Siamo nella Spagna del Nord, in una regione ancora poco turistica e diversa dalla Spagna dell’immaginario più comune. La Galizia è una regione che sorprende per la varietà dei suoi paesaggi costieri e per il legame profondo con l’oceano.
Dopo aver visitato ed essermi lasciata stupire dalle Asturie, ero molto curiosa di vedere anche alcuni luoghi del tratto di costa di questa regione affacciata sull’Oceano.
Partendo da Pontevedra, l’itinerario lungo la costa delle Riax Baixas conduce a luoghi caratteristici come il borgo di Combarro, celebre per le sue case in pietra e i tradizionali hórreos affacciati sull’acqua. Proseguendo verso nord si incontrano spiagge ampie e porticcioli pittoreschi.
Il viaggio prosegue poi verso i tratti più selvaggi dell’Atlantico, fino ai promontori estremi di Fisterra e Muxía, dove la natura si mostra in tutta la sua forza. Qui, tra fari che da secoli guidano marinai e pellegrini e scogliere modellate dal vento, la costa galiziana rivela il suo lato più suggestivo e leggendario.
L’itinerario si conclude a Santiago de Compostela, meta carica di storia e spiritualità, che rappresenta il coronamento ideale di un percorso tra mare, tradizioni e cultura.


PONTEVEDRA
Pontevedra è un luogo in cui storia, cultura e bellezza si intrecciano in un’armonia unica. Punto di partenza privilegiato per esplorare le Rías Baixas, accoglie i viaggiatori con il fascino intimo del suo centro storico: un dedalo di vicoli lastricati e piazze luminose, punteggiate da botteghe, mercati profumati, caffè dall’aria rétro e vivaci tapas bar.
Un tempo, nel XVI secolo, il nome di Pontevedra risuonava in tutta la Galizia: era la città più popolosa della regione e un porto marittimo di grande rilievo. Qui, nei cantieri navali, prese forma la Santa Maria, la nave ammiraglia di Cristoforo Colombo. Non stupisce che ancora oggi circoli la leggenda secondo cui l’ammiraglio non fosse affatto genovese, ma il nobile galiziano Pedro Madruga, che avrebbe inscenato la propria morte per assumere una nuova identità e cambiare il destino della storia.
Un detto antico ricorda: “Pontevedra dà da bere a chi vi passa”. E in effetti l’essenza della città è tutta racchiusa nella sua ospitalità generosa. Lo testimonia la figura della Virgen Peregrina, simbolo del Cammino verso Compostela, venerata in una chiesa-monumento nazionale davvero singolare: la sua pianta, vista dall’alto, riproduce la conchiglia di San Giacomo, emblema universale del pellegrinaggio.
Passeggiare per Pontevedra significa lasciarsi guidare dal ritmo delle sue stradine, quasi tutte pedonali, piene di vita e di persone. Case nobiliari ornate di stemmi, portici eleganti e piazzette vivaci creano un mosaico di pietra armonioso e pieno di vita.
È una città che non conquista con un singolo monumento, ma con l’insieme della sua atmosfera: accogliente, intima, profondamente autentica.





RIAS BAIXAS: MARE E BORGHI GALIZIANI
Le Rías Baixas sono la zona costiera più celebre della Galizia, con spiagge lunghe, acque tranquille e panorami spettacolari sull’Atlantico.
Le quattro principali rías (insenature) sono, da sud a nord: Vigo, Pontevedra, Arousa e Muros y Noia. Custodiscono borghi e città ricchi di storia e tradizione.
Di cose da vedere ce ne sarebbero tantissime: io ho cercato di privilegiare da sud a nord una varietà di luoghi, escludendo le spiagge più turistiche. Nella Ría de Vigo, Cangas regala spiagge e vedute sulle isole Cíes. Combarro affascina con vicoli tortuosi e hórreos sospesi, mentre la città di Pontevedra aggiunge cultura e storia.
Il faro di Corrubedo segna l’ingresso della Ría di Arousa tra dune e scogliere. Tra A Pobra do Caramiñal e Cambados, cuore del vino Albariño, i porti vivaci e gli hórreos raccontano il legame con il mare e la terra.
In poche miglia, le Rías Baixas offrono mare, tradizione, architettura e natura, un concentrato autentico della Galizia.
RIA DE VIGO: Cangas e la Praia de Rodeira
Cangas si trova sulla sponda settentrionale della Ría de Vigo, nella provincia di Pontevedra. Questo affascinante borgo marinaro è noto per la sua atmosfera autentica e rilassata, lontana dalle rotte turistiche più battute. Al mercato municipale di Cangas si possono acquistare prodotti freschi direttamente dai pescatori locali, come molluschi, crostacei e pesce azzurro appena pescato.
A Cangas l’attività principale è passeggiare lungo la sua lunghissima spiaggia che si affaccia direttamente sulla città. Praia de Rodeira, situata vicino al porto, è una delle più popolari, con sabbia fine e acque tranquille, ideale per famiglie e per chi cerca relax. La spiaggia è libera e a tratti selvaggia. Il lungomare è ideale per una lunga passeggiata al mattino o al tramonto. Le acque della Ría de Vigo sono particolarmente calme e cristalline, offrendo un’esperienza balneare unica.


