Partite con una certezza: Isfahan, definita “la metà del mondo”, la principale meta turistica dell’Iran non vi lascerà delusi. Cercate di arrivare sulla piazza Imam (Naqsh-e Jahan Square) nel giorno di festa, il venerdì. E magari lasciate Isfahan come ultima tappa del vostro viaggio. A quel punto, però, il rischio di non voler più andare via è elevato.
Una delle immagini che conserverò per sempre nella mia mente del mio viaggio in Iran è proprio l’ingresso alla seconda piazza più grande del mondo, dopo quella di Tien’ammen, con il sole che inizia a calare alle spalle dei grandiosi monumenti – i migliori gioielli architettonici dell’impero safavide – che si affacciano su questa piazza.
Il venerdì, nel giorno di festa per i fedeli musulmani, decine di famiglie trascorrono alcune ore insieme chiacchierando e mangiando insieme, seduti sopra il grande prato che occupa la parte centrale della piazza. Il cielo è terso e il clima simile a quello del nostro inizio di primavera, nonostante qui sia inverno. L’atmosfera che pervade la piazza è unica.
Ecco 5 cose imperdibili da vedere a Isfahan
1. PIAZZA IMAM E I SUOI TESORI
La visita a Isfahan non può che cominciare dall’incredibile piazza Imam, “l’immagine del mondo”, una delle meraviglie da vedere una volta nella vita. Lunga 152 metri e larga 163, dal 1979 è Patrimonio Unesco e percorrerla lungo i quattro lati è d’obbligo. Tre sono gli edifici imperdibili da vedere sulla piazza: la Moschea Reale (Masjed-e Sahah), la Moschea dello Sceicco Lotfollah (Masjed-e Sheikh) e il Palazzo di Ali Qapu (Kak-e Ali Qapu).
La Moschea Reale è l’edificio principale della piazza e il vostro sguardo verrà rapito da suo enorme portale e dai suoi svettanti minareti. La moschea è enorme e presenta numerosi ambienti, tutti di straordinaria bellezza, quindi preparatevi a trascorrere un bel po’ di tempo in questo edificio.
I lavori di questa moschea cominciarono nel 1611, come sempre ad opera dello scià Abbas I, in puro stile safavide.
Dopo aver scattato decine di fotografie all’imponente portale d’ingresso alto 30 metri e ricoperto di maioliche turchesi, entrate nella moschea e cominciate a comprenderne la forma ammirando i quattro edifici (iwan) dall’enorme cortile interno.
Ogni iwan conduce ad un santuario, passando attraverso i portici del cortile caratterizzati da mosaici gialli e blu. L’iwan meridionale conduce al santuario più grande, dove si possono ammirare bellissimi mihrab e minbar (il pulpito delle moschee) di marmo.
L’ambiente del santuario è talmente grande e maestoso da creare un effetto eco sui vostri passi quando vi spostate da uno spazio all’altro. Dai cortili delle madrase ai lati si può ammirare la preziosa cupola, in questo periodo purtroppo in parte in restauro e quindi semicoperta da impalcature.
La Moschea dello Sceicco Lotfollah ha dimensioni più ridotte rispetto alle altre che vedrete a Isfahan, ma è tra una delle più eleganti e preziose che io abbia mai visto. Un vero scrigno brillante e prezioso che vi farà rimanere a bocca aperta. Fu costruita all’inizio del Seicento, durante il regno dello scià Abbas I che la dedicò al suocero Lotfollah.
Ammirate la cupola, rivestita di piastrelle dai colori chiari, dalle diverse sfumature di rosa, che cambiano colore a seconda della luce che le colpisce e diventano brillanti con l’illuminazione notturna. Il portale e la facciata sono invece rivestiti dalle tradizionali piastrelle azzurre, bianche e turchesi, realizzate in epoca safavide, alcune delle quali descrivono arabeschi, figure geometriche e animali. La moschea è molto originale, infatti non possiede né un minareto né un minareto. Vi si accede da una scalinata e percorrendo un breve corridoio coperto che conduce alla sala principale, sempre un po’ in penombra. I mosaici che adornano le pareti e il soffitto sono sublimi. Sarà difficile staccarsi da questo luogo incantato.
Il Palazzo di Ali Qapu è un edificio a sei piani alto 38 metri, realizzato nel XVI secolo come residenza dello scià Abbas I, che sosteneva di essere il discendente di Alì, il genero di Maometto.
La terrazza sopraelevata, nel momento della mia visita, era in parte in restauro, ma il cantiere permetteva comunque di affacciarsi su piazza Imam e godere della fantastica vista dall’alto. Il soffitto ligneo della terrazza è in restauro, ma alcuni affreschi sono ancora visibili all’interno del palazzo.
Une delle sale più particolari del palazzo è quella che si trova all’ultimo piano: è la sala della musica e ha il soffitto decorato con stucchi e vasi di uso domestico seguendo uno stile molto originale che ho visto soltanto in questo edificio.
2. IL GRANDE BAZAR
Il Bazar-e Bozorg, il grande bazar di Isfahan è un luogo in cui sicuramente vi perderete, a meno che non seguiate la strada principale. Calcolate quindi di avere sufficiente tempo per perdervi all’interno delle sue tante strade, oppure limitatevi a seguire il percorso principale.
