Omaggio a Bergamo, mini-guida alle cose belle da vedere in città a emergenza finita

Una città deserta come tante altre in Italia e nel mondo, ma in cui nelle corsie e negli ospedali si lotta e si cerca di fare miracoli per provare a contrastare l’ondata di contagi da Covid-19 che nella provincia di Bergamo, ma anche in quella di Brescia e in generale in Lombardia ha colpito in modo devastante e senza tregua.

In questo momento in cui tutti ci sentiamo impotenti di fronte a una tragedia del genere, tante persone inviano messaggi e pensieri a Bergamo, diventata quasi un simbolo della battaglia contro questo nemico tanto invisibile quanto devastante.

Voglio fare anch’io un piccolo omaggio a Bergamo e dal mio blog di viaggi mandare un messaggio di solidarietà e di speranza, a Bergamo, a tutta la Lombardia e un po’ a tutti noi, partendo dalle tante cose belle di Bergamo, una delle città italiane che racchiude un’immensa bellezza grazie ai suoi panorami splendidi e alle tante opere d’arte meravigliose conservate nei suoi musei, chiese e palazzi.

Questo articolo prova a raccontare cosa vedere a Bergamo, che ho visitato qualche anno fa e dove mi piacerebbe tornare, in una mini-guida da utilizzare a emergenza finita, quando finalmente potremo riabbracciare la città e i suoi abitanti.

Forza Bergamo!

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BERGAMO BASSA

Spesso trascurata dai turisti che si dirigono velocemente verso la parte alta e più suggestiva della città, secondo me anche Bergamo Bassa merita una bella passeggiata, soprattutto privilegiando l’insieme di vie e piazze che rendono questa zona così suggestiva.

Tappa obbligata per gli amanti dell’arte, perché qui si trova l’Accademia Carrara, la Galleria d’arte moderna e la chiesa di San Bartolomeo conserva una bellissima pala di Lorenzo Lotto.

Qui di seguito troverete l’itinerario che ho seguito io nella Città Bassa fino alla parte Alta.

L’itinerario nella Città Bassa

La passeggiata in genere comincia da viale Giovanni XXIII, un grande viale alberato realizzato nel 1857 che attraversa la città bassa in direzione nord-sud e dalla stazione e conduce fino ai piedi della città alta. Si tratta del prolungamento della Strada Ferdinandea, tracciata nel 1837 per collegare le due porte, quella Nuova a quella di S. Agostino. Sulla strada, sempre molto trafficata, ma dotata di ampi marciapiedi pedonali sui due lati, si affacciano palazzi ottocenteschi e il complesso di Santa Maria delle Grazie con la sua bella cupola ottocentesca. Il punto migliore per ammirare questo lungo tracciato alberato in tutta la sua lunghezza è in realtà dal belvedere di via Tre Armi, sulla città alta.

La strada termina in Piazza Mattteotti che segna l’ingresso al centro moderno della città e che si fa subito notare per il bellissimo e curato giardino verde e fiorito, in cui sono posizionate diverse panchine che invitano a una prima sosta. Nei giardini si trovano numerosi monumenti, fra i quali quello dedicato al partigiano di Giacomo Manzù e quello a Cavour di Leonardo Bistolfi. Sulla sinistra si trova il palazzo dell’ex comando militare austriaco, in cui oggi hanno sede gli uffici comunali. Nello spazio sud orientale della piazza c’è palazzo Frizzoni, sede del municipio. Ma qui ci sono soprattutto il Teatro Donizetti e la Porta Nuova, che conduce alla città bassa.

Proseguendo diritti si giunge in Piazza Vittorio Veneto, snodo centrale della Bergamo bassa, circondata su tre lati dai portici, dominata da un obelisco del 1781 e dalla torre dei Caduti, opera di Piacentini. Sulla piazza si affacciano il palazzo della banca popolare di Bergamo e quello dell’associazione artigiani. La piazza è uno snodo importante della città ed è il percorso più rapido, proseguendo lungo viale Vittorio Emanuele II, verso la città alta, usando la funicolare, un suggestivo percorso che passa sotto le mura meridionali all’altezza della piattaforma di Sant’Andrea, arrivando in piazza Mercato delle Scarpe, lasciando sulla sinistra Porta di San Giacomo. La funicolare è stata costruita nel 1886-87, è lunga 228 metri, ha un dislivello di 83 metri e sale con una pendenza del 34-49%. Il tragitto dura solo pochi minuti, ma se siete stanchi o avete voglia di fare questa esperienza, ne vale la pena!

