È una di quelle cose da vedere almeno una volta nella vita. Ma anche due va bene. Il tour dei siti archeologici di Atene, la capitale definita la culla della civiltà classica occidentale, è qualcosa di indimenticabile.
Forse una delle capitali più ricche di contrasti, Atene è una città che si ama o si odia, ma che comunque non lascia indifferenti. Io ci sono tornata nell’estate 2016, dopo 11 anni dalla mia prima visita. Non l’ho trovata cambiata moltissimo, costi a parte. Sono aumentati in particolare i prezzi delle cose destinate ai turisti. Il biglietto cumulativo per le principali attrazioni archeologiche, ad esempio, durante l’estate, costa ben 30 euro a testa. L’entrata alla sola Acropoli 20 euro. Una follia. Un tempo il costo era di circa 10-12 euro e alcuni siti erano gratuiti. La metro dall’aeroporto al centro costa 10 euro a tratta e nel primo tratto è anche piuttosto lenta. Quindi fate conto che di aver già speso 50 euro solo per arrivare e ripartire dalla città e per vedere i principali siti archeologici. Impossibile però rimanere insensibili al fascino delle antiche rovine.
I siti archeologici secondo me imperdibili di Atene sono 7:
1. ACROPOLI
Cosa sarebbe Atene senza la sua collina sacra, il punto più alto della città? I capolavori che trovate qui sono stati costruiti alla fine del V secolo a. C. durante il regno di Pericle, in quella che viene considerata l’età d’oro della capitale greca. La salita sulla collina, dopo aver superato i tornelli dell’entrata, non è molto faticosa, ma il consiglio è di evitare comunque le ore più calde e centrali della giornata, quando si affolla il maggior numero di comitive di turisti.
La prima vista mozzafiato sarà quella sul Teatro di Dioniso, la grande arena dove venivano messe in scena le opere di Eschilo e Sofocle e che poteva ospitare fino a 15mila persone. Quando arrivate ai Propilei, l’ingresso colonnato ai templi, giratevi alle vostre spalle e ammirate il panorama mozzafiato.
Arrivati sulla collina, viene spontaneo proseguire diritti lungo la via Panatenaica, la strada principale e che imboccherete diritta davanti a voi. Qui in passato si svolgevano le antiche processioni.
La strada conduce al Partenone, simbolo non soltanto di Atene ma dell’intera cultura classica. È il Tempio dedicato alla Vergine, ovvero ad Atena. Molto spesso il Partenone è parzialmente coperto da impalcature. Nonostante il cantiere senza fine, il fascino di questo edificio rimane intatto.
Il mio edificio preferito sull’Acropoli resta sempre l’Eretteo, il doppio tempio ad Atena e a Poseidone: di straordinaria bellezza le cariatidi che fungono da colonne.
LA VISTA MIGLIORE
Dallo spiazzo davanti al Partenone, dove sventola la bandiera greca. Da qui si vede davvero tutta la città, fino a dove può arrivare lo sguardo. Verso sinistra si scorge distintamente la collina del Licabetto.
2. ANTICA AGORA
La piazza per antonomasia. Ma se vi aspettate di trovarvi di fronte a una semplice piazza, dovrete ricredervi subito. L’antica agorà è uno spazio vastissimo, molto più di quello di una semplice pizza, seppur grande. È un posto in cui perdersi, percorrendo i diversi sentieri e immaginando Socrate che arringava alla folla o San Paolo che, più tardi, predicava ai suoi discepoli.
Subito dopo l’entrata, sulla sinistra, si nota la mole del Museo dell’Agorà, una imponente struttura costruita nel 1956 sulle forme della Stoà fatta erigere da re Attalo II di Pergamo.
Con la mappa alla mano che riceverete all’entrata, potete individuare nella parte centrale dell’agorà i resti del teatro di Agrippa, con le statue dei tritoni e dei giganti, il Tholos, la prima forma di parlamento costituito da 50 membri, lo Stoà di mezzo che occupava la parte del mercato centrale, le rovine del Ninfeo, una casa-fontana del II secolo a cui nel XI secolo è stata sovrapposta una chiesa bizantina, l’altare di Zeus, ricostruito qui nel I secolo d.C e il monumento agli eroi Eponimi con le statue di bronzi di personaggi come Aiace, Egeo ed Enea.
In fondo, seminascosto dagli alberi, si innalza il Tempio di Efesto, il tempio classico meglio conservato dell’intera Grecia, dedicato ad Efesto e ad Atena: dalla sommità della collinetta su sui si erge il tempio, si può ammirare l’agorà nella sua interezza. Il fregio raffigura le imprese di Teseo e Atena.
LA VISTA MIGLIORE
Dalla collina dell’Areopago. Da qui si può ammirare dall’alto l’agorà nella sua interezza e la vista arriva fino all’Acropoli.
3. FORO ROMANO
È il luogo della piazza del mercato di Atene dal I secolo d.C. in poi, durante l’epoca romana. Di più modeste dimensioni rispetto all’Antica Agorà, la piazza era circondata da un colonnato che offriva uno spazio più suggestivo ai negozi e alle attività commerciali.
L’attenzione viene subito calamitata più che dalla porta d’ingresso monumentale e dalla piazza con i resti delle antiche colonne, dall’edificio ottagonale che si trova in fondo. È la Torre dei Venti, eretta da un famoso astronomo siriano nel 50 a.C. e decorata nel fregio molto raffinato che raffigura allegorie dei venti. All’interno si può ancora ammirare un orologio idraulico che era azionato da un ruscello che scendeva dalla collina dell’Acropoli, situata proprio alle spalle del Foro.
