Asturie on the road: il mio itinerario nella Spagna verde

Viene definita la Spagna verde e per molti è la Spagna autentica, nonostante assomigli molto più all’Irlanda e da queste parti non ci sia traccia di paella. Tradizioni celtiche, pascoli verdissimi, boschi di pini e felci che arrivano fino a ridosso delle spiagge, turismo prevalentemente interno, ritmi lenti sono soltanto alcune tra le tante bellissime cose che scoprirete nelle Asturie, la regione della Spagna del Nord, posta tra Galizia e Cantabria.

Meta battuta dai camminatori perché da qui passa il cammino di Santiago, le Asturie sono una vera scoperta con le loro scogliere mozzafiato, la natura selvaggia popolata di mucche, capre e cavalli, la vicinanza della montagna al mare, i luoghi informali e poco antropizzati, la totale assenza di globalizzazione. I negozi, i bar e i ristoranti sono soltanto locali, non c’è traccia di marchi internazionali o di cucina etnica. Difficile trovare un menù tradotto in una lingua diversa dallo spagnolo.

Le Asturie vantano ben 400 chilometri di costa e oltre 200 spiagge, oltre a sette aree dichiarate Riserve della Biosfera dall’Unesco. Sono il luogo perfetto per riconciliarsi con sé stessi, per apprezzare il silenzio rotto soltanto dal suono del vento tra gli alberi e delle onde del mare. La viabilità è ottima, il traffico scarso. Si guida perfettamente senza stress.

Tra natura, città pittoresca e gastronomia tipica, il Principato delle Asturie è un luogo che sorprende e che fa venir voglia di restare per esplorare ogni singolo villaggio e ogni singola spiaggia. Se amate i laghi di montagna, le coste frastagliate con lunghe spiagge di sabbia nascoste tra alte scogliere, la natura rigogliosa, amerete le Asturie tanto quanto le ho amate io.

Il paesaggio montano di Covadonga sui Picos occidentali
Il paesaggio montano di Covadonga sui Picos occidentali
Le verdi Asturie sul promontorio dell'Eremita della Regalina
Le verdi Asturie sul promontorio dell'Eremita della Regalina

COME LEGGERE QUESTO ITINERARIO

Questo itinerario si snoda in sei giorni dalle Asturie orientali a quelle occidentali passando per Oviedo.

La successione delle tappe descritte nell’articolo non corrisponde esattamente a quella realizzata, perché abbiamo fatto alcuni cambiamenti di programma sulla base del meteo: in caso di pioggia meglio visitare una città o un villaggio e lasciare la costa per le giornate di sole. I chilometri non sono molti ed è possibile essere flessibili, nonostante avessimo prenotato gli alberghi dall’Italia.

Il capoluogo Oviedo merita almeno una giornata piena di visita: si trova circa a metà tra le Asturie orientali e occidentali e quindi può essere una tappa intermedia del viaggio. In un articolo a parte descriverò anche gli alloggi scelti per questo viaggio e cosa e dove mangiare lungo il percorso.

In generale, la costa delle Asturie occidentali è più lunga e più ricca di spiagge e villaggi rispetto a quella orientale: se è possibile, vale la pena dedicarci qualche giorno in più.

Come sempre, non ho visto tutto quello che avrei voluto: nell’articolo vi cito comunque alcuni luoghi belli che non ho visto ma che meritano una visita, se c’è abbastanza tempo.

Asturie on the road
Asturie on the road

COME ARRIVARE NELLE ASTURIE

Io sono arrivata nelle Asturie con un volo da Treviso a Santander, in Cantabria.

Ho scelto questo volo per il prezzo (65 euro a inizio luglio) e per la vicinanza a casa. Se trovate un volo su Oviedo ovviamente sarete più vicini alle Asturie.

COME MUOVERSI NELLE ASTURIE

Per avere tutta l’autonomia desiderata e potersi muovere a piacere, il mio mezzo preferito per gli on the road è sempre l’auto, a meno che non abbiate a disposizione tanti giorni di viaggio e possiate permettervi i ritmi più lenti dei mezzi pubblici.

Ho noleggiato l’auto in aeroporto a Santander tramite il solito portale Rentalcars con Budget, la low cost dell’Avis, con cui ho viaggiato già altre volte. L’auto era una Fiat 500, perfetta per trovare parcheggio ovunque e guidare anche nelle stradine più strette dei villaggi. La benzina costa circa 1,6 euro al litro.

Ho visitato anche la costa della Cantabria, che però vi racconterò in un altro articolo.

DOVE DORMIRE

Se volete avere informazioni sugli alloggi per un itinerario on the road nelle Asturie vi rimando al mio articolo specifico su Dove dormire nelle Asturie in cui vi racconto le pensioni e le case rural dove ho dormito io e il motivo per il quale mi è sembrata una scelta più interessante rispetto agli hotel classici.

LA COSTA DELLE ASTURIE ORIENTALI

Da est a ovest, le città principali delle Asturie orientali sono Llanes, Ribadesella e Villaviciosa, fino ad arrivare a Gijon. In mezzo, una quantità sterminata di spiagge e spiaggette che se avrete tempo e pazienza potrete scoprire.

