Sono 21 le città storiche della Slovenia riunite in un’Associazione che le promuove e le valorizza. Alcune di esse sono molto note, come ad esempio Pirano e Capodistria, altre sono ancora poco conosciute, tre di esse sono addirittura Patrimonio Unesco (Ptuj, Idrija e Skofia Loka).
Nel mio ultimo giro in Slovenia ho visitato sei città storiche, da nord a sud, attraversando diverse regioni della Slovenia orientale e meridionale, alla scoperta di un patrimonio storico, culturale, naturalistico e gastronomico eccellente.
In questo post vi racconto le cose belle che ho visto e le persone che ho conosciuto e che si dedicano con energia e passione alla valorizzazione delle città e delle tradizioni.
Ecco il mio itinerario in 6 tappe, dalla Koroška alla Bela Krajina, passando per la Slovenia centrale tra natura, cultura, storia, gastronomia e artigianato tipico.
1. La città storica di Slovenj Gradec
La regione della Koroška, con poco più di mille chilometri quadrati e poco più di 74mila abitanti, è una delle più piccole e meno conosciute della Slovenia, si trova a nord ed è caratterizzata da un paesaggio montano e boscoso, al confine con l’Austria. Comprende infatti quella piccola parte di Carinzia rimasta in Slovenia dopo la prima guerra mondiale insieme a un pezzetto di Stiria.
Per arrivare fino a qui non esistono strade molte ampie, visto che la regione si trova fuori dalle principali direttrici del Paese, di conseguenza ci si deve proprio voler venire e si sarà ripagati dalla scoperta di una destinazione ancora tutta da scoprire e lontana dalle solite mete turistiche.
La Koroška è divisa in tre valli la Mežiška dolina, la Dravska dolina e la Mislinjska dolina percorse dai rispettivi fiumi, e tre catene montuose – il Pohorje, le Caravanche e le Savinjske Alpe. La valle principale è quella della Mislinja che attraversa Slovenj Gradec la città principale della regione.
Il capoluogo della Koroška è una bella cittadina con un grazioso centro storico medievale. Le attrazioni principali si trovano tutte lungo Glavni trg, il viale commerciale su cui si affacciano anche caffè, ristoranti, hotel e l’ufficio turistico.
Proprio di fronte al palazzo comunale sorge la chiesa parrocchiale di Santa Elisabetta, costruita nel XIII secolo in onore della principessa ungherese e poi ricostruita svariate volte nei secoli. L’esterno è gotico, l’interno è barocco con un grande altare maggiore e un pulpito dorato. Accanto alla parrocchiale, si trova la piccola chiesa dello Spirito Santo con tipico tetto di ardesia a ghimberga. L’odierno Municipio è ospitato nell’elegante palazzo Rotenturm che si distingue per un’ampia corte ad arcate e un bel giardino con fontana.
L’antico palazzo comunale, oltre all’ufficio turistico, ospita la Galleria di Belle Arti della Koroška e il Museo Civico, ma il museo più amato della città è quello dedicato al compositore austriaco Hugo Wolf, poco noto in Italia ma molto conosciuto e apprezzato oltralpe. Wolf in realtà nacque da genitori sloveni che resero tedeschi i loro nomi, come si usava all’epoca per salire la scala sociale. Curiosità: la madre di Ugo Wolf era originaria di Malborghetto, oggi in Friuli Venezia Giulia. Il museo ripercorre la vita e la storia artistica del compositore, musicista prodigio che si ispirò a Wagner e morì quarantenne per sifilide nel 1903.
Prima di lasciare il centro storico di Slovenj Gradec è d’obbligo una tappa al Caffè dell’Arte che, oltre a un caldo ed accogliente ambiente interno offre la specialità della città, ovvero il caffè Wolf, preparato secondo le preferenze del compositore, ovvero un caffè turco con panna, davvero delizioso.
A breve distanza dal centro storico di Slovenj Gradec si trova un’impresa famigliare assolutamente da vedere. Si tratta di Perger 1757, definito “il paradiso del miele”, dove da ben nove generazioni questa famiglia di pasticceri produce candele e dolci di pan di zenzero. Il loro mercato è internazionale e l’azienda vanta clienti famosissimi come Pavarotti, il Dalai Lama e Melania Trump. Ancora oggi tutto è prodotto rigorosamente a mano e senza l’utilizzo di conservanti e coloranti chimici. Nei due piani della casa-museo si possono ammirare alcune delle loro composizioni più interessanti oltre ad esempi dei loro dolcissimi prodotti.
