Discover Tartini: tra Italia e Slovenia sulle tracce del violinista delle Nazioni

Da Pirano a Padova, passando per Trieste, un percorso transfrontaliero tra Italia e Slovenia rilegge la vita e le opere di Giuseppe Tartini, acclamato  nell’Età dei Lumi come il maggior compositore dei suoi tempi ma oggi ancora poco conosciuto, che, anticipando lo spirito europeo, fondò la Scuola delle Nazioni a Padova, luogo di formazione e di confronto per giovani violinisti di tutta Europa: è la Tartini Route, un itinerario culturale e musicale, realizzato grazie al progetto Interreg Italia Slovenia, in occasione dell’anniversario dei 250 anni della scomparsa del violinista e compositore del Settecento, nato a Pirano l’8 aprile 1692 e morto a Padova il 26 febbraio 2020.

Non soltanto il 2020 sarà scandito da un ricco calendario di 63 eventi in 20 luoghi tra Pirano, Lubiana, Trieste e Padova. L’articolato progetto tARTini permetterà di andare alla scoperta di un musicista ancora da scoprire grazie alla valorizzazione dei luoghi che hanno caratterizzato la sua vita e di quelli che hanno ispirato la sua musica: il portale Discover Tartini include un itinerario di turismo musicale e culturale nei luoghi tartiniani da Pirano a Padova e da Lubiana a Trieste, offrendo a studiosi, appassionati e turisti libero accesso al patrimonio musicale e letterario di questo artista tramite sito web e app, oltre al nuovo allestimento di Casa Tartini a Pirano, l’atelier del Maestro negli spazi del Conservatorio di Trieste e con i progetti e gli itinerari di Tartini2020 a Padova.

PERCORRERE LA TARTINI ROUTE

Dopo aver lasciato Pirano e i territori che oggi fanno parte dell’Istria slovena, ed essere approdato nel 1708 a Padova su indicazione di suo padre per studiare diritto, Tartini, che in realtà amava di più il fioretto e il violino, si spostò ad Assisi, Ancona, Bologna, Roma, Milano e Palermo, venne invitato a Praga per i festeggiamenti dedicati all’incoronazione boema dell’imperatore Carlo VI, e infine si stabilì a Padova, dove divenne Primo violino e capo di concerto nell’orchestra della Basilica di Sant’Antonio, fondò al Scuola delle Nazioni – con allievi da ogni parte d’Europa – e dove morì e venne sepolto insieme alla moglie.

Oltre che essere il violinista più famoso d’Europa nel Settecento, Tartini fu anche scienziato e tecnologo, pubblicò trattati sulla teoria dell’armonia, tra cui quella del “terzo suono” che lo rese famosissimo. A lui si deve anche la storica modifica dell’archetto del violino che, insieme alla postura esecutiva, ha cambiato da quel momento l’impatto della sonorità e la tenuta della nota. Tra le sue composizioni si annoverano circa 150 concerti per violino e orchestra, due concerti per violoncello e quasi 200 sonate a violino e violino solo, anche se la sua composizione più famosa rimane il Trillo del diavolo, tramandata insieme all’aneddoto di un sogno che Tartini fece nel 1713 mentre si trovava nel convento di Assisi in cui fu il diavolo stesso a ispirarlo.

Il progetto

Il progetto tARTini: Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini – Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija è co-finanziato dal programma V-A Interreg Italia-Slovenia 2014-2020.

Vede capofila del progetto il Comune di Pirano in partnership con il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, l’Università di Padova, il Segretariato dell’Iniziativa Centro Europea (inCE), il Festival di Ljubljana e Comunità degli Italiani di Pirano.

Sul sito web Discover Tartini sono proposti tre percorsi dei luoghi di Giuseppe Tartini tra Italia e Slovenia:

  • il percorso Lungo i passi di una vita conduce in ben 39 luoghi nelle città dove Tartini fu presente,
  • il tema delle Suggestioni musicali svela 26 suggestivi scenari di ascolto,
  • l’itinerario Le 10 meraviglie guida attraverso altrettanti luoghi naturalistici e artistici della regione dell’Alto Adriatico.

Ecco alcune tappe essenziali da Pirano a Padova.

PIRANO

Casa natale di Tartini

Giuseppe Tartini, quarto figlio di nove (in realtà di sei, perché tre fratelli morirono entro il primo anno dalla nascita), nacque nel 1692 in quella che ancora oggi si chiama Casa Tartini, sede della Comunità italiana di Pirano e ora riallestita come casa-museo, in cui sono conservati e visitabili numerosi documenti e oggetti, il più importante dei quali è senza dubbio il violino di Tartini, l’unico esemplare sicuramente appartenuto al musicista e che oggi fa bella mostra di sé al centro della stanza al secondo piano, allestita in modo da valorizzare il cimelio.

