Meno famosa di Marrakech, Fès attira un numero più limitato di viaggiatori ma chi arriva in questa incredibile città imperiale del Marocco, non può che rimanerne affascinato. Merito della storia di Fès, città che ha sempre rivestito un ruolo essenziale per ogni sovrano del Marocco. Ancora oggi è opinione comune che le persone nate nella medina di Fès siano particolarmente devote, colte, raffinate e dotate di talento artistico.
Nel 780 d.C. Idriss I, fondatore della prima dinastia imperiale del Marocco, decise che Volubilis era ormai diventata troppo piccola e progettò la costruzione di una nuova grandiosa capitale che non vide mai realizzata a causa della sua morte. Fès venne quindi fondata dal figlio Idriss II. Nel giro di poco tempo in quella che era una modesta cittadina berbera arrivano ottomila famiglie in fuga da Al-Andalus a cui si aggiunsero numerose famiglie arabe provenienti da una regione dell’odierna Tunisia. Le tradizioni di questti due popoli formarono le basi per la futura grandezza architettonica, culturale e religiosa di Fès.
Dopo l’avvicendarsi di alcune dinastie, con l’affermarsi della Moschea Kairaouine e della sua università, Fès divenne il centro del sapere e della cultura di un impero esteso dalla Spagna al Senegal. Riconquistò infine anche il suo status politico nel 1250 con la dinastia dei Merenidi.
Nel corso del XX secolo, Fès riuscì a conservare lo status di capitale morale del Paese, tanto che qui venne firmato il trattato che istituiva il protettorato francese e spagnolo sul Marocco. In seguito i francesi trasferirono la capitale a Rabat, ma Fès mantenne la sua importanza, tanto che proprio qui venne fondato il movimento indipendentista del Marocco.
Fès oggi si divide in tre grandi parti distinte:
- Fès el -Bali, la zona della medina fortificata,
- Fès el -Jdid, la zona nuova con il quartiere ebraico e il Palazzo Reale
- la Ville Nouvelle, la zona amministrativa costruita in epoca più recente durante la dominazione dei francesi, caratterizzata da ampi viali e piazze in cui si respira un’aria decisamente più occidentale.
Dal punto di vista turistico, meritano una visita le prime due zone e sono quelle che vi racconterò in questo post, anche se andare a vedere come si vive alla Ville Nouvelle potrebbe comunque essere interessante.
Nel post troverete 10 cose da vedere nella Medina di Fès e altre cinque cosa da vedere a Fès el-Jdid, la cosiddetta Fès nuova. Se avete poco tempo, potete fare questo giro in un’unica giornata, se invece potete dedicare più giorni alla visita della città, dedicate più tempo alla visita della Medina dove, al di là delle cose da vedere, è bello perdersi nei vicoli senza una meta precisa.
COSA VEDERE A FES
La Medina – Fès el Bali
Visitare la Medina di Fès è come fare un salto indietro nel tempo. Nonostante Fès sia diventata una città molto apprezzata dai turisti, la sua medina continua ad essere una delle più autentiche ed interessanti di tutto il Marocco. Oltre a essere la più grande medina di tutto il mondo arabo e la più grande area al mondo pedonale, l’aspetto della medina di Fès non è cambiato molto nel corso dell’ultimo millennio, tanto più che si trova circondata da colline che ne hanno limitato l’espansione.
L’ultima grande crescita della medina di Fès si verificò nel XIII secolo con la costruzione di Fès el-Jdid. Ancora oggi quindi immergersi nel labirinto formato da tortuose viuzze, vicoli ciechi e suq nascosti rimane una delle cose più belle da fare a Fès. Se avete poco tempo a disposizione o avete paura di perdervi, fatevi accompagnare da una guida, visto che la Medina di Fès è davvero grande e labirintica.
Cosa vedere a Fès al-Bali - la Medina di Fès
1. Bab bou jeloud – la Porta Blu
Situata nella parte occidentale della medina, Bab Bou Jeloud è l’ingresso principale della città vecchia, nonché una delle sue immagini iconiche.
È inconfondibile per la sua forma con tre archi moreschi ed il colore delle piastrelle che la ornano: blu sulla facciata esterna, verdi su quella interna. La porta odierna è stata eretta nel 1913 dai francesi in sostituzione di una molto più semplice e modesta del XII secolo.
Dagli archi della porta si possono ammirare i minareti della vicina Medersa Bou Inania. Varcata la soglia di questa sontuosa porta si entra nel cuore della medina, tra decine di bancarelle, ristoranti e café.
Qui si incontrano le due principali vie che percorrono Fes el Bali: Tala’a Kebira e Tala’a Sghira.
