Il cinema racconta l’Est Europa: torna il Trieste Film Festival

Chi ama le storie e le atmosfere dell’Europa centro orientale sa bene che l’anno inizia con un appuntamento imperdibile, il Trieste Film Festival, che da 31 anni ha il merito di far conoscere pellicole di cineasti dell’Est che difficilmente sarebbe possibile vedere altrimenti in Italia.

Da venerdì 17 a giovedì 23 gennaio 2020, con sette giorni di proiezioni, tre concorsi internazionali lungometraggi, cortometraggi e documentari con il voto del pubblico e tantissimi eventi speciali e collaterali, anche quest’anno il Trieste Film Festival promette lunghe maratone in sala. L’apertura è già un evento imperdibile con la proiezione de La vita nascosta – Hidden Life di un autentico mito come Terrence Malick, presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes e nelle sale italiane dal 9 aprile. Il film racconta la storia di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che rifiutò di giurare fedeltà a Hitler ed è stato girato interamente in Europa: tra le varie località c’è anche a Sappada, in Friuli Venezia Giulia. Le premiazioni ai concorsi sono previste martedì 21, mentre la chiusura giovedì 23 sarà affidata a uno dei registi di punta del nuovo cinema rumeno Corneliu Porumboiu con Fischia! un insolito noir ambientato tra Bucarest e l’isola La Gomera nelle Canarie in gara a Cannes e in uscita in Italia il 30 gennaio.

Prosegue la collaborazione con il Sindacato nazionale critici cinematografici italiani, che premierà Il traditore di Marco Bellocchio come miglior film italiano del 2019 alla presenza del regista e Parasite di Bong Joon-ho come miglior film internazionale.

Il Premio Corso Salani 2020 è particolarmente importante, visto il decennale della scomparsa del regista. Per questo motivo, oltre alle opere indipendenti italiani ancora in attesa di distribuzione, il Trieste Film Festival ripropone, a trent’anni dall’uscita, due tra le prime opere da regista, Voci d’Europa e Eugen si Ramona.

I 100 anni dalla nascita di Federico Fellini sono celebrati con la proiezione di “E la nave va” (1983) in copia restaurata.

Vi ricordate chi ha vinto l’anno scorso? Se volete rinfrescarvi la memoria, c’è il mio articolo su com’era andata nel 2019. 

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Undici i film, tutti in anteprima italiana, che compongono il Concorso internazionale lungometraggi e che portano in sala le storie di diversi Paesi dei Balcani e dell’Europa dell’Est. Le proiezioni si terranno al teatro Rossetti di Trieste.

Sabato 18 gennaio

Alle 14 dalla Slovacchia Let There Be Light di Marko Škop, presentato all’ultimo festival di Karlovy Vary – dove Milan Ondrík è stato premiato come Miglior attore – ed è il candidato agli Oscar per la Slovacchia, racconta la storia di un muratore slovacco che lavora in Germania per mantenere la famiglia.

Alle 16 dalla Romania Monștri. – Mostri. di Marius Olteanu racconta la storia privata di una coppia di quarantenni ed è stato presentato all’ultima Berlinale, è stato premiato come Miglior Opera Prima al festival di Cluj.

Alle 18.15 sul Danubio, al confine tra Romania e Serbia, racconta un dramma che si trasforma in una commedia folgorante il serbo-romeno Ivana cea groaznica – Ivana la terribile di e con Ivana Mladenović, secondo film della giovane autrice di Soldații. Poveste din Ferentari, vincitore del Premio Cineuropa al TSFF nel 2018.

Domenica 19 gennaio

Alle 14 dalla Serbia la storia d’amore raccontata da Asimetrija – Asimmetria di Maša Nešković, opera prima, il cui progetto è stato selezionato nell’edizione 2019 di This is IT: sezione del TSFF dedicata alle migliori co-produzioni italiane work in progress.

Alle 16 dalla Bulgaria il viaggio di un padre e un figlio in lutto in Bashtata – Il padre di Kristina Grozeva e Petar Valchanov vincitore dell’ultima edizione del festival di Karlovy Vary.