La famiglia del compositore, che molto probabilmente produceva e forse commerciava olio, si trasferì a vivere qui alla fine del XVII secolo, dopo il matrimonio. La casa era di proprietà della famiglia della sposa, uno dei casati più antichi e in vista di Pirano. Da allora l’abitazione fu più volte riqualificata.

I dipinti murali che ancora oggi si possono ammirare furono commissionati da Pietro Tartini, nipote del compositore, che ne ereditò il patrimonio. Restaurate dal 1983  al 1993, le pitture si rifanno al vedutismo neocolassico. Agli inizi del XIX secolo la casa natale di Tartini passò al casato dei Vatta, che appose la targa commemorativa sulla facciata principale della casa. Nel 1885, invece, il podestà Pietro Vatta fece intitolare a Tartini la piazza principale, che a quel tempo non aveva un nome ufficiale.

tartini pirano
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La Comunità degli Italiani di Pirano

Un sodalizio culturale italiano nacque già nell’immediato dopoguerra, intitolato inizialmente a Lorenzo Vidali, un comunista piranese morto nella Risiera di San Sabba a Trieste e a cui oggi è intitolata una strada di Pirano. Nel 1954 il circolo viene intitolato a Giuseppe Tartini e negli anni ebbe svariate sedi fino a quando nel 1953 entrò a Casa Tartini.

La nascita della Comunità degli italiani “Giuseppe Tartini” risale al 1971 e, negli anni ’80, con il restauro di Casa Tartini nell’ambito della collaborazione italo-jugoslava a favore delle minoranze, iniziò a svolgere attività sociali e culturali. Nel 2001 Casa Tartini divenne di proprietà dell’associazione. L’ultima ristrutturazione del 2019 ha previsto la realizzazione di un percorso museale che metta a disposizione del più ampio pubblico il patrimonio culturale e storico di cui la comunità si sente erede e custode.

Nel secondo dopoguerra e durante l’esodo che spopolò queste zone, la comunità svolse un ruolo di continuità della presenza italiana a Pirano. Oggi raccoglie 1200 italiani, su 15mila abitanti e promuove manifestazioni culturali ed eventi di storia, letteratura, arte, musica e tradizioni rivolte a un pubblico variegato e plurilingue che riflette la complessa identità istriana.

tartini pirano
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Chiesa di San Francesco e Convento dei Frati Minori

La splendida Chiesa di San Francesco e il Convento dei Frati Minori è un luogo importante per la famiglia Tartini. Il padre di Giuseppe, Giovanni Antonio, fu infatti chiamato nel 1692 a ricoprire l’incarico di uno dei più alti funzionari della Repubblica di Venezia, il Pubblico Scrivano dei Sali che si occupava della produzione del prezioso sale piranese.

L’incarico rese famosa e benestante la famiglia Tartini, tanto che il 15 maggio 1699 Giovanni Antonio fu nominato protettore e benefattore del chiostro dei Frati Minori e ottenne il diritto di sepoltura nella chiesa di San Francesco a Pirano. Oggi si vede la lapide della tomba di famiglia in mezzo alla navata centrale.

Battistero di San Giovanni Battista

Dai documenti risulta che Giuseppe Tartini venne battezzato l’8 aprile 1692 nel battistero di San Giovanni Battista, che si trova accanto alla chiesa parrocchiale di San Giorgio, nota per il campanile identico a quello di San Marco a Venezia. Visto che non si conosce la data di nascita esatta di Tartini, quella del battesimo l’ha di fatto sostituita.

L’elemento più antico del battistero, edificato nella prima metà del Seicento in sostituzione di quello trecentesco che sorgeva di fronte al Duomo, è proprio la vasca battesimale, ricavata da un’ara sepolcrale romana del I secolo d.C., forse traslata qui dall’antico battistero.

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Piazza Tartini

Piazza Tartini è la cartolina di Pirano. Poco più di cent’anni fa, in realtà, al posto della piazza c’era ancora il mare e un piccolo mandracchio, che venne interrato nel 1894.

Due anni dopo fu inaugurato il monumento a Giuseppe Tartini, alto quasi due metri e mezzi e posto su un piedistallo di 4 metri. Venne realizzato a Venezia da Antonio Dal Zotto, mentre la lavorazione del piedistallo fu affidata al triestino Antonio Tamburlini. L’inaugurazione del monumento fece convergere sulla piazza di Pirano oltre 4660 persone.

