Parchi verdi, aiuole fiorite, palazzi imponenti, monumenti equestri di eroici condottieri. Ecco una mini-guida alla zona ottocentesca di Zagabria.
Dopo avervi illustrato il mio itinerario nella città alta, la parte medievale di Zagabria posta su una piccola collina, ecco in questo post la seconda parte, ovvero quella dedicata alla città bassa. Nonostante si possa girare tranquillamente a piedi, Zagabria non è così piccola come sembra e ospita davvero tante cose da vedere.
Preparatevi quindi a una bella camminata, vale la pena riuscire a vedere anche i luoghi più importanti della città ottocentesca, che poi sarà la prima che incontrerete sia che arriviate dalla stazione dei treni, sia che vi spingiate in centro con un tram o a piedi.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: PIAZZA BANA JELACINA
Piazza Bana Jelacica è la piazza principale di Zagabria, rappresenta il centro della città, sia dal punto di vista geografico che simbolico. Si trova infatti al confine fra la città alta medievale e quella bassa asburgica ottocentesca. È una piazza strana, rettangolare, su cui si affacciano palazzi dalle diverse fogge e realizzati in periodi diversi, fra cui quello dell’hotel Dubrovnik. Su uno dei suoi lati sferragliano i tram. In mezzo, la statua del bano Josip Jelacic, da cui prende il nome anche la piazza. È anche il punto di partenza di numerosi itinerari turistici, perché rappresenta lo snodo verso i diversi quartieri della città.
Il Monumento equestre del bano Josip Jelacic è probabilmente il monumento più conosciuto di Zagabria, se non altro perché dà il nome e si trova sulla piazza centrale della città. Il monumento equestre dedicato al governatore (bano) Josip Jelacic, fu posizionato qui nel 1866 e ha una storia travagliata. Originariamente era rivolto verso nord, in modo che la spada sguainata fosse indirizzata verso l’Ungheria. Poi però, visto che addirittura lo stesso Marx aveva definito Jelacic un reazionario al servizio degli Asburgo, il governo di Tito nel 1947 decise di rimuovere la statua. Nel 1990, infine, in seguito al nuovo clima politico, una petizione di cittadini convinse a rimettere la statua al suo posto. A quel punto, però, la spada sguainata fu rivolta verso sud, che alcuni lessero come un messaggio rivolto alle repubbliche del sud, in primis alla Serbia.
Davanti alla piazza si apre la Strada Ilica che prende il nome da un piccolo ruscello che scorreva da queste parti fino a quando, nel XVIII secolo, in seguito all’espansione urbanistica della città, la strada divenne il centro di vetrine e taverne. È la via più lunga di Zagabria e dalla piazza centrale Bana Jelacica conduce fino a piazza Tito. Dopo aver superato la Tomiceva ulica che porta alla funicolare, la strada prosegue fra rotaie del tram che si susseguono ininterrottamente, intervallati soltanto dalle auto e da viavai di gente. Circa a metà strada si incontra uno slargo con al centro il monumento dedicato al prete filosofo e poeta Andrjia Kacic Miosic di Makarska. Questo autore è noto per il testo “Colloquio con gli eletti degli slavi meridionali” in cui promuoveva la consapevolezza dell’identità nazionale e linguista. Una passeggiata lungo questa strada merita per addentrarsi nello spirito della Zagabria moderna e cogliere l’anima novecentesca della città.