Alle 18 dalla Russia Odnaždy v Trubčevske – C’era una volta a Trubčevsk di Larisa Sadilova parla delle conseguenze di un’infedeltà in un piccolo villaggio dove si viene sempre a sapere tutto ed è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes nella sezione ‘Un Certain Regard’.

Alle 22 è un road movie attraverso gli Stati Uniti fino alle gelide temperature dell’Alaska Lillian dell’austriaco Andreas Horvath, presentato alla ‘Quinzaine des Réalisateurs’ all’ultimo Festival di Cannes.

Lunedì 20 gennaio

Alle 14 dal Kosovo Zana di Antoneta Kastrati riflette sui traumi della guerra, presentato a Toronto e rappresenta il Kosovo agli Oscar.

Alle 16 dalla Lettonia Oleg di Juris Kursietis, presentato alla ‘Quinzaine des Réalisateurs’ all’ultimo Festival di Cannes, parla di un giovane macellaio lettone che parte per Bruxelles con la speranza di riuscire a guadagnare un salario dignitoso.

Alle 18 dalla Slovenia Oroslan di Matjaž Ivanišin su un villaggio che affronta la morte di un uomo condividendone i ricordi. Presentato all’ultimo Festival di Locarno nella sezione competitiva ‘Cineasti del Presente’.

Alle 20 ancora dalla Bulgaria Kot w scianie – Un gatto nel muro di Mina Mileva e Vesela Kazakova, parla di emigranti a Londra ed è basato sull’esperienza personale di una delle due registe e su eventi accaduti nel suo quartiere. In concorso all’ultima edizione del Festival di Locarno.

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Fuori concorso venerdì 17 gennaio alle 18 l’opera prima italo-slovena Zgodbe iz kostanjevih gozdov – Storie dai boschi di castagne di Gregor Božič, che mescola suggestioni letterarie e fascinazione per luoghi dimenticati (le Valli del Natisone, al confine tra Italia e Slovenia), sabato 18 gennaio per chi resisterà fino a mezzanotte al cinema ambasciatori la prima commedia zombie balcanica, Posljednji srbin u Hrvatskoj – L’ultimo serbo in Croazia di Predrag Ličina, lunedì 20 gennaio alle 22 Moi dumki tichi – I miei pensieri sono silenziosi dell’ucraino Antonio Lukič, martedì 21 gennaio alle 14 Heidi del romeno Cătălin Mitulescu, l’ultimo caso di un agente alla vigilia della pensione che nella periferia di Bucarest deve trovare due prostitute disposte a testimoniare in un caso di mafia, e alle 16 il bulgaro V krag – La ronda di Stephan Komandarev, che intreccia le storie di tre squadre di polizia di pattuglia nella notte di Sofia.

Da segnalare domenica 19 gennaio alle 20 Paradise – Una nuova vita del triestino Davide Del Degan, nel quale un errore burocratico fa incrociare sulle montagne del Friuli, un testimone di giustizia sotto protezione e il sicario di mafia contro cui ha testimoniato.

Sabato 18 gennaio alle 20.30 c’è invece l’anteprima di (Nie)Znajomi di Tadeusz Śliwa, remake polacco di Perfetti sconosciuti: alla protagonista Kasia Smutniak sarà consegnato l’Eastern Star Award, il premio che segnala una personalità del mondo del cinema che con il suo lavoro ha contribuito a gettare un ponte tra l’Europa dell’est e dell’ovest.

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Nove i titoli proposti dal Concorso internazionale Documentari, tra anteprime italiane e internazionali. Le proiezioni si svolgeranno al Cinema Ambasciatori.

Domenica 19 gennaio alle 22 Ana vo ogul – Madre e figlio di Hilal Baydarov segue conversazioni e silenzi di una madre e un figlio, che è il regista stesso, che si ritrovano dopo 8 anni nell’Azerbaigian rurale.