Nel 2009, l’architetto Boris Podrecca si occupò del rifacimento della piazza ellittica n pietra bianca che si può ammirare ancora oggi.

tartini pirano
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Il Teatro Tartini

Il Teatro di Pirano, dedicato a Giuseppe Tartini, fu costruito nel 1910 su progetto di Gioacchino Grassi, ultimo rispetto a quelli sorti nelle altre cittadine istriane, durante il periodo asburgico, e venne ristrutturato più volte, fino all’ultimo intervento che risale al 2000.

All’interno spicca il soffitto, diviso in quattro segmenti, al centro dei quali è dipinto un piedistallo con figure femminili, muse o dee greche, protettrici delle scienze e delle arti. Le opere sono del friulano Napoleone Cozzi. L’arco del proscenio è ricco di decorazioni geometriche e vegetali e attorno alla sala scorre una galleria a due piano con loggioni e palchi. Oggi è usato anche come cinema: ha tre rampe di scale e complessivi 270 posti.

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TRIESTE

Tartini non passò da Trieste, anche se in varie lettere fa riferimento alla città visto che ci viveva il nipote Pietro. Questa tappa ideale, a metà tra Pirano e Padova, è un luogo essenziale per approfondire il lavoro del Maestro delle Nazioni, grazie all’impegno del Conservatorio della città, a lui dedicato e che, dal 26 febbraio, ospiterà uno spazio espositivo permanente, aperto ad appassionati e turisti.

L’aTelier di Tartini, un’aula storica dello splendido palazzo sede del Conservatorio, diventerà la stanza del Maestro dove saranno esposti molti oggetti appartenuti al musicista e che il Conservatorio di Trieste ha acquisito dopo svariati passaggi di proprietà. Tra gli oggetti in mostra, anche i due archetti di violino, la parrucca, un ritratto in veste da camera, il crocifisso, la maschera mortuaria in cera, oltre a documenti, manoscritti e stampe musicali.

L’epistolario

Be 229 lettere, 83 delle quali fino ad oggi inedite, oltre a sei documenti che offrono la possibilità di scoprire personaggi e vicende del Settecento musicale italiano, scambi culturali tra diverse regioni europee, ma anche disquisizioni di fisica acustica o tratti di vita quotidiana come l’amore per la cioccolata di Tartini o la richiesta di calze per la moglie: tutte questo patrimonio in gran parte inedito è confluito nell’epistolario tartiniano, il corpus delle lettere di Giuseppe Tartini, pubblicato in tre lingue (italiano, sloveno e inglese) su iniziativa del Conservatorio di Trieste e dell’Università di Padova da EUT, Edizioni Università di Trieste e curato da Giorgia Malagò e Margherita Canale con il titolo Giuseppe Tartini. Lettere e documenti.

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L’archivio digitale

Il corpus musicale, scientifico e didattico di Giuseppe Tartini è per la prima volta accessibile in maniera organica sul sito web Discover Tartini grazie al lavoro del Conservatorio Tartini di Trieste: oltre seimila documenti storici su Tartini, di cui 4.200 di proprietà del Conservatorio, fra musica manoscritta e a stampa, e 1.800 documenti archivistici e scritti teorico-musicali conservati nell’archivio di Capodistria, sede di Pirano, sono stati digitalizzati e messi online a disposizione di studiosi e appassionati. L’archivio è stato realizzato rispettando gli standard internazionali e in questo modo è stato inserito nella banca dati nazionale attraverso il portale delle biblioteche italiane.

L’archivio si articola nelle sezioni della biografia, biografia scientifica, bibliografia e iconografia. C’è poi la sezione dedicata ai luoghi e quella sulle opere di Tartini, riunite nel catalogo tematico per musica da camera, musica orchestrale e musica sacra, integrata dall’archivio sonoro. Completa il sito la sezione didattica, Tartini Junior, dedicata alla divulgazione per l’infanzia in cui c’è anche il Dj Giuseppe per favorire l’incontro tra i giovani e la musica.

PADOVA

Giuseppe Tartini arrivò per la prima volta a Padova nel 1708, ma è dal 1721 che visse stabilmente in città, quando venne assunto come Primo violino e capo dei concerti nella Cappella musicale della Basilica di Sant’Antonio, che nel Settecento divenne un centro musicale di primaria importanza e, grazie a Tartini, un polo musicale d’eccezione attorno al quale si creò un vero e proprio circuito artistico.

