Proprio quando pensi di aver visto e di conoscere gran parte dei luoghi del Paese, ecco che la Slovenia ti sorprende: è stato questo il mio pensiero quando sono arrivata a Šentjur, una località a soli 70 chilometri da Lubiana ma a me fino a questo momento sconosciuta. E lo è stato ancora di più quando me ne sono andata, perché mi sono resa conto che ci sarebbero state ancora moltissime cose da vedere ma non c’era più tempo. Insomma, Šentjur è uno di quei posti in cui mi piacerebbe tornare e fermarmi un po’.
Poche volte ho avuto una sensazione di pace totale con me stessa, come in questo villaggio immerso nel verde, a pochi chilometri di distanza da Celje, ma decisamente fuori dalle rotte turistiche più conosciute. L’ufficio turismo sta lavorando moltissimo per far conoscere le bellezze dei luoghi e sono certa che in breve tempo ci riuscirà: prima che arrivino troppe persone, quindi, vi conviene venire da queste parti, se state cercando un posto lontano da tutti, a contatto con la natura, anzi, in totale immersione nella natura, nelle tradizioni e, come sempre quando si parla di Slovenia, di buon cibo e buon vino. Ne avessi la possibilità, io stessa rimarrei da queste parti almeno un mese, a leggere e a scrivere. Šentjur è uno di quei luoghi da cui lasciarsi ispirare.
Il comune, che conta meno di 20 mila abitanti, ha una storia antichissima e ricca di eventi importanti per la Slovenia. Oltre al villaggio di Šentjur, dove si trova il nucleo storico, vale la pena fare un giro nelle principali frazioni che compongono questo territorio ricco di bellezze naturali: Dramlje (7 km a nord), Ponikva (patria dell’unico vescovo sloveno beatificato, Anton Martin Slomšek), Blagovna (a nord-ovest., dove si trova anche l’ospedale partigiano di Zima), Gorica pri Slivnici, Loka pri Žusmu (famosa per le vetrerie), Planina pri Sevnici (sull’estremo lato meridionale di Šentjur e ottimo punto di partenza per una passeggiata fino al monte Croce), Kalobje (con uno splendido belvedere e una natura incontaminata) e Prevorje (dove si trova anche la casa in cui venne ucciso il brigante Guzej, Robin Hood sloveno ancora molto presente nelle storie popolari.
Inoltre, nella parte settentrionale della regione di Kojansko, a sud di Šentjur, si trova il monte Rifnik che domina la provincia e, grazie alla sua forma conica, rende la valle lungo il Voglajna particolarmente pittoresca. A Rifnik furono trovati alcuni reperti che indicano come la presenza umana in questo territorio abbia origini antichissime. Oggi il Parco Archeologico (che non sono riuscita a visitare, ma che spero di riuscire a vedere in futuro) si trova proprio sul sito dell’insediamento neolitico e medievale, dove si possono ammirare le fondamenta di due chiese paleocristiane, un pugno di case e i resti di mura con guardiole.
Il lago di Slivniško
Slivniško Jezero, il lago di Slivniško, è situato tra le colline di Kozjansko nella valle del fiume Voglajne a circa quattro chilometri da Šentjur. Con una superficie di 860 mila metri quadrati e una profondità che arriva fino a 14 metri, questo lago artificiale (che i locali chiamano “mare di Kozje”), realizzato in seguito alla costruzione della diga Tranta nel 1976, ospita numerose specie di pesci, come lucci, carpe, tinche e pesci persico ed è una zona molto apprezzata per la pesca. Nel 2013 qui è stato pescato il pesce di acqua dolce più grosso in Slovena, un siluro lungo 255 cm e pesante 95 kg. Il lago è una riserva ittiologica e ornitologica abitata da circa 119 specie di uccelli e 32 specie di pesci, crostacei, funghi, rane e alcune specie rare di piante.
Chi non pratica la pesca può trascorrere ore piacevoli grazie alla possibilità di fare lunghe passeggiate intorno al lago o semplicemente di oziare lungo la sua riva, frequentata da cigni e anatre. Si tratta di un luogo totalmente immerso nella natura, ideale per chi cerca pace e relax e dove organizzare un picnic.
A due passi dal lago si trova Ramna Slivniško Jezero, ottimo bar ristorante aperto tutto il giorno che in estate ha anche tavoli all’aperto proprio di fronte al lago, ideale anche soltanto per una pausa golosa a base di dolci, tè e caffè.