RIA DE PONTEVEDRA: Combarro, il borgo dei granai sul mare
Situato sulla sponda settentrionale della Ría de Pontevedra, Combarro è un piccolo gioiello galiziano, un borgo da cartolina dove ogni angolo racconta storie di mare, tradizione e architettura tipica.
Il lungomare è il primo assaggio di Combarro: qui si alternano ristoranti accoglienti e hórreos, i tradizionali granai galiziani in pietra o legno, rialzati su pilastri con dischi per proteggere i cereali dall’umidità e dai roditori. Questi edifici, con il tetto spiovente e le aperture per la ventilazione naturale, sono una testimonianza perfetta dell’ingegno popolare: nati come strutture agricole, oggi diventano simboli della cultura galiziana. Passeggiando lungo il lungomare, gli hórreos sembrano quasi sospesi tra cielo e mare, creando una scenografia unica.
Pochi passi più indietro, il borgo si svela in tutto il suo fascino: un dedalo di vicoli tortuosi, alcuni scavatai nella roccia, si apre tra case marinare e piazzette nascoste. Lungo le strade spuntano i cruceiros, crocifissi in pietra che raccontano secoli di fede e tradizione popolare.
Dal porto partono piccole barche che conducono all’Illa de Ons, un’isola situata all’entrata della Ría di Pontevedra e parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia. L’isola, lunga 5,6 km e priva di traffico veicolare, ospita un minuscolo villaggio, diverse spiagge sabbiose, scogliere e rovine, offrendo un’esperienza di natura incontaminata a pochi minuti dal borgo. Io non sono riuscita a visitarla per mancanza di tempo, ma ve la segnalo perché penso sia una bella esperienza.





RIA DE AROUSA: Pobra do Caramiñal e Cabo Corrubedo
A Pobra do Caramiñal si trova all’ingresso della Ría de Arousa. È una cittadina vivace, con un porto che unisce pescherecci e barche da diporto, e un lungomare che invita a passeggiare tra locali e terrazze affacciate sul mare. Il centro storico conserva scorci autentici, dove si respira la quotidianità di un borgo galiziano legato da sempre alla pesca e al commercio.
A pochi minuti dal centro, la più celebre delle sue spiagge: Praia do Cabío. Con i suoi 600 metri di sabbia bianca e fine, è una delle mete balneari più frequentate della zona. Le sue acque calme e protette e alle spalle, una pineta ombreggiata. Ci si arriva comodamente in auto e c’è anche in ristorante oltre a una bellissima passeggiata nel bosco che conduce ad altre calette più nascoste.
Si risale in auto e pochi chilometri più a ovest, il paesaggio cambia volto: le scogliere annunciano l’arrivo al Cabo Corrubedo. Qui, tra il vento e il rumore incessante delle onde, sorge il faro di Corrubedo, acceso per la prima volta nel 1854. Progettato dall’ingegnere Celedonio Uribe, fu modificato nel 1921 per evitare confusioni con altre luci della costa: oggi la sua lanterna lancia un segnale caratteristico di 5 lampi bianchi (3+2) ogni 20 secondi, visibile fino a 15 miglia nautiche. La torre in granito, alta circa 10–14 metri, è un punto di riferimento non solo per i marinai ma anche per i viaggiatori, che qui possono godere di viste impressionanti sull’Atlantico e, nelle giornate limpide, persino scorgere i fari di Fisterra e delle isole Cíes. Bellissimo al tramonto.
Vale poi la pena anche fare un salto al villaggio di Corrubedo, magari per cena, perché ci sono alcuni ristorantini deliziosi sul mare, in un’atmosfera autentica, senza l’ombra di turisti.




