Dolomiti friulane, 5 buoni motivi per visitare Poffabro e Frisanco in Val Còlvera

A una manciata di chilometri a nord di Maniago, nel Friuli Occidentale, in provincia di Pordenone, si trova la Val Còlvera, un piccolo ma caratteristico territorio del Friuli Venezia Giulia che trasporta chiunque la visiti in un mondo fatto di silenzio, boschi verdi, acque trasparenti, storie antiche e leggende che parlano di fate e spiriti.

Dominata dall’imponente vetta del Monte Raut e percorsa dall’omonimo torrente che ha dato origine a una suggestiva forra denominata Bus del Còlvera, la valle è costituita da 15 borgate la cui storia ha ha origini antichissime.

Contraddistinti dall’architettura tipica spontanea, i borghi si collocano intorno al capoluogo Frisanco e al paese più noto, Poffabro, entrato a far parte della lista dei Borghi più belli d’Italia e che io ho inserito nel mio personale elenco dei 10 borghi più belli del Friuli Venezia Giulia.

Ecco 5 buoni motivi per i quali secondo me fareste bene a visitare la Val Còlvera e i suoi borghi.

cosa vedere a poffabro
Strade di Poffabro
Case di Poffabro
Case di Poffabro

1. Scoprire le case di pietra e legno di Poffabro

Non ci sono appariscenti monumenti da ammirare o palazzi signorili riccamente decorati da fotografare: la bellezza di Poffabro consiste soprattutto nell’architettura rurale delle sue case, formate da tre o quattro piani con ballatoi in legno sostenuti da alti pilastri di pietra.

Le abitazioni si affacciano sui viottoli e sembrano condurre attraverso una sorta di labirinto, perché le case sono appollaiate sul versante della collina e per raggiungere i singoli usci è necessario salire e scendere gradini, inoltrarsi in viuzze contorte, superare archi di pietra che celano antichi cortili. Poffabro assomiglia a uno di quei paesi descritti nelle fiabe e sarà per questo che tutti dicono dia il meglio di sè a Natale quando diventa “il paese dei presepi”.

Gli abitanti ci hanno messo del loro e alla rusticità delle abitazioni hanno combinato alcuni dettagli colorati e pittoreschi che rendono ancora più piacevole la passeggiata lungo le strade del borgo: un vaso di fiori colorati, una porta ridipinta con colori pastello, una bicicletta che sembra appoggiata per caso sul muro di una corte. Nulla di artificioso, anzi. Semplicemente la cura per il dettaglio, in perfetta armonia con la natura che circonda il luogo.

La passeggiata nel borgo comincia di solito dalla piazzetta con la bella chiesa di San Nicolò della fine del XVII secolo e con la terrazza da cui si gode un bellissimo panorama da cartolina verso la pianura e verso il borgo.

Scorcio di Poffabro
Scorcio di Poffabro
Scorcio di Poffabro
Scorcio di Poffabro
Scorcio di Poffabro
Scorcio di Poffabro

2. Visitare Frisanco, il capoluogo della valle

Molti limitano la visita della Val Còlvera al borgo di Poffabro, salito alla ribalta delle cronache per essere stato inserito tra i Borghi più Belli d’Italia. Sarebbe un errore però tralasciare Frisanco, il capoluogo della valle, che si trova soltanto a due minuti di strada da Poffabro e riserva belle sorprese.

Un po’ più ampio di Poffabro, anche se forse meno pittoresco, Frisanco accoglie i visitatori con l’edificio del circolo degli operai, oggi diventato bar e la piazza la chiesa parrocchiale SS. Fosca e Maura, della quale si hanno testimonianze già dal 1492.

Il punto forse del paese è la piazzetta del paese con la scenografica fontana al centro. Vale la pena percorrere anche alcune viuzze in salita per compredere la formazione dell’abitato e apprezzare anche qui alcune case di legno e pietra perfettamente ristrutturate.

piazza frisanco
La piazza con la fontana a Frisanco
Una delle case tipiche di Frisanco
Una delle case tipiche di Frisanco

3. Ammirare la mostra “Da lis mans di Carlin”

Questa è una curioisità unica, da vedere assolutamente. Con un lavoro portato avanti oltre 30 anni, Carlin, un anziano della Val Colvera, classe 1912, ha pazientemente ricostruito in miniatura in scala 1:10 tutti gli edifici del borgo com’erano ai tempi della civiltà contadina, oggi ormai scomparsa.