2. Madersa Bou Inania – Scuola coranica
A 150 metri da Bab Bou Jeloud, dopo una breve passeggiata lungo Bab Bou Jeloud, si raggiunge la Madrasa Bou Inania, considerata la più nella scuola coranica di Fès. Venne fatta costruire dal sultano merenide Bou Inan tra il 1350 e il 1357 e venne restaurata tra il XVIII e il XX secolo. Grazie alle bellissime decorazioni delle sue pareti viene considerata il punto più alto dell’architettura merinide.
È l’unica ad essere accessibile anche a persone non islamiche ed è assolutamente una delle cose da vedere a Fes anche considerando il costo irrisorio del biglietto di entrata (20 dirham, cioè circa 2 euro).
È composta da due piani e ospita al suo interno una moschea con un bel minareto rivestito di piastrelle verdi, a differenza della maggior parte delle medersa che hanno soltanto una sala di preghiera. Il mihrab (la nicchia rivolta verso la Mecca) ha un soffitto molto bello e colonne di onice.
Al piano terra c’è il cortile con al centro la vasca delle abluzioni, la sala della preghiera e le aule. Al piano di sopra c’erano i dormitori. La medersa permette di apprezzare alcuni elementi tipici dell’artigianato merenide, come ad esempio il marmo di Carrara dei pavimenti, le fontane e le colonne, gli azulejos tipici della Spagna e del Portogallo, il legno di cedro, usato perché molto resistente e isolante e le intere pareti arricchite da decori in gesso e marmo.
Di fronte alla scuola coranica si trova un altro splendido palazzo: Dar al-Magana, l’orologio ad acqua, costruito nello stesso periodo della medersa Bou Inania.
3. Conceria Chouara
La conceria Chouara è uno dei luoghi che rendono Fès così famosa e unica. Questo tipo di concerie sono sopravvissute soltanto a Fès e non si trovano in alcun altro luogo del Marocco.
Chouara è la più antica e più grande conceria di Fès, istituita proprio con la fondazione della città stessa nel IX secolo, ma ce ne sono molte altre più piccole sparse nel quartiere del cuoio. L’accesso alle concerie non è permesso ai visitatori, ma c’è un modo per visitarlo, ben segnalato. I negozianti di oggetti in pelle della zona permettono ai visitatori di salire sulle loro terrazze per poter ammirare le concerie e le diverse fasi di lavorazione dall’alto.
A ogni turista viene consegnato un rametto di menta da annusare per attenuare l’odore molto forte che si sprigiona dalle concerie, in particolare d’estate. Qui vi verrà spiegato il metodo di lavoro e alla fine non potrete esimervi dal fare un giro nel negozio e magari acquistare qualche oggetto di pelle. I prezzi non sono bassissimi ma senza dubbio la lavorazione è impeccabile. Il pellame marocchino e in particolare quello di Fès viene considerato tra i migliori al mondo.
La concia delle pelli è una tradizione millenaria e il metodo di lavorazione è ancora molto simile a quello praticato nel Medioevo. Le pelli sono ancora oggi trasportate a dorso di un asino lungo le strette stradine della medina fino alle vasche di tintura, costruite ancora oggi secondo il metodo tradizionale con la sola aggiunta delle piastrelle di ceramica come rivestimento.
Il lavoro del conciatore si trasmette ancora di padre in figlio e purtroppo anche le condizioni igieniche e di sicurezza dei lavoratori non hanno subito grossi miglioramenti. I lavoratori trascorrono infatti tutta la giornata immersi fino alle ginocchia nelle sostanze per la lavorazione delle pelli. Tra i prodotti più utilizzati per la concia delle pelli ci sono gli escrementi di piccione e l’urina di mucca, entrambi ricchi di potassio, che vengono mescolati alla cenere. Come coloranti sono usati l’indaco, lo zafferano e il papavero.
Ogni elemento ha un suo ruolo e viene mescolato nelle vasche disposte a nido d’ape secondo un affascinante gioco di colori. Le vasche più chiare servono per eliminare residui organici dalla pelle e ammorbidirla.
4. Place, Souq e Museo an-Nejjarine
Place an-Nejjarine, la piazza dei carpentieri, è una delle piazze più grandi della medina ed è dominata da una delle fontane più belle della città, oltre che da un imponente funduq, oggi trasformato nel Museo Nejjarine dell’artigianato ligneo.
Inaugurato nel 1998, l’edificio del museo è stato completamente restaurato. Il grande cortile al pianterreno veniva usato dai mercanti per concludere le loro trattative, mentre il piano superiore ospitava le camere da letto. Il biglietto d’ingresso costa 20 dirham.
A pochi passi dalla piazza si dipartono alcuni vicoli che portano al Souq an-Nejjarine, dove si possono vedere gli artigiani intenti a rifinire i troni dorati usati durante le cerimonie nuziali.
