Marocco, tre giorni a Fès e dintorni: il mio itinerario

Parabole satellitari e minareti, uomini che guidano asini e muli nei vicoli della medina e altri che chiaccherano con i più moderni cellulari, riad principeschi e zone che versano in condizioni ancora deplorevoli: se amate le città ricche di contrasti, Fès e il Marocco fanno per voi.

Facile ed economica da raggiungere grazie ai numerosi voli low cost da diverse città italiane, Fès rappresenta una bella destinazione per uscire dall’Europa, immergersi in una cultura diversa e affrontare un viaggio non troppo impegnativo (da Venezia sono circa tre ore di volo).

Fès è una delle città imperiali più interessanti del Marocco. Ottimizzano i tempi, è possibile in tre giorni, fare anche alcune belle escursioni nei dintorni.

Il mio itinerario di tre giorni pieni (voli esclusi) ha previsto quattro notti a Fès ed escursioni giornaliere nei dintorni.

Per visitare la Medina di Fès, davvero molto labirintica, ho usato una guida messa a disposizione dal riad in cui soggiornavo: Mohamed si è rivelato una fonte di informazioni incredibile e ci ha fatto fare un meraviglioso giro di quasi un’intera giornata (10 euro a persona). Il resto del pomeriggio ho visitato in modo autonomo Fès el – Jdid con la medina nuova (più semplice da visitare), il quartiere ebraico e il Palazzo reale.

La seconda giornata è stata completamente dedicata all’escursione a Volubilis, Moulay Idriss e Meknes con tour privato messo a disposizione dal riad (20 euro a testa), partenza alle 9.30, rientro verso le 18.00.

Infine, il terzo giorno tour a Chefchaouen, che si trova a tre ore e mezza di auto da Fès. Il viaggio è lungo, ma ne vale la pena. Si parte alle 8 del mattino e si rientra all’ora di cena. Tour organizzato da un’agenzia locale nei pressi della Porta Blu (27 euro a testa).

Cose utili da sapere 

La moneta è il dirham: il cambio, a spanne, è di 1 a 10 (10 dirham equivalgono a 1 euro). Ci sono uffici di cambio sparsi in tutta la città oppure si può prelevare dalle banche. In molti riad, ristoranti e negozi accettano anche euro (ma il resto sarà in dirham). Raro l’uso di carte di credito.

Il giorno festivo è il venerdì. Spesso i monumenti e le medine sono chiuse, tenetene conto per organizzare le varie visite.

La maggior parte delle moschee e dei mausolei non sono visitabili dai non musulmani, ma ci sono alcune eccezioni, nel caso di luoghi di culto diventati musei. In questi casi si paga l’ingresso (di solito 20 dirham) e si può entrare senza togliersi le scarpe (salvo rarissime eccezioni) e le donne a capo scoperto.

Molte persone, in particolare gli anziani e le donne, non gradiscono le fotografie. Meglio chiedere sempre il permesso prima di scattare una foto o evitare di fotografare il viso.

Per usare i dati del proprio cellulare è possibile acquistare Sim a poco prezzo in aeroporto. In generale il wifi è diffuso in quasi tutti i riad e nei ristoranti.

Nei mercati vige la regola della trattativa. Il prezzo degli oggetti va sempre trattato: in generale si parte da un prezzo molto alto e si arriva in qualche modo a un compromesso. Spesso vi offriranno qualcosa in più in omaggio piuttosto di diminuire il prezzo dell’oggetto che avete scelto.

Al rientro, la carta d’imbarco va stampata, presentata al desk per apporre un timbro (anche se avete solo bagaglio a mano) e quindi proseguire ai controlli di sicurezza e del passaporto: calcolate bene i tempi per arrivare un po’ in anticipo in aeroporto a Fès.