Tartini manterrà questo incarico per tutta la vita, esclusi gli anni dal 1723 al 1726 quando venne invitato a Praga. Al rientro si dedicò completamente all’insegnamento del violino e del contrappunto, fondando la Scuola delle Nazioni, un istituto frequentato da studenti provenienti da tutta Europa e appartenenti a diverse classi sociali: stando alla dedica dell’edizione stampa di alcune sonate qualcuno arrivò addirittura dall’isola di Giava.

All’interno delle tante bellezze artistiche e architettoniche di Padova è possibile tracciare un itinerario di quelli più importanti per la vita e le opere di Tartini.

Prato della Valle

Tra le statue dedicate alle personalità illustri cittadine che si affacciano sulla cosiddetta isola Memmia di Prato della Valle c’è anche quella di Giuseppe Tartini: è la n.29 e venne realizzata da Sebastiano Andreossi nel 1806. Tartini viene raffigurato mentre sostiene un medaglione all’interno del quale è ritratto Antonio Vallotti, suo amico e collega nell’Orchestra del Santo.

Basilica del Santo

All’interno del chiostro del beato Luca, il più piccolo dei tre chiostri della Basilica di Sant’Antonio, c’è un busto di Giuseppe Tartini, raffigurato con il suo violino intento a comporre. Nello stesso chiostro c’è anche una statua che raffigura Antonio Vallotti.

Chiesa dei Servi di Maria

Nella chiesa che ospita un crocifisso ligneo di Donatello, venne recitata l’orazione funebre in lode di Tartini e nella stessa occasione, il 31 marzo 1770, fu eseguito un inno appositamente composto dal suo maestro di cappella Vallotti.

Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

La chiesa ospita le tombe di Tartini e della moglie. Da queste parti c’era l’abitazione dei coniugi Tartini, oggi scomparsa. Davanti alla chiesa, nel 2014 è stato posto un busto dedicato a Tartini realizzato dallo scultore Gianni Aricò.

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Il progetto Tartini 2020

Nato nel 2014 all’interno dell’università di Padova, Tartini 2020 è un progetto che ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza di Giuseppe Tartini, acclamato in vita come primo violino d’Europa e maggior compositore dei suoi tempi, personaggio fondamentale per la comprensione del Settecento musicale e culturale europeo, grazie soprattutto alla fondazione della Scuola delle Nazioni a Padova. Nel Settecento Padova era diventata una fra le mete più importanti per i nobili che viaggiavano lungo le rotte del Grand Tour, grazie alla presenza del violinista più famoso d’Europa, chiamato Maestro delle Nazioni. Proprio per avvicinare anche un pubblico non esperto di Tartini, sono nate le visite guidate ai luoghi tartiniani di Padova, che proseguiranno nel 2020, anno delle celebrazioni dell’anniversario dei 250 anni della morte del musicista.

Alle esplorazioni si affiancheranno concerti, in particolare il 26 febbraio, anniversario della morte di Tartini e l’8 aprile, anniversario della data di nascita. Nel museo diocesano dal 16 settembre 2020 al 15 gennaio 2021 si terrà l’esposizione su Tartini e la cultura musicale dell’Illuminismo. E, oltre alle celebrazioni e ai concerti che si svolgeranno a Pirano e a Trieste, un concerto eccezionale, dal titolo Il maestro degli antipodi si svolgerà a Pretoria, in Sud Africa. Informazioni e aggiornamenti sul sito web Tartini2020.

DOVE MANGIARE A PIRANO

Ristorante Pavel 2 – Pirano

A pranzo o cena, a Pirano è quasi obbligatorio scegliere un ristorante di pesce affacciato sul molo, un modo perfetto per apprezzare anche il lato grastronomico di questa bella cittadina istriana.

Ottimo il crudo di pesce, eccellenti i primi piatti e assolutamente da provare il pescato del giorno. Il ristorante Pavel 2 si trova in posizione perfetta, affacciato sul lungomare. Perfetto anche per i gruppi numerosi visto il gran numero di tavoli, anche all’esterno, fronte mare.

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DOVE DORMIRE A TRIESTE

Hotel Colombia – Trieste

Dormire a Trieste potrebbe essere un’ottima scelta in un itinerario a tappe tra l’Istria slovena e il nord est d’Italia.

L’Hotel Colombia è un ottimo tre stelle ubicato in una posizione molto comoda, a pochi passi dalla stazione dei treni e dai principali parcheggi della città, ma in una strada poco rumorosa.

Le camere sono ampie, colorate e funzionali. Al mattino variegata colazione a buffet. Staff professionale e molto disponibile.

Se non avete trovate posto al Colombia o volete dare un’occhiata ad altre opzioni a Trieste o oltre confine, date un’occhiata alle proposte di alloggio nella mappa qui di seguito. 

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Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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