Le Asturie orientali sono famose anche per la produzione di sidro e infatti da queste parti si trovano alcune delle sidrerie più famose.

Le Asturie sono una terra molto antica. Disseminata di fossili di dinosauri risalenti al Giurassico, la costa asturiana compresa tra Gijon e Ribadesella è conosciuta come “la costa de lor dinosaurios”. La zona è caratterizzata anche dalla presenza di grotte rupestri e dei bufones, un fenomeno simile ai geyser, ovvero una dozzina di punti in cui l’acqua del mare, spinta dalla pressione delle maree, schizza fuori da alcuni buchi nella roccia con getti che possono raggiungere i 20 metri di altezza

A far da sfondo al litorale asturiano è la catena del Picos de Europa, che s’innalza a soli 15 dalla costa. Le Asturie orientali sono il punto perfetto anche per accedere ai Picos occidentali.

Playa de San Antolin nelle Asturie orientali
Playa de San Antolin nelle Asturie orientali
Il pittoresco porto di Llanes
Il pittoresco porto di Llanes
Ribadesella, nel punto in cui il fiume incontra il mare

Llanes

Abitata sin dall’antichità, Llanes fu per lungo tempo un porto di navi baleniere e una cittadina dallo spirito indipendente che godeva di un proprio statuto concessole nel 1206 da Alfonso IX di Leon. Oggi, con il suo piccolo e grazioso centro medievale, il porto e alcune splendide spiagge nelle vicinanze, è diventata una popolare meta di vacanza. Può essere una base comoda non soltanto per visitare le Asturie orientali, ma anche per salire ai Picos de Europa dal lato occidentale.

Si può parcheggiare comodamente nei pressi del porto turistico e iniziare da qui la visita alla città. I moli di Llanes sono diventati famosi in Spagna grazie all’intervento artistico di Ibarrola con i suoi Cubos de la Memoria, i sassi frangiflutti dipinti con disegni colorati dall’artista spagnolo.

Il centro storico di Llanes è davvero delizioso: ci sono alcuni monumenti degni di nota, come i 300 metri di mura del XIII secolo, la torre del castello, la basilica di Santa María del Conceyu e l’antica casa di Posada Herrera, sede del comune, ma a Llanes i bei palazzi sono un po’ ovunque, quindi è una passeggiata nel centro storico è molto piacevole e interessante. Numerosi sono anche i negozi, i bar e i ristoranti che rendono Llanes una cittadina rilassante e vivace al tempo stesso, un luogo dove trascorrere qualche ora o più giornate.

Uscendo dalla città, lungo la strada, ci si imbatte facilmente nell’architettura stravagante di molte ville, alcune restaurate con colori sgargianti, altre affascinanti nel loro essere diroccate. Si tratta delle cosiddette Case degli Indiani, ovvero le lussuose costruzioni residenziali costruite da membri dell’alta borghesia, ex emigrati in America (detta appunto le Indie) dove fecero fortuna, una volta tornati a casa. Uno tipico esempio di questo tipo di architettura è il palazzo del casinò di Llanes.

Il molo di Llanes con i cubi dipinti
Il molo di Llanes con i cubi dipinti
La passeggiata lungo la costa a Llanes
La passeggiata lungo la costa a Llanes
Gli edifici tipici del centro storico di Llanes
Gli edifici tipici del centro storico di Llanes
Il casinò di Llanes
Il casinò di Llanes
Le vie del centro storico di Llanes
Le vie del centro storico di Llanes

Ribadesella

Il fascino di Ribadesella risiede nella sua ubicazione geografica, davvero fuori dal comune, che rende questo luogo molto affascinante. La cittadina sorge a valle delle montagne e si affaccia sul fiume Sella proprio nella zona in cui esso sfocia nel Mar Cantábrico. È quindi divisa in due dall’estuario del Rio Sella e le due parti del centro abitato sono unite da un lungo e basso ponte che attraversa il fiume. Il lato ovest (dove si trovano gli alberghi) è delimitato dalla bella spiaggia dorata di Playa de Santa Marina, mentre la parte più antica del paese e il porto peschereccio sono sul lato orientale. Ribadesella è così al tempo stesso un antico borgo di pescatori e un’animata località di villeggiatura, ma soprattutto qui si può vedere l’originale scenario del fiume che si getta nel mare.

Fondata dal Re Alfonso X nel corso del XIII secolo, il centro storico e medievale è in gran parte pedonale e conserva monumenti di origine romanica come le chiese di Santa María del Junco e di San Esteban de Leces, la cappella gotica di Santa Ana del XV secolo, ma anche edifici civili tra cui la sede del Comune, in stile rinascimentale, e una serie di dimore nobiliari risalenti ai secoli XVII-XVIII. Concentrati soprattutto attorno alla Plaza Nueva ed alla Plaza de la Iglesia si trovano sidrerie, ristoranti e negozietti di vario genere.