PRIMO GIORNO: FES

Una delle quattro città imperiali del Marocco, insieme a Rabat, Marrakech e Meknes, Fès è una città che nei suoi 1200 anni di stori ha visto susseguirsi dinastie e ricchezze e che ha sempre rivestito un ruolo molto importante per ogni sovrano del Marocco. In questa città venne tra le altre cose fondato il movimento indipendentista del Marocco.

Fès è bellissima. Immersa in un paesaggio collinare verde e rigoglioso, Fes conta oltre un milione di abitanti, 70.000 dei quali vivono ancora quasi ammassati tra le mura dell’antica medina, Fes el Bali, il cuore pulsante della città. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1981, Fes el Bali è un incredibile labirinto di vicoli, se ne contano più di 9400.

Fès può essere suddivisa in tre parti distinte: Fès el -Bali, la zona della medina fortificata, Fès el – Jdid, la zona nuova con il quartiere ebraico (mellah) e il Palazzo Reale e la Ville Nouvelle, la zona amministrativa costruita in epoca più recente durante la dominazione dei francesi, caratterizzata da ampi viali e piazze in cui si respira un’aria decisamente più occidentale.

A Fès vale la pena dedicare un post a parte con tutte le cose da vedere. L’antica medina è la principale tra le cose da vedere a Fes anche perché è considerata la medina più grande di tutto il mondo arabo, rappresenta l’area urbana più grande al mondo in cui è vietata la circolazione di auto, ospita la più antica università del mondo, l’Università al-Qarawiyyin, fondata nel lontano 859 ed è sede della più antica conceria al mondo,

La principale porta di accesso a Fes el Bali è la Bab Bou Jeloud, inconfondibile per la sua forma con tre archi tipicamente moreschi ed il colore delle piastrelle che la ornano: blu sulla facciata esterna, verdi su quella interna. A 150 metri da Bab Bou Jeloud si trova la Madrasa Bou Inania, scuola coranica inaugurata nel 1350, il punto più alto dell’architettura merinide, conservata grazie alle opere di restauro del XVIII e XX secolo.

La conceria Chouara è probabilmente uno dei posti più incredibili di Fès. Si tratta della più antica e più grande conceria della città, istituita proprio con la fondazione della città stessa nel IX secolo e rimasta tale e quale da allora. I metodi di lavorazione della pelle non sono mai cambiati. Osservare il lavoro della conceria è davvero fare un salto indietro nel tempo.

Altre cose da vedere sono il Mausoleo in onore di Moulay Idris II, fondatore della città, gli antichi caravanserragli dove i carovanieri che attraversavano il deserto potevano trovare ristoro dopo il lungo viaggio

Una delle cose più belle da fare a Fès è visitare i vicoli che ospitano i laboratori artigianali: dai battifferro ai sarti, dagli artigiani del legno ai tintori della lana. Perdersi in questi vicoli significa davvero immergersi in un mondo di altri tempi.

Vista sulla Medina dalla Porta Blu
Vista sulla Medina dalla Porta Blu
Medersa Bou Inania
Medersa Bou Inania
Di fronte al mausoleo
Di fronte al mausoleo
Una delle fontane sparse nella medina
Una delle fontane sparse nella medina
Le concerie
Le concerie

SECONDO GIORNO: VOLUBILIS, MOULAY IDRISS E MEKNES

VOLUBILIS

Ai piedi delle montagne dell’Atlante, in una fertile vallata tra le città di Fès e Meknes, si trova l’antica città romana di Volubilis. L’area era già abitata nel Neolitico e la città venne fondata dai Cartaginesi nel III secolo a.C., ma la sua fama è legata alla presenza dell’Impero Romano nel Nord Africa, dopo la conquista nel 42 d.C., ad opera dell’imperatore Claudio, raggiungendo il massimo splendore tra il 100 e il 200 d.C. A quest’epoca risalgono i grandiosi monumenti che ancora oggi si possono ammirare a Volubilis.

La città venne abbandonata dai Romani nel 280 d.C. a causa delle tribù berbere. Con l’invasione musulmana del Maghreb venne poi imposta la lingua araba e dopo il XVIII secolo venne abbandonata e depredata per lasciare alla costruzione della vicina Moulay Idriss.

