Filippine: a Panglao, l’isola delle spiagge da sogno

Il triciclo a motore sobbalza ad ogni buca, ma l’autista è abituato a questi sentieri e sembra non farci caso. Quando dalla strada provinciale imbocchiamo lo stretto sentiero sterrato per un attimo temo abbia sbagliato strada, ma google maps sembra d’accordo con il nostro conducente: a questo punto sono io a chiedermi in quale bizzarro posto abbia prenotato la nostra guesthouse per trascorrere tre giorni su questa piccola isola delle Filippine. Dopo un chilometro scarso il triciclo si ferma: abbiamo oltrepassato alcune modeste casette con i cortili pieni di galline e un maiale legato a un albero ci guarda sonnolento.

La nostra guesthouse è lì, in mezzo alle case e alle baracche, su una strada secondaria sterrata che, secondo la mappa, dopo cento metri, dovrebbe affacciarsi sul mare. Eppure da qui ancora non si vede: ci sarà davvero? Dovrò fare ancora qualche passo a piedi prima di rendermi conto di trovarmi su un piccolo dosso. La spiaggia e il mare sono poco sotto, raggiungibili tramite una scala di legno ricavata nel terreno.

La meraviglia è tanta da lasciare a bocca aperta: di fronte a me l’acqua del mare ha un colore azzurro intenso, qualcosa a metà tra il turchese e il blu. La spiaggia è bianca, così tanto che il sole la rende quasi accecante. E le uniche ombre sulla sabbia sono quelle delle alte palme che incorniciano questo tratto di costa. È uno dei paesaggi più belli che abbia mai visto. Uno di quei luoghi da cui è difficile staccarsi e smettere di fotografare, perché assomiglia moltissimo a quella cartolina vista così tante volte sulle riviste e i depliant turistici. Esiste davvero, eccola qui davanti a noi.

Bene, se non amate i grandi resort con tutti i servizi ma, viceversa, preferite le guesthouse più spartane, ma comunque pulite e funzionali, quest’isola potrebbe piacervi moltissimo.

Se volete vedere spiagge con palme e sabbia bianca soffice senza essere ai Caraibi e godervi un ambiente che, per quanto turistico, non è ancora invaso dalle masse, potrebbe fare per voi questa minuscola isola nella zona centro-meridionale delle Visayas orientali, un po’ il cuore di un Paese formato da oltre settemila isole.

Le Filippine note per i fondali marini, il sole e le spiagge paradisiache offrono un numero talmente elevato di luoghi da sogno che scegliere quale visitare è molto difficile. La piccola isola di Panglao, collegata a quella di Bohol da due ponti automobilistici e che sul suo suolo ospita anche l’aeroporto, mi è sembrata un piccolo paradiso di spiagge, perlopiù ancora selvagge, nonostante l’isola stia diventando sempre più famosa e ricercata dai viaggiatori.

filippine panglao isola
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LA COSTA EST

La costa est dell’isola mi è sembrata quella più selvaggia e ancora invasa in modo limitato dai resorti, il cui numero però sta crescendo.

La nostra guesthouse si trovava proprio all’inizio della costa est, a qualche chilometro dal ponte che collega Panglao all’isola di Bohol. Il nostro giro delle spiagge dell’isola dunque è cominciato da qui.

La piccola e selvaggia spiaggia a due passi dal nostro alloggio si chiama Panglao Beach, non è attrezzata e, come vi dicevo sopra, è un piccolo paradiso da cartolina, se vi piacciono i luoghi che sembrano essere fuori dal mondo, con palme e sabbia bianca. L’acqua è trasparente ed è sufficiente immergersi solo fino al polpaccio per vedere piccoli pesci e stelle marine sul fondale. Incredibile vero? Qui avrete la possibilità di essere voi e il vostro asciugamano. Il resto della spiaggia dovrete contendervelo soltanto con qualche altro turista (a dicembre comunque noi da queste parti ne abbiamo visti molto pochi), con alcuni abitanti che ormeggiano qui le bangka, tipiche barche filippine a bilanciere e con diversi cani randagi, che si vedono ancora di frequente girare in diverse città e isole filippine, in particolare proprio in quelle ancora poco toccate dal turismo. Sono mansueti e non danno fastidio alle persone, però indubbiamente sono una presenza a volte inquietante.

