Slovenia orientale da scoprire: Slovenske Konjice tra cavalli, abbazie e buon vino

Viene definita la cittadina del vino e dei fiori grazie ai premi vinto nei concorsi floreali europei e alla sua lunga tradizione vinicola: Slovenske Konjice è un piccolo borgo abitato da seimila persone e incastonato tra le alture del monte Konjiška gora e i colli vinicoli di Škalce nell’area nord orientale della Slovenia, ancora poco conosciuta ma con tante bellezze da offrire.

In sloveno konj significa “cavallo” e il nome deriva dalla leggenda che avvolge la fondazione della città, menzionata per la prima volta nel 1146: nel monte Konjiska gora c’era un lago custodito da un terribile drago a cui ogni primavera gli abitanti sacrificavano una fanciulla. Quando la sorte designò la figlia del conte Marjetica, si fece avanti il coraggioso cavaliere Jurij che uccise il drago e liberò gli abitanti dalla minaccia. Il conte premiò il cavaliere con la costruzione, ai piedi della montagna, di una chiesa consacrata a San Giorgio. Nei pressi della chiesa nacque il primo borgo il cui stemma fu un cavallo in un campo verde (poi diventato rosso, come è ancora oggi, a causa dei frequenti incendi che colpirono la città). L’epiteto “Slovenske” fu aggiunto soltanto nel 1934, per distinguere la città dalla bosniaca Konjic.

Oltre che sullo stemma, in città ci sono numerose sculture a forma di cavallo, ad esempio sul ponte che conduce al centro storico (Stari trg – Contrada Vecchia), sviluppato intorno a una pittoresca via attraversata dal torrente Gospodicna e su cui si affacciano palazzi color pastello, testimonianza di 860 anni di storia di questo luogo.

Lungo la via principale del centro storico si trova la Galleria Riemer, una piccola ma interessante collezione privata di arte e antiquariato messa insieme dall’imprenditore Franc Riemer. La raccolta comprende oltre 60 opere dal Rinascimenti ai giorni nostri di artisti sia sloveni sia internazionali, ma il pezzo forte è il trecentesco affresco della Crocifissione recuperato dal monastero di Žiče nel 1996 e considerato l’unico affresco del convento arrivato fino a noi. La galleria ospita anche notevoli oggetti e mobili d’epoca.

slovenia slovenske konjice
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Le colline di Škalce

A due passi da Slovenske Konjice si trovano le splendide colline vinicole di Škalce dove si trova la cantina Zlati Grič si assaggiano, ad esempio, ottimi Sauvignon, Traminer e Pinot, a cui la mescolanza di clima alpino e pannonico dei monti di Pohorje regala un’impronta speciale. Su 75 ettari di vigneti, questa cantina prova a mantenere e valorizzare 800 anni di tradizionale vinicola.

La nuova cantina si trova ai piedi delle colline, in un moderno edificio di 3500 metri quadrai costruito in gran parte interrato in modo da poter conservare nel modo migliore l’ambiente naturale della regione vinicola. Visita guidata della cantina e degustazioni singole con 5 vini, formaggio e pane a 15 euro a persona.

Immerso in questo idilliaco paesaggio, completamente circondato dalle vigne, si trova anche un campo da golf a nove buche.

slovenia slovenske konjice

I vigneti di Škalce si ammirano dalle ampie vetrate della sala da pranzo della Gostilna Grič, dove la qualità degli ingredienti si unisce alla splendida presentazione dei piatti.

Noi abbiamo apprezzato moltissimo il carpaccio di cervo, i ravioli ripieni di funghi, l’anatra e il dolce di frutta e cioccolato.

Il ristorante può ospitare fino a 80 coperti all’interno e 100 sulla magnifica terrazza, che da sola giustifica una sosta in questo luogo incantevole.

Si dice che questa sia una delle viste più belle di tutta la Slovenia.

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Il monastero di Žiče

Immerse in un bosco antichissimo della valle di San Giovanni, ci sono le rovine del monastero di Žiče, il primo dei quattro monasteri certosini in territorio sloveno e il primo fuori dal territorio della Francia. Le rovine del monastero sono immerse in un bosco secolare nella splendida valle di San Giovanni. Da queste parti nemmeno non c’è nemmeno rete per i cellulari.

