Navigare intorno alla Sardegna: in un libro itinerario e suggestioni di un viaggio lungo 20 giorni

Venti giorni in barca lungo l’intero periplo della Sardegna: è in questo modo originale ed emozionante che Alberto Priori e Silvia Fanni, accompagnati dal trombettista Paolo Fresu, hanno deciso di visitare l’isola. Un ritratto della Sardegna dal mare confluito nele 225 pagine de Il periplo della Sardegna in 20 giorni. Luoghi ed emozioni pubblicato da il Frangente edizioni nel 2020.

Cos’è questo libro o, meglio, cosa non è, lo dicono gli autori già nell’introduzione: “non un portolano, né una carta nautica, né un manuale di navigazione costiera, né una guida turistica o enogastronomica, e nemmeno un saggio sulla storia e i conflitti sociali della Sardegna”.

Nonostante, a dire il vero, tutti gli ambiti citati, siano presenti nell’opera, la scelta di intitolare il libro “periplo” non è casuale, ma si rifà a un genere della letteratura greca ripreso anche da Omero e che implica l’esperienza diretta del viaggio non limitata soltanto agli aspetti nautici ma arricchita anche dalla storia dei popoli incontrati, con le loro attività, abitudini e tradizioni.

E, anche e soprattutto per questo motivo, secondo me questo libro è utilissimo a chi vuole seguire le orme degli autori e provare a girare intorno alla Sardegna in barca, ma anche a chi vuole esplorare soltanto alcune coste della Sardegna, arrivandoci via terra e conoscendo al contempo la storia e la cultura dell’isola, tanto il libro abbonda di curiosità, leggende, considerazioni su quello che la Sardegna era un tempo ed è oggi.

IL VIAGGIO

Il viaggio lungo il periplo della Sardegna di Alberto e Silvia si è svolto dal 19 luglio al 9 agosto 2019. Hanno percorso 639 miglia in 20 giorni di viaggio, di cui 16 effettivi di navigazione, per un totale di 71 ore motore, vale a dire una media di 4,4 ore al giorno. La lunghezza media delle tappe è stata di 40 miglia, l’equipaggio era formato da cinque persone, hanno consumato 2.460 litri di gasolio, toccando una decina di porti e marine. La barca utilizzata è stata una pilotina Nelson di 12,50 metri di lunghezza e un pescaggio inferiore a 1,5 metri. Gli autori hanno fatto slow cruising, per quasi 600 miglia a una velocità media di circa otto nodi.

I luoghi del periplo sono stati 20 e la navigazione si è svolta in senso antiorario: Calasetta, Porto Pinetto, Pula, Cagliari, Porto Corallo, Santa Maria Navarrese, La Caletta, Isola di Tavolara, Portisco, Palau, Isola di Spargi, Isola di Caprera, Baia di Santa Reparata, Isola dell’Asinara, Spiaggia de La Pelosa, Alghero, Capo Mannu, Torre dei Corsari, Calasetta e Isola di San Pietro.

“Nel Periplo la passione per il mare, il racconto del viaggio e gli approfondimenti di storia e cultura si coniugano con un unico obiettivo: entrare appieno nei luoghi superando l’aspetto meramente paesaggistico o balneare per comprendere cosa ha portato quegli spazi a diventare così come oggi li vediamo”.

La struttura del libro

Il libro si divide in 4 grandi blocchi, ognuno dei quali dedicati a una delle coste della Sardegna: si parte da quella meridionale, per poi proseguire con quella orientale, settentrionale e occidentale. All’interno di ogni blocco dedicato a una porzione di territorio, il racconto è suddiviso nei giorni di viaggio (sei rispettivamente lungo la costa meridionale e lungo quella orientale, quattro sia in quella settentrionale sia in quella occidentale). All’inizio di ogni capitolo ci sono le miglia percorse in ogni tappa, le tavole di riferimento, una utilissima mappa con i luoghi visitati, focus su temi specifici, fotografie a colori e in colore azzurro i nomi dei luoghi che gli autori hanno amato di più.

È una crociera costiera per tutti, dunque ci sono anche alcuni consigli indirizzati ai naviganti alle prime armi. Il libro nasce da un vero e proprio diario di bordo, in cui sono stati appuntate le ricette dei piatti tipici, i vini assaggiati, qualche schizzo a matita fatto nei momenti di relax. E, pur con le dovute revisioni, il libro prova a mantenere la freschezza del taccuino di viaggio, senza per questo perdere l’approfondimento e la ricchezza di particolari e dettagli utili a chi vuole avere informazioni sui luoghi e l’itinerario.

Durante il viaggio, a bordo si sono alternati ospiti italiani e stranieri ed è per questo che viene usata la prima persona plurale nel racconto: l’intento è quello di dare voce al comune sentire, nonostante le provenienze ed esperienze dei viaggiatori.

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Una delle mappe all'interno del libro
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Uno degli schizzi tratti dal taccuino di viaggio

Alla fine del viaggio

E alla fine? “Spenti i motori, sistemata la barca, riguardiamo le nostre fotografie, i disegni, gli appunti”. I viaggiatori conoscono bene questo momento: è come partire una seconda volta, un eterno ripartire che si culla nei ricordi ma ha anche l’esigenza di condividere con gli altri l’esperienza. E magari aiutare gli altri a migliorarla.

Dopo i tanti consigli e le tante cose apprese durante il viaggio, c’è anche un paragrafo dal titolo “Col senno di poi”, in cui l’itinerario viene riletto correggendo gli errori fatti durante la pianificazione. Così i lettori e futuri viaggiatori avranno qualche informazioni ulteriore per organizzare il loro personale viaggio e andare alla scoperta di “ciò che il mare dà e ciò che la terra concede”, come dice bene Paolo Fresu nella prefazione, in cui definisce il periplo della Sardegna non tanto un’impresa, quanto un atto d’amore.

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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