Allungatevi anche fino a piazza Petra Preradovica, uno dei luoghi all’aperto pedonali più amati e frequentati dai zagabresi. Magari averete voglia di sedervi a un caffè all’aperto insieme a loro. Comunemente chiamata “piazza dei fiori” perché la mattina è invasa dalle bancarelle, la piazza è stata realizzata con un intervento urbanistico alla fine dell’Ottocento. Nel 1897, infatti, furono demoliti tutta una serie di edifici per dare più risalto alla Chiesa della Trasfigurazione costruita qualche decennio prima e che ancora oggi si può ammirare su questa piazza. Incorniciato dai tavolini e dagli ombrelloni dei tanti bar che si affacciano su questo spazio, ospita al centro la statua del poeta ottocentesco Peter Prerarovic, a cui è anche intitolata la piazza.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: (EX) PIAZZA TITO
Piazza Maresciallo Tito è senza dubbio una delle piazze più belle e scenografiche di Zagabria e in particolare della città bassa asburgica. Di recente alla piazza è stato modificato il nome con una decisione che ha fatto parecchio discutere. Al centro si trova il maestoso Teatro Nazionale Croato, circondato da uno splendido giardino con aiuole fiorite. Dall’altra parte della strada si staglia la mole del Museo dell’Arte e dell’Artigianato. Sulla sinistra del Teatro Nazionale, invece, si trova un interessante palazzo neoclassico sede della facoltà di legge e, subito dopo, il Museo croato della Scuola. Sull’altro lato, la sede dell’università di Zagabria. Lo spazio di questa piazza è enorme e permette all’occhio di spaziare dai giardini ai diversi monumenti. L’intera area, fino ai primi del 1800, era in realtà un malsano acquitrino. Fu merito degli ingegneri e degli urbanisti della metà dell’Ottocento se la piazza riuscì a diventare quello che si può ammirare oggi, dopo un’opera di bonifica che servì ad accogliere i nuovi quartieri cittadini.
Non si può rimanere indifferenti di fronte all’edificio che ospita il Teatro Nazionale Croato. Si staglia in mezzo alla bellissima piazza su un curato manto erboso, costruito secondo il progetto di due architetti viennesi specializzati nella costruzione di teatri. Inaugurato il 14 ottobre nel 1895 alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe, presenta una facciata grandiosa e oggi è uno tra i più importanti palcoscenici dl centro Europa, su cui si alternano spettacoli di prosa, lirica, balletto, concerti di artisti di fama internazionale.
In stile neo-rinascimentale, l’edificio giallognolo che chiude piazza Maresciallo Tito, fu progettato nel 1888 da Hermann Bollè che innestò elementi nordici come gli abbaini e il tetto spiovente su un’opera di impronta classica. Oggi ospita il Museo dell’Arte e dell’Artigianato, con l’intento di mantenere in vita anche le antiche maestranze (l’antica scuola di artigianato oggi è diventata scuola superiori delle arti applicate e del design). Conserva una ricca collezione di oggetti di artigianato, come si sono evoluti nelle varie epoche storiche.
Di fronte al Museo di Storia dell’Arte e dell’Artigianato, si trova un’altra interpretazione di San Giorgio e il drago, soggetto molto amato dai zagabresi. Rispetto alla statua che si trova in trg Brace Hrvatskog Zmaja, nella città alta, questo monumento equestre propone il momento topico dello scontro. Non più dunque un San Giorgio a riposo dopo aver sconfitto la fiera, ma un eroe che brandisce la sua spada e colpisce il drago con violenza.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: PIAZZA TOMISLAVA
Se arrivate a Zagabria con il treno o se arrivate in centro usando il tram, vi capiterà di cominciare la visita della città da piazza Kralja Tomislava. Nonostante si trovi di fronte alla stazione centrale (luogo solitamente non fra i migliori, dal punto di vista estetico), questa piazza vi sorprenderà e vi farà amare subito Zagabria. Più che una piazza, è un vero e proprio giardino.
Di fronte alla stazione ferroviaria, c’è la statua del sovrano medievale croato Tomislava, a cui è stata dedicata anche la piazza. Alle spalle del monumento equestre, si apre un immenso parco, su cui si affacciano gli edifici asburgici dei viali laterali e il palazzo giallo del Padiglione artistico. La piazza è proprio una festa per gli occhi, in particolare in primavera, quando le aiuole curatissime sono fiorite e i giovani croati trascorrono le ore serali seduti a chiacchierare sull’erba.
Il monumento equestre immortala il sovrano medievale Kraljia Tomislav in fiera posa militare. La storia di questa statua fu molto travagliata. Il sovrano venne incoronato nel 925: per festeggiare i mille anni dello stato croato, la statua venne così commissionata poco dopo il 1920 per poterla inaugurare nel 1925, ma gli anni di tensione continuarono a far rimandare la conclusione del monumento, che venne modificato nel tempo, col mutare della politica. Negli anni trenta, ad esempio, furono aggiunti i due pannelli di bronzo laterali: in uno si illustra l’incoronazione di Tomislav, nell’altro l’impegno del sovrano per riconciliare i principi serbi e bulgari. L’ennesimo assassinio nel 1934 bloccò nuovamente i lavori e solo alla fine del 1939 fu completato il basamento. La Seconda Guerra Mondiale impose altre priorità e così la statua fu posizionata soltanto nel 1947, in concomitanza con la rimozione di quella del bano Jelacic.