Per godere pienamente del panorama creato dalla straordinaria posizione geografica della cittadina vale la pena seguire il paseo de la Grúa che conduce fino al punto in cui il fiume ed il mare si incontrano. Lungo il percorso, oltre alla splendida vista che si ha dei quartieri di Ribadesella e della sua spiaggia principale, si possono ammirare sei murales di ceramica realizzati da Antonio Mingote e che raccontano alcuni dei capitoli salienti della storia locale.

Parallelamente al paseo de la Grúa si snoda il camino a la Guía, un sentiero che inizia dal centro storico e sale fino in cima al monte Corberu, da sempre un punto strategico per osservare la baia e proteggerla quindi dagli attacchi via mare. La passeggiata – che dura di circa 20-30 minuti – è molto semplice e, mano a mano a che ci si allontana dalle ultime villette arroccate sui pendii, ci si ritrova circondati da scogliere mozzafiato mentre lo sguardo si perde osservando la costa asturiana scomparire all’orizzonte. Sull’ultimo lembo di terra a picco sul Mar Cantábrico appare l’Ermita de la Virgen de la Guía, un piccolo eremo costruito nel secolo XVI in onore della Vergine patrona dei pescatori. Invece, i cannoni sistemati ai suoi lati testimoniano l’importanza del monte per quanto riguarda la difesa del territorio. Da qui la posizione è perfetta per osservare il mare e il fiume che si incontrano e la spiaggia bellissima che si è formata sulla sponda ovest della città e che si raggiunge attraversando il ponte.

Qui si trova un’area completamente rinnovata negli ultimi anni con una vocazione anche turistica. Nel corso del ‘900 qui sono sorte lussuose ville e alberghi dallo stile romantico, modernista ed eclettico. Uno sviluppo urbanistico che, fortunatamente, non ha portato alla cementificazione eccessiva. Anche Ribadesella è una cittadina che si presta alla visita di qualche ora come a un soggiorno più prolungato, senza timore di annoiarsi.

I colori del mare a Ribadesella
I colori del mare a Ribadesella
Centro storico di Ribadesella
Centro storico di Ribadesella
Scorcio sull'oceano a Ribadesella
Scorcio sull'oceano a Ribadesella

Le spiagge delle Asturie orientali

I circa 30 chilometri dell’alta e frastagliata costa asturiana compresi tra Llanes e Ribadesella, sono interrotta da una ventina di spiagge di sabbia e insenature nascoste. T

ra le più famose ci sono Playa de la Ballota ad Andrin, una spiaggia lunga 350 metri, incorniciata da scogliere ammantate di vegetazione, raggiungibile tramite una pista sterrata, Playa de Toranda e Playa de Torimbia a Niembro, la prima con una splendida cornice di campi, chiusa su un lato da un promontorio ricoperto di alberi, la seconda una mezzaluna di sabbia dorata, circondata da promontori rocciosi e colline verdi.

Per raggiungere queste spiagge serve inerpicarsi tra le strette stradine dei villaggi, dove però non c’è parcheggio, quindi è indispensabile andare al mattino presto o fare qualche chilometro a piedi.

Le cuevas e i bufones delle Asturie

Le Asturie sono note anche per le numerose grotte rupestri. Le grotte hanno accesso limitato ed è necessario prenotare l’ingresso almeno un giorno prima.

Tra le più famose ci sono le Cueva de Tito Bustillo a Ribadesella, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Queste grotte custodiscono alcuni tra i reperti più emblematici dell’arte rupestre europea, tra le più belle della Spagna, tra cui magnifiche raffigurazioni di cavalli risalenti a un periodo compreso tra il 15.000 e il 10.000 a.C..

La Cueva del Pindal si trova invece Situata a due chilometri km a nord-est di Pimiango. Patrimonio dell’Umanità Unesco, custodisce 31 pitture e incisioni paleolitiche raffiguranti animali, per lo più color ocra: bisonti, cavalli, rare immagini di mammut e di un pesce.

A 18 chilometri dalla Cueva del Pindal si trovano i Bufones de Arenillas, un fenomeno simile ai geyser.

Villaviciosa

Questa cittadina contende a Nava il titolo di capitale del sidro delle Asturie. A parte la romanica Iglesia de Santa Maria, il grazioso centro di questa cittadina risale perlopiù al XVIII secolo.

Il centro non ha molte attrattive ma è una bella cittadina con tanti servizi, utile per trovare bar e ristoranti dove fare una sosta.

Centro storico di Villaviciosa
Centro storico di Villaviciosa

Playa de Rodiles

Undici chilometri a nord di Villaviciosa si trova Playa de Rodiles, un’ampia e bellissima spiaggia di sabbia dorata lunga un chilometro e incorniciata da pini ed eucalipti. Fa parte della Reserva Natural Parcial de la Ría de Villaviciosa ed è considerata una delle quattro spiagge europee migliori per il surf.