Le abitazioni, il mulino, il battiferro, la chiesa, la fornace, la carbonia, gli arredamenti dell’epoca testimoniano un mondo che non c’è più e raccontano la dedizione, la passione e l’estrema abilità di un uomo che ha voluto tramandare materiali e modi di costruzione di un tempo, con un’operazione di memoria storica unica nel suo genere.

Il museo è gestito dal figlio di Carlin con il supporto dell’Ecomuseo delle Dolomiti friulane, è disposto su due piani nell’ex latteria di Frisanco, sulla piazzetta con la fontana.

Una delle creazioni di Carlin
Una delle creazioni di Carlin
Una delle creazioni di Carlin
Una delle creazioni di Carlin

4. Fare un giro in e-bike sulle colline

Il Comune di Frisanco costituito dalle tre frazioni principali Casasola, Frisanco e Poffabro e dai borghi Pian delle Merie, Valdifrina, Valdestali, Forcella, Vals e Colvere, quest’ultima costituita a sua volta da vari borghi. Sono tutti luoghi belli da vedere e un modo perfetto per visitarli è la bicicletta. Meglio ancora l’e-bike, la bici a pedalata assisita, ideale per chi non è molto allenato o comunque non vuole fare troppa fatica. 

Io ho sperimentato le e-bike del Parco delle Dolomiti Friulane per visitare la Valdifrina, un borgo a circa 2,5 chilometri da Frisanco, immerso nel verde che si presta perfettamente a una passeggiata a piedi o in bici. Purtroppo ho dovuto sospendere il giro in Valdifrina a causa della pioggia torrenziale che ci ha sorpresi proprio mentre stavamo per entrare nel borgo. Peccato, ma significa che dovrò trovare un’altra occasione per tornare.

Nonostante l’acqua e il cielo grigio, Valdifrina mi è sembrata un luogo idilliaco, dove le case di pietra e legno tipiche della Valcolvera sono immerse nella natura, tra i boschi e le colline del territorio.

L’e-bike è semplice e comoda da usare e permette con pochissima fatica di affrontare le strade in salita di questa zona. Per chi non è molto allenato, quindi, sicuramente un’ottima opzione. La pedalata assisita permette infatti di superare pendenze maggiori e di raggiungere con più facilità luoghi che solitamente si frequentano solo a piedi. Si può scegliere tra diversi livelli di funzionalità della bici, in modo da affrontare i tratti in pianura e quelli in salita con le marce corrette e godersi al meglio il paesaggio.

Valdifrina sotto la pioggia
Valdifrina sotto la pioggia
e-bike
Con la e-bike del Parco Dolomiti Friulane

5. Lasciarsi deliziare dai sapori tipici della cucina locale

La Val Colvera non delude nemmeno dal punto di vista enogastronomico, tutt’altro. In questa zona si possono assaggiare i piatti tipici friulani realizzati con ingredienti del territorio.

Il mio consiglio è quindi di fermarvi da queste parti almeno a pranzo o a cena e non vi pentirete di certo. Io ho provato il ristorante La Pignata, che si trova nascosto in una delle viuzze di Poffabro e ha una terrazza su una meravigliosa posizione panoramica. Se il tempo lo permette quindi pranzare in terrazza vi farà apprezzare ancora di più il paese e i suoi sapori autentici.

Il locale è molto bello, i titolari simpatici e professionali vi metteranno subito a vostro agio. Ho assaggiato diversi piatti, durante un pranzo-degustazione che mi ricorderò a lungo. Ovviamente è d’obbligo iniziare con affettati e formaggi della zona, per poi proseguire con i primi piatti di pasta ripiena con ingredienti di stagione (in questo momento i funghi). Non può mancare almeno un assaggio di frico. Davvero gustoso e originale il crostone con formaggio uovo e porcini.

La terrazza de La Pignata a Poffabro
La terrazza de La Pignata a Poffabro
La Pignate a Poffabro
La Pignate a Poffabro
La Pignate a Poffabro
La Pignate a Poffabro
La Pignate a Poffabro
La Pignate a Poffabro

Che ne dite di un giro in Val Còlvera? Magari tenendo Maniago come base, visto che dista a pochi chilometri?

Le valli del Pordenonese riservano molte altre sorprese. Nei prossimi post vi racconterò i miei itinerari in Val d’Arzino, Val Tramontina e Valcellina.

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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