione della donna moderna parigina che viene osservata in tutte le attività della vita quotidiana, da quelle più intime a quelle sociali.
Le donne dell’artista, divenuto l’ interprete della nuova sensibilità femminile all’interno del movimento impressionista, si svegliano e si preparano ad uscire, chiacchierano con le amiche, leggono libri e giornali (fin da piccole), raccolgono fiori, si prendono cura dei loro cagnolini, bevono tè e caffè nei bar all’aperto o a casa delle amiche, vanno a teatro.
Il pittore ambisce a catturare piccoli e meno osservati gesti della vita quotidiana, a rivelarne la grazia, a mostrarne la sensibilità. L’universo femminile è sereno ed equilibrato, molto diverso dalle inquietudini di De Nittis e di Boldini.
Commenti
2 CommentiRaffaella Terribile: un italiano a Parigi. Federico Zandomeneghi- mostra a Palazzo Zabarella a Padova | CARTESENSIBILI
Dic 24, 2016[…] http://ritaglidiviaggio.it/2016/10/12/zandomeneghi-limpressionista-italiano/ […]
Angelo
Gen 12, 2018Ho letto il tuo articolo con un anno di ritardo, altrimenti mi sarei fiondato a Padova per vedere l’esposizione dedicate a Zandomeneghi. Pazienza. A parte cio’, un appunto tecnico sul tuo articolo: complimentissimi, essenziale, preciso, diretto. Per me che odio leggere dal computer, è proprio perfetto. Poche chiacchiere e molta sostanza.