Il sito oggi conserva molti edifici interessanti da vedere (ingresso 70 dirham): l’imponente Campidoglio riconoscibile dalle late colonne, la Basilica che rappresenta il monumento più famoso e imponente dell’intero sito, il Foro con le grandi arcate che si affacciano proprio davanti alla basilica e al campidoglio, lo spettacolare Arco di Caracalla che domina la vallata e le case dei Mosaici in particolare quella di Orfeo.

Il Forum
Il Forum
Vista sul decumano e l'arco di trionfo
Vista sul decumano e l'arco di trionfo
Vista sulla basilica
Vista sulla basilica
L'Arco di Trionfo
L'Arco di Caracalla

MOULAY IDRISS

La pittoresca città di Moulay Idriss, completamente imbiancata a calce, è adagiata in una valle tra le montagne, a meno di cinque chilometri di Volubilis, sulla strada che conduce a Meknes. Si tratta quindi di una tappa veloce ma quasi obbligata lungo questo itinerario.

La città prende il nome di Moulay Idriss, il santo più venerato del Marocco, pronipote del profeta Maometto e fondatore della prima dinastia reale del Paese. la sua tomba di trova nel cuore della città ma non è visitabile dai non musulmani.

Moulay Idriss
Moulay Idriss
Lungo le strade di Moulay Idriss
Lungo le strade di Moulay Idriss

MEKNES

La città di Meknes è stata la prima grande opera della dinastia alawide ed è oggi considerata una delle migliori testimonianze delle città fortificate del Maghreb. Meknes si trova a 65 km da Fès ed è una delle 4 città imperiali del Marocco. Fondata nel 1061 come roccaforte militare, prende il nome dalla tribù berbera Meknassa che dominò la parte orientale del Paese fin dall’ottavo secolo. Il complesso cittadino è un meraviglioso esempio di commistione tra architettura spagnola e araba.

Al momento della mia visita molti monumenti sono in fase di restauro ma la grandiosità della città è comunque percepibile a partire dalla grande place el-Hedim da cui può iniziare la visita all’affascinante Medina. La città deve il suo splendore al sultano Moulay Ismail, una delle figure più carismatiche e riconosciute in Marocco, che scelse come capitale questa città e vi regnò per 55 anni, fino al 1727.

Circondata da imponenti mura, lunghe 40 chilometri e con i bastioni che raggiungono i 15 metri d’altezza, intarsiate da 9 porte monumentali, Meknes al suo interno conserva edifici in stile ispano-moresco risalenti al 1600.

Tra le cose assolutamente da vedere a Meknes c’è il Mausoleo di Moulay Ismail, l’ultima dimora di uno dei sultani più famosi del Marocco ed è uno dei 3 edifici di culto marocchini, insieme alla tomba di Mohammed V a Rabat e la Medersa Bou Inania a Fez, visitabili anche dai non musulmani. Il sultano è ricordato per aver scacciato gli spagnoli e gli inglesi dal Marocco, unito il Paese e stabilito la dinastia alawita. Nel mausoleo riposano il sultano, la moglie e i suoi figli. L’interno è riccamente decorato in stile islamico e l’ingresso è gratuito.

Vista su Meknes
Vista su Meknes
Place el-Hedim
Place el-Hedim
La Medina di Meknes
La Medina di Meknes
Il Mausoleo di Moulay Ismail
Il Mausoleo di Moulay Ismail
Vicoli della Medina di Meknes
Vicoli della Medina di Meknes

TERZO GIORNO: CHEFCHAOUEN

Situata in una valle di verdi colline, sotto le vette del Rif, Chefchaouen è una delle città più belle e note del Marocco grazie alla sua caratteristica distintiva di ospitare una pittoresca Medina formata soltanto da edifici di colore blu e azzurro. Nota anche come la “città blu”, Chefchaouen, il cui nome significa in realtà “guarda le vette”, vale la visita nonostante si trovi a più di tre ore e mezza di bus da Fès e in inverno sia facile trovare pioggia e vento.

