Al via il Trento Film Festival: cinema, arte e letteratura raccontano le Terre Alte

Dal 1952 a Trento si prova a raccontare la vita, la cultura, le storie e le avventure della montagna attraverso il cinema, l’arte, la letteratura e le avventure di chi in qualche modo si è avvicinato alle Terre Alte. Quest’anno forse più di sempre è di grande attualità il tema della possibilità di vita in montagna e di convivenza sostenibile con l’ambiente.

Nell’edizione 71 del Trento Film Festival, in programma dal 28 aprile al 7 maggio, saranno ben 130 film a cui assistere e 150 gli ospiti italiani e internazionali protagonisti di eventi e conferenze. Dieci giorni all’insegna della cultura e del viaggio in montagna in diverse zone del mondo.

I FILM

Degli oltre 130 film selezionati, 27 – 14 lungometraggi e 13 corti – fanno parte del Concorso internazionale che assegna le Genziane d’Oro e d’Argento. Tutti gli altri rientrano nelle nove sezioni del programma, dalle quali emerge il racconto di una montagna da immaginare in modo nuovo come luogo di coabitazione, rispettosa e cooperativa, tra uomo e natura: la sezione Anteprime riunisce otto film narrativi di ambientazione montana ed estrema dai principali festival internazionali, Terre alte ospita 16 documentari d’autore su genti di montagna, tradizioni e paesaggi in trasformazione, Orizzonti vicini presenta 10 autori, produzioni, storie e protagonisti dal Trentino-Alto Adige, in collaborazione con Trentino Film Commission, Alp&ism è la corposa sezione dedicata ai più spettacolari film di alpinismo, arrampicata e avventura e conta 28 tra lungometraggi e film più brevi, che proporranno agli appassionati una imperdibile panoramica di imprese sulle montagne del mondo. Sono 17 le Proiezioni speciali dagli archivi alle ultime novità, sei le opere presenti in Sestogrado, la sezione dedicata alle proposte più originali e radicali, 13 i film della sezione dedicata all’Etiopia e infine due le opere della sezione Family per avvicinare i bambini e i ragazzi al cinema e alla montagna.

Ad aprire la programmazione serale della 71esima edizione, sabato 29 aprile al Supercinema Vittoria, sarà l’anteprima internazionale di A passo d’uomo (Sur les chemins noirs), dall’omonimo libro autobiografico dello scrittore francese Sylvain Tesson, già protagonista di La Panthère des Neiges, Genziana d’Argento a Trento nel 2022. Nel film di Denis Imbert il personaggio principale è interpretato dal premio Oscar per The Artist Jean Dujardin, nei panni di Pierre, celebre esploratore e scrittore sempre in viaggio in cerca di avventure, che una sera, ubriaco, è vittima di un incidente. Quando si risveglia dal coma, malgrado riesca malapena a stare in piedi, decide di ripartire questa volta per attraversare la Francia a piedi, lungo sentieri dimenticati, per ritrovare sé stesso e le sue radici.

Spicca l’ultima produzione National Geographic Wild Life sull’incredibile storia d’amore e di impegno per la natura di Kristine e Doug Tompkins, firmata dai premi Oscar per Free Solo Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin: è un appassionante ritratto dell’imprenditrice e ambientalista Kristine Tompkins, vedova dell’alpinista ed ex- fondatore di The North Face Doug Tompkins, e amica di una vita del patron di Patagonia Yvon Chouinard, che prima insieme al marito, e poi da sola, ha portato avanti il visionario progetto di proteggere sterminati territori incontaminati nel sud del Cile, per sottrarli allo sfruttamento delle risorse e farne dei parchi nazionali.