Playa de Rodiles
Playa de Rodiles

Chiesa di San Salvador de Valdediós

La zona intorno a Villaviciosa è costellata di interessanti chiese romaniche e preromaniche. Una delle più belle importanti è quella di San Salvador de Valdediós, chiesa preromanica a tre navate stupendamente conservata, costruita nell’893 come parte di un complesso residenziale voluto dal re delle Asturie Alfonso III.

La chiesa si trova nove chilometri a sud-ovest di Villaviciosa, inserita in un bellissimo complesso naturale, ed è ben segnalata.

L’entrata del complesso monastico è a pagamento (6 euro, compresa audioguida in inglese). La struttura esterna ospita un albergo per i pellegrini.

Chiesa de San Salvador de Valdediós
Chiesa de San Salvador de Valdediós
L'interno della chiesa
L'interno della chiesa
Formella di uno degli altari
Formella di uno degli altari
L'altare principale
L'altare principale

SUI PICOS D’EUROPA

I Picos de Europa sono una catena montuosa situata lungo la costa settentrionale della Spagna, tra le comunità autonome delle Asturie, Cantabria e Castiglia e León, e facente parte della Cordigliera Cantabrica.

Suddiviso tra le province di Asturie, Cantabria e León, il Parco Nazionale dei Picos de Europa è distribuito tra 11 paesi, dunque è necessario scegliere cosa vedere a seconda del luogo in cui ci si trova e da cui si accede ai Picos.

Quello dei Picos de Europa è l’unico parco naturale della Spagna abitato: la vita rurale e la natura convivono in questo modo da secoli in un ambiente unico.

I Picos occidentali

Chi raggiunge i Picos dal lato asturiano, quello occidentale, incontro il Macizo Occidental (El Cornion), caratterizzato da una serie di splendidi laghi d’alta quota, pascoli verdissimi e aspri panorami rocciosi.

Se volete fare un’escursione ai Picos, quindi, è bene organizzarla nei giorni in cui vi trovate sulla costa delle Asturie orientali, da cui l’accesso è più semplice e vicino.

Cangas de Onis

Cangas de Onis è il principale centro abitato della zona, nonché la base più comoda per le escursioni. È una cittadina moderna e priva di particolari attrattive, che in epoca medievale fu la prima capitale del Regno delle Asturie.

Tra le cose interessanti da vedere c’è il ponte a schiena d’asino sul Rio Sella fu costruito nel XIII secolo ma viene chiamato Puente Romano. Dal ponte pende una copia del 1939 della Cruz de la Victoria, il simbolo delle Asturie custodito nella cattedrale di Oviedo.

In città si trova anche la Capilla de Santa Cruz, edificata verso la metà del Novecento nel luogo in cui sorgeva una precedente costruzione dell’VIII secolo, fatta erigere da Favila, figlia di Pelagio, andata distrutta durante la guerra civile spagnola. Nel corso della costruzione avviata dopo il 1940 si scoprì che l’altura su cui sorgeva l’antica cappella era artificiale e che al suo interno conteneva una sepoltura megalitica risalente a 5000 anni fa, oggi visibile sotto il pavimento della nuova cappella.

Vista dal Mirador della Reina
Vista dal Mirador della Reina
Il Ponte Romano a Cangas de Onis
Il Ponte Romano a Cangas de Onis

Cavadonga

Da Cangas de Onis si prende la strada che sale al villaggio di Cavadonga, cittadina famosa per essere stata il luogo della prima vittoria riportata dalle forze cristiane contro gli arabi. Nel 722, gli arabi furono sconfitti per la prima volta in Spagna dalle truppe di Pelagio, nobile visigoto che in seguito divenne re delle Asturie. La battaglia di Covadonga viene considerato l’evento che diede origine alla Reconquista destinata a durare otto secoli.

Cavadonga è un grazioso borgo situato in una posizione spettacolare, fra alte montagne, 10 km a sud-est di Cangas de Onis. Qui si trova il grandioso Santuario della Virgen de Covadonga del XIX secolo, la cui importanza è soprattutto simbolica. La leggenda vuole che prima della battaglia la Madonna comparve ai guerrieri di Pelagio in una grotta della montagna (Santa Cueva), ancora oggi meta di pellegrinaggio: la grotta ospita la statua della Madonna omonima è ricavata in una grotta da cui scende una cascata scenografica. Le due tombe all’interno della grotta conterrebbero le spoglie di Pelagio e della figlia Hermesinda, sepolta con il marito Alfonso I. Si possono visitare la basilica e la grotta. Il santuario è una meta turistica molto importante e quindi preparatevi a trovare spesso molta gente e di conseguenza pochi parcheggi. Ci sono un paio di bar e ristoranti in zona.

Il Santuario della Virgen de Covadonga
Il Santuario della Virgen de Covadonga

Laghi di Cavadonga

Una tortuosa strada di montagna parte da Covadonga e sale velocemente per 12 km ai bellissimi Lagos de Covadonga da dove partono magnifici sentieri escursionistici e in cui si riflettono splendide montagne. La strada è asfaltata e si percorre in auto o in autobus.