5. Zawiya Moulay Idriss II
Per gli abitanti di Fès la Zawiya (residenza) di Moulay Idriss II, il fondatore della città, rappresenta il cuore della città. Chi non professa la fede musulmana non può entrare, ma già dall’esterno è possibile percepire la maestosità di questo edificio. L’area della tomba è considerata area sacra ed è visitata da fedeli che provengono da ogni parte del paese e anche dall’estero.
La struttura attuale risale al 1308; un’espansione del XVII secolo ha aggiunto il suo tetto verde piramidale e il minareto più alto della medina. Venne costruito utilizzando uno stile architettonico Alawi durante il regno di Moulay Ismail. Moulay Idriss II nacque nel 791 e governò il Marocco dall’807 all’828 dopo la morte del padre.
Le strade più vicine alla zawiya sono attraversate da travi di legno appena sopra l’altezza della testa per tenere gli asini lontani da questa strada.
6. Place as-Seffarine
Place as-Seffarine è una delle piazze più affascinanti della medina di Fès. Poco lontano dalla conceria Chouara, stretta tra il souk dei tintori e quello dei conciatori, Place as-Seffarine è riconoscibile dal rumore dei martelli degli artigiani del rame e dell’ottone al lavoro accompagna ogni passo e la piazza è piena di pentole, teiere e vassoi.
È la piazza degli artigiani che lavorano l’ottone e vale la pena fermarsi a guardare l’incessante lavoro che accompagna le giornate di questi artigiani e gli utensili realizzati. In particolare da notare le pentole e i piatti di grandissime dimensioni che vengono noleggiati per i banchetti nuziali.
7. Moschea e Università Kairaouine
Su Place as-Seffarine si affaccia la Moschea Kairaouine che ospita quella che è considerata la più antica università del mondo, seconda solo a quella di Al-Azhar del Cairo come centro di cultura del mondo musulmano e una biblioteca da oltre 30.000 libri e manoscritti, alcuni unici al mondo. Costituisce il cuore spirituale di Fès e di tutto il Marocco.
Fondata nell’859 da un gruppo di profughi tunisini e ampliata dagli Almoravidi nel XII secolo, questa moschea può ospitare oltre 20.000 fedeli ed è diventata la più importante di Fes.
Purtroppo alle persone non musulmane non è consentito l’accesso e si può solo guardare il cortile interno dalle porte aperte ai fedeli. Dai punti più alti della medina, come le terrazze panoramiche dei bar è ben visibile il suo tetto verde piramidale e il minareto.
8. I Funduq
Fes el-Bali è ricca di funduq, gli antichi caravanserragli dove i carovanieri che attraversavano il deserto potevano trovare ristoro dopo il lungo viaggio. Oggi questi spazi sono stati riconvertiti e spesso sono occupati da bancarelle e negozi oppure sono oramai in forte stato di degrado.
La struttura architettonica dei funduq è formata da due piani: i magazzini e le aree destinate al commercio si trovavano al pianterreno, mentre gli alloggi erano disposti ai piani superiori.
9. I suk
La medina di Fès ha tante cose da vedere, ma la sua magia è racchiusa soprattutto nei suoi suk brulicanti di vita. Tala’a Kebira e Tala’a Sghira sono le due vie principali che percorrono la medina, ma ogni vincolo può riservare incredibili sorprese.
I suk sono tantissimi, di diverso tipo e sparsi per tutta Fès el Bali: ogni strada è dedicata a un diverso tipo di negozio e di laboratorio artigianale. Tra i più interessanti e autentici c’è quello dei tintori della lana.
L’unica raccomandazione è di verificare la possibilità di fare foto prima di scattare: molte persone non amano essere immortalate dalle macchine fotografiche e dai cellulari dei turisti.
10. Gli Hammam
Una delle cose non soltanto da vedere ma anche da provare a Fès è l’esperienza dell’hammam, il tradizionale bagno marocchino. Alcuni riad e guesthouse hanno a disposizione un piccolo hammam per i loro ospiti, ma ci sono anche diversi hammam sparsi in tutta la città.
Molti hammam sono ospitati in stupendi capolavori dell’architettura tipica e la maggior parte offre un’esperienza autentica in cui gli ospiti sono lavati dagli inservienti secondo il metodo tradizionale . Alcuni hammam sono privati, altri sono pubblici.
Tra i tanti presenti nella medina, vi consiglio il Royal Medina spa, un hammam privato tradizionale usato soltanto per i turisti. Le sale sono numerose e molto ampie e vengono offerti pacchetti di trattamenti diversi.