Molte le opere interessanti: dall’affascinante Songs of Earth (La canzone della terra), prodotto da Wim Wenders e Liv Ullmann, omaggio in immagini e musica della pluripremiata regista norvegese Margreth Olin al maestoso paesaggio nordico dov’è nata e cresciuta, e ai propri genitori a Stams di Bernhard Braunstein, che apre le porte del più celebre liceo sportivo d’Europa, dove studiano e si allenano i giovanissimi campioni di sci del futuro. Torna in concorso a Trento Werner Herzog con l’ultimo lavoro The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft, sulla celebre coppia di vulcanologi francesi gia) al centro del film Premio del pubblico a Trento nel 2022, e recentemente candidato all’Oscar, Fire of Love.

A passo d'uomo
A passo d'uomo
Pasang
Pasang
The-Fire-Within
The Fire Within

Nella sezione Anteprime, dedicata ai lungometraggi di fiction, particolarmente attesi il sorprendente e visionario La montagne diretto e interpretato dal regista e alpinista Thomas Salvador, presentato all’ultima Quinzaine di Cannes, interamente filmato tra Chamonix e il Monte Bianco; e Let the River Flow del norvegese Ole Giæver, appassionante celebrazione delle prime battaglie contro la discriminazione e per la difesa dell’ambiente delle popolazioni Sami della Scandinavia.

Immancabili i film naturalistici, con la proiezione per grandi e piccoli dello spettacolare documentario francese Le Chêne, sulla vita sopra e intorno a una maestosa quercia attraverso le stagioni, e i film sul rapporto tra comunità e animali sulle Alpi, come L’ors e Lupo uno.

Non manca l’attenzione per le questioni climatiche e ambientali: Michele Piazza presenta per la prima volta Karma Clima, documentazione del progetto tra musica e attivismo che ha portato alla realizzazione dell’ultimo album della band Marlene Kuntz, attraverso una serie di residenze ed eventi sulle Alpi piemontesi (con una tappa e performance anche a Trento in occasione dello scorso festival).

Nella sezione Terre Alte, da vedere Disturbed Earth di Kumjana Novakova e Guillermo Carreras-Candi, una potente e traumatica mappatura delle montagne circostanti la cittadina di Srebrenica, una riflessione sul genocidio compiuto dall’esercito serbo nel 1995 e sulle sue ripercussioni odierne. Gli impressionanti paesaggi delle Ande, tra cui sferraglia il treno al centro di Vida Ferrea di Manuel Bauer, sono il paesaggio del viaggio dalle miniere d’alta quota fino al porto dove le risorse del paese faranno la fortuna di altre economie, mentre Mountains and heaven in between di Dmytro Hreshko, secondo film ucraino in selezione, segue i paramedici dell’unica ambulanza disponibile in una desolata vallata dei Carpazi, alle prese con la prima ondata di Covid e con la diffidenza degli abitanti. In Heimaland Dorus Masure e Ischa Clissen ci presentano gli abitanti del villaggio islandese di VìIk ìI Myrdal e il loro rapporto mistico con Katla, il vulcano che incombe sulle loro teste, ma fa anche la fortuna turistica della zona.

Nella sezione dedicata al grande alpinismo spiccano L’ultima via di Riccardo Bee di Emanuele Confortin che rievoca la figura dello scalatore bellunese, uno dei più forti della sua epoca, ma la cui eredità alpinistica resta in parte avvolta nel mistero; il veterano del festival Fulvio Mariani in Il Ragno della Patagonia crea un parallelo tra le gesta di uno dei pionieri dell’alpinismo patagonico, il Ragno di Lecco Casimiro Ferrari, e quelle del giovane Matteo della Bordella, che ne rivive le imprese. Immagini ad alto tasso di spettacolarità in Doo Sar. A Karakoram Ski Expedition Film di Jakub Gzela, con in campioni di sci estremo Andrzej Bargiel e Jędrek Baranowski che salgono e scendono due montagne di oltre 6000 metri in Pakistan.

Tornano le riscoperte d’archivio, con la prima assoluta del restauro realizzato dalla Cineteca di Bologna di Everest – La spedizione italiana al tetto del mondo di Guido Guerrasio, sulla prima salita italiana nel 1973 al tetto del mondo, capitanata da Guido Monzino, e il programma Montagne di famiglia in occasione dei 100 anni del cinema amatoriale, con film a passo ridotto di montagna e alpinistici dalle collezioni dell’associazione bolognese Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia.