Il primo lago che si incontra è il Lago de Enol: il suo parcheggio principale e il punto di informazioni sono situati immediatamente a valle del lago. A un chilometro dal lago di Enol si trova il Lago La Ercina: i due laghi sono collegati sia da una strada asfaltata sia da un sentiero pavimentato in salita che si percorre a piedi godendo di bellissime viste sui due laghi.

Se non volete portare il pranzo al sacco, ai laghi ci sono due rifugi dove è possibile mangiare.

Il meteo sui laghi è molto variabile ed è facile trovare la nebbia: se succede è necessario armarsi di pazienza e aspettare anche un’ora per sperare che scompaia. A me è andata bene.

Lungo la strada che sale ai laghi, a circa otto chilometri da Covadonga, si trova il Mirador de la Reina, dove merita fare una sosta per ammirare lo stupendo panorama che spazia sulle colline arrivando fino al Golfo di Biscaglia.

Vista sul Lago de Enol
Vista sul Lago de Enol
Scorcio del Lago di Ercina
Scorcio del Lago di Ercina
L'ambiente dei laghi di Cavadonga
L'ambiente dei laghi di Cavadonga

Come raggiungere i laghi di Covadonga

Dal villaggio di Covadonga ci sono 12 chilometri di strada fino ai laghi. L’accesso ai laghi è vietato alle auto private dalle 8.00 alle 21.00 (c’è una sbarra all’inizio della strada) e in quella fascia oraria l’unico mezzo a disposizione sono i bus o i taxi che partono con grande frequenza dal paese, dove è anche possibile acquistare il biglietto.

Per poter arrivare ai laghi con la propria auto due sono le soluzioni: entrare prima delle 8.00 del mattino oppure parcheggiare l’auto nel parcheggio subito dopo la sbarra dopo le 21.00 e, il giorno successivo, raggiungere l’auto a piedi e da lì proseguire per i 12 chilometri necessari. Questa seconda opzione è quella che abbiamo usato noi, su consiglio della proprietaria del nostro alloggio che si trovava a soli 300 metri dalla sbarra di accesso ai laghi. È evidente che se invece alloggiate a Cangas de Onis questa opzione diventa molto più difficile perché dovete usare un taxi per andare avanti e indietro (e a quel punto tanto vale farvi portare fino ai laghi).

Ai laghi di Covadonga
Ai laghi di Covadonga

Gijon

Più grande, moderna e caotica di Oviedo, Gijon è la prima città delle Asturie per estensione e abitanti. È un importante centro dell’industria siderurgica e chimica, nonché il principale porto di carico del carbone asturiano, ma oggi è una popolare meta di vacanza grazie alla creazione di vie pedonali, parchi, passeggiate lungomare, centri culturali e un vivace insieme di bar, ristoranti e negozi. Le spiagge e i locali sono pieni di giovani: se fino a questo momento le Asturie mi erano sembrate quasi disabitate, arrivata a Gijon ho capito dove si trova la folla. Anche per questo motivo probabilmente è una città piuttosto trasandata, che non mi ha lasciato un ricordo particolarmente positivo. Gijon non ha il fascino dei porti pescherecci asturiani, ma se amate la gente, la confusione, le piscine vista mare, le enormi spiagge di sabbia piene di persone che fanno festa, questo è il posto per voi.

Il cuore antico della città si trova sul promontorio chiamato Cimadevilla, il vecchio quartiere dei pescatori. Gli armoniosi portici di Plaza Mayor, in sostanza una Plaza Mayor di Madrid in miniatura, delimitano l’estremità meridionale del promontorio. Le sidrerie all’angolo nord della piazza sono molto popolari, perfette per provare la bevanda tipica asturiana. A ovest si estendono il porto turistico e l’ampia e dorata Playa de Poniente, mentre a sud si apre l’animato centro costruito tra il XIX e il XX secolo. Plaza de Jovellanos ospita il Museo Casa Natal de Jovellanos, ovvero la residenza del discendente più illustre di Gijon, Gaspar Melchor de Jovellanos, politico illuminista vissuto nel Settecento e figura chiave dell’illuminismo spagnolo. A ovest della piazza è stato ricostruito un tratto delle mura romane di Gijon. La città ospita anche il Museo del Popolo Asturiano, un piccolo museo etnografico per conoscere la cultura asturiana e le sue tradizioni.

Lungomare di Gijon
Lungomare di Gijon
Plaza Mayor a Gijon
Plaza Mayor a Gijon
Tutti al mare a Gijon
Tutti al mare a Gijon

COSTA DELLE ASTURIE OCCIDENTALI

I VILLAGGI

I villaggi delle Asturie sono tutti bellissimi da vedere, nella loro calma tranquillità del paesaggio paradisiaco in cui sono inseriti. Alcuni sono minuscoli, altri più grandi, altri ancora delle vere e proprie cittadine. Alcuni sono più turistici, altri totalmente anonimi.

Una delle cose belle da fare avendo tutto il tempo che si vuole a disposizione è proprio quella di spostarsi da un villaggio all’altro, esplorando la vita quotidiana delle Asturie.