Una curiosità di questo spazio sono le antiche latrine a 68 posti: erano in marmo ed erano ospitate in un edificio rettangolare con un cortile al centro e le latrine intorno sui quattro lati: anche questo era un luogo di socializzazione.
Sul lato ovest si possono riconoscere le forme di una moschea, costruita nel 1456 dai Turchi sui resti di un’antica chiesa.
Attenzione ai ristoranti di questa zona: la maggior parte delle volte sono trappole per turisti.
LA VISTA MIGLIORE
Dalla base della Torre dei Venti, da cui si può ammirare tutta la piazza antistante, con i resti delle colonne, dell’edificio con le latrine, più avanti la moschea e in fondo la porta monumentale.
4. BIBLIOTECA DI ALESSANDRO
Questa grande biblioteca – 122 metri X 82 metri – venne costruita nel 131 d.C. dall’imperatore Adriano. Attualmente si trova alle spalle di piazza Monastiraki, subito dopo la vecchia moschea trasformata in negozio e a nord del Foro romano.
L’ingresso avviene dal lato ovest su cui si affaccia la parte meglio conservata del colonnato corinzio, di cui colpisce immediatamente l’imponenza.
Si entra quindi nel vasto cortile, su cui ancora si possono ammirare alcuni resti degli antichi mosaici e da cui si accede all’area per i concerti.
In fondo si nota la zona in cui erano conservati i rotoli di pergamena, ancora in fase di restauro.
L’area dell’antica biblioteca si può ammirare anche dall’alto, costeggiando dall’esterno la strada che la circonda e che sale leggermente verso la collina dell’Acropoli.
LA VISTA MIGLIORE
Dal lato ovest, per ammirare i resti del colonnato.
5. TEMPIO DI ZEUS OLIMPO
Di questo suggestivo tempio si sono conservate soltanto 16 delle originarie 104 colonne, con un’altezza di 17 metri. Un numero comunque sufficiente per comprendere l’imponenza che doveva avere questo antico santuario, la cui costruzione iniziò nel 515 a. C. da Pisistrato e terminò nel 131 d.C., ben 700 anni più tardi.
Era il tempio più grande della Grecia continentale e al suo interno c’erano due grandi statue in oro e avorio di Zeus e dell’imperatore Adriano.
Se riuscite andateci al tramonto, quando il sole cala dietro l’arco di Adriano e le colonne si tingono di rosa. C’è sempre poca gente in questo luogo, che invece rimane uno dei miei preferiti. Sul lato ovest dell’arco, Adriano fece incidere “Questa è Atene, l’antica città di Teseo” e su quello est “Questa è la città di Adriano e non di Teseo” per distinguere la capitale della leggenda da quella moderna.
Intorno al largo spiazzo aperto che ospita le rovine del tempio, lungo le mura del perimetro, si possono notare altri resti di abitazioni, terme romane, del tempio di Apollo e Artemide e di quello di Crono e Rea, del muro di Valeriano e del tribunale nel Delfinio.
LA VISTA MIGLIORE
Dal lato est, per scorgere sullo sfondo anche l’arco di Adriano e l’Acropoli.
6. KERAMEIKOS
Il nome deriva da Keramos, il dio protettore dell’arte della ceramica e qui infatti ci troviamo nell’antico quartiere dei vasai. In questa zona si ergevano le mura dell’antica Atene perché qui c’era il confine della città classica. Questa era la strada che guerrieri e sacerdoti percorrevano per recarsi in città, ma era anche un quartiere di attività illecite, di bordelli e di venditori di vino. Qui sorgeva il cimitero della città.
Oggi si possono ancora ammirare i resti di numerose antiche strutture. Il Dipilon era l’ingresso più grande di tutta la Grecia che conduceva ad Atene e il luogo dove si svolgevano le cerimonie che celebravano gli arrivi e le partenze. Il Pompeiion era il luogo usato per le processioni religiose, la più importante delle quali prevedeva la consegna di un abito nuovo alla statua di Atena nel Partenone.
Numerose tombe di guerrieri e di steli si possono ammirare lungo le strade principali.
Accanto all’ingresso c’è il piccolo museo Oberlander ristrutturato da qualche anno con notevoli reperti di tombe e vasi con scene erotiche.
Se volete acquistare il ticket cumulativo, vi consiglio di farlo qui, perché è uno dei siti meno visitati e di solito non ci sono code.
LA VISTA MIGLIORE
Dall’inizio della Strada Sacra, sul lato sud del sito.
7. COLLINA DI FILOPAPPO
La passeggiata è piacevole e non troppo ripida, in alcuni tratti anche ombreggiata e la vista dalla cima merita sicuramente un po’ di fatica, visto che da qui si gode la migliore vista sull’Acropoli.
Sulla collina si trova il monumento al senatore Filopappo. Grande amante della cultura greca classica, visse ad Atene per molti anni e vi morì nel 114 d.C. Il monumento a lui dedicato si affaccia sull’Acropoli.
LA VISTA MIGLIORE
Quella verso l’Acropoli, spettacolare!
Per gli appassionati di musei, due sono quelli imperdibili:
- il Museo Archeologico Nazionale
- il nuovo Museo dell’Acropoli
Commenti
2 CommentiClaudia
Ott 27, 2016Direi che ci sono tutti! 🙂
Pazzesco che abbiamo alzato i prezzi di questo livello però una volta ad Atene non ci si può fare a meno!
RitagliDiViaggio
Ott 27, 2016Almeno quelli proprio profilo indispensabili direi di sì, ad Atene è quasi impossibile evitare la scorpacciata! I prezzi per i turisti sono l’effetto della crisi, c’è poco da fare…