Sabato 6 maggio, a chiudere la programmazione regolare del Festival, prima della tradizionale domenica dedicata alle repliche dei film premiati, il cinema Vittoria ospiterà l’anteprima di Rispet, lungometraggio d’esordio della regista trentina Cecilia Bozza Wolf, già premiata al festival nel 2017 per il documentario Vergot. Interamente girato con attori non professionisti nella Valle di Cembra, Rispet è ambientato in un borgo di montagna immerso nei vigneti, dove gli abitanti giurano di essere una grande famiglia, ma serpeggia una profonda incapacità di esprimere emozioni e desideri, che sfocerà nell’intolleranza per il diverso.

Tutto il programma dettagliato è sul sito web del Trento Film Festival.

Disturbed Earth
Disturbed Earth
Vida-ferrea
Vida ferrea
Wild Life
Wild Life

GLI OSPITI

Tra gli ospiti italiani e internazionali ci sono gli alpinisti Hervé Barmasse, Tamara Lunger, Alex Txikon, Sílvia Vidal, David Göttler, Thomas Huber, la scrittrice e climber Anna Fleming, l’esploratore Alex Bellini, gli scrittori Mauro Corona, Francesca Melandri, Enrico Camanni, Tiziano Fratus e Davide Longo, l’attrice Violante Placido, il fotografo Jim Herrington, il giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori.

Tra i protagonisti degli eventi gli alpinisti Alex Txikon, Chhepal Sherpa, Hervé Barmasse e David Göttler, che dialogheranno con il giornalista Fabrizio Goria su successi e rinunce nelle invernali himalayane, con un approfondimento sulle scelte e gli stili dei protagonisti delle più recenti spedizioni.

Spazio anche a una riflessione sull’alpinismo al tempo della crisi climatica con Arrampicarsi all’inferno, una serata spettacolo con le ragioni della scienza, testimonianze di alpinisti e scrittori, reading e musica dal vivo, per un viaggio nel passato e nel presente delle Alpi: protagonisti il meteorologo Luca Mercalli, lo scrittore e alpinista francese Bernard Amy, gli alpinisti Rossano Libèra e Alberto Paleari, la scrittrice e attivista Sara Segantin, con le musiche di Martin Mayes, L’Orage e Trouveur Valdotèn.

Torna al Festival Mauro Corona con il suo Arrampicare. Una storia di rocce, di sfide e d’amore (Solferino): con sincerità e ironia, lo scrittore, scultore e alpinista racconta gli aneddoti di una vita di scalate restituendone con vividezza le emozioni. Sul palco del Teatro Sociale torna anche Marco Albino Ferrari con Assalto alle Alpi, un racconto dal vivo tratto dal nuovo, omonimo libro edito da Einaudi.

Uno dei temi chiave di questa edizione è il complesso rapporto tra alpinismo e genitorialità, che verrà indagato grazie alle testimonianze dei registi Eliza Kubarska e Max Lowe, delle alpiniste Antonella Giacomini e Palma Baldo e dell’alpinista Thomas Huber: una riflessione sul ruolo delle donne – e degli uomini – nel mondo della montagna e dell’alpinismo, cercando di dare un nuovo significato ad avventura ed eroismo, e aprire nuove vie di emancipazione ed uguaglianza partendo dal linguaggio e dallo scambio di idee. La scrittrice Francesca Melandri – che del Festival à anche giurata – spiegherà quanto è importante la carente elaborazione del colonialismo con la difficoltà a cogliere la natura imperialista e coloniale della guerra in Ucraina.

Di montagne ne ha scalate tante l’alpinista Sílvia Vidal, che dal 7 febbraio al 10 marzo 2020 ha trascorso 33 giorni in parete, in totale solitudine, sul Cerro Chileno, in Patagonia, e al ritorno nella civiltà, ha trovato un mondo cambiato: racconterà questa avventura in Sincronia Mágica.