RIA DE AROUSA: Cambados, il cuore dell’Albariño
Affacciato sulla Ría de Arousa, Cambados è il centro principale della rinomata regione vinicola dell’Albariño, il vino bianco simbolo della Galizia.
Il borgo conquista subito per il suo centro storico compatto, fatto di edifici in pietra, piazze accoglienti e taverne e ristoranti che invitano a fermarsi a gustare i sapori del mare e del territorio.
In realtà, Cambados è l’insieme di tre borghi medievali:
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Fefiñáns, all’estremità settentrionale, ruota intorno all’ampia e scenografica Praza de Fefiñáns,, con palazzi nobiliari in pietra e balconi decorati, su cui si affacciano anche molti bar e ristoranti.
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Cambados vero e proprio, al centro, conserva vicoli tortuosi, piazzette tranquille e una varietà di locali dove degustare Albariño e piatti tradizionali.
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Santo Tomé, il quartiere dei pescatori a sud, racconta la storia marittima del borgo: piccole case colorate, moli e barche che ondeggiano sul mare. C’è anche una pittoressca isoletta collegata da un ponte pedonale su cui rimane al scenografica rovina di una torre.



COSTA DA MORTE: FACCIA A FACCIA CON L’OCEANO
La Costa da Morte, in Galizia, è un tratto di litorale che unisce natura selvaggia, villaggi di pescatori e leggende marinare. È una terra dove l’oceano Atlantico mostra tutta la sua forza, scolpendo scogliere imponenti e spiagge infinite.
Il viaggio può iniziare a Camariñas, pittoresco borgo famoso per i suoi merletti e il piccolo porto. Da qui una strada spettacolare porta al faro di Cabo Vilán, uno dei più imponenti della costa, simbolo della lotta secolare dell’uomo contro le insidie del mare.
Procedendo verso sud si raggiunge Muxía con il Santuario da Virxe da Barca, affacciato direttamente sull’oceano, e il suo faro, dove le onde si infrangono con potenza contro le rocce.
Un po’ più in basso, lontano dal frastuono, sorge Lires, piccolo villaggio adagiato lungo il fiume omonimo. Da qui si accede a Playa do Rostro, due chilometri di sabbia bianca e dune ventose: una delle spiagge più selvagge e incontaminate della Galizia, dove si percepisce tutta la potenza dell’Atlantico.
Il percorso trova la sua conclusione a Fisterra, l’antico Finis Terrae. Dal villaggio di pescatori, con le sue spiagge e il porto vivace, si sale fino al Faro de Fisterra, promontorio che rappresenta l’ultimo baluardo della terraferma e la meta finale per molti pellegrini del Cammino di Santiago.
Ézaro: il fascino dell’acqua che si tuffa nell’Atlantico
Sulla spettacolare costa da Morte, Ézaro si distingue per un fenomeno naturale unico: le cascate del fiume Xallas, che si gettano direttamente nell’Oceano Atlantico, formando uno spettacolo raro e affascinante.
Il piccolo borgo di Ézaro si trova alla base del promontorio di Cabo Touriñán. La cascata, alta circa 40 metri, è facilmente accessibile grazie a un sentiero che costeggia il fiume.
Oltre alla cascata, Ézaro offre anche un porto pittoresco e un lungomare tranquillo, perfetto per una passeggiata, e punti panoramici da cui osservare il fiume Xallas e l’Atlantico che si incontrano.