Con pochi giorni a disposizione, inevitabilmente è necessaria una scelta, anche molto drastica, sui tanti posti da vedere lungo la costa della costa delle Asturie occidentali.

Avilés

Situata a 20 km a ovest di Gijon, Avilés è un antico porto sorto su un estuario, oltre che un importante centro siderurgico. Il nucleo storico della città è piacevole da esplorare grazie alle eleganti vie porticate e alla centrale Plaza de Espana, sulla quale si affacciano bei palazzi del Seicento. In città ci sono anche ottimi ristoranti specializzati nell’autentica cucina asturiana. Concedetevi almeno una passeggiata in questa bella cittadina che mi ha sorpreso molto positivamente.

La città ospita il Centro Cultural Internacional Oscar Niemeyer, un poliedrico centro culturale inaugurato nel 2011 in un ex sito industriale a est del centro, sulla riva opposta del fiume, progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e donato alle Asturie come simbolo del legame culturale esistente tra la Penisola Iberica e l’America Latina. L’ardito complesso bianco ha diversi spazi dedicati a produzioni indipendenti di teatro d’avanguardia, musica, cinema, eventi letterari e mostre d’arte.

Il teatro di Avilés
Il teatro di Avilés
Gli edifici tipici del centro storico di Llanes
Gli edifici tipici del centro storico di Llanes
Le vie con i portici di Avilés
Le vie con i portici di Avilés

Cudillero

Cudillero è il borgo di pescatori più pittoresco della costa asturiana e di conseguenza è anche il villaggio più conosciuto e turistico delle Asturie. Le case, dipinte in colori pastello, si affastellano una sull’altra alle spalle del minuscolo porticciolo che occupa la stretta insenatura.

Nonostante la patina turistica, Cudillero riesce comunque a conservare un’atmosfera tranquilla, soprattutto se riuscite ad arrivare al mattino presto, quando il villaggio è ancora semideserto. Si può passeggiare lungo le strette viuzze del centro storico ed inerpicarsi sulle scalinate in salita per ammirare scorci bellissimi del borgo e del mare da diverse terrazze affacciate su punti strategici.

Cudillero
Cudillero
Scorcio di Cudillero
Scorcio di Cudillero
Le casette colorate di Cudillero
Le casette colorate di Cudillero

Luarca

Meno scenografica di Cudillero perché più estesa e priva di casette colorate, Luarca ha una posizione molto simile, in fondo a una valle stretta e profonda che scende verso un ampio porto pieno di pescherecci. Il centro storico ha una forma originale e ospita numerosi bei palazzi.

Sul porticciolo si affacciano ottimi ristoranti di pesce dove troverete spesso la fila per riuscire ad avere un tavolo.

Passeggiare lungo le sue strade fino al porto è piacevole e la città può essere una comoda base per esplorare le spiagge vicine. Luarca inoltre è l’ultimo centro abitato di una certa importanza delle Asturie prima di arrivare in Galizia.

Il porticciolo di Luarca
Il porticciolo di Luarca
Scorcio del centro di Luarca
Scorcio del centro di Luarca
Palazzi del centro storico di Luarca
Palazzi del centro storico di Luarca

Tapia de Casariego

Tapia de Casariego è uno dei villaggi di pescatori più belli delle Asturie occidentali. Il villaggio ha origini baleniere e si distingue per il suo forte legame con la pesca e l’industria conserviera. Fu il primo porto in cui è sbarcato il mais proveniente dall’America. Questo villaggio è anche la culla del Festival Intercéltico d’Occidente.

La zona più pittoresca del villaggio è il molo, dove è davvero molto piacevole sedersi nello spazio esterno dei bar e dei ristoranti del molo al tramonto e contemplare, con il caratteristico rumore dei gabbiani sullo sfondo, la pittoresca immagine delle barche ormeggiate, il faro dell’isola e le banchine esterne, che ospitano un’opera ottocentesca di Fernando Fernández-Casariego, il Marchese di Casariego. L’atsmofera delle taverne, delle terrazze e dei ristoranti e l’accoglienza aperta e simpatica degli abitanti rende questo villaggio una tappa imperdibile di una viaggio sulla costa asturiana.

Si può salire fino al quartiere marinaio di San Sebastian e a San Blas, la zona più antica, e passeggiare lungo La Guardia per contemplare dal punto panoramico di Os Cañóis una splendida vista sul Mar Cantabrico.

Il molo di Tapia de Casariego
Il molo di Tapia de Casariego
Tapia de Casariego
Tapia de Casariego
La costa a Tapia de Casariego
La costa a Tapia de Casariego

LE SPIAGGE E I PUNTI PANORAMICI

Le spiagge e i punti panoramici delle Asturie occidentali sono davvero tanti. Impossibile ovviamente vederli tutti e la scelta è sempre molto difficile.

Un luogo assolutamente da vedere, probabilmente il più famoso e scenografico delle Asturie è Playa del Silencio (a cui è dedicata anche la foto di copertina di questo articolo). Ma anche altri luoghi meno noti sono altrettanto suggestivi.