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Io però vi consiglio di visitare la parte orientale della città bassa e arrivare nella città alta a piedi (potrete poi provare l’esperienza della funicolare in discesa). Dunque, quando da piazza Vittorio Veneto, girate a sinistra per percorrere il Sentierone, il corso centrale della Bergamo bassa, che inizia di fronte al Teatro Donizetti e arriva fino alla Chiesa di San Bartolomeo, tappa imperdibile per gli appassionati di storia dell’arte, visto che conserva la stupenda pala di Lorenzo Lotto, Madonna col Bambino e Santi, l’opera più monumentale dell’artista a Bergamo. Il grande pittore veneziano soggiornò in città dal 1513 al 1525 e dipinse quest’opera su commissione di Alessandro Martinengo Colleoni. La chiesa risale alla prima metà del ‘600 e fu realizzata al posto di un precedente edificio religioso duecentesco. Ha un’imponente facciata barocca che si scorge fin dall’inizio del Sentierone.

Oltre la chiesa si prosegue lungo Via Torquato Tasso, un’allegra e colorata strada caratterizzata da palazzi ottocenteschi, aiuole fiorite, negozi, bar e caffè. Qui si affacciano anche numerosi edifici istituzionali, come le sedi della Provincia e della Prefettura e la biblioteca comunale. Diversi cortili interni, tipici dei palazzi ottocenteschi, si aprono su gallerie di negozi o palazzi privati. In uno di questi è esposta una sfera di Arnaldo Pomodoro.

Da via Tasso, dopo aver superato la chiesa di Santo Spirito, si gira a sinistra in via Pignolo, senza dubbio la più bella strada della città bassa, da cui si prosegue poi a piedi verso il colle della città alta.
Via Pignolo è una suggestiva via medievale che si imbocca dopo aver oltrepassato l’incrocio con la moderna via Verdi e la chiesa di San Bernardino in Pignolo. La via è in salita e su di essa si affacciano interessanti palazzi, antiche dimore degli antichi commercianti bergamaschi. I palazzi conferiscono un aspetto unitario alla strada, visto che sono tutti caratterizzati da una facciata piuttosto austera, un cortile interno su cui si affacciano i portici e le logge. Le architravi sono spesso scolpite con visi e maschere.

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La strada termina in Piazzetta del Delfino, una delle più graziose della Bergamo Bassa. Lo spazio è stato sistemato nel modo in cui appare oggi nel 1500 e il nome deriva dalla fontana di gusto manieristico che si trova nella parte pedonale pedonale della piazza.

Da qui si diramano quattro strade: la continuazione di via Pignolo verso i bastioni di S. Agostino, via Masone che scende verso il centro moderno, via Pelabrocco frammento di una strada medievale verso la città alta, via San Tomaso, asse centrale dell’omonimo borgo che porta all’Accademia Carrara. Io vi consiglio di imboccare quest’ultima, interessante dal punto di vista architettonico, visto che su di essa si affacciano una serie di palazzi dalle forme e dai colori suggestivi. Nonostante siano meno aulici di quelli di via Pignolo, gli edifici danno vita ad una bella sequenza architettonica, che negli anni è riuscita a mantenere il suo aspetto più autentico.

Di fronte all’Accademia, c’è la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, inaugurata nel 1991 negli spazi di un convento del XV secolo. Conserva oltre 200 dipinti, oltre a numerose sculture, fotografie e incisioni. Si tratta soprattutto di opere di maestri italiani del ‘900, a cui si aggiungono anche dipinti di artisti internazionali. Organizza anche mostre temporanee.