A bordo del vostro scooter potrete poi continuare a percorrere la strada principale che segue l’andamento della costa, per poi virare a destra lungo una strada secondaria e un sentiero sterrato che conduce a Momo Beach, un’altra spiaggia di sabbia bianca molto invitante. È un po’ più estesa di Panglao Breach, mi è sembrata comunque altrettanto selvaggia. Qui in particolare al momento della nostra visita c’era la bassa marea e milioni di piccoli granchi emergevano e si nascondevano sul fondale, producendo un suono sottile ma costante: non avevo mai visto niente del genere! C’è un piccolo resort di appartamenti che si affaccia sulla spiaggia, ma i turisti erano pochi. Invece è frequentata molto dagli abitanti, anche perché alle spalle della spiaggia c’è un villaggio abbastanza grande, con numerose case, una chiesa e alcuni piccoli negozi. Qui alle semplici baracche di legno e lamiera si alternano alcune ville con giardino, ma la mucca al pascolo sul proprio terreno rimane una costante.

Abbiamo visto ragazzini giocare a basket, sport molto amato da queste parti dove è frequente vedere canestri appesi un po’ ovunque e assistito a un’esibizione di karaoke nel cortile di una casa in costruzione (il karaoke è probabilmente lo svago più amato nelle Filippine!).

Chi ha più tempo di noi, può percorrere tutta la costa est fino sulla punta dell’isola, dove si trova Doljo Beach: a istinto, penso sia molto bella anche questa…

filippine panglao isola
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LA COSTA OVEST

La costa ovest inizia da Danao Beach, che non siamo riusciti a visitare per mancanza di tempo. Ci siamo diretti invece subito ad Alona Beach, curiosi di vedere la spiaggia più nota e turistica dell’isola. Qui si trovano la stragrande maggioranza di alloggi, resort, ristoranti, bar e agenzie di immersioni ed escursioni alle isole vicine.

Dovete sapere che alcune piccole isole delle Filippine come Panglao rimangono ancora oggi un luogo tradizionale e poco globalizzato. Un esempio? In tutta l’isola si possono contare sulla mano i bar per bere un caffè come siamo abituati a fare noi. Non esiste proprio il concetto di bar. Gli abitanti mangiano a casa propria e i piccoli negozi sparsi in giro – di solito chioschetti di modeste dimensioni – vendono acqua, bibite e piccoli snack dolci e salati rinchiusi in confezioni di plastica, oltre a prodotti locali.

Per trovare un bar dove bere un caffè a Panglao, oltre ovviamente alla vostra guesthouse, dovrete andare ad Alona Beach. Quando arriverete qui e avrete bevuto il vostro caffè o la vostra spremuta d’arancia, dopo dieci minuti, potrebbe capitarvi quello che è successo a noi: andarcene via alla ricerca di una spiaggia selvaggia e isolata, dove al massimo si può trovare una noce di cocco da bere un piccolo pesce grigliato da mangiare. Alona dunque può essere un ottimo punto di riferimento per fare un bancomat, acquistare qualche souvenir, comprare qualche escursione e – appunto – bere un caffè, se avete nostalgia dello stile di vita occidentale. Peraltro il caffè delle Filippine è molto buono, è soltanto lo stile di vita degli abitanti, molto poveri e legati a uno stile di vita tradizionale, ad essere diverso a quello a cui siamo abituati.

La costa ovest è quella più amata dai viaggiatori anche perché questo lato dell’isola è il migliore per ammirare i tramonti, che sulle isole delle Filippine sono particolarmente belli, visto che il colore del cielo e del mare dalle tonalità pastello molto delicate diventa con il passare dei minuti arancio e rosso acceso.