Passeggiare lungo i vicoli della Medina alla ricerca degli scorci più suggestivi è una delle cose da fare, lasciandosi stupire da una città che sembra uscita da una fiaba. Il cuore della Medina è costituito da Plata Uta el-Hammam con la sua inconfondibile kasbah, una fortezza cinta da mura color ocra che ospita un giardino e il museo etnografico. Accanto alla kasbah si trova la Grande Moschea, realizzata nel XV secolo restaurata di recente e accessibile soltanto ai musulmani.

La città venne fondata nel 1471 per assicurare ai berberi una base per attaccare i portoghesi stanziati a Ceuta. La città crebbe poi nel 1494 con l’arrivo da Granada dei profughi ebrei e musulmani. A loro si devono le case imbiancate a calce, con i tetti di tegole, i balconi e i giardini. Il colore azzurro che ha reso famosa la città venne introdotto negli anni ’30, mentre fino a quel momento porte e finestre erano dipinte di colore verde, secondo la tradizione musulmana.

Il dedalo di vicoli della medina a girato e scoperto senza schemi, né ansie di vedere qualcosa di specifico. Si passeggia senza meta spinti da ciò che accade e da dove portano cuore ed istinto.

Chefchaouen, città blu
Chefchaouen, città blu
Uno dei pittoreschi vicoli di Chefchaouen
Uno dei pittoreschi vicoli di Chefchaouen
Plata Uta el-Hammam
Plata Uta el-Hammam
Scorci di vita quotidiana nella città blu
Scorci di vita quotidiana nella città blu
Lungo i vicoli di Chefchaouen
Lungo i vicoli di Chefchaouen

DOVE MANGIARE

Jawharat Bab Boujloud – Fès

Delizioso ristorantino disposto su due piani con una bella terrazza esterna al primo piano che si affaccia proprio davanti a Bab Boujloud, la Porta Blu. Nonostante si trovi in una posizione molto facile da trovare e accanto a uno dei monumenti più fotografati di Fès, il menù è economico e il locale poco turistico.

Da provare i tipici piatti marocchini, dal cous cous (60 dirham) al tajine (45 dhiram). Io ho assaggiato un ottimo tajine con carne macinata e uova. Posto perfetto anche soltanto per una pausa e un tè alla menta che viene servito con il rametto del menta fresca nel bicchiere.

Servizio veloce e personale accogliente e cordiale, come ovunque in Marocco.

Tajine con carme macinata e uova
Tajine con carme macinata e uova

Nayar Restaurant – Fès

Proprio nel mezzo della Medina di Fès, questo ristorante su più piani ha una fantastica terrazza da cui ammirare i tetti e i minareti della città che da sola vale una sosta.

Il ristorante propone menù a prezzo fisso (da 130 a 180 dirham) con un antipasto marocchino e frutta finale in comune e poi un piatto tipico a scelta come portata principale. In questo caso ho assaggiato la pastilla, un piatto tipico di questa zona che non avevo mai provato prima.

Anche in questo caso il servizio è molto accogliente e cordiale e l’attesa dei piatti è stata minima, nonostante ci fossero molte persone.

Pastilla con pollo
Pastilla con pollo

The Kasba of Fes – Fès

Sarete subito attirati dal bellissimo palazzo che ospita questo ristorante, perché è uno dei più appariscenti una volta varcata la porta blu. Il ristorante è disposto su tre piani a cui si accede tramite una scala ripida e stretta. Al primo piano si trova una piccola terrazza esterna affacciata proprio di fronte alla porta blu, mentre all’ultimo piano c’è una terrazza coperta con una sala abbastanza ampia dove è bello cenare ammirando le luci della città.