L’Accademia Carrara, uno dei musei più importanti e uno dei pochi che non ho ancora visitato, è uno dei motivi per cui vorrei tornare a Bergamo: al momento della mia visita infatti era chiusa per restauro e riallestimento del museo ed è stata riaperta nel 2015. Istituita nel 1794 per volontà del nobile Giacomo Carrara, come scuola di pittura e annessa pinacoteca, in cui era confluita la sua straordinaria raccolta di dipinti, nel corso di oltre duecento anni, la Carrara si è ulteriormente arricchita grazie ad altri grandi lasciti. Luogo simbolo del collezionismo italiano, la Carrara ha così accumulato capolavori assoluti dell’arte italiana, compresi soprattutto tra il XV e il XIX secolo, con nomi d’eccellenza quali Pisanello, Mantegna, Bellini, Botticelli, Raffaello, Tiepolo e Canaletto, oltre a conservare importanti nuclei di opere di Lotto e di Moroni. Tra i tanti capolavori il Ritratto di Giuliano de’Medici del Botticelli, la Madonna di Alzano del Bellini, la Madonna con il Bambino del Mantegna, I tre crocifissi di Vincenzo Foppa e Le nozze mistiche di Santa Caterina di Lorenzo Lotto.
A questo punto, da Porta S. Agostino, si entra nella città alta.

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BERGAMO ALTA

Viene definita spesso la città dai mille panorami perché, dai suoi bastioni, Bergamo offre scorci e belvederi in cui lo sguardo può perdersi e ritrovarsi continuamente, grazie alla conformazione geografica e urbanistica così particolare della città.

Percorrendo i bastioni di Bergamo Alta, si apre davanti agli occhi la vista spettacolare sulla città bassa. Pur senza avere gli straordinari monumenti medievali, come la cappella Colleoni e la Basilica di Santa Maria Maggiore, che caratterizzano la parte alta, la vista verso la città “moderna” non è meno suggestiva.

Dall’alto si possono apprezzare le linee del centro piacentiniano e lo sguardo può abbracciare tutta la città, perdendosi poi nella campagna circostante. Il percorso è abbastanza lungo, ma molto piacevole, anche perché i bastioni sono disseminati di punti di osservazione, terrazzamenti e panchine dove sostare e ammirare il panorama.

L’itinerario nella Città Alta

Il dubbio è solo se sia più bello visto dall’alto o dal basso: Piazzale della Fara si trova nella città alta, ma un po’ decentrato rispetto al centro storico vero e proprio. Si imbocca una volta superata Porta Sant’Agostino e su di esso si affaccia l’ex convento di Sant’Agostino. Seguendo via Porta dipinta, si accede poi al centro storico vero e proprio. Dando le spalle all’ex convento si può ammirare questo bel piazzale e la sua distesa verde, incorniciata da antiche case medievali dai gradevoli colori pastello. Una vista altrettanto piacevole del piazzale si può avere dall’alto, in particolare dai giardini che circondano la Rocca. Guardando in basso il piazzale con l’ex convento apparirà in tutto il suo splendore.

L’ex Convento di Sant’Agostino, fondato nel 1200 dagli Eremitani, ricostruito nel 1400 dagli Agostiniani e soppresso nel 1797 con l’arrivo delle truppe napoleoniche, oggi in parte ospita alcune facoltà universitarie, in parte è in attesa di ristrutturazione. La chiesa ha una facciata tardo-gotica con due grandi quadrifore archiacute, un portale a tutto sesto e in alto la statua di S. Agostino. Il complesso è molto suggestivo anche perché occupa l’area centrale dei bastioni, da cui si può ammirare uno spettacolare panorama sulle colline bergamasche.

Di fronte al convento, oltrepassato piazzale della Fara con le case medievali, si accede al centro storico, percorrendo via Porta Dipinta, la lunga e bella strada che conduce alla zona monumentale di Bergamo Alta. Lungo questo percorso, che si inerpica fino a piazza Mercato delle Scarpe, si incontreranno antichi palazzi, vecchi muraglioni e suggestive chiese.

Piazza Mercato delle Scarpe, circondata da alti e antichi edifici sotto i cui portici si affacciano invitanti bar e osterie, è un ottimo punto dove concedersi un momento di ristoro prima di cominciare la visita del centro storico. Ancone votive e antiche insegne ci segnalano che siamo arrivati nel punto di accesso alla Bergamo Alta. Qui c’è anche l’uscita della funicolare che proviene dalla città bassa.