Cabo Fisterra, la fine del mondo
Arrivare a Fisterra significa raggiungere “la fine del mondo”. Così la chiamavano i Romani – Finis Terrae – quando pensavano che oltre questo promontorio non ci fosse altro che l’oceano infinito.
Il villaggio è diventato abbastanza turistico e a una prima occhiata non mi è sembrato offrire molte attrattive. Così mi sono diretta subito a Cabo Fisterra la vera meta, a 3,5 km adal paese. Io l’ho percorsa in auto e non mi sono affatto pentita, perché la strada è asfaltata (ci passano anche i bus) e non esiste un vero percorso pedonale.
In cima, su questo promontorio spazzato dal vento, sorge il maestoso Faro de Fisterra. È uno dei fari più celebri della Spagna, simbolo della conclusione non solo geografica, ma anche spirituale: qui termina l’estensione di 90 km del Cammino di Santiago, e molti pellegrini lo raggiungono per vivere l’ultima tappa del loro viaggio. Tradizione vuole che alcuni, giunti fin qui, lascino un le proprie scarpe come rito di rinascita.
Accanto al faro si trova l’ex casa del guardiano, oggi trasformata in un accogliente albergo con caffè e ristorante: un luogo perfetto per scaldarsi nelle giornate ventose o per fermarsi a contemplare la vista senza fretta.
Visitare Fisterra è obbligatorio, però – sono sincera – ho trovato fari e luoghi decisamente più belli di Fisterra in Galizia. Come sempre, meglio non avere troppe aspettative e lasciarsi stupire dal viaggio.



Lires e Playa do Rostro
L’aria a Lires ha il ritmo sospeso delle cose semplici. Dalle rive del Rio de Lires, guardi il minuscolo villaggio tra colline e boschi, lontano dal trambusto, dove il tempo rallenta. Il silenzio è interrotto solo dal fruscio dell’acqua e dal vento che s’insinua tra le pietre. Non è un luogo turistico e proprio per questo vale la pena fare una tappa qui.
Dalla fine del villaggio, parte una passeggiata su una strada ombreggiata che si può fare sia in auto sia a piedi, ma secondo me vale la pena farla a piedi per ammirare i vari scorci del paesaggio. Alla fine, dopo qualche chilometro tra curve e scorci di mare, appare davanti una spiaggia infinita di sabbia bianca sottile, incorniciata da dune vegetate e scogliere modellate dalla forza dell’oceano: la bellissima Playa do Rostro.
Dal sentiero si può salire su un promontorio: tutto si apre all’orizzonte – l’Atlantico, la linea perfetta dell’orizzonte e la costa selvaggia. È un luogo irreale, fuori dal tempo.
C’è un bar-ristorante in cima al promontorio, con vista sulla spiaggia. Direi che è scontato fermarsi qui e contemplare ancora per un po’ questo meraviglioso paesaggio.



Muxia e il faro del Santuario da Virxe da Barca
Muxía è una delle città più note della Costa da Morte. Questa cittadina di pescatori, sospesa tra il mare e le colline, è un luogo tipico della tradizione galiziana.
Ma il vero gioiello di Muxía si trova appena fuori dal centro abitato: il Santuario da Virxe da Barca. Per raggiungerlo si cammina lungo una strada che sembra condurre direttamente verso l’oceano. All’improvviso, il paesaggio si fa maestoso: enormi massi di granito scolpiti dal tempo si accatastano come sculture naturali, e in mezzo a questa cornice selvaggia si erge la chiesa, bianca e solitaria, a un passo dal mare.
Il santuario, affacciato sulle scogliere, è uno dei luoghi più simbolici della Galizia. La leggenda narra che qui approdò la Vergine Maria su una barca di pietra per incoraggiare l’apostolo Santiago nella sua missione. Le rocce attorno all’edificio – come la “Pedra de Abalar”, che secondo la tradizione si muove al passaggio dei puri di cuore – sono ancora oggi oggetto di devozione e mistero.
Accanto al santuario, quasi come suo custode, sorge il faro di Muxía. Non è imponente come quello di Cabo Vilán, ma ha un fascino diverso: semplice, solitario, proteso verso l’oceano. Da qui lo sguardo abbraccia un panorama infinito, in cui il mare mostra tutta la sua forza e bellezza. Nei giorni di tempesta le onde arrivano a schiantarsi contro le rocce con una potenza impressionante, regalando uno degli spettacoli più suggestivi della costa.
Muxía è una tappa della Costa da Morte che resta dentro, con la sua bellezza aspra e il suo senso di spiritualità.