Dipinto di giallo, si staglia su piazza Kralja Tomislava con la mole possente, di stampo asburgico del Padiglione artistico. Impossibile non notare questo splendido palazzo che si affaccia sui curatissimi giardini della piazza, dove la sera amano raccogliersi i giovani della città. È il Padiglione dell’arte, realizzato nel 1896 per partecipare all’esposizione del Millennio a Budapest, fu poi ricostruito qui per rispondere al malcontento degli artisti che non disponevano in città di una struttura adibita esclusivamente a mostre temporanee.
Volgendo le spalle alla stazione ferroviaria e girando a destra si arriva a piazza Starcevic, l’ennesimo grande spazio verde che contribuisce alla bellezza di questa parte della città bassa ottocentesca. La piazza inizia con un ampio giardino alberato e ricco di aiuole, chiuso verso la strada dai tavolini dei bar all’aperto e dall’altro dallo splendido edificio che ospita il Regent Hotel. In mezzo alla piazza è ricavato il giardino vero e proprio, circondato da alberi e con una grande fontana in mezzo. Attorno ad essa, le panchine invitano ad una sosta sia i zagabresi sia i turisti.
Proseguendo verso il centro, subito dopo il Padoglione artistico, si giunge su Piazza Nikole Subica, sede dell’antico mercato del bestiame. Oggi invece è uno splendido parco verde, abbellito ulteriormente da vaste aiuole con fiori multicolori. Nella seconda metà dell’Ottocento, in seguito all’espansione della città, la superficie incolta venne trasformata in uno spazio verde che ancora oggi fa la felicità dei momenti di relax dei zagabresi e dei turisti. Il giardino fu progettato nel 1866 e la piazza fu dedicata a Nikole Subic Zrinski, che 300 anni prima aveva perso la vita difendendo la propria terra a Siget contro i turchi. Platani, sentieri, aiuole fiorite e fontane rendono questo luogo, chiamato popolarmente Zrinjevac, uno dei più curati della città. Nel 1895 venne inaugurato nel centro della piazza anche un gazebo per intrattenimenti musicali, che ancora oggi svolge la stessa funzione.
COSA VEDERE A ZAGABRIA: IL QUARTIERE RELIGIOSO
Kaptol è il nome della piazza ma anche dell’intero quartiere, che ospita al centro la maestosa cattedrale con i campanili gemelli. Dal latino capitolum (capitolo), il termine indica una comunità di canonici che viveva intorno alla cattedrale o alla chiesa più importante della città. Le alte guglie sono visibili da tutti i punti della città. La Croazia è un Paese molto religioso, tuttavia nel corso della storia questa cattolicità si è spesso mescolata e confusa con il nazionalismo. L’anima spontaneamente religiosa della Croazia si percepisce un po’ ovunque a Zagabria, ma soprattutto in questo quartiere. Nella piazza davanti alla chiesa, sarà facile incrociare eventi tra il religioso e il folcloristico, con balli e cortei in costume.
All’esterno della cattedrale sono ancora visibili parti delle antiche mura, nei pressi del palazzo vescovile che ingloba anche due torri circolari.
Oltre alla cattedrale e al palazzo vescovile, si entra nell’antico quartiere Kaptol. Qui ancora oggi si concentrano molti edifici legati alla Chiesa, come il seminario, la casa Kovacic dalle linee barocche, il teatro Komedija, il convento dei francescani, la chiesa di San Francesco, il Parco Opatovina e alcune librerie di temi religiosi.
Al centro della piazza, un’originale fontana: in cima la statua dorata della Madonna, alla base quattro figure di angeli, anch’esse dorate, che rappresentano i valori cristiani della Fede, della Speranza, dell’Innocenza e dell’Umiltà.
Che ne dite di Zagabria? Vi è piaciuta la zona ottocentesca di questa città?
Se non lo avete ancora letto, l’itinerario continua nel post dedicato alla città alta medievale.
Se amate visitare le città con una guida turistica dettagliata, vi consiglio quella scritta da Marco Vertocev per Odos edizioni, di cui trovate il link qui sotto.