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Dalla piazza partono diverse strade. Una buona idea potrebbe essere quella di prendere subito quella verso destra che conduce alla Rocca, dai cui giardini è possibile ammirare la più bella vista degli edifici della Bergamo Alta, con tutte le sue caratteristiche stratificazioni. Da qui si vedono le torri, i campanili e le cupole dei diversi edifici civili e religiosi che costituiscono il nucleo centrale del centro storico della parte sopraelevata della città: dalla Torre del Comune alle forme imponenti della cupola di Santa Maria Maggiore, della Cappella Colleoni e del Duomo, fino alla Torre che si trova all’incrocio da quelli che erano l’antico cardo e decumano della città. Circondano questi edifici, le case private , che sembrano quasi ammassarsi intorno agli edifici di rilievo della città. Oltre il nucleo centrale, la vista si estende sui verdi colli circostanti, punteggiati di eleganti ville. Vale la pena percorrere la salita fino alla Rocca anche soltanto per godere di questa vista che permette di apprezzare la particolare configurazione urbanistica di Bergamo.

Tornando indietro è d’obbligo percorrere Via Gombito, il decumano della città romana e oggi una delle vie più spumeggianti del centro storico di Bergamo, dove si trovano decine di ristoranti e negozi che conservano le antiche tradizioni, non soltanto nelle insegne, ma anche nei prodotti in vendita, in particolare quelli alimentari. Ideale per una sosta sfiziosa, accompagnata da un bicchiere di vino o qualche gustoso dolcetto.

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La strada termina in Piazza Vecchia, spazio rinascimentale realizzato dalla demolizione delle case e delle botteghe medievali con al centro la bellissima fontana. Siamo arrivati al cuore di Bergamo Alta.

Non si può non notare lo splendido palazzo che si affaccia sulla piazza. L’edificio che attualmente ospita la Biblioteca Civica è il cosiddetto Palazzo Nuovo, progettato nel 1593 in sostituzione di una loggia quattrocentesca e ridisegnato nel 1611 ma con la facciata completata soltanto nel 1927-28. Alla fine del 1600 fu sede municipale e al suo interno sono conservati affreschi e sculture. Oggi ospita la biblioteca, fondata nel 1764 e che conserva importanti fondi antichi a stampa e manoscritti: 500 mila volumi e 1274 incunaboli, di cui una settantina rarissimi.

Sul lato nord-ovest della piazza c’è il Palazzo del Podestà veneziano, costruito nel 1340 e trasformato nel XV secolo. L’altro fronte della piazza è occupato dal Palazzo della Ragione, costruito a metà del XII secolo e trasformato tra il XV e il XVI secolo per invertire il suo orientamento: in origine, infatti, la facciata dava su piazza del Duomo, mentre nel 1453 furono aperti i fornici e le trifore verso piazza Vecchia e costruito lo scalone che porta la piano superiore.

A ridosso di uno degli archi del Palazzo della Ragione, c’è la Statua di Torquato Tasso, realizzata dallo scultore Vincenzo Vela. La città è molto legata a questo poeta, nonostante Tasso soggiornò a Bergamo solo due volte durante la sua vita. La prima volta appena dodicenne per un periodo di circa sette mesi. La seconda volta nel 1587, per quattro mesi, periodo breve ma intenso di lavori.

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Passando sotto gli archi della loggia del palazzo della Ragione si giunge finalmente in Piazza Duomo, una delle piazze più monumentali dell’intera Lombardia. Non si può fare a meno di rimanere incantati dall’eleganza degli edifici religiosi che sono racchiusi in questo piccolo spazio. La straordinaria Cappella Colleoni, affiancata dalla stupenda chiesa di Santa Maria Maggiore. Sui lati brevi, da una parte il bianco edificio del Duomo, dedicato a S. Alessandro e di fronte la curiosa mole del Battistero. Il lato lungo di fronte alla Cappella Colleoni è infine occupato dalla loggiato Palazzo della Ragione, che sorge vicino e collegato al palazzo del Capitano, con relativa torre. Non allineati in maniera rigida, tutti questi edifici civili e religiosi sono disposti in maniera asimmetrica, in modo tale da offrire ai visitatori sempre inedite prospettive da ogni angolo della piazza. Sicuramente è una delle piazze e originali d’Italia.

Il Duomo ebbe una vicenda lunga e travagliata, la sua costruzione iniziò nel 1459 e terminò soltanto nel 1886, con modifiche nella cupola e il completamento della facciata in marmo bianco. All’interno, a navata unica e croce latina, è talmente ricco di opere d’arte da far perdere la testa. Ancora più notevole dal punto di vista artistico è la basilica di Santa Maria Maggiore, costruita sul sito di una più antica dell’VIII secolo e ultimato nel 1521.