2. La città storica di Ravne na Koroškem
La regione della Koroška è anche una delle più antiche regioni industriali slovene. La nascita dell’attività mineraria risalirebbe all’epoca romana, mentre nei secoli passati fiorirono le ferriere e l’industria del legno. Il fascino della regione risiede nei grandi monumenti, ma nei piccoli tesori modellati dalla natura o dall’uomo, spesso da entrambi.
Ravne na Koroškem è una cittadina industriale sulla riva meridionale della Meža e costituisce uno dei due maggiori centri della Carinzia slovena. Qui c’è da decenni un’importante industria metallurgia che dà lavoro a molte persone e che caratterizza questo luogo in molti modi, compreso quello artistico. Con il progetto Forma Viva, ad esempio, nella cittadina sono sparse 30 sculture in ferro e pietra che danno un tocco originale al territorio.
La visita della cittadina comincia dal castello di Ravne, che oggi ha una forma neobarocca ed è immerso in uno splendido parco all’inglese. Dal 1949 il castello ospita la Biblioteca centrale della Carinzia Dr. Franc Sušnik, che è la principale biblioteca regionale della Carinzia e ospita importanti libri antichi. Il castello sorge sopra una collinetta a ridosso del centro storico, dove è stato realizzato un imponente centro sportivo in cui si possono praticare ben 40 sport. E infatti si allenano qui molti atleti anche da fuori confine. Ravne è anche una nota stazione sciistica, dotata di numerosi impianti di risalita alle cime della parte orientale delle Alpi Caravanche.
Il centro storico di Ravne è raccolto intorno alla chiesa parrocchiale, anch’essa in posizione sopraelevata dalla cui terrazza si può ammirare il paesaggio con il monte Uršlja. Ravne è stata colpita pesantemente dall’alluvione dello scorso agosto ma la forza della comunità ha permesso di ripulire tutto in poco tempo.
A Preški Vrh, sopra il villaggio di Kotlje, a una manciata di chilometri da Ravne, si trova la casetta Prežihov Voranc, che dal 1979 è un museo commemorativo dedicato allo scrittore sloveno Lovro Kuhar/ Prežihov Voranc (1893-1950).
La baita è una caratteristica costruzione carinziana di un piccolo contadino (“bajtlar”), e il suo interno riflette l’ambiente caratteristico della giovinezza di Voranc, mentre opere bibliografiche e letterarie raccontano la storia del suo lavoro. Il luogo è idilliaco, tanto più visto che si trova immerso in un bellissimo paesaggio naturale. C’è anche una grande statua dello scrittore situata in posizione perfetta per ammirare il panorama.
A breve distanza si trova anche il placido laghetto di Ivarčko, ideale per una sosta relax durante la bella stagione.
3. La città storica di Slovenske Konjice
L’itinerario prosegue verso sud arrivando nella Slovenia centrale. Avevo visitato Slovenske Konjice qualche anno e ve ne avevo già parlato sul blog in un articolo dedicato a questa piccola e deliziosa cittadina.
In questo caso sono tornata a vedere il monastero di Žiče, che si trova a una manciata di chilometri dalla città e che è un luogo assolutamente da vedere. si tratta infatti del primo dei quattro monasteri certosini in territorio sloveno e del primo fuori dal territorio della Francia.
Le affascinanti rovine del monastero sono immerse in un bosco secolare nella splendida valle di San Giovanni e il sito è ancora in ristrutturazione. Qualche anno fa, ad esempio, la grande chiesa del complesso era scoperchiata. Oggi invece è stata realizzata una struttura moderna che permette alle rovine di avere un tetto e ai visitatori di salire in cima e poter ammirare l’imponente struttura dall’alto. Vale il viaggio
4. La città storica di Celje
Celje è la terza città della Slovenia, dopo Lubiana e Maribor, e, data anche la sua posizione al centro del Paese, ormai è una tappa quasi obbligata di ogni itinerario che si rispetti. La città ha una storia importante legata ai conti che hanno governato questi luoghi in passato, ospita un importante museo che racconta la storia del luogo fin dalle sue origini e, a breve distanza dal centro storico, possiede uno dei castelli più belli e panoramici di tutta la Slovenia.