Camarinas e faro di Cabo Vilan
Camariñas, con le sue case bianche e il porto tranquillo, mi è sembrato più di altri custodire l’anima autentica della Costa da Morte. Il luogo è famoso per il suo merletto e c’è un museo che celebra quest’arte.
Da qui inizia la strada che porta al faro di Cabo Vilán, una delle esperienze più affascinanti della Galizia. La via è asfaltata ma abbastanza stretta quindi si può percorrere in auto con prudenza. Si arrampica lentamente tra colline verdi e scogliere che si tuffano a picco nell’oceano.
Ad ogni curva, il paesaggio si apre in vedute spettacolari: piccole spiagge nascoste, onde che si infrangono furiose contro gli scogli e, in lontananza, il profilo del faro che sembra emergere direttamente dalla roccia.
Man mano che ci si avvicina, l’atmosfera cambia: il vento diventa più forte, l’aria si riempie del profumo dell’Atlantico e il suono del mare accompagna i passi.
Quando finalmente il faro appare davanti agli occhi, è impossibile non restare colpiti. Cabo Vilán si erge maestoso a oltre cento metri sul livello del mare, un gigante di pietra che dal 1896 veglia sulle acque insidiose della Costa da Morte. È stato il primo faro elettrico della Spagna e ancora oggi conserva un’aura epica.
La torre in pietra, alta circa 25 metri, sorge su un promontorio roccioso a 125 metri sul livello del mare, rendendolo uno dei fari più potenti della costa galiziana. Il faro è circondato da un centro di interpretazione visitabile, che racconta la storia della navigazione e della Costa da Morte. La sua posizione lo rende uno dei luoghi più spettacolari della regione.
Il panorama è di quelli che difficilmente si dimenticano: l’infinito blu dell’oceano da una parte, le scogliere selvagge dall’altra, modellate dal vento e dalla forza delle onde.





SANTIAGO DE COMPOSTELA
Santiago di Compostela è molto più di una città: è la meta finale di un pellegrinaggio millenario che continua a richiamare ogni anno centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo. Qui, tra vicoli lastricati e portici in pietra, si respira un’aura di spiritualità e storia che avvolge chiunque vi arrivi, pellegrino o semplice viaggiatore.
Secondo la tradizione cristiana, l’apostolo Giacomo predicò in queste terre prima di subire il martirio in Palestina. Le sue spoglie, trasportate miracolosamente in Galizia, furono ritrovate nell’820 da un eremita guidato da una stella – da cui il nome “Compostela”, campus stellae, il “campo di stelle”.
Da allora Santiago divenne uno dei principali centri di pellegrinaggio della cristianità. La città prosperò nei secoli medievali, ma conobbe anche periodi di declino, fino a rinascere negli anni ’80 del Novecento, quando venne riscoperta come capitale spirituale e culturale della Galizia.
Il cuore di Santiago è la magnifica cattedrale, capolavoro del romanico iniziato nel 1075, che custodisce le reliquie dell’apostolo. La sua facciata si apre sulla Praza do Obradoiro, una piazza scenografica e senza tempo, circondata da palazzi storici: il rinascimentale Hostal dos Reis Católicos, nato come ospedale per i pellegrini e oggi trasformato in elegante parador; il settecentesco Pazo de Raxoi, sede del municipio; e il Colegio de San Xerome, oggi rettorato dell’università.
Attorno alla cattedrale si snoda la Città Vecchia, patrimonio Unesco, con le sue strade lastricate, i portici in pietra, le piazze animate da studenti, pellegrini e viaggiatori. Da non perdere la Praza das Praterías, con la sua elegante fontana ottocentesca e il Museo delle Peregrinazioni; la Praza da Quintana, dominata dalla Puerta Santa che si apre solo negli Anni Giubilari; e la suggestiva Praza de Fonseca, con l’antico collegio rinascimentale oggi sede della biblioteca universitaria.
Ma Santiago non è solo storia e spiritualità. È anche la capitale viva e moderna della Galizia, dove il suono delle cornamuse risuona tra le piazze e i ristoranti offrono il meglio della cucina locale: pesce freschissimo, frutti di mare e vini bianchi profumati. È una città che unisce la dimensione intima del pellegrinaggio all’energia cosmopolita di un luogo che accoglie il mondo intero.





E voi siete già stati in Galizia? Quali luoghi avete visto?
Se vi interessa immaginare un itinerario in questa regione ancora poco battuta dal turismo, nei prossimi articoli vi racconterò anche dove ho dormito e fove ho mangiato durante il mio viaggio.
Se avete altre domande, chiedete nei commenti!