Punta di diamante è la Cappella Colleoni, un vero e proprio gioiello architettonico e scultoreo. Io mi sono incantata davanti alla sua facciata fitta di tarsie e decorazioni in marmi policromi, medaglioni, lesene scolpite, busti, figure e formelle con le scene del Vecchio Testamento e con le Storie di Ercole. Venne fatta realizzare, dopo aver demolito un’abside della basilica, dal condottiero bergamasco Bartolomeo per ospitare la sua tomba (qui venne seppellita anche sua figlia Medea).

A lato della Cappella, di fronte al Duomo, c’è il Battistero, un piccolo edificio a pianta ottagonale costruito nel 1340: notevole è l’ordine superiore con la loggia con colonnine interrotte da otto statue delle Virtù in marmo rosso di Verona.

Tornando su Piazza Vecchia la passeggiata prosegue lungo Via Colleoni, la continuazione del decumano romano, lungo la quale si affacciano numerosi edifici storici interessanti per giungere infine in Piazza Mascheroni, fra il 1500 e il 1600 era la sede di un importante mercato cittadino, con al centro la torre del 1300 da cui si accede infine alla Cittadella, sorta per volere dei Visconti nella seconda metà del XIV secolo, trasformata dai Veneziani agli inizi del ‘500 e oggi sede del Museo di Scienze naturali e del Museo archeologico.

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Per scendere da Bergamo Alta senza fare lo stesso percorso della salita e senza usare la funicolare, ci sono altre due possibilità, entrambe suggestive.

La prima è percorrere via Tre Armi, una lunga e sinuosa arteria che si snoda attorno quasi fino a valle e permette di ammirare sia la città alta che quella bassa da un’inedita prospettiva. Si può percorrere sia in auto sia a piedi, ma ovviamente soltanto camminando si riuscirà a godere dei numerosi scorci che si aprono lungo il percorso. La via è piuttosto lunga, ma ci sono numerose panchine dove riposarsi mentre si ammira il paesaggio.

Altrimenti è possibile usare una delle Scalette, strade di pietra, sentieri gradinati che conducono dalla città bassa a quella alta in diversi punti di Bergamo e caratterizzano questa città con due volti, anche geograficamente distinti. “Le Scalette propongono, già partendo dalla città, una dimensione più “umana”: disse anche Hermann Hesse, durante la sua visita a Bergamo. Di Scalette ce ne sono molte in città, da quella delle More che da via Statuto sale in via Borgo Canale a quella per lo Scorlazzino al colle S. Vigilio, dalla scaletta del Paradiso che da via Riva Villasanta conduce in Via Tre Armi, fino a quella per antonomasia che da viale Vittorio Emanuele I raggiunge il vicolo S. Carlo che arriva a Porta S. Giacomo.

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Quelle che vi ho raccontato sono soltanto alcune delle cose belle che si possono vedere in città.

Perché a Bergamo l’arte e la bellezza sono davvero ovunque.

Speriamo che al più presto si trovi anche una cura per poterle nuovamente apprezzare tutti insieme.

Forza Bergamo

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

Commenti

5 Commenti
  1. pubblicato da
    diariodibordoonline
    Mar 30, 2020 Reply

    Bello! Da buoni e orgogliosi bergamaschi quali siamo, ti facciamo i complimenti per l’ articolo veramente stupendo. 👏

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Mar 30, 2020 Reply

      Oh ma grazie, sono felicissima che vi piaccia! Un abbraccio grande a voi

  2. pubblicato da
    Salvatore Stringari.
    Mag 27, 2020 Reply

    ci siamo stati io e la mia compagna paola poco prima dell’emergenza Covid l’abbiamo scampata bella… molta fortuna era il 14 febbraio non lo sapevamo ma li era già emergenza… Sal

    • pubblicato da
      RitagliDiViaggio
      Mag 27, 2020 Reply

      Bergamo è molto bella, speriamo che la città e i suoi abitanti possano tornare al più presto alla normalità!

      • pubblicato da
        Salvatore Stringari.
        Mag 27, 2020

        lo spero anche io che Bergamo possa riprendersi prima e possibile

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