Non solo. Negli ultimi anni Celje ha restaurato numerosi palazzi del centro storico, pedonalizzato diverse arterie, reso davvero piacevole la passeggiata lungo il fiume Savinja e si è dotata di un numero di ristoranti di tutto rispetto. Insomma, Celje ha davvero tutte le carte in regola per essere una tappa obbligata e sempre più interessante di un viaggio in Slovenia.
Celje è uno dei posti che non mi stancherò mai di visitare perché c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e perché il panorama dal suo castello è davvero unico. Di Celje ho parlato nel dettaglio sul blog in questo articolo dedicato alla città dei conti dove potete approfondire le cose da vedere.
5. La città storica di Šentjur
Šentjur è una città ancora poco conosciuta e in gran parte da scoprire. L’avevo visitata con attenzione qualche anno fa e ne avevo parlato in un articolo dedicato sul blog.
Questa volta sono ritornata a vistare l’elegante Casa-museo della famiglia Ipavec, nota soprattutto per i contributi dai dai suoi membri nel campo della musica e della medicina, ma le cose da vedere in questo antichissimo comune sono davvero numerose, molte delle quali sparse anche nelle frazioni.
Una storia bellissima di passione e bravura, ad esempio, è quella di Marija Gračnar dell’Atelje Mlin Umetnin, che vive e lavora in un antico mulino non lontano da Šentjur dove ha creato il suo laboratorio di ceramica, oltre che un piccolo museo di ricordi di famiglia.
Marija dipinge anche antiche storie slovene su tavolette di legno. Il laboratorio è uno scrigno di sorprese deliziose. Una delle cose belle è che si può anche provare a modellare l’argilla, sotto l’occhio attento di Maria che prova a svelare i trucchi del mestiere. I suoi lavori sono belli e poetici e l’intera struttura trasuda passione e impegno.
Per concludere questa esperienza così speciale abbiamo gustato a casa di Marija un pranzo a chilometro zero a base di zuppa di funghi freschissimi e tipico žganci, ovvero polenta di grano saraceno con ciccioli di maiale.
6. La città storica di Črnomelj
Rotolando verso sud, eccoci nella regione della Bela Krajina, al confine con la Croazia. Questa è una regione che volevo visitare da tempo e dove sicuramente avrò voglia di tornare quanto prima. Si tratta infatti di un luogo molto interessante dal punto di vista storico e culturale perché abitato da una mescolanza di popolazioni, come spesso accade nei territori di confine. Qui infatti gli abitanti sono serbi, montenegrini, croati, oltre che tedeschi, frutto degli spostamenti avvenuto a partire dal Medioevo fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Il capoluogo della Bela Krajina è la città storica di Črnomelj, situata su un suggestivo su un promontorio naturale tra i fiumi Lahinja e Dobličica. Il canale tra i due fiumi fu costruito durante il periodo delle incursioni turche e i turchi non conquistarono mai la città.
Il nome della città significa “mulino nero”, proviene da una leggenda ed è l’unico riferimento a questo colore in una regione dominata dal bianco. Bela Krajina, infatti, significa “frontiera bianca”, visto che la terra è ricca di calcare e il sottosuolo è carsico, il grano saraceno con i suoi bianchi fiori è la coltivazione principale del territorio, così come le betulle e la loro candida corteccia sono l’albero più diffuso. Non potevano quindi che essere bianchi anche i costumi tradizionali.
Un’altra caratteristica distintiva di Črnomelj è la sua pianta urbanistica con le strade che portano a Lubiana, Novo Mesto, Zagabria e Fiume che si intersecano a forma di stella. Una visita al Museo del castello è obbligatoria per scoprire tutte le tradizioni di questa regione, come ad esempio le bellissime uova dipinte che sono una delle produzioni artigianali tipiche.
Ma la vera istituzione della Bela Krajina è la pogača, ovvero una focaccia tipica cucinata in casa, servita durante le feste o per accogliere gli ospiti e che richiede un’ora circa di preparazione. Gli ingredienti sono semplicissimi – farina, acqua, lievito, sale e semi di cumino – e va mangiata appena sfornata, direttamente con le mani, strappando i quadretti con le mani, altrimenti se si raffredda troppo perde gran parte della sua fragranza. È una delizia, oltre a essere un gesto di benvenuto che scalda il cuore e mette subito a proprio agio. Il luogo perfetto dove imparare a preparare la pogača è la Boutique-laboratorio di Bibi, che si affaccia sul viale principale di Črnomelj e dove si possono acquistare anche tanti altri prodotti dell’artigianato tipico.