Sabato 18 gennaio alle 20.30 Transnistra di Anna Eborn esplora sogni e speranze di Tanya e dei suoi amici adolescenti nell’auto-proclamatosi stato di Transnistria, dove sulla bandiera nazionale ci sono ancora falce e martello.

Sulla memoria della Shoah sabato 18 gennaio alle 14 The Euphoria of Being dell’ungherese Réka Szabó, sulla straordinaria figura di Éva Fahidi, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz Birkenau e protagonista di una performance teatrale sulla sua vita (Grand Prix alla ‘Semaine de la Critique’ del festival di Locarno e Miglior documentario sul tema dei diritti umani all’ultima edizione del festival di Sarajevo) e alle 16 Marek Edelman… I była miłość w getcie – Marek Edelman… c’era l’amore nel ghetto di Jolanta Dylewska e dedicato a Marek Edelman, combattente della resistenza e protagonista della rivolta del ghetto di Varsavia.

Lunedì 20 gennaio alle 19 l’ucraino Spivaye ivano – Un canto che riscalda di Nadia Parfan sulla storia dei tecnici del gas dell’azienda municipale.

Lunedì 20 gennaio alle 16 il russo Surematu – Immortalità di Ksenia Okhapkina, ambientato in una città industriale della Russia nord-occidentale il film spiega il meccanismo che persuade gli esseri umani a diventare volontariamente una risorsa per lo Stato.

Domenica 19 gennaio alle 11 il ceco BATAstories di Peter Kerekes sul colosso calzaturiero intrecciando storie provenienti da diverse città e da diverse epoche.

Sabato 18 gennaio alle 22.15 il polacco The Wind. A Documentary Thriller di Michał Bielawski, una storia sulla lotta dell’uomo contro le forze della natura e sulla loro influenza sulla vita umana.

Domenica 19 gennaio alle 14 il lituano Exemplary Behaviour di Audrius Mickevičius e Nerijus Milerius sulle idee di perdono e giustizia sociale

Fuori concorso martedì 21 gennaio alle 18 Il dono di Giuliano Fratini, in anteprima nazionale il primo film sulle tracce dell’esilio italiano di Andrej Tarkovskij.

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MOSTRA FOTOGRAFIACA: Modernistan - architettura modernista sovietica in Asia Centrale

Nell’ambito del festival anche una serie di mostre. Una tra le più interessanti è sicuramente Modernistan – architettura modernista sovietica in Asia Centrale, un percorso a tappe con una selezione di immagini realizzate da Roberto Conte e Stefano Perego e pubblicate nel volume Soviet Asia, edito da Fuel (2019, Londra).

Prima esposizione prodotta e allestita dal festival, la mostra fotografica, a ingresso gratuito, è ospitata in uno dei luoghi più popolari di Trieste, il Mercato Coperto. Le immagini documentano alcune delle architetture, sopravvissute ancora oggi e realizzate tra gli anni ’50 e la caduta dell’URSS nei territori delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale: Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan, testimoniando la contaminazione “tra le suggestioni estetiche locali e l’impulso sovranazionale della modernità proposta dal socialismo”.

Il percorso espositivo poterà alla scoperta di come la morte di Stalin, nel 1953, e lo sviluppo della tecnologia diedero un enorme impulso alla progettazione e alla realizzazione di nuove soluzioni abitative, ma anche strutture legate al mondo dei servizi e all’intrattenimento, come ad esempio i circhi. Queste iniziative raggiungevano territori il cui tessuto culturale era totalmente diverso da quello russo-europeo, caratterizzato non solo da differenti abitudini sociali, ma anche da diverse sensibilità estetiche, influenzate dall’arte islamica e persiana. Il risultato, che vediamo ritratto in queste tavole fotografiche è molto spesso sorprendente.

Da venerdì 17 gennaio a sabato 25 gennaio incluso la mostra sarà visitabile dalle 8- 17, il lunedì dalle 8 alle 14, domenica chiuso.

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Il programma completo del Trieste Film Festival è disponibile sul sito web dell’evento.

Pronti per la maratona? Ci vediamo là!

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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