I piatti sono quelli tipici marocchini e c’è la possibilità di scegliere tra i singoli piatti oppure un menù a 70 dirham con una vasta scelta di opzioni. Ci è piaciuto così tanto che ci siamo tornati due volte. Io ho provato una frittata alla berbera con pomodori e cipolla e una bistecca di carne tenerissima. Ottima anche la zuppa che viene servita in tutti i menù e i biscotti alle mandorle con l’arancia a fette e una spruzzata di cannella per chiudere il pasto.

Frittata berbera con patate fritte
Frittata berbera con patate fritte
La terrazza esterna sulla Porta Blu
La terrazza esterna sulla Porta Blu
Biscotte alle mandorle e arance con cannella
Biscotte alle mandorle e arance con cannella

Palais Hassani – Meknes

Questo ristorante a Meknes ci è stato consigliato dall’autista che ci ha accompagnato in città e il fatto che anche lui si sia fermato a pranzo lì mi pare garanzia di qualità prezzo. In effetti non è un ristorante turistico, ci trovate soltanto gli abitanti e la sala interna era piena.

Sembra essere famoso per il pollo, ma io ho assaggiato il tajine con carne di manzo e prugne, che qui chiamano “alla marocchina” perché è uno dei piatti più tipici e mi è stato servito bello fumante. Prezzi economici, servizio veloce e cordiale.

Tajine con manzo e prugne

Restaurant Bab Ssour – Chefachaouen

In uno dei meravigliosi palazzi dipinti di blu di Chefchaouen, questo accogliente ristorante dispone di una bella e ampia sala al primo piano affacciata sulla montagna alle spalle della città.

Il menù è tipico marocchino. Noi siamo arrivati qui il venerdì, giorno di festa per i musulmani e giorno in cui tipicamente si mangia il cous cous. Non potevo quindi fare a meno di ordinare un bel cous cous con pollo ruspante. Il cous coous in questo ristorante viene preparato soltanto il venerdì e propone le solite variante vegetariante, con pollo, manzo, agnello e capra. Il piatto era davvero molto abbondante e gustoso. Super consigliato anche per il servizio e l’atmosfera rilassata del locale.

Cous cous con pollo ruspante

DOVE DORMIRE

Riad Tahra & Spa – Fés

Al primo posto delle cose che mi sono piaciute del Riad Tahra sono state l’accoglienza, la cortesia e l’estrema disponibilità di Hassan e Mohamed, che gestiscono la struttura. Hanno avuto tantissima pazienza e flessibilità nel soddisfare le richieste, fin dalla prenotazione che avevo fatto dall’Italia.

La posizione del Riad Tahra è perfetta: a due minuti dalla Porta Blu, facile da trovare senza perdersi nei meandri della Medina e comodo sia per girare la Medina sia per visitare l’altra parte della città di Fès.

Le camere sono spaziose, alcune davvero enormi, ma in generale piuttosto grandi, anche se la dimensione può variare e dipende molto dalla fortuna. Il materasso è comodissimo. I bagni sono piccoli ma comunque abbastanza funzionali, a parte la doccia che allaga mezzo bagno, ma questo putroppo succede in tutti gli alloggi tradizionali, perché qui le docce sono aperte, senza nemmeno la tenda.

La colazione è varia e abbondante, sia dolce sia salata e viene servita dalle 8 in poi nella bellissima sala al piano terra. C’è anche un’ampia terrazza sul tetto con un fantastico panorama, dove si può mangiare durante la bella stagione.

Il Riad Tahra collabora anche con un’agenzia che propone diversi tour privati a prezzi convenienti. In assoluto vi consiglio quello della Medina: la guida Mohamed parla italiano ed è un pozzo di informazioni e curiosità, oltre che una persona molto gentile e simpatica.

Il Riad ci ha infine stampato le carte d’imbarco per il ritorno, perché all’aeroporto di Fès è necessario avere la stampa e non è sufficiente l’app dal cellulare.

La mia camera
La mia camera
La terrazza sul tetto
La terrazza sul tetto
Il cortile interno
Il cortile interno
Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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