Per chi vuole un’esperienza più tradizionale, c’è l’Hammam Mernissi, a due passi dalla Porta Blu, quindi molto semplice da raggiungere. Questo è un hammam sia pubblico, dunque frequentato dagli abitanti, sia privato, solitamente preferito dai turisti.
Fès el-Jdid – Fès la nuova
Il quartiere definito “nuovo” di Fès ha in realtà sette secoli di vita. Venne fatto costruire dal sultano merenide Abu Yusuf Yacoub come dimora delle sue truppe più fidate, formate da mercenari siriani, ossessionato com’era di doversi difendere dal suo stesso popolo.
Più piccola e meno famosa di Fès el-Bali, anche questa zona merita sicuramente una visita, tanto più che si tratta di una zona meno frequentata dai turisti ma molto vissuta dagli abitanti. Qui si trova anche il quartiere ebraico.
Fès el-Jdid si raggiunge facilmente a piedi dall’antica medina. È sufficiente partire da Bab Bou Jeloud (la Porta Blu), attraversare l’enorme omonima piazza e arrivare su Avenue Moulay Hassan. Superati i giardini Jnane Sbile in pochi minuti si giunge a Fès el-Jdid.
Cosa vedere a Fès el Jdid – Fès la nuova
1. Giardini Jnane Sbile
Affacciati su Avenue Moulay Hassan, sul lato opposto delle mura della città vecchia, si trovano i giardini pubblici Jnane Sbile.
Creati alla fine del XIX secolo, sono stati riaperti al pubblico nel 2011 dopo un periodo di ristrutturazione, ma anche in questo momento sono sottoposti a un’opera di rinnovamento e alcune parti non sono accessibili.
Occupano 7,5 ettari, ospitano più di 3000 specie di piante divise in varie sezioni e sono decorati da fontane e piscine. Sono molto frequentati dagli abitanti e rappresentano un’oasi di verde, pace e tranquillità a due passi dai vicoli frenetici della medina.
2. Gran rue de Fès el-Jdid
Superati i giardini Jnane Sbile si prosegue su Avenue Moulay Hassan fino a raggiungere l’imponente Bab Dekkakin, la porta principale per accedere a Fès el-Jdid. La GGran rue è la strada principale del quartiere, molto più ampia degli stretti vicoli dell’antica medina ma non per questo meno caotica. La strada ospita bancarelle e negozi di ogni tipo, è lunga circa un chilometro e termina sotto la maestosa porta Bab Semmarine.
Lungo la Gran Rue de Fes el Jdid non ci sono particolari monumenti da vedere, ma c’è la vita di un quartiere da scoprire ed osservare.
3. Mellah, il quartiere ebraico
Superata Bab Semmarine si entra nella Mellah, il quartiere ebraico. Nel corso del XIV secolo, Fès divenne un importante rifugio per gli ebrei, che fondarono questo quartiere, creando la prima Mellah del Marocco. A Fès ancora oggi è presente una comunità ebraica che però si è spostata nella Ville Nouvelle.
La strada principale del quartiere ebraico è Derb al-Souq, da percorrere con lo sguardo in alto per ammirare le vecchie case ebraiche, alte e strette, con i balconi che si affacciano sulla strada, molto diverse da quelle in stile musulmano.
Lungo la strada si trovano anche due sinagoghe. La strada termina in Place des Alouites dove si erge l’imponente ingresso principale del Palazzo Reale.
4. Sinagoga Ibn Danan
In un vicolo verso la fine di Derb al-Souq si trova l’ingresso di questa sinagoga (biglietto di entrata 25 dirham), ristrutturata nel 1999 grazie ai finanziamenti Unesco.
La struttura della sinagoga è formata da due piani e una grande terrazza sul tetto da cui si possono ammirare i tetti di Fès el-Jdid. La parte più importante, però, è nel seminterrato, a cui si accede da una stretta scala: qui si trova la mikva, ovvero la vasca per il bagno rituale.
5. Dar al-Makhzen – il Palazzo Reale
Dar al-Makhzen, il Palazzo Reale di Fès è uno dei più grandi e antichi di tutto il Marocco. Si affaccia su Place des Alouites e purtroppo non è visitabile, così come gli 80 ettari che circondano il palazzo e occupano la gran parte di Fès el-Jdid. Si possono soltanto ammirare le porte esterne, ovvero l’ingresso principale del palazzo.
L’entrata del palazzo è formata da 7 portali in ottone, circondati da mosaici di piastrelle dalle tonalità blu e verdi (zellij), i colori di Fès e dell’Islam, e da particolari in legno di cedro intarsiato.
Siete già stati a Fès?
Se volete saperne di più della città, vi consiglio il mio post l’itinerario di 3 giorni a Fès e dintorni, dove mangiare e dove dormire.