Qui vi elenco quelli che sono riuscita a vedere e che vi consiglio, l’ideale sarebbe avere diversi giorni a disposizione per godersi con calma lo scenario eccezionale della costa delle Asturie occidentali, dove i boschi e i prati arrivano a ridosso delle spiagge, che sono selvagge e avvolte in un’atmosfera magica.

Playa de la Cueva – Mirador del Sablòn – Playa de Vallina

Il Mirador del Sablòn si raggiunge in cinque minuti a piedi dal punto panoramico del villaggio di Oviñana, non lontano da Cudillero, da cui si gode una vista spettacolare sulla bellissima Playa e la Cueva.

Dal villaggio un facile sentiero – su cui è facile imbattersi in gruppi di capre – conduce al Mirador dove è stata allestita una panchina da cui ammirare lo spettacolo della costa e in particolare Playa de Vallina, ai piedi del Mirador.

Con l’auto potete percorrere le stradine del villaggio e parcheggiare dove trovate spazio perché non esistono parcheggi specifici. La cosa migliore è andarci al mattino presto quando è più facile essere soli e godersi il panorama nel silenzio totale.

Mirador del Sablòn
Mirador del Sablòn
Playa de la Cueva
Playa de la Cueva

Playa del Silencio

Considerata una delle più belle spiagge di tutta la Spagna, Playa del Silencio è uno dei luoghi imperdibili delle Asturie occidentali. È una lunga insenatura di spiaggia argentata, incorniciata da un anfiteatro naturale di roccia. Il fondale è roccioso non è ideale per fare il bagno, ma è una vera meraviglia per chi ama passeggiare sulla battigia. Playa del Silencio è uno dei luoghi in cui si può apprezzare la bellezza selvaggia della costa asturiana.

Si trova a 15 km a ovest di Cudillero: prendere la A8 in direzione ovest, imboccare l’uscita 441 per Santa Marina e percorrere la N632 verso ovest fino a Castaneras, dove la spiaggia inizia ad essere segnalata. Il parcheggio è a pagamento e gli ultimi 500 metri devono essere percorsi a piedi lungo un facile e ampio sentiero in mezzo ai pascoli asturiani.

Alla spiaggia si scende lungo il sentiero e una scalinata di roccia. Meglio fare questo percorso al mattino perché è più ombreggiato. La spiaggia è ampia, di ghiaia grossa e non attrezzata. Ci sono alcuni sentieri che conducono ad altre baie vicine.

Playa del Silencio
Playa del Silencio
Panorama su Playa del Silencio
Panorama su Playa del Silencio
Scorcio di Playa del Silencio
Scorcio di Playa del Silencio
Playa del Silencio
Playa del Silencio

Eremita de la Regalina– Playa Churin – Playa de Cadavedo

A 16 km a est di Luarca, la graziosa cappella bianca e azzurra dell’Eremita de la Regalina sorge in posizione strepitosa, in cima a un promontorio erboso incorniciato da aspre scogliere e spiagge di sabbia su cui s’infrangono le roboanti onde dell’oceano.

Vale assolutamente la pena arrivare fino a qui anche solo per contemplare lo splendido panorama, nel quale s’inseriscono alla perfezione anche due tipici horreos, i granai asturiani. Dal promontorio si possono ammirare a est l’ampia e sabbiosa Playa de Cadavedo e a ovest Playa Churin. L’effetto complessivo è davvero notevole.

Partendo da Luarca, percorrere la A8 in direzione est per 13 km, prendere l’uscita 451 per Cadavedo e seguire le indicazioni per Playa de Cadavedo e poi quelle per l’Eremita de la Regalina. C’è un piccolo parcheggio e nelle vicinanze c’è anche un hotel con bar e ristorante.

Playa Churin
Playa Churin
Eremita de la Regalina
Eremita de la Regalina
Playa de Cadavedo
Playa de Cadavedo

Cabo Busto

Sferzate dal vento e dalla forza delle onde, le scogliere di Cabo Busto offrono un’immagine perfetta di quanto selvaggia sia la costa asturiana.

In cima al capo, che si trova a 12 km a est di Luarca, sorge un faro del XIX secolo. Il panorama della costa è fantastico. C’è un ampio parcheggio davanti al faro.

Scorcio da Cabo Busto
Scorcio da Cabo Busto
Il faro di Cabo Busto
Il faro di Cabo Busto
L'Oceano a Cabo Busto
L'Oceano a Cabo Busto

OVIEDO E IL PREROMAMICO ASTURIANO

Il capoluogo delle Asturie è allegro e sofisticato, con un piccolo ma affascinante casco antiguo, circondato da eleganti parchi e dai moderni e animati quartieri commerciali.