Sulla costa ovest c’è un trittico di spiagge che, senza soluzione di continuità si affaccia su questo tratto di isola. Potrete fare una lunga passeggiata da una all’altra sul lungomare, se invece arrivate dalla strada troverete accessi diversi segnalati con cartelli lungo la strada. Si tratta di Dumaluan Beach, White Beach, Libaong Beach. Qualche chilometro più avanti si trovano anche le splendide San Isidro Beach e Bikini Beach. Non c’è che l’imbarazzo della scelta a seconda che preferiate le zone più affollate o quelle più selvagge. Noi le abbiamo trovate tutte piuttosto isolate, ma forse soltanto perché a ridosso delle festività natalizie.

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COME ARRIVARE

In aereo: l’aeroporto dell’isola di Panglao si trova nella parte meridionale dell’isola, a brevissima distanza da Alona beach, la principale dell’isola. L’aeroporto ha voli interni con la capitale Manila, con Cebu City e con l’isola di Palayan. Noi siamo arrivati in aereo da Manila.

In traghetto: i traghetti attraccano al porto di Tagbilaran, sull’isola di Bohol, collegata a Panglao da un ponte automobilistico. Con un triciclo a motore o uno scooter potrete andare a Panglao in pochissimo tempo. Il porto di Bohol è collegato da traghetti provenienti dalle isole di Cebu e di Siquijor. Per ripartire da Panglao noi abbiamo usato il traghetto per l’isola di Siquijor.

COME MUOVERSI

L’isola è percorsa da tre strade principali, tutte collegate tra di loro: una lungo la costa est, una lungo quella ovest e la terza che attraversa l’isola al centro. Oltre alle strade principali, ce ne sono diverse di secondarie che collegano le altre zone dell’isola e infine c’è una quantità elevata di sentieri sterrati ma percorribili facilmente in scooter che conducono alle svariate guesthouse e alle numerose spiagge dell’isola.

Il modo migliore per visitare l’isola e le sue spiagge è in autonomia, con uno scooter. Tutte le guesthouse affittano scooter ce si possono noleggiare anche al porto sull’isola di Bohol e in molti altri negozi dell’isola.

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DOVE DORMIRE

Natura Vista Guesthouse

Ci sono molti motivi per consigliarvi questa guesthouse che abbiamo alloggiato e utilizzato sia per visitare l’isola di Panglao sia per quella di Bohol, collegate tra di loro da un paio di ponti. Scegliete questo alloggio, che si trova nel villaggio di Dauis, se volete un’immersione totale nella natura pur mantenendo qualche comodità.

Gli alloggi a disposizione si trovano accanto alla reception, in una corte interna affacciata su una piccola piscina idromassaggio a disposizione degli ospiti oppure lungo una strada distante due minuti a piedi, in bungalow di legno vista mare (questa è stata la nostra opzione). I bungalow sono composti da una camera spartana ma pulita e da un piccolissimo bagno privato (un po’ tanto piccolo, in particolare il lavandino). La colazione viene servita nella corte interna della struttura principale dove è anche possibile cenare, opzione molto comoda che noi abbiamo scelto un paio di volte, perché non è semplice trovare un ristorante aperto la sera in questa parte dell’isola.

La guesthouse Natura Vista si affaccia su Panglao beach, una delle spiagge più belle, selvagge e poco frequentate dell’isola, da quello che abbiamo potuto vedere. Se arrivate dall’aeroporto ci sono alcuni pulmini turistici che conducono i turisti direttamente al loro alloggio. Se arrivate al porto potete prendere un triciclo a motore, considerata la breve distanza dal porto alla guesthouse.

La guesthouse noleggia scooter, indispensabili per girare l’isola in autonomia. Alla reception lo staff è molto gentile e può fornire qualunque informazione di cui abbiate bisogno.

filippine panglao isola
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Se volete dare un’occhiata ad altri alloggi sull’isola di Panglao, in questa mappa trovate diverse opzioni in base alle vostre esigenze.



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Avete mai pensato alle Filippine come meta di un vostro viaggio?

Cosa vi sembra l’isola di Panglao? A me è piaciuta molto e ammetto che avrei voluto rimanerci molto molto di più dei due giorni a disposizione che mi ero ritagliata nell’itinerario. Le Filippine sono davvero grandi e meriterebbero tantissimo tempo a disposizione per poter godersi al meglio le loro fantastiche isole.

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RitagliDiViaggio
Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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