Il Museo della ferrovia del sud
Il Museo della ferrovia meridionale (Muzej Južne Želenice) si trova nella stazione ferroviaria nel centro di Šentjur, in corrispondenza dell’attuale stazione ferroviaria. L’esposizione è ospitata nell’edificio degli scambi, il cosiddetto Stretch Blocker (Stellwekerken), l’unico ancora intatto datato 1846, anno in cui venne realizzata la storica ferrovia sulla linea che univa Tieste a Vienna e che ha reso la Slovenia un paese moderno.
Qui si possono vedere il meccanismo di segnalazione e sicurezza, l’azionamento degli scambi, telefoni di varie produzioni, il meccanismo di abbassamento delle barriere dei passaggi a livello, la centrale telefonica per le ferrovie stiriane, la documentazione sull’espletamento del servizio trasporti, istruzioni di ogni epoca e un ricchissimo archivio fotografico d’epoca. Il museo conserva inoltre la documentazione di edifici, ponti, gallerie, svariati tipi di lampade a carburo, petrolio e olio di rapa. All’aperto è esposto il pezzo forte del museo, ovvero la locomotiva a vapore.
Lo scopo del Museo della ferrovia meridionale di Šentjur è quello di mostrare la funzione della stazione ferroviaria in passato, la sua importanza per cambiare la storia di questa parte di Slovenia e il lavoro svolto dal personale in servizio.
Ma vale la pena venire qui anche soltanto per ascoltare la storia di questa ferrovia e farvi guidare nel museo da Mihailo Bučar, il capostazione, oggi in pensione, che per anni lavorò qui e che ora continua ad essere appassionata memoria storica di questo luogo, da lui stesso voluto e realizzato. Se sarete fortunati sarà proprio lui a condurvi nella visita al museo e a raccontarvi come ferrovia ha cambiato la vita della piccola città, oltre a intrattenervi con simpatici e commoventi aneddoti, anche tratti dalla sua biografia.
La casa della famiglia Ipavec
Dal 1760 la casa natale della famiglia Ipavec si trova nell’agglomerato del vecchio nucleo di Šentjur. Questa famiglia è nota soprattutto per i contributi dai dai suoi membri nel campo della musica e della medicina. Visitare il museo della storia di questa famiglia è quindi un modo semplice ed efficace per conoscere la storia stessa di questa cittadina così ricca di storia e di cultura.
In questo museo è stata allestita un’esibizione permanente sulla vita e le opere degli Ipavec: dalla capostipite Caterina fino alla sua discendenza, con particolare attenzione a Josip, Gustav, Benjamin, Alojz e Franc, che furono i personaggi più famosi della dinastia Ipavec. I fratelli compositori Gustav (che fu anche sindaco di Šentjur) e Benjamin Ipavec hanno lasciato un segno indelebile nella musica del XIX e dell’inizio del XX secolo, in particolare con le canzoni del risveglio nazionale e con opere storiche, mentre Josip Ipavec è stato l’autore del primo balletto con pantomima sloveno.
Nel seminterrato c’è una cantina con una selezione di vini pregiati. Sul portale d’ingresso della casa, infatti, cresce una pianta di vite, innestata del vitigno più antico d’Europa che si trova a Maribor. Merita uno sguardo anche il bellissimo cortile, dove si trova un’antica fontana, realizzata da Plečnik, l’architetto che ha abbellito molte zone di Lubiana.
DOVE MANGIARE E DORMIRE
Fattoria biodinamica Urbajs
La fattoria biodinamica Urbajs a Rifnik è un luogo dove i sognatori si sentiranno a casa. Noi ci siamo arrivati di sera e all’improvviso ci siamo ritrovati in mezzo al bosco, nel buio totale, a parte la fioca luce che illuminava la porta di questa fattoria e quella della lampada di Aci Urbajs, che è uscito ad accoglierci. L’edificio è un antico casolare di legno, un ambiente quasi spartano, ma familiare e accogliente, all’insegna della tradizione più pura, si può imparare cosa significa per davvero vivere a contatto con la natura. Membro dell’associazione Demeter che autoregolamenta il metodo di produzione dei vini biodinamici, in Slovenia dal 1999, Urbajs e suo figlio coltivano i vigneti si estendono sul versante meridionale della collina di Rifnik nella zona collinare dello Kozjansko.