Il monastero venne fatto costruire nel 1160 da Ottocaro III di Tranungau, margravio della Stiria e sopravvisse fino alla chiusura avvenuta nel 1782 in seguito all’emanazione del decreto di Giuseppe II d’Asburgo. Con il tempo il monastero divenne un epicentro culturale e politico europeo in terra slovena. Nel Trecento la certosa vantava una biblioteca di oltre duemila volumi.

In parte restaurato, il monastero conserva intatta la struttura originaria, in particolare la romanica chiesa di San Giovanni Battista del XII secolo che, nonostante il crollo delle volte e del tetto avvenuto attorno al 1840 e che l’hanno lasciata scoperchiata, mantiene una grande suggestione. In generale tutto il luogo è particolarmente affascinante.

Nell’unico tratto rimasto delle possenti mura di cinta del monastero si erge la torre difensiva, una struttura cilindrica gotica sormontata da un tetto spiovente a punta. Quelli che sembrano tumuli ricoperti d’erba, all’interno del parco erano in realtà un tempo le celle dei frati.

Una delle principali attività del certosini di Žiče fin dal XIII secolo consisteva nella coltivazione e nel confezionamento delle erbe medicinali, impiastri e rimedi curativi a beneficio sia degli abitanti del luogo sia dei viaggiatori di passaggio. Lungo la strada che porta al monastero cresce una varietà rara e protetta dell’alisso, una specie presente in Slovenia soltanto nella cava di pietra di Žiče e nei suoi immediati dintorni. Sin dal XII secolo qui c’era un hospitalis, mentre dalla fine del Cinquecento operò una farmacia pubblica. Richiamandosi a questa tradizioni alcuni membri della famiglia Irsic hanno deciso di ripristinare la tradizione dell’erboristeria nella Certosa. Nei vani del bastione restaurato è possibile acquistare infusi alle erbe e assaggiare deliziose prelibatezze.

Nell’edificio c’è anche un museo sulla storia e le opere dei certosini e sul restauro della certosa, mentre sotto le antiche volte, lungo il perimetro delle mura, il mastro vasaio offre prodotti artistici realizzati grazie alla sua perizia artigianale.

Appena fuori dalle mura, la più antica locanda della Slovenia, Gastuž, le cui origini risalgono al 1467, propone piatti tradizionali sloveni che richiamano il ricettario dei certosini. Una grande sala rivestita di legno, accoglie con calore i viaggiatori desiderosi di assaggiare qualche prelibatezza locale. Noi abbiamo apprezzato moltissimo la zuppa di zucca, il filetto di trota e gli strukuli dolci. Un piccolo pezzetto di paradiso tramandato dal passato.

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DOVE DORMIRE

Realizzato nell’edificio che in passato ospitava le stalle per i cavalli, l’albergo diffuso Dvorec Trebnik è un B&B ospitato al primo piano del palazzo, ristrutturato di recente. A piano terra ci sono le sedi di alcuni studi privati, mentre nel seminterrato c’è un bar (anche dispone anche di invitanti tavoli sulla terrazza esterna). Le camere con bagno privato sono nuove, davvero molto ampie e molto confortevoli e la posizione dell’hotel è ottima, a ridosso del centro storico e proprio a monte della chiesa di San Giorgio. C’è anche la possibilità di parcheggio e il centro storico si raggiunge comodamente con una breve passeggiata a piedi. Si trova accanto al Palazzo Trebnik e a un bel parco verde, oltre che in ottima posizione per escursioni a piedi verso il monte dove si trova il vecchio Castello, uno dei più antichi della Slovenia, ora in fase di restauro.

Secondo me è davvero la soluzione ideale sia per visitare la cittadina e i suoi dintorni, ma anche come base per visitare numerosi altri luoghi della Slovenia. Un curioso cartello ad un incrocio mostra, infatti, come Slovenske Konjice si trovi in una posizione centrale, ad una distanza di appena 100 chilometri da numerose altre città interessanti, come Lubiana, Zagabria o Graz.

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I luoghi citati nell'articolo

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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