Da queste parti c’è anche natura in abbondanza, ad esempio nel Parco paesaggistico del fiume Lahinja, dove l’acqua scorre copiosa tra dolci colline creando un ambiente acquatico e paludoso perfetto per gli amanti del birdwatching.
Ultima tappa, la fattoria Šokčev, una fattoria tradizionale trasformata in museo, dove in ogni angolo rivive la memoria dei tempi antichi. Boris e Toncha accolgono i visitatori in costumi tradizionali, raccontano la storia del luogo, mostrano i segreti della tessitura con cui ancora oggi realizzano splendidi abiti e oggetti. un vero scrigno di memoria e di tradizioni, ma anche di sport e camminate nella natura nel campeggio lungo il fiume che i proprietari aprono ai visitatori che vogliono provare canoe e kajak solcando le acque della Bela Krajina.
DOVE MANGIARE
Hiša Ančka – Slovenj Gradec
Al ristorante Hiša Ančka a Slovenj Gradec ho assaggiato parecchie prelibatezze, alcune delle quali si ispirano alla cucina italiana acui uniscono il tocco sloveno.
Zuppe, carne alla brace, ottimi dolci e un variegato assortimento di vini rendono la cena perfetta.
Siamo nella Koroška, la Carinzia slovena, regione alpina tra montagne e boschi, poco turistica e ancora in gran parte da scoprire
Bistro Lalù – Celje
Un bistrot rilassato, giovane, dal design moderno con un’offerta gastronomica originale, con un design creativo, ma senza eccessi.
Il bistrot Lalú a Celje in Slovenia offre una cucina stagionale e ispirata, asiatica, francese, slovena o italiana.
Marko Pavčnik, proprietario e direttore creativo, già noto per il ristorante Pavus Laško, lo chef Damjan Čulk e il bar manager Matic Krivec offrono un’esperienza davvero unica. Super consigliato!
Gostilna Muller – Črnomelj
Piatti ricercati ma senza eccessi, con attenzione totale ai sapori e alle tradizioni della regione della Bela Krajina, dove la mescolanza tra culture e tradizioni è di casa.
Un ristorante adatto sia a una cena romantica che a un ritrovo tra amici, atmosfera calda e rilassata, servizio professionale ma amichevole, chef attento alle proposte e alle presentazioni dei piatti.
Gostilna Muller è una bellissima scoperta e un punto di riferimento per chi passa da queste parti.
DOVE DORMIRE
Vila Pohorje – Slovenj Grad
Un elegante edificio perfettamente ristrutturato ospita questo nuovo hotel con un grosso potenziale. Che questa regione non sia ancora del tutto aperta al turismo si può notare anche dall’atmosfera familiare con cui lo staff accoglie gli ospiti. C’è ancora qualcosa da perfezionare, ma le camere sono molto belle e funzionali, spaziose e arredate con gusto, dotate di tutto ciò che serve.
Vila Pohorje si trova proprio a due passi dal viale centrale della città e ha un parcheggio libero. Sicuramente una buona scelta se volete alloggiare in città
Rimske Terme – Rimske Toplice
Ormai ho perso il conto delle volte in cui vi ho decantato la bellezza delle Rimske Terme, le terme romane che si trovano a Rimske Toplice, a nord di Lasko, nella Slovenia centrale. Ma è uno dei miei posti preferiti e ogni volta che riesco a trascorrerci almeno una notte io sono felice.
Il complesso è immerso nel bosco e comprende anche un hotel meraviglioso, dove rilassarsi anche soltanto per una notte. Il buffet della colazione è talmente ricco da diventare indescrivibile.
Sul blog trovate il post completo dedicato alle Rimske Terme.
Gostilna Muller – Črnomelj
La Gostilna Muller è stata una vera scoperta. All’esterno assomiglia a una tipica rustica gostilna, all’interno ospita camere perfettamente ristrutturate, ampie, accoglienti, luminose, arredate in stile moderno e tutte dotate di terrazzino affacciato sul fiume o sulla strada.
Un piccolo gioiello. Il posto perfetto per partire alla scoperta della Bela Krajina.