La storia di questa fattoria biodinamica e della passione di Aci nasce nel momento in cui, su questa collina, ha cominciato a riportare in vita un vigneto abbandonato: a quel periodo, infatti, risale la scoperta di una vecchia tomba celtica e di un reperto archeologico che mostra una porta romana con l’ornamento di una vite. Questo dimostra come la coltivazione della vite in queste zone risalga a tempi antichissimi e come sia fondamentale continuarla nel rispetto totale della natura. Questa scoperta ha convinto Urbajs ad avviare la sua attività e ha influenzato il suo modo di coltivare i vigneti, che è diventato ormai una vera e propria filosofia: dall’agricoltura organica in poco tempo è passato a quella biodinamica, usando soltanto erbe e rimedi naturali e riducendo così l’impiego di rame e zolfo al minimo, senza usare diserbanti o antiparassitari chimici. Il vigneto è lavorato manualmente, senza l’ausilio di mezzi meccanici.
I vini di Urbajs sono classificati come Tripla A e considero un grandissimo privilegio aver avuto la possibilità di assaggiarli e di accedere alla sua personale cantina. Nella sua fattoria si possono fare degustazioni di vino, assaggiare formaggi e salumi e conoscere le tradizioni locali. Al primo piano della fattoria ci sono anche due spartane camere con quattro posti letto, per chi desidera immergersi completamente in un’atmosfera di altri tempi e conoscere da vicino la filosofia di questo strepitoso produttore.
Fattoria turistica Žurej Ječovo
La fattoria turistica Žurej Ječovo a Gorica pri Slivnici si trova in mezzo alla natura, a quattro chilometri da Šentjur. La leggenda narra che un canale sotterraneo fosse diretto dal castello di Žemlje, che si può scorgere dalla valle in cui si trova l’agriturismo, alla fattoria di Žureje, dove si trovavano le anatre del castello (da cui deriva anche il nome Ječ). Al posto dell’attuale agriturismo, rinnovato completamente sette anni fa dagli attuali proprietari, un tempo c’erano le prigioni, le stalle, la zecca in cui venivano battute le monete e l’ufficio postale che usava piccioni viaggiatori. La torre del castello in cima alla collina misura 26 metri ed è una delle torri in legno più alte della Slovenia.
La fattoria offre eccellenti vini e liquori e piatti fatti in casa, preparati con prodotti di produzione esclusivamente biologica, che arrivano direttamente dai terreni coltivati nella fattoria. Anche l’energia elettrica è ottenuta rispettando l’ambiente.
Ai suoni della natura, si uniranno anche gli aromi, i gusti e il contatto con il calore dell’atmosfera domestica. Il ristorante può ospitare fino a70 persone. I piatti proposti seguono le ricette delle nonne: zuppa d’orzo, polenta di grano saraceno, gnocchi al forno, salsa di mele con fagioli, strukoli di pasta e formaggio. L’atmosfera è calda e famigliare e tutto sembra fatto proprio per rendere indimenticabile l’esperienza degli ospiti.
La fattoria è stata ristrutturata di recente e, oltre al ristorante e al piccolo maneggio, offre un paio di deliziose camere, ideali per coppie o per famiglie. Un luogo perfetto dove trascorrere del tempo da soli, in coppia o con i bambini: l’agriturismo è un’ottima base dalla quale compiere escursioni nei luoghi circostanti e vivere esperienze di ogni genere. Qui si possono fare escursioni a cavallo o a piedi fino in cima al colle.
Per me, questo è un piccolo angolo di paradiso, in una spettacolare posizione nella natura incontaminata.
Rimske Terme Toplice
Se volete concedervi qualche coccola in più, quando siete da queste parti, potete optare per trascorrere una o più notti alle Rimske Terme Toplice, ovvero Terme Romane. Si trovano a poco più di mezz’ora di auto da Šentjur, nei pressi del comune di Lasko, a 180 Km da Trieste.
Le antiche terme nascono nel 1460 e, durante i lavori di ristrutturazione sono stati trovati altari di marmo, monumenti votivi a Ninfe e alla Dea della Salute Valetuda. Le piscine attuali sono davvero spettacolari, visto che sono state progettate su modello delle antiche terme romane. La grande piscina interna ha aperture quadrate in cui sono disposti i lettini per gli ospiti. Durante il mio soggiorno non ho avuto modo di testarle personalmente, un ottimo motivo per tornarci.
Le camere sono davvero molto spaziose e dotate di ogni comfort. Gli hotel a disposizione sono addirittura tre, a seconda delle varie esigenze e devo ammettere che il centro è così grande da risultare quasi labirintico. Menzione d’onore al buffet della colazione, davvero spettacolare e capace di soddisfare qualunque esigenza. Un’altra delle cose belle di questo centro termale è il fatto di essere immerso in uno splendido parco verde, ideale per una passeggiata corroborante al mattino.
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