Separato da buona parte dell’Europa cristiana a causa dell’invasione araba, il piccolo e fiero regno delle Asturie a partire dall’VIII secolo vide fiorire uno stile originale nell’architettura e nelle arti cui gli studiosi hanno dato il nome di preromanico. Due secoli di storia di regno asturiano ci hanno lasciato in eredità 15 edifici, sei dei quali sono Patrimonio dell’Umanità. Per la maggior parte si tratta di chiese che, pur contenendo alcuni elementi ispirati all’architettura romana, visigota e franco-carolingia, costituiscono una tipologia di costruzioni a sé stante. Elementi caratterizzanti sono la sobrietà delle linee, gli archi semicircolari e, per le chiese, la pianta a tre navate. In molti casi le basi e i capitelli delle colonne, decorati con motivi floreali o con le sculture tipiche dello stile corinzio, furono semplicemente recuperati da edifici più antichi. L’uso delle finestre munite di grate ornamentali è un elemento ripreso dalla Spagna musulmana.

Una delle cose più belle da fare a Oviedo è passeggiare per il centro storico andando alla ricerca dei suoi angoli nascosti. Plaza Alfonso II, dove sorge la cattedrale di San Salvador, e la vicina Plaza de Porlier sono delimitate da eleganti palazzi del XVII e del XVIII secolo. La cattedrale rappresenta il cuore spirituale e artistico della città. La parte più interessante è il nucleo originale, ovvero la Camera Santa, una cappella preromanica del IX secolo, commissionata da Alfonso II per ospitare preziose reliquie. Entrata a far parte dei siti Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1998, la cappella custodisce diversi simboli del cristianesimo spagnolo medievale.

La bella Plaza de la Constitucion ospita la cinquecentesca Iglesia de San Isidoro e il municipio del XVI secolo. Pochi passi più a sud, oltre il pittoresco Mercado El Fontan, si trovano un paio di sidrerie sotto i portici di Plaza Fontan.

Passeggiando per il centro di Oviedo si notano diverse originali sculture contemporanee, tra cui il Culis Monumentalibus di Eduardo Urculo, un paio di gambe massicce sormontate da due grandi natiche, una statua di Woody Allen e la famosa statua di Mafalda seduta sulla panchina del principale parco della città.

Il viale commerciale della zona moderna di Oviedo
Il viale commerciale della zona moderna di Oviedo
Vista su Oviedo dal Monte Naranco
Vista su Oviedo dal Monte Naranco
Centro storico di Oviedo
Centro storico di Oviedo
La statua di Mafalda a Oviedo
La statua di Mafalda a Oviedo
Plaza de la Constitucion a Oviedo
Plaza de la Constitucion a Oviedo

I dintorni di Oviedo ospitano alcuni edifici molto interessanti se volete ammirare da vicino esempi di preromanico asturiano.

Iglesia de San Julian de los Prados

L’Iglesia de San Julian de los Prados si trova nel borgo di Iglesia de Santuyano, un chilometro a nord-est da Oviedo, subito a monte della A66.

È la più grande chiesa preromanica giunta fino a noi, oltre che una delle più antiche, essendo stata costruita agli inizi del IX secolo durante il regno di Alfonso II.

Sulla parte posteriore presenta una trifora – un altro elemento tipicamente asturiano – e all’interno si conservano bellissimi affreschi con motivi geometrici e floreali.

Iglesia de San Julian de los Prados
Iglesia de San Julian de los Prados

Palacio de Santa Maria del Naranco e Iglesia de San Miguel de Lillo

Questi due bellissimi edifici si trovano sulle pendici del Monte Naranco, a 3,5 km a nord-ovest di Oviedo e sono facilmente raggiungibili in auto. Costruiti entrambi per ordine di Ramiro I (regno 842-850), questi due edifici segnano un’evoluzione nell’arte asturiana.

Il Palacio de Santa Maria del Naranco è una struttura a due piani dalle proporzioni armoniche che in origine probabilmente fungeva da casino di caccia reale. Sulle sue colonne si trova uno straordinario elemento decorativo che riproduce l’aspetto di una fune. Alcuni dei suoi 32 medaglioni sono copie di antichi motivi iraniani, giunti qui tramite i contatti fra la Persia e l’impero romano.

La Iglesia de San Miguel de Lillo è stata restaurata, dell’originale rimane solo un terzo.

A breve distanza dalla chiesa c’è il Centro de Interpretacion del Prerromanico, che presenta una interessante mostra informativa sul preromanico asturiano con l’elenco, le immagini e le descrizioni di tutte le più importanti chiese preromaniche delle Asturie.

Proseguendo lungo la strada dopo tre chilometri in auto si raggiunge la sommità del Monte Naranco con il Monumento al Sagrado Corazon, una scultura in pietra alta 30 metri che raffigura Cristo. È stata realizzata nel 1981 e decorata con la Cruz de la Victoria, tipica delle Asturie. La vista dall’alto mostra Oviedo racchiusa fra le cime dei monti e il Golfo di Biscaglia che riluce in lontananza a nord.

Iglesia de San Miguel de Lillo
Iglesia de San Miguel de Lillo
Palacio de Santa Maria del Naranco
Palacio de Santa Maria del Naranco
Il panorama intorno al Palacio de Santa Maria del Naranco
Il panorama intorno al Palacio de Santa Maria del Naranco

Siete mai stati nelle Asturie o avete in mente la Spagna del Nord come prossima meta?

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Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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