Come in tutti i bazar iraniani, anche qui troverete negozi di ogni tipo, ristoranti, moschee, madrase, caravanserragli, sale da tè. L’entrata principale del bazar è su uno dei lati corti di piazza Imam, la Porta di Qeysarieh.
Se avete tempo e amate il genere, contrattate il prezzo di un tappeto: questo è il bazar dove se ne trovano di davvero bellissimi. Come sempre, fate attenzioni ai carretti pieni di merci che sfrecciano lungo i vicoli e che rischiano di investire i passanti. La maggior parte della struttura del bazar è stata realizzata all’inizio del XVII secolo.
3. LA MOSCHEA DI JAMEH
Alla fine del bazar si trova un altro edificio imperdibile di Isfahan, la Moschea di Jameh (Masied-e Jameh). Questo straordinario monumento vi potrà sembrare un museo a cielo aperto. Lo è in effetti, ma rimane comunque un frequentato luogo di preghiera, caratteristica che ne aumenta il fascino. Mentre passeggiate lungo l’ampio cortile osservando i quattro iwan da ogni prospettiva possibile, vi imbatterete quasi certamente in qualche fedele assorto in preghiera. Qui ogni elemento artistico segna non soltanto l’evoluzione dell’architettura persiana durante 800 anni ma rappresenta anche il massimo livello raggiunto da ogni tipologia artistica. Non solo. Si tratta anche della moschea più grande dell’Iran, con i suoi 20mila metri quadri. Insomma, siamo di fronte a un capolavoro. Si passa dallo stile selgiuchide a quello mongolo, fino all’arte del periodo safavide.
Visitate e osservate con calma ognuno dei quattro iwan e notate le differenze costruttive che li caratterizzano: quello meridionale ha modanature a forma di stalattite che risalgono all’epoca mongola, quello settentrionale ha un portico con iscrizioni cufiche del periodo selgiuchide e colonne di mattoni, lo stesso materiale con cui è costruita l’originale cupola, quello occidentale ha un cortile sormontato da un maazeneh, piccola piattaforma sopraelevata con tetto conico da cui si chiama alla preghiera e accanto ospita la stanza del sultano con un raffinato mirhab n stucco decorato.
4. IL PALAZZO CHECHEL SOTUN
Il Palazzo Chehel Sotun (Kakh-e Chehel Sotun) è l’unico sopravvissuto del complesso di palazzi reale di epoca safavide. L’edificio che si può ammirare oggi risale all’inizio Settecento, dopo che il palazzo originale fu ricostruito in seguito ad un incendio.
Vi si accede dopo aver attraversato uno splendido giardino persiano con la tradizionale fontana allungata al centro che conduce al padiglione principale. Il bellissimo portico colonnato è l’elemento che caratterizza questo edificio: 20 colonne di legno, sottili e scanalate, sostengono un soffitto di legno a cassettoni intarsiati.
Chehel Sotun significa 40 colonne. Le altre 20 colonne del nome non mancano all’appello, ma si vedono riflesse nella lunga vasca d’acqua di fronte al palazzo. La sala del trono ha sfarzosi affreschi di grandi dimensioni che raffigurano scene di corte e battaglie del periodo safavide e qagiaro.
5. IL PONTE DI SI-O SEH
Si dice che il momento migliore per attraversare uno degli 11 ponti che attraversano il fiume Zayandeh sia il tramonto e probabilmente è proprio così. Quando cala il sole il Ponte di Si-o Seh, il più famoso, si accende di una luce tutta particolare.
Molte persone vengono qui per incontrarsi e chiacchierare, alcune soltanto per guardare il sole scendere all’orizzonte e per rimanere da soli con i propri pensieri, seduti sotto le arcate.
Lungo meno di 300 metri, è stato costruito a fine 1500 da uno dei generali dello scià Abbas I. Il fiume ormai è in secca da tempo e il ponte domina il vasto letto in secca del corso d’acqua.
Il ponte è facile da raggiungere percorrendo fino in fondo Abbasi Street, il viale commerciale della città, interessante per osservare la vita quotidiana dei cittadini di Isfahan.
Andare a Isfahan è immergersi nel sogno dell’Antica Persia.
La città è una delle tappe imperdibili di un viaggio in Iran.
E tu che ne pensi?
Se vuoi informazioni su come organizzare il viaggio, dai un’occhiata ai miei post sulle cose da sapere per andare in Iran e sulla mia esperienza in Iran.
Un’altra tappa imperdibile è Yazd. Leggi il mio post in cui parlo di questa straordinaria città ocra e blu.
Infine, se vuoi qualche guida pratica da leggere prima di partire, al tuo ritorno o da portare con te, qui sotto trovi i link di alcuni libri e guide che ho usato io.
Commenti
1 Commentiemmezeta
Ott 15, 2017Città meravigliosa, spero di tornarci ancora.. . Domani parto con la mia compagna per il secondo viaggio in Iran dal 2015.Questa volta, direzione Nord! ?