Grandi maestri per grandi scuole è invece il racconto dell’affascinante storia di celebri nomi dell’alpinismo che s’intreccia con quella delle scuole di alpinismo, sci alpinismo e arrampicata libera del Cai – SAT, per capire il passato e immaginare il futuro dell’andare in montagna: conducono l’alpinista Tamara Lunger e il blogger Pietro Lacasella, con la partecipazione straordinaria del Coro Sosat che si esibirà in un tributo alle celebri colonne sonore di Ennio Morricone. Spettacolo inedito anche per l’attrice Violante Placido, che porterà a Trento in anteprima il reading teatrale con musiche dal vivo Più nei boschi che nei libri, a cura di Raffaello Fusaro, un viaggio musicale e letterario che ha come temi la natura, le foreste, l’aria limpida delle montagne, l’ecologia del pensiero prima che delle abitudini.

Violante-Placido
Violante-Placido
Alex Txikon, Chhepal Sherpa, Hervé Barmasse e David Göttler
Alex Txikon, Chhepal Sherpa, Hervé Barmasse e David Göttler
MAURO-CORONA
Mauro Corona

ETIOPIA DESTINAZIONE 2023

La sezione Destinazione… torna nel 2023 a esplorare paesaggi e culture del continente africano, rivolgendo lo sguardo all’Etiopia, per invitare lo spettatore a confrontarsi con immagini, storie, paesaggi e tradizioni di un Paese unico e affascinante, e affrontando fenomeni geopolitici epocali, troppe volte ignorati o sottovalutati.

In uno spettacolo condotto dalla cantante e attrice Saba Anglana, accompagnata dalle musiche e illustrazioni sonore di Fabio Barovero, il pubblico potrà avventurarsi in un viaggio fatto di narrazioni, canzoni e suggestioni musicali alla scoperta dell’Etiopia delle origini, terra dalla cultura antichissima, preservata dalla morfologia protettiva degli altipiani. In collaborazione con PAMS Foundation, per tutti gli appassionati di natura e animali selvatici, un appuntamento dedicato ai gelada, le “scimmie alpiniste” più famose del mondo, con la primatologa Elisabetta Palagi, professoressa associata presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Spazio anche alla letteratura, con la presentazione di La vita a modo mio (Edizioni Settecolori), avvincente biografia dell’ultimo grande esploratore inglese, Wilfred Thesiger, figura leggendaria per i suoi viaggi in alcuni dei luoghi più inaccessibili della Terra: Stefano Rossi dialogherà con Stenio Solinas, direttore editoriale di Settecolori, in un incontro realizzato in collaborazione con CCI – Centro per la Cooperazione Internazionale.

Infine spazio a sapori, aromi e profumi della cucina etiope, con un programma di cene – in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Etiopia – in cui si potranno assaggiare i tradizionali piatti speziati di carni e verdure, serviti su una base di injera, pane tipico fatto con farina di teff. Nella Cerimonia del caffè sarà raccontata questa forma rituale che rende omaggio alle origini del caffè, di cui l’Etiopia è tra i più importanti produttori al mondo.

Sapori-etiopia
I sapori dell'Etiopia
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La cerimonia del caffè etiope
trento film festival 2023
trento film festival 2023

LE MOSTRE

I percorsi espositivi che si potranno visitare durante il Trento Film Festival saranno ben 16. di cui cinque apriranno al pubblico proprio durante la rassegna.

Allo Spazio Archeologico del SASS, in Piazza Cesare Battisti, verrà! inaugurata venerdì 28 aprile – e rimarrà aperta fino al 28 maggio – la mostra Viaggiatori nel tempo. Il tempo nel viaggio, a cura di Eva Lavinia Maffei, con disegni e fotografie di Alessandro Franceschini e Rosario Sala in un confronto fra due mezzi, acquerelli e fotocamera, ma anche motocicletta e treno. Un percorso di riflessione sul dilatarsi e ridursi del tempo nell’ottica del viaggiatore che, nonostante l’avvento del digitale, continua a soffermarsi in atti di contemplazione, per catturare il valore estetico ed emotivo di una visione.

Le vette più vicine andranno infine a caratterizzare l’esposizione Alps: comprendere la montagna, alle Gallerie di Piedicastello dal 27 aprile, focalizza l’attenzione sul mondo alpino e sul rapporto uomo/natura, in un percorso espositivo che indaga non soltanto la storia delle comunità e delle popolazioni delle Alpi ma anche la cinematografia alpina ed alpinistica, in relazione alla crisi climatica e agli obiettivi dell’Agenda 2030.

Una delle mostre imperdibili secondo me sarà quella di Lorenzo Mattotti, noto illustratore italiano, residente a Parigi e firma del manifesto di questa 71ª edizione del Festival. Lorenzo Mattotti: Patagonia documenta, attraverso una selezione di serigrafie e chine, un viaggio in Patagonia intrapreso dall’illustratore stesso. Le opere provengono da un taccuino nel quale l’artista ha immortalato gli immensi paesaggi della Terra del fuoco, che tanto hanno suggestionato viaggiatori provenienti da ogni angolo del globo. La mostra sarà inaugurata sabato 29 aprile a Torre Mirana e domenica 2 maggio è in programma una visita guidata in compagnia dello stesso Mattotti.

Scorci fotografici dal continente africano saranno protagonisti di Cartoline dall’Etiopia, mostra che verrà inaugurata il 28 aprile e che raccoglie, negli spazi espositivi di Palazzo Benvenuti, gli appunti di viaggio scritti con gli occhi e l’obiettivo di Paolo Ronc. Dal verde degli altopiani alla depressione desertica degli Afar, dalle isole remote del lago Tana alle chiese rupestri della Lalibela, per giungere alla grande città, Addis Abeba: quello di Ronc è un racconto in bianco e nero che descrive l’anima di una terra piena di contraddizioni, nell’immensa bellezza dei suoi luoghi. A portarci virtualmente in Africa, restando però sempre nella cornice di Palazzo Benvenuti, sarà anche la mostra Una galleria di successi. Il lavoro italiano in Etiopia dal 1941 al 1973, a cura di Carmelo Giordano, Antonella Loliva, Olga Montuori e Giampiero Angelini, inaugurata sempre il 28 aprile.

Al mondo dell’alpinismo guarda invece The climbers, una raccolta di sessanta ritratti in bianco e nero, realizzati dal fotografo e scrittore Jim Herrington in oltre 20 anni, mentre girava il mondo ospitati in piazza Cesare Battisti, con protagonisti le leggende dell’alpinismo della prima metà del XX secolo: un’attività che allora era per lo più sconosciuta al grande pubblico, portata avanti con attrezzature primitive, oltre che notevole ingegno, talento e forza d’animo. La mostra inaugura il 28 aprile e sarà visitabile fino al 7 maggio.

A Palazzo Roccabruna è possibile visitare fino all’8 maggio la mostra Adolf Kunst. Paesaggi di carta, a cura di Daniela Berta e Veronica Lisino. Kunst si è guadagnato un posto di rilievo tra i nomi della grafica degli esordi del Novecento, in particolare per i suoi ex libris, sebbene i suoi lavori abbraccino un’ampia gamma di tecniche incisorie. La mostra, nata dalla recente donazione di 330 opere da parte degli eredi dell’artista tedesco al Museomontagna, vuole far conoscere la varietà e la qualità della produzione grafica di Kunst e i suoi lavori non ancora noti. Nella sua attività l’artista tedesco ha sempre manifestato una predilezione per la montagna, soggetto preferito delle sue opere che mostrano tracce significative anche dei frequenti viaggi alle Alpi, in Germania, Austria, Italia, Dalmazia e Francia.

The Climbers
The Climbers
Lorenzo Mattotti Patagonia
Lorenzo Mattotti Patagonia
Viaggiatori nel tempo. Il tempo nel viaggio
Viaggiatori nel tempo. Il tempo nel viaggio
adolf kunst
Adolf Kunst. Paesaggi di carta
Alps comprendere la montagna
Alps comprendere la montagna

I LIBRI

Trento Film Festival è anche libri e letteratura. Al tradizionale Salotto letterario di piazza Duomo dove si alterneranno ogni giorno presentazioni di opere letterarie, si affiancheranno anche gli incontri al Muse Musèo delle Scienze, a Le Gallerie di Trento, alla Casa della SAT e in tanti altri luoghi della città anche grazie alla collaborazione con il Premio ITAS del Libro di Montagna, che in occasione del Fèstival presenta i libri finalisti e ne premia gli autori.

Il grande libro delle Alpi, di Lana Bragin, Stefan Spiegel, Tobias Weber è Björn Köcher (Slow Food Editore): gli autori racconteranno il 30 aprile alle 11 in piazza Fiera il libro vincitore della sezione “Libri per ragazzi” del Prèmio ITAS 2023: oltre 1000 cartine, infografiche è illustrazioni esplorano l’ambiente alpino in ogni suo aspetto, per esaltare l’immensa diversità che lo popola. Michil Costa con FuTurismo (Edition Raètia), un accorato appello contro la monocultura turistica, è il vincitore della sezione “Ricerca e ambiente”: il 4 maggio alle 17.30 la presentazione in piazza Duomo. Infine l’editore trentino Keller, che io amo particolarmente e che con I Moosbrugger di Monika Helfer, storia di una famiglia in una remota valle delle montagne austriache, ha vinto la sezione “Vita e storie di montagna”: in piazza Duomo il 1° maggio alle 17.30 la presentazione.

Tra gli ospiti più attesi l’esploratore Alex Bellini con il suo Viaggio a Oblivia. Perché potremmo essere ecologisti ma non ci riusciamo? (Feltrinelli), in dialogo con Edoardo Vigna, caporedattore di Pianeta 2030, il mensile del Corriere della Sera dedicato all’ambiente e alla sostenibilità il 29 aprile alle 19.30 al Muse.

Molti i libri biografici e autobiografici, a partire dall’ultimo libro di Enrico Camanni Se non dovessi tornare. La vita bruciata di Gary Hemming, alpinista fragile (Mondadori) il 1° maggio alle 16 in piazza Duomo fino a In montagna sono libero. La mia vita selvaggia (Corbaccio Editore) di Thomas Huber il 2 maggio alle 17.30 in piazza Duomo, passando per Sulla roccia. La mia montagna di parete in parete (Solfèrino) della climber e scrittrice scozzese Anna Fleming il 5 maggio alle 18 a Palazzo Roccabruna. Importante appuntamento dedicato alla figura di Giovanna Zangrandi, una donna che ha fatto la sua parte nella storia della Resistenza e della letteratura di montagna: riscopriremo la sua vita attraverso due titoli, Il campo rosso e I giorni veri il 4 maggio alle 18 a Palazzo Roccabruna.

Nel secondo weekend del Festival, decine di librai antiquari specializzati porteranno a Trento il meglio della loro selezione: antichi e preziosi libri di montagna, cartoline, fotografie, stampe e incisioni, manifesti. Oltre agli storici temi, montagna è alpinismo, la Mostra-Mercato e aperta anche ai libri e all’oggettistica legati ai temi di storia locale, viaggi, etnografia, natura, ambiente. Gli appassionati avranno l’opportunità di sfogliare, consultare, acquistare direttamente dai più noti antiquari europei rarità e pezzi da collezione.

Alex Bellini
Alex Bellini
Fleming-Anna
Anna Fleming
Thomas-Huber
Thomas Huber

Ci vediamo al Trento Film Festival!

Giornalista, blogger e autrice di guide di viaggio, non riesce ad immaginare una vita senza viaggi per scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Ama l'arte, la natura, la fotografia, i libri e il cinema. Appassionata di Balcani e di Europa dell'Est, di Medio Oriente e Sud Est asiatico, spera di riuscire a